Piazza
Castelnuovo a Palermo, sabato 21 settembre, si è fatta cassa di risonanza del
messaggio della vita che va difesa sempre, a ogni costo, riproponendo il valore
positivo, testimoniale, del quinto Comandamento. Con “Non uccidere”, 10
Piazze per 10 Comandamenti è approdata in Sicilia per il primo dei quattro
appuntamenti dell’autunno 2013, in quello che è il rush finale della lunga
maratona di evangelizzazione partita a Roma l’8 settembre di un anno fa.
In
diretta televisiva e streaming su TV2000, la serata condotta da Claudio
Brachino, dinanzi a oltre diecimila spettatori presenti in piazza, ha offerto
intensi momenti di riflessione e commozione, attraverso le parole di ospiti e
testimoni che incarnano il Comandamento e ne hanno raccontato il loro rapporto
di vita personale: il card. Paolo
Romeo, arcivescovo della diocesi di Palermo; Leoluca Orlando, sindaco di Palermo;
Domenico Quirico,
inviato de La Stampa rapito in Siria e appena liberato; Nicola Gratteri, procuratore
aggiunto della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria; Vittorio Aliquò, magistrato già
membro del pool antimafia; Carlo
Casini, presidente del Movimento per la Vita; la scrittrice Mariapia Bonanate; la cantante Mariella Nava; il jazzista Francesco Cafiso con Francesco Buzzurro (chitarrista)
e Giuseppe Milici (armonicista);
l’attore Enrico Lo Verso;
la band DieciperDieci
RnS; Nèon Teatro – Il teatro delle
diversità; la Marionettistica
popolare siciliana.
Ma
sul palco, attraverso le parole, le immagini, i ricordi, sono stati presenti
anche uomini e donne che hanno incarnato fino all’estremo il significato di
questo Comandamento: padre Pino Puglisi, Giovanni Falcone, Paolo Borsellino,
gli uomini e le donne delle scorte; e poi la questione della vita, uccisa e
mortificata ancor prima del suo nascere – portata avanti dal Rinnovamento in
questi mesi con il sostegno all’iniziativa europea “Uno di noi” – per dare voce
a tutti i bambini mai nati perché, come dice Papa Francesco, «Ogni bambino non
nato ha il volto di Gesù».
«“Non
ucciderai”, dice il Decalogo. Sembrerebbero parole scontate, già sentite – ha
sottolineato il card. Romeo nel corso dell’esegesi al Comandamento. Sono
scritte nel profondo del cuore di ogni uomo, ma non sempre, poi, sono
autenticate dalla stessa vita degli uomini... Tante volte – troppe! – Palermo
ha conosciuto la morte. Per questo sa quanto vale la vita. E noi siamo qui per
dare credito alla vita, per raccontare la vita, per mostrare paradigmi di vita
buona e giusta. Qui è radunato il popolo della vita, che ama la vita, che
difende la vita, che sa generare vita».
«A
Palermo abbiamo esorcizzato la morte, la paura della morte – ha esordito il
presidente Salvatore Martinez nelle conclusioni alla serata. Questo corale inno
alla vita che insieme abbiamo cantato non fa soltanto onore a questa terra ma
regala una speranza viva. Come dice san Giovanni, “Quello che abbiamo visto, abbiamo toccato,
noi abbiamo annunciato” (cf 1 Gv 1, 1-3). Quello che abbiamo fatto è stato
annunciare Gesù, il Verbo della vita, nei diversi modi in cui si può coniugare
questa vita. Quanta abbondanza di vita è in mezzo a noi! Non diciamoci
“sterili”, possiamo generare vita; non diciamoci “poveri”, abbiamo una
ricchezza profonda da potere regalare». E poi, citando un siciliano
particolarmente amato da tutti, e non solo nel Rinnovamento: «Ho imparato il
valore della vita dando valore alla sofferenza, grazie a un grande maestro p.
Matteo La Grua. Noi siamo uomini e donne che hanno imparato a vivere, imparando
a soffrire. Siamo gente che prega, che ama, che lotta, che si sacrifica, che
cade e si rialza. Abbiamo un grande cuore grazie alla scuola della fede,
esperienza di umanizzazione della storia. E l’evangelizzazione, che con il
progetto 10 Piazze per 10 Comandamenti portiamo nelle piazze, è proprio
questo: riumanizzare la storia».
Elsa
De Simone