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Dichiarazione del Presidente Martinez dopo la tragedia di Lampedusa 
“Sono nostri fratelli: invocano vita e ricevono morte!”

Non possiamo più sottrarci dal gridare forte e chiaro l’ipocrisia politica di governanti, piccoli e grandi, italiani e stranieri, europei tutti, che continuano a fare del Mare nostrum un moderno cimitero di anime vaganti, tra indifferenza e impotenza ingiustificabili.

Non ci si può dire addolorati e sconcertati se si è poi complici silenziosi di tanto male e di tanta morte a buon mercato! Ogni giorno, e in mille modi, vediamo quanto siano distratte e inadeguate le politiche di cooperazione e di integrazione a sostegno delle popolazioni migranti: gli uomini e le donne, i bambini e gli anziani che non muoiono in mare, troppo spesso finiscono con il sopravvivere in Centri di accoglienza abbandonati a se stessi, senza risorse economiche, senza possibilità che operatori e volontari mostrino il volto umano della nostra società civile, sempre più supplente dei doveri propri delle istituzioni politiche e civili.

I migranti d’Africa sono nostri fratelli: invocano vita e ricevono morte; sperano nella giustizia sociale e si ritrovano ad essere capi d’accusa della giustizia penale. Lo straniero, il povero, l’esiliato sono sacri dinanzi a Dio! Ignorarli, maltrattarli, lasciarli morire significa sfidare il giudizio di Dio. Quanto continua ad accadere a Lampedusa e nelle coste del Sud d’Italia è ormai insopportabile!

La Sicilia, e dunque l’Italia, sono la porta meridionale dell’Europa per le genti che fuggono dalle proprie terre alla ricerca della libertà e della pace. Urge una nuova coscienza sociale, una nuova etica della solidarietà, un nuovo sviluppo del concetto d’integrazione e sviluppo, che rendano ancora  plausibile, vero, il grande passato di civiltà e di umanità che hanno fatto la storia plurisecolare del progresso umano dell’Occidente, proprio a partire dal Mediterraneo.

Urge che gli appelli del Beato Giovanni Paolo II, di Papa Benedetto XVI e più recentemente di Papa Francesco non rimangano inascoltati: o il terzo millennio promuoverà la cultura della vita e della fraternità o le nostre società anestetizzate dallo spirito di morte diventeranno disumane e fratricide.

Il Rinnovamento nello Spirito esprime solidarietà fraterna e sostegno nella preghiera in queste ore drammatiche, in special modo invocando la consolazione di Dio per i familiari delle tante vittime innocenti e proprio per queste la misericordia e la giustizia di Dio. Uno speciale e grato ricordo viene rivolto all’indirizzo della comunità cristiana di Lampedusa, animata da tanti membri del Movimento, da sempre impegnata, all’insegna di virtù eroiche, nell’accoglienza, nella difesa, nella promozione dei migranti.

(04.10.2013)