Si è svolta mercoledì 26 giugno alle ore 12.00, presso la Sala Convegni dell'Associazione della Stampa Sarda di Cagliari, la conferenza stampa di presentazione di 10 Piazze per 10 Comandamenti, iniziativa nazionale del Rinnovamento nello Spirito Santo che sta attraversando numerose città italiane e che approderà a Cagliari sabato 29 giugno, alle ore 20.30, nell'Arena Grandi Eventi del Lungomare Sant'Elia, con il X Comandamento "Non desiderare la roba d'altri".
Mons. Arrigo Miglio, presente in conferenza stampa, ha associato il valore delle "piazze", i luoghi in cui l'iniziativa viene realizzata, alle "periferie" a cui richiama costantemente Papa Francesco. «Per arrivare su una piazza bisogna uscire da una Chiesa e "uscire" vuol dire varcare una soglia e incontrare tutti coloro che per diversi motivi passano sulla piazza, dove convergono tante strade. Questo rimanda al valore non solo ecclesiale ma anche sociale delle iniziative messe in campo dal Rinnovamento nello Spirito».
Anche il vice sindaco Paola Piras ha sottolineato il valore della "piazza": «Nella tradizione essa è costruita davanti al "palazzo" perché era il luogo nel quale ci si recava per essere ascoltati. Coglierei quindi questa opportunità di 10 Piazze per 10 Comandamenti per leggere la piazza come il luogo della condivisione, della festa, dell'ascolto».
Nel suo intervento, il presidente nazionale Salvatore Martinez ha ricordato l'importanza e la volontà ferma di includere Cagliari nelle città in cui il progetto sta facendo tappa tra il 2012 e il 2013: «Al centro della serata e del dibattito pubblico che vogliamo suscitare saranno i temi dell'avidità, della bramosia dei beni degli altri, dell'invidia sociale, dell'avarizia e della dipendenza dai beni materiali e dalle ricchezze, atteggiamenti che la modernità ha esaltato, proponendo una falsa idea di libertà a partire dal concetto della parità dei diritti e di uguaglianza tra tutti gli uomini. Sarà anche l'occasione, nel tempo della crisi, per ribadire come si possa desiderare il bene comune senza procurare a se stessi e agli altri il male; al contempo per sottolineare il valore della solidarietà, della provvidenza, della condivisione dei beni, della fraternità, del rispetto del prossimo. Dunque, ci portiamo a Cagliari, non per "protestare", ma per "proporre" stili di vita antichi e sempre nuovi, piattaforme valoriali comuni di socialità e di cittadinanza».
(27.06.2013)