Segreteria nazionale
via degli Olmi, 62
00172 Roma
tel 06 2310408
fax 06 2310409
mail rns@rns-italia.it
Homepage >> Notizie Torna alla pagina precedente...
Non rubare la speranza 
10 Piazze per 10 Comandamenti a Genova
Il card. Bagnasco, il presidente Martinez e il presidente del Consiglio comunale di Genova Guerello  - Clicca per ingrandire...

Non un progetto ma un cammino, un percorso, un passaggio di testimone che si snoda da diverse settimane in tutta la penisola italiana e che sabato 22 giugno ha fatto tappa a Genova. "Non rubare" è il comandamento del capoluogo ligure, settima Parola che il Signore ha donato a Mosè, sicuramente tra quelli che maggiormente toccano la sensibilità della gente.

Piazza Matteotti - «piazza simbolo della nostra città, in cui il popolo genovese ha accolto questo evento che si fa segno di un messaggio importante, fondamentale, non prorogabile», ha commentato Giorgio Guerello, presidente del Consiglio comunale di Genova - si è trasformata in un unico abbraccio di uomini, donne, bambini, anziani, che si ritrovano nelle diverse agorà d'Italia che accolgono 10 Piazze per 10 Comandamenti. E così di piazza in piazza, di settimana in settimana, si conferma l'attesa, l'entusiasmo, l'attenzione, la condivisione esperienziale di una serata che si fa vita ben oltre la durata della serata stessa. 

10+Piazze+per+10+Comandamenti+-+GenovaNel decennio che la CEI ha dedicato al Progetto educativo, le buone prassi del Vangelo passano anche attraverso le piazze, come confermato dal card. Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova. «Le esperienze del progetto 10 Piazze per 10 Comandamenti già realizzate grazie al Rinnovamento nello Spirito, ideatore e progettatore di questa iniziativa, stanno dimostrando che c'è una risposta, una sensibilità, una sintonia, la
voglia di comprendere meglio la proposta della vita buona del Vangelo».

Nella piazza di Genova diversi gli ospiti e i testimoni che si sono succeduti nel corso della serata, condotta da Arianna Ciampoli e trasmessa in diretta televisiva e in streaming su TV2000. A fare gli onori di casa il card. Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e Giorgio Guerello, presidente del Consiglio comunale di Genova. Sul palco di Piazza Matteotti, Roberto Arditti, direttore Relazioni istituzionali Expo 2015, l'economista Stefano Zamagni, il magistrato e politico Alfredo Mantovano, l'imprenditore Francesco Averna, l'attore Andrea Giordana, che ha dato voce ai Comandamenti, la cantante e attrice Tosca. Il tutto, animato dalla musica e dalle voci della band DieciperDieci RnS. Il priore della Comunità di Bose, Enzo Bianchi, assente all'ultimo momento per motivi di salute, ha inviato il saluto e la sua riflessione sul settimo Comandamento. 
«Tutti abbiamo bisogno di riflettere sui Comandamenti del Signore - ha aggiunto il card. Bagnasco - che non sono soltanto oggetto di rivelazione ma sono anche la sintesi del buon senso e dell'esperienza migliore dell'umanità». L'Arcivescovo di Genova ha poi sottolineato che «il cuore del comandamento "Non rubare" è il rispetto della persona: non rubare è un grande sì al rispetto per la dignità di ogni persona».
La piazza di Genova segna il "giro di boa" del cammino di 10 Piazze per 10 Comandamenti: «Una splendida fatica, di piazza in piazza, per cercare di sfatare tanti luoghi comuni, tante letture banali, tante interpretazioni scontate - ha commentato nelle conclusioni della serata Salvatore Martinez. I dieci Comandamenti sono verità profonde che regolano ancora la nostra vita».

Il Presidente RnS ha ricordato a tutti la storia di Zaccheo: «Il Vangelo ci dice che era un uomo piccolo di statura che stava nascosto su un sicomoro. In realtà stava seduto sulle sue ingiuste ricchezze, meditava nel cuore il pensiero di restituire quanto aveva rubato, anzi di aggiungere qualcosa di pù». E ancora: «Il nostro non è soltanto il Paese delle povertà emergenti, tante, talvolta disarmanti, impressionanti... Il nostro è piuttosto il Paese delle ricchezze negate: quanta ricchezza questa sera, quante intelligenze, ricchezza morale e spirituale. Di quanta ricchezza è ancora piena la nostra nazione». La parola chiave è allora "conversione", «una parola profonda, vera, che possiamo scrivere nel cuore delle nostre città, nei nostri cuori. Conversione del nostro cuore, appesantito da passioni, voglie, ricchezze smodate. Conversione dello sguardo... uno sguardo nuovo che vada in profondità dinanzi alle povertà. Conversione della volontà: servono gesti profetici, gesti forti, gesti seri, ecclesiali, politici, sociali, statali». Un percorso che deve portare alla consapevolezza che nulla deve rubare all'uomo il posto che Dio occupa nel suo cuore: «Non permettiamo che ci sia rubato Dio e non permettiamo che ci sia rubato l'uomo. Stiamo rubando a Dio il posto che gli spetta nella nostra vita».

Elsa De Simone

(23.06.2013)