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Dichiarazione dell’Assemblea Nazionale del Rinnovamento nello Spirito alla vigilia delle prossime Elezioni Politiche 2013
 

Rassegna stampa dal 27 gennaio al 6 febbraio 2013

27 gennaio 2013

AGI - ELEZIONI: RNS, SIMPATIA PER CATTOLICI DIVERSI SCHIERAMENTI

Il movimento Rinnovamento nello Spirito "guarda con simpatia a quanti, accomunati dalla medesima fede cristiana, hanno deciso di impegnarsi personalmente in politica, scegliendo l'una o l'altra formazione, nella speranza di portarvi il calore di una moralita' nuova e quella capacita' di discernimento, di orientamento e d'impegno che discendono dal Vangelo di Cristo". E chiede loro di "dare corso piu' che a una nuova competizione elettorale ad un moto di compassione per gli elettori". "La nostra gente - spiega RnS in una nota diffusa oggi in vista del voto di febbraio - invoca atti di giustizia, opere di pace, parole di verita' gesti di misericordia; e' stanca di parole e di parolieri, reclama testimoni credenti e credibili".

AGI - ELEZIONI: RNS, SIMPATIA PER CATTOLICI DIVERSI SCHIERAMENTI (2)

"Sarebbe davvero un grande dono per il Paese - si legge nel testo approvato dal Consiglio Nazionale di RnS - registrare che proprio i cristiani impegnati in politica possono, vogliono, sanno distinguersi in tale direzione prima degli altri, piu' degli altri". Sottolineando la propria "terzieta' rispetto ad ogni schieramento politico e all'elaborazione delle diverse 'agende politiche' che vengono presentate agli italiani", Rns ribadisce che "un Movimento ecclesiale non e', ne' potrebbe trasformarsi in un soggetto politico". Dunque, spiega la nota, "non ci pronunciamo sulla composizione delle liste elettorali e sui criteri che hanno portato alla loro definizione, tenuto anche conto dell'inadeguato sistema elettorale vigente, ma auspichiamo che la partecipazione democratica ritorni intanto nella vita politica interna ai partiti".

AGI - ELEZIONI: RNS, SIMPATIA PER CATTOLICI DIVERSI SCHIERAMENTI (3)

Si tratta invece, conclude la nota, di "ribadire i concetti di corresponsabilita', di condivisione ideale e di impegno permanente sui principi e sui valori professati, perche' il vantaggio sociale del bene comune non sia mortificato dalle logiche autoreferenziali e antipolitiche, legate all'imperio di pochi, ancora vigenti nei partiti".

ZENIT - Nel voto, non tralasciate la "fede cattolica"!

Dichiarazione dell'Assemblea Nazionale del Rinnovamento nello Spirito alla vigilia delle prossime Elezioni Politiche 2013

ROMA, 27 Gennaio 2013 (Zenit.org) - Alla vigilia delle elezioni politiche, in programma il 24 - 25 febbraio p.v., il Consiglio Nazionale e l'Assemblea Nazionale del Rinnovamento nello Spirito (RnS), sottolineano la loro terzietà rispetto ad ogni schieramento politico e all'elaborazione delle diverse "agende politiche" che vengono presentate agli italiani.

Compresi intorno al Magistero della Chiesa, i responsabili del RnS sottolineano che un Movimento ecclesiale non è, né potrebbe trasformarsi in un soggetto politico. Come afferma il Santo Padre Benedetto XVI, «perderebbe la sua indipendenza ed autorità morale, identificandosi con un'unica via politica e con posizioni parziali e opinabili» (Aparecida, 14 maggio 2007).

La nostra missione, piuttosto, è quella di continuare a formare donne e uomini nuovi, costantemente illuminati e rinnovati dalla fede che vitalmente professano, capaci di "fare nuove" tutte le realtà umane, inclusa la politica, esigente forma di carità ed espressione alta della "nuova evangelizzazione" delle realtà temporali.

