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Una luce nella notte  
Il racconto della GMG Italia
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Seicento giovani. Seicento sentinelle. Seicento cuori accesi nella notte italiana per condividere la Verità che illumina la vita. Nella terra toscana, a Bagno a Ripoli (FI), i giovani del Rinnovamento nello Spirito Santo hanno condiviso, per 48 ore – dal 26 al 28 luglio scorsi – spazio, tempo, esperienze, testimonianze, emozioni, nuove consapevolezze. Italia chiama Rio non è stata una “piccola Rio”, ma una cosa “nuova” che il Signore ha operato nella vita di tanti giovani, attraverso diversi “mezzi e strumenti”.

«Grazie ai responsabili del RnS (lì in Toscana con i giovani, il coordinatore nazionale Mario Landi, il direttore Marcella Reni, l’assistente spirituale nazionale don Guido Pietrogrande, i membri di Comitato nazionale Dino De Dominicis e Amabile Guzzo), che per primi hanno detto “sì” a questo sogno di Dio e poi lo hanno realizzato, fidandosi di lui fino in fondo, nonostante le difficoltà»: sono le parole di Maria Beatrice, una dei “seicento” che, al termine delle due giornate, ha commentato «In questi giorni l’Amore di Dio ha avuto volto, occhi, si è fatto voce, si è fatto vicino. Ha toccato, chiamato, sollevato. Ha donato speranza, fiducia e forza... per il “sì” di tanti. Grazie al nostro Dio che non fa tutto da solo, ma vuole il nostro “sì” per fare meraviglie insieme a noi!». Parole semplici e autentiche, di chi ha vissuto un’esperienza importante e che, proprio per questo, sente forte l’urgenza di far erompere la gioia anche attraverso il vigore delle parole.

Dalle diverse zone d’Italia da cui i giovani sono partiti, come in tante carovane, ragazzi e ragazze si sono messi sulle orme di Gesù, seguendo un unico invito: “Andate e fate discepoli tutti i popoli” (Mt 28, 19), tema della Giornata mondiale della gioventù 2013.

La tenda del Signore ha accolto i ragazzi al loro arrivo: è stato questo luogo all’aperto, in una immensa radura, il cuore pulsante delle giornate. «Mi rammaricavo per quanti, tra i miei amici, erano rimasti a casa – ha aggiunto Domenico. Ho vissuto delle giornate piene, ricche, complete, che mi hanno dato tantissimo. Con la mente ripercorro quanto vissuto e ancora gioisco pienamente per le esperienze vissute. Italia chiama Rio ha segnato una svolta nella mia vita: mi ha donato un punto di vista diverso sulle cose».

Il racconto dei ragazzi procede attraverso un’elencazione che non è una mera sequenza di momenti ma un climax ascendente, un susseguirsi di emozioni coinvolgenti: l’Eucaristia quotidiana, adorata nel Santissimo Sacramento durante la notte, con turni di veglia da mezzanotte alle otto, come sentinelle sveglie e attente al fianco di Gesù; la voce del Signore che, nella quiete dell’adorazione notturna e nei canti che spezzavano il silenzio, arriva dritta nelle menti e nei cuori; l’adorazione della Croce, un momento spontaneo vissuto al buio, con la Croce unica luce che ha illuminato la notte toscana, al centro dell’immensa radura; le parole dei servi di Dio che hanno spezzato la Parola; gli insegnamenti “su misura”, organizzati seguendo le esigenze delle diverse fasi di cammino dei giovani; il caldo eccessivo che il sabato pomeriggio ha “bloccato” tutti in una pausa forzata, rivelatasi poi un momento di fraternità inatteso e, per questo, ancora più bello; la presenza viva e partecipata del sindaco e della giunta comunale di Bagno a Ripoli che, dopo i saluti istituzionali, si sono mescolati ai giovani fino alla giornata conclusiva; il collegamento con Salvatore Martinez in diretta telefonica da Rio de Janeiro; tante testimonianze e condivisioni.

Poi, il collegamento con Rio, per mettersi in comunione con la Veglia celebrata con Papa Francesco: nonostante cinque ore di fuso orario e tanta stanchezza i giovani sono rimasti lì, con la gioia di guardare lo stesso cielo stellato, seppur da una parte all’altra del mondo. Distesi come i milioni di giovani a Capacabana, visti nel maxischermo allestito all’aperto, in comunione di cuore con loro, in ascolto delle parole del Papa: «Voi, giovani, siete il campo della fede. Siete gli atleti di Cristo. Siete i costruttori di una Chiesa più bella e di un mondo migliore».

Elsa De Simone

(01.08.2013)