Aneliamo ad una politica che promuova il primato della persona, la promozione dell'uomo nella sua dignità integrale e trascendente, la salvaguardia e la riaffermazione del bene intangibile della famiglia, fondata sull'unione di un uomo e di una donna aperti al dono della vita e dei figli. Una politica che, ispirata alla Dottrina Sociale della Chiesa, trovi nel rispetto della legalità, nel diritto al lavoro, nella libertà educativa e religiosa le più efficaci soluzioni al moltiplicarsi di poveri e di povertà che assediano, quasi senza speranza, la nostra coscienza comunitaria.

Ed è proprio a questi "ultimi" che il RnS continua a guardare e a dedicarsi nell'impegno feriale, spirituale e materiale dei nostri 1.900 Gruppi e Comunità sparsi in ogni angolo del Paese, nella convinzione che oggi più che mai il principio costituzionale della "sussidiarietà orizzontale" debba trovare nei movimenti e nelle associazioni di scopo la migliore e più compiuta realizzazione.

Lo Stato e i partiti politici, se vorranno venire a capo delle molteplici sfide in atto, dovranno riconoscere il valore provvidenziale delle pedagogie di rinnovamento sociale fondate sui carismi e sui talenti ancora inespressi dei corpi intermedi, che fanno ancora "ricca di bene" e "bella d'anima" la nostra Nazione.

Senza una cultura della prossimità e una vicinanza affettiva ed effettiva ai giovani e agli anziani, ai poveri e agli impoveriti, a chi sta perdendo il diritto di cittadinanza attiva e a chi non lo riesce ad acquisire, il Paese non ritroverà un volto unitario e solidale.

Non ci pronunciamo sulla composizione delle liste elettorali e sui criteri che hanno portato alla loro definizione, tenuto anche conto dell'inadeguato sistema elettorale vigente, ma auspichiamo che la "partecipazione democratica" ritorni intanto nella vita politica interna ai partiti.

È qui che occorre, primariamente, ribadire i concetti di corresponsabilità, di condivisione ideale e di impegno permanente sui principi e sui valori professati, perché il vantaggio sociale del "bene comune" non sia mortificato dalle logiche autoreferenziali e antipolitiche, legate all'imperio di pochi, ancora vigenti nei partiti.

Ci rivolgiamo ora a quanti, accomunati dalla medesima fede cristiana, hanno deciso di impegnarsi personalmente in politica, scegliendo l'una o l'altra formazione, nella speranza di portarvi il calore di una moralità nuova e quella capacità di discernimento, di orientamento e d'impegno che discendono dal Vangelo di Cristo. Con simpatia guardiamo a tutti questi amici chiedendo loro di dare corso più che a una nuova "competizione elettorale" ad un moto di "compassione per gli elettori".

La nostra gente invoca atti di giustizia, opere di pace, parole di verità, gesti di misericordia; è stanca di parole e di parolieri, reclama testimoni credenti e credibili. Sarebbe davvero un grande dono per il Paese registrare che proprio i cristiani impegnati in politica possono, vogliono, sanno distinguersi in tale direzione prima degli altri, più degli altri.

Dobbiamo tutto questo, in special modo, ai nostri giovani, la cui estraneità alle "cose della politica" non potrà non preoccupare i governanti che verranno. Senza la passione ideale delle nuove generazioni il nostro Paese conoscerà un declino morale e un'insignificanza delle virtù civiche ancora più drammatici.

Serve un sussulto d'amore, un ridestarsi della carità come esigenza di giustizia per affrontare energicamente la madre di tutte le crisi, che è spirituale. Per questo, il RnS ritiene che non possa più mettersi "tra le righe" la fede cristiana, vero e impareggiabile motore di laicità operosa, di buone prassi sociali, di dialogo e di collaborazione con tutti gli uomini di buona volontà.

Di questo l'Italia ha bisogno, a partire dalle nostre città e da tutti coloro che le abitano. E non temiamo smentita se affermiamo che questo "impegno politico" i cristiani in Italia, spesso nel nascondimento e senza riconoscimenti o appartenenze partitiche, già lo svolgono, ogni giorno, con dedizione e con risultati straordinari.

Facciamo nostro l'invito del Cardinale Presidente della CEI Angelo Bagnasco a non disertare il voto e a partecipare attivamente per il buon esito delle prossime consultazioni elettorali, scegliendo quanti riconosciamo nella comune identità cristiana ... 

OSSERVATORIO FELEGREO - Dichiarazione dell'Assemblea Nazionale del Rinnovamento nello Spirito 

Alla vigilia delle elezioni politiche, in programma il 24 - 25 febbraio p.v., il Consiglio Nazionale e l'Assemblea Nazionale del Rinnovamento nello Spirito (RnS), sottolineano la loro terzietà rispetto ad ogni schieramento politico e all'elaborazione delle diverse "agende politiche" che vengono presentate agli italiani. 

Compresi intorno al Magistero della Chiesa, i responsabili del RnS sottolineano che un Movimento ecclesiale non è, né potrebbe trasformarsi in un soggetto politico. Come afferma il Santo Padre Benedetto XVI, «perderebbe la sua indipendenza ed autorità morale, identificandosi con un'unica via politica e con posizioni parziali e opinabili» (Aparecida, 14 maggio 2007).

La nostra missione, piuttosto, è quella di continuare a formare donne e uomini nuovi, costantemente illuminati e rinnovati dalla fede che vitalmente professano, capaci di "fare nuove" tutte le realtà umane, inclusa la politica, esigente forma di carità ed espressione alta della "nuova evangelizzazione" delle realtà temporali.

Aneliamo ad una politica che promuova il primato della persona, la promozione dell'uomo nella sua dignità integrale e trascendente, la salvaguardia e la riaffermazione del bene intangibile della famiglia, fondata sull'unione di un uomo e di una donna aperti al dono della vita e dei figli. Una politica che, ispirata alla Dottrina Sociale della Chiesa, trovi nel rispetto della legalità, nel diritto al lavoro, nella libertà educativa e religiosa le più efficaci soluzioni al moltiplicarsi di poveri e di povertà che assediano, quasi senza speranza, la nostra coscienza comunitaria ... 

28 gennaio 2013

AVVENIRE - Rinnovamento nello spirito: favorire una buona politica per il bene comune

Il movimento Rinnovamento nello Spirito "guarda con simpatia a quanti, accomunati dalla medesima fede cristiana, hanno deciso di impegnarsi personalmente in politica, scegliendo l'una o l'altra formazione, nella speranza di portarvi il calore di una moralità nuova e quella capacità di discernimento, di orientamento e d'impegno che discendono dal Vangelo di Cristo". E chiede loro di "dare corso più che a una nuova competizione elettorale a un moto di compassione per gli elettori". "La nostra gente - spiega  RnS in una nota diffusa oggi in vista del voto di febbraio - invoca atti di giustizia, opere di pace, parole di verità e gesti di misericordia; è stanca di parole e di parolieri, reclama testimoni credenti e credibili".

KORAZYM.ORG -  Le associazione cattoliche chiedono attenzione alla famiglia

Le associazione cattoliche chiedono attenzione alla famiglia                                     

Scritto da Simone Baroncia  

Il segretario di Stato vaticano, card. Tarcisio Bertone, nei giorni scorsi ha affermato: "E' la fedeltà alla natura stessa del servizio episcopale che impone di non sottrarsi dall'esprimere un giudizio, frutto di comune riflessione e di discernimento ecclesiale, sulle varie e scottanti questioni, come ad esempio la bioetica, quando il valore incomparabile della dignità umana è minacciato dalla miseria e dalla povertà, almeno quanto è minacciato dal disconoscimento del valore di ogni istante e di ogni condizione di vita. La Chiesa deve passare attraverso la ‘porta stretta' di una responsabile presenza nella società e nella cultura italiana, che intende solo servire la verità e promuovere la collaborazione in uno spirito di ordinata concordia, che, nella fedeltà al Vangelo, si offre a tutti quale stimolo e proposta alta, quale terreno fertile di confronto e di dialogo rispettoso, senza sconti facili e senza zone franche dal giudizio e dal discernimento...". Quindi anche in questo momento di difficoltà sociale ed economica e in vista delle prossime elezioni politiche le maggiori associazioni cattoliche rivolgono un appello ai prossimi deputati affinchè abbiano a cuore il futuro dell'Italia ed agli elettori a non ‘disertare il voto'.

Ed il Consiglio nazionale dell'Azione cattolica italiana è intervenuta con una nota, portando all'attenzione dei futuri parlamentari i temi più importanti per il cittadino, in quanto "la crisi, finanziaria, economica e, ancor più, culturale, valoriale, continua a mettere a durissima prova il Paese, scaricando i suoi costi in modo insopportabile soprattutto sulle giovani generazioni... Come cittadini cristiani, non possiamo restare sordi o inerti dinanzi a tali drammatiche vicende: a ciascuno di noi, a tutte le persone di buona volontà, è richiesto anzitutto di prodigarsi in modo sincero e costruttivo, ciascuno nei propri ambiti di impegno, per ricostruire la tela della speranza e restituire dignità a chi vive le troppe fatiche del tempo presente. Alla classe politica che governerà il Paese chiediamo con forza di adoperarsi in modo adeguato, giusto e di largo respiro mediante interventi mirati a tutela delle situazioni più gravi, e soprattutto politiche di medio e lungo periodo, in grado di promuovere condizioni di vita più solide per le famiglie e di garantire un futuro per le prossime generazioni".

L'Azione Cattolica chiede una maggior responsabilizzazione del legislatore e la massima trasparenza nella gestione dei fondi pubblici: "Muovendo proprio dai sacrifici compiuti, occorre che il futuro Parlamento sappia coniugare rigore ed equità, legalità e sviluppo, così da riequilibrare il costo sociale della crisi e rilanciare l'economia del Paese. In questo modo, pur restando consapevoli delle difficoltà che ancora ci attendono, ci auguriamo che si possa gradualmente aprire una stagione di maggiore fermento economico, di rinnovata fiducia sociale, di più larga convergenza sui valori fondamentali in gioco". Quindi l'invito è ad una maggiore corresponsabilità, ripartendo dal vissuto delle persone e delle famiglie: "L'Azione cattolica italiana, come associazione popolare che ha accompagnato con senso di responsabilità la vita del Paese dalla sua unità e che ha assicurato il proprio contributo nei momenti più difficili, come quello della ricostruzione spirituale e civile post-bellica e dell'elaborazione della Carta costituzionale, è convinta che oggi l'Italia abbia bisogno di una stagione politica stabile e autorevole. Auspichiamo un periodo sobrio di lavoro autentico per una legislatura che sia in grado di riportare l'Italia ai livelli delle grandi democrazie in Europa e nel mondo... La politica dia il buon esempio e recuperi il suo ruolo con il contributo di ciascun cittadino. In particolare, forze politiche, istituzioni e società civile sono chiamate a concorrere in modo proficuo a far crescere una cultura della legalità e a combattere ogni forma di abuso e criminalità".

Anche la Compagnia delle Opere richiama ai politici ad affrontare le grandi sfide, a iniziare dal lavoro e dalla famiglia: "Sostenere la crescita di una tale socialità è il primo ed essenziale contributo che la Compagnia delle Opere dà insieme a tante altre iniziative e associazioni. Vivere una tensione ideale in grado di plasmare passo per passo la vita sociale e lavorativa, rendendola sempre più vicina e utile alle esigenze fondamentali delle persone: questo è l'impegno decisivo senza il quale la società tende a diventare un amalgama indifferenziato di individui, dove da una parte prevale un individualismo che porta ognuno a perseguire il proprio interesse e dall'altra emerge uno statalismo invadente e inefficace".

Ed invita i politici ad incidere più sulle coscienze che sullo spread: "Servono urgentemente misure affinché le famiglie, le scuole e gli enti di formazione professionale possano proporre ai giovani un'educazione che permetta loro di diventare soggetti liberi e responsabili nella società... Una politica per la famiglia che voglia definirsi tale dovrà prevedere una sensibile riduzione della pressione fiscale e misure più efficaci per armonizzare vita familiare e lavoro... Occorre ricreare un rapporto virtuoso tra banche e imprese, che assicuri anche con nuovi strumenti alle famiglie e alle imprese un accesso al credito e un sostegno ai nuovi investimenti, concorrendo a modificare, ove occorre, i criteri fissati a livello internazionale per il sistema bancario".

Invece le Acli invitano i politici ad aprire una nuova stagione di partecipazione civica, manifestando "la necessità che si giunga ad un'ampia convergenza di forze politiche e di nuove energie della società civile per garantire che, nella continuità al percorso di ricostruzione del Paese intrapreso dal governo Monti, si costruisca una agenda sociale, in grado di assicurare equità, solidarietà verso i più deboli e un forte impegno per la pace e disarmo che sono mancate in questi mesi. Verso questi obiettivi l'associazione sostiene e accompagna ogni sforzo volto ad assicurare forme di nuova o rinnovata partecipazione civica e democratica, fermo restando che ogni impegno specifico a livello politico rimane nelle responsabilità dei singoli associati e dirigenti che ritengono giusto impegnarsi in tal modo al servizio del bene comune, nei limiti indicati dallo Statuto delle ACLI. Le ACLI confermano la loro scelta riformista, convinte che solo attraverso un'alleanza sociale dei soggetti del mondo del lavoro e un articolato e serio disegno di riforme sarà possibile dare continuità alle conquiste sociali ottenute a caro prezzo dai lavoratori nei decenni passati ed insieme garantire quanti oggi sono senza sufficienti tutele. Sono pronte, inoltre, a mettersi in gioco per definire un nuovo ruolo per il Terzo Settore come costruttore di nuova cittadinanza in ambiti cruciali come il welfare, la formazione professionale e l'inserimento lavorativo, l'integrazione dei migranti".

Il Rinnovamento nello Spirito si rivolge a chi ha deciso di impegnarsi in politica perché essa sia rinnovata, chiedendo un ‘moto di compassione per gli elettori': "Aneliamo ad una politica che promuova il primato della persona, la promozione dell'uomo nella sua dignità integrale e trascendente, la salvaguardia e la riaffermazione del bene intangibile della famiglia, fondata sull'unione di un uomo e di una donna aperti al dono della vita e dei figli. Una politica che, ispirata alla Dottrina Sociale della Chiesa, trovi nel rispetto della legalità, nel diritto al lavoro, nella libertà educativa e religiosa le più efficaci soluzioni al moltiplicarsi di poveri e di povertà che assediano, quasi senza speranza, la nostra coscienza comunitaria... Lo Stato e i partiti politici, se vorranno venire a capo delle molteplici sfide in atto, dovranno riconoscere il valore provvidenziale delle pedagogie di rinnovamento sociale fondate sui carismi e sui talenti ancora inespressi dei corpi intermedi, che fanno ancora ‘ricca di bene' e ‘bella d'anima' la nostra Nazione. Senza una cultura della prossimità e una vicinanza affettiva ed effettiva ai giovani e agli anziani, ai poveri e agli impoveriti, a chi sta perdendo il diritto di cittadinanza attiva e a chi non lo riesce ad acquisire, il Paese non ritroverà un volto unitario e solidale".

Ed il Movimento Cristiano Lavoratori invita i cattolici ad un ruolo significativo in politica: "Infatti sui temi etici si può magari dissentire, ma non si può tacere: pena il fatto di rinunciare a offrire una ‘certa idea dell'Italia e dell'Europa', cioè una visione coerente della nostra identità, della nostra storia e del nostro futuro. E bisogna avere il coraggio di dirlo: senza una ‘visione dell'Italia' ci sono solo sacrifici ed emergenza ma non può esserci una vera crescita, per la quale si possono ancora chiedere, ma solo in un quadro di reale giustizia sociale, sacrifici responsabili".

LA PERFETTA LETIZIA - Dichiarazione dell'Assemblea Nazionale del Rinnovamento nello Spirito alla vigilia delle prossime Elezioni Politiche 2013

Alla vigilia delle elezioni politiche, in programma il 24 - 25 febbraio p.v., il Consiglio Nazionale e l'Assemblea Nazionale del Rinnovamento nello Spirito (RnS), sottolineano la loro terzietà rispetto ad ogni schieramento politico e all'elaborazione delle diverse "agende politiche" che vengono presentate agli italiani.

 Compresi intorno al Magistero della Chiesa, i responsabili del RnS sottolineano che un Movimento ecclesiale non è, né potrebbe trasformarsi in un soggetto politico. Come afferma il Santo Padre Benedetto XVI, «perderebbe la sua indipendenza ed autorità morale, identificandosi con un'unica via politica e con posizioni parziali e opinabili» (Aparecida, 14 maggio 2007). La nostra missione, piuttosto, è quella di continuare a formare donne e uomini nuovi, costantemente illuminati e rinnovati dalla fede che vitalmente professano, capaci di "fare nuove" tutte le realtà umane, inclusa la politica, esigente forma di carità ed espressione alta della "nuova evangelizzazione" delle realtà temporali.

Aneliamo ad una politica che promuova il primato della persona, la promozione dell'uomo nella sua dignità integrale e trascendente, la salvaguardia e la riaffermazione del bene intangibile della famiglia, fondata sull'unione di un uomo e di una donna aperti al dono della vita e dei figli. Una politica che... 

29 gennaio 2013 

JULIE NEWS - RnS su elezioni politiche 2013

Dichiarazione dell'Assemblea Nazionale del Rinnovamento nello Spirito alla vigilia delle prossime Elezioni Politiche 2013: "Alla vigilia delle elezioni politiche, in programma il 24 - 25 febbraio p.v., il Consiglio Nazionale e l'Assemblea Nazionale del Rinnovamento nello Spirito (RnS), sottolineano la loro terzietà rispetto ad ogni schieramento politico e all'elaborazione delle diverse "agende politiche" che vengono presentate agli italiani.

Compresi intorno al Magistero della Chiesa, i responsabili del RnS sottolineano che un Movimento ecclesiale non è, né potrebbe trasformarsi in un soggetto politico. Come afferma il Santo Padre Benedetto XVI, «perderebbe la sua indipendenza ed autorità morale, identificandosi con un'unica via politica e con posizioni parziali e opinabili» (Aparecida, 14 maggio 2007).

La nostra missione, piuttosto, è quella di continuare a formare donne e uomini nuovi, costantemente illuminati e rinnovati dalla fede che vitalmente professano, capaci di "fare nuove" tutte le realtà umane, inclusa la politica, esigente forma di carità ed espressione alta della "nuova evangelizzazione" delle realtà temporali.

Aneliamo ad una politica che promuova il primato della persona, la promozione dell'uomo nella sua dignità integrale e trascendente, la salvaguardia e la riaffermazione del bene intangibile della famiglia, fondata sull'unione di un uomo e di una donna aperti al dono della vita e dei figli. Una politica che, ispirata alla Dottrina Sociale della Chiesa, trovi nel rispetto della legalità, nel diritto al lavoro, nella libertà educativa e religiosa le più efficaci soluzioni al moltiplicarsi di poveri e di povertà che assediano, quasi senza speranza, la nostra coscienza comunitaria.

Ed è proprio a questi "ultimi" che il RnS continua a guardare e a dedicarsi nell'impegno feriale, spirituale e materiale dei nostri 1.900 Gruppi e Comunità sparsi in ogni angolo del Paese, nella convinzione che oggi più che mai il principio costituzionale della "sussidiarietà orizzontale" debba trovare nei movimenti e nelle associazioni di scopo la migliore e più compiuta realizzazione. Lo Stato e i partiti politici, se vorranno venire a capo delle molteplici sfide in atto, dovranno riconoscere il valore provvidenziale delle pedagogie di rinnovamento sociale fondate sui carismi e sui talenti ancora inespressi dei corpi intermedi, che fanno ancora "ricca di bene" e "bella d'anima"la nostra Nazione. Senzauna cultura della prossimità e una vicinanza affettiva ed effettiva ai giovani e agli anziani, ai poveri e agli impoveriti, a chi sta perdendo il diritto di cittadinanza attiva e a chi non lo riesce ad acquisire, il Paese non ritroverà un volto unitario e solidale.

Non ci pronunciamo sulla composizione delle liste elettorali e sui criteri che hanno portato alla loro definizione, tenuto anche conto dell'inadeguato sistema elettorale vigente, ma auspichiamo che la "partecipazione democratica" ritorni intanto nella vita politica interna ai partiti. È qui che occorre, primariamente, ribadire i concetti di corresponsabilità, di condivisione ideale e di impegno permanente sui principi e sui valori professati, perché il vantaggio sociale del "bene comune" non sia mortificato dalle logiche autoreferenziali e antipolitiche, legate all'imperio di pochi, ancora vigenti nei partiti.

Ci rivolgiamo ora a quanti, accomunati dalla medesima fede cristiana, hanno deciso di impegnarsi personalmente in politica, scegliendo l'una o l'altra formazione, nella speranza di portarvi il calore di una moralità nuova e quella capacità di discernimento, di orientamento e d'impegno che discendono dal Vangelo di Cristo. Con simpatia guardiamo a tutti questi amici chiedendo loro di dare corso più che a una nuova "competizione elettorale" ad un moto di "compassione per gli elettori". La nostra gente invoca atti di giustizia, opere di pace, parole di verità, gesti di misericordia; è stanca di parole e di parolieri, reclama testimoni credenti e credibili. Sarebbe davvero un grande dono per il Paese registrare che proprio i cristiani impegnati in politica possono, vogliono, sanno distinguersi in tale direzione prima degli altri, più degli altri.

Dobbiamo tutto questo, in special modo, ai nostri giovani, la cui estraneità alle "cose della politica" non potrà non preoccupare i governanti che verranno. Senza la passione ideale delle nuove generazioni il nostro Paese conoscerà un declino morale e un'insignificanza delle virtù civiche ancora più drammatici.

Serve un sussulto d'amore, un ridestarsi della carità come esigenza di giustizia per affrontare energicamente la madre di tutte le crisi, che è spirituale. Per questo, il RnS ritiene che non possa più mettersi "tra le righe" la fede cristiana, vero e impareggiabile motore di laicità operosa, di buone prassi sociali, di dialogo e di collaborazione con tutti gli uomini di buona volontà. Di questo l'Italia ha bisogno, a partire dalle nostre città e da tutti coloro che le abitano. E non temiamo smentita se affermiamo che questo "impegno politico" i cristiani in Italia, spesso nel nascondimento e senza riconoscimenti o appartenenze partitiche, già lo svolgono, ogni giorno, con dedizione e con risultati straordinari.

Facciamo nostro l'invito del Cardinale Presidente della CEI Angelo Bagnasco a non disertare il voto e a partecipare attivamente per il buon esito delle prossime consultazioni elettorali, scegliendo quanti riconosciamo nella comune identità cristiana.

Pertanto, nella concreta espressione del voto, rispondendo a chi ci chiede "chi" e "come" scegliere, suggeriamo di muoversi conformemente alle indicazioni del Papa Benedetto XVI, il quale, parlando di "una nuova generazione di cattolici impegnati in politica", ha tracciato in "cinque punti" il profilo di riferimento: «coerenza con la fede professata», «rigore morale», «capacità di giudizio culturale», «competenza professionale», «passione di servizio» (Discorso alla Plenaria del Pontificio Consiglio per i Laici, 15 novembre 2008).

Dunque, ci impegniamo a favorire una buona politica, affidata a buoni politici, per il bene comune. Questa speranza non smetteremo di alimentare, difendendola e diffondendola, sostenendo quanti vorranno distinguersi in questa opera e non solo in vista delle prossime elezioni politiche, ma ancor più all'indomani per il governo del Paese."

6 febbraio 2013

IL MATTINO

Il professor Giuseppe De Rita nei giorni scorsi ha riaperto una interessante discussione sulla presenza dei cattolici in politica alla quale hanno preso parte in diversi, tra i quali segnalo l'intervento acuto e comprensivo di Salvatore Martinez in un'intervista ad «Avvenire». Oltre naturalmente alle autorevoli parole pronunciate dal cardinal Bagnasco nella sua prolusione. De Rita ci dice che la montagna ha partorito il topolino e che tutti gli sforzi per ricostituire una rappresentanza qualificata e (almeno tendenzialmente) unitaria del popolo cristiano hanno prodotto alla fine solo una manciata di candidature sparse un po' fra tutte le forze politiche. L'amarezza di De Rita è comprensibile ed anche (in parte) condivisibile. Il suo giudizio, tuttavia, è troppo severo. Il bicchiere, certamente, è mezzo vuoto, ma è anche mezzo pieno. Vediamo perché. La coalizione di Monti unisce un'area che corrisponde più o meno a quella che nel 1994 rifiutò di prendere posizione nel bipolarismo nascente. Essa si ricompone nel momento in cui si annuncia la fine di quel bipolarismo. Nelle elezioni precedenti c'era solo l'Udc con meno del 6% dei voti. Oggi l'area Monti raccoglie un consenso circa tre volte più grande e probabilmente decisivo. Nell'area Monti troviamo l'Udc che da tempo ha scelto la via del popolarismo di ispirazione cristiana. Nella stessa area noi troviamo molti candidati che vengono dall'associazionismo cattolico che si è mobilitato per un nuovo impegno civile dopo il convegno di Todi. Se e quando, dopo le elezioni, la coalizione Monti si consoliderà in un partito, è probabile che in questo partito la ispirazione cristiana sarà largamente maggioritaria. Non abbiamo lavorato invano anche se non abbiamo raggiunto tutti i nostri obiettivi. Tre i limiti principali del processo politico-culturale che abbiamo iniziato. Il primo è di carattere culturale. Le encicliche sociali di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI si pongono decisamente sul terreno di un mondo nuovo che sta nascendo in cui gli attori decisivi non sono più gli Stati e nemmeno solo gli Stati ed i mercati. Il mondo di domani viene plasmato da associazioni di volontariato, gruppi culturali, confessioni religiose, solidarietà trasversali che attraversano i confini tradizionali degli Stati e delle appartenenze amministrative. I cattolici italiani però fanno fatica a porsi su questo terreno che pure è (dovrebbe essere) il loro. C'è una nostalgia che sembra a volte invincibile di una alleanza fra il trono e l'altare. Il trono è lo Stato. Si cerca l'alleanza con lo Stato o il partito (i partiti) che lo Stato probabilmente controlleranno. A loro si chiedono garanzie invece di confidare, per garantire i valori che contano, sulla creatività del popolo. De Rita denuncia con decisione ed amarezza questo limite culturale che è l'ostacolo fondamentale al rinnovamento della presenza politica dei cristiani e della politica italiana in generale. Il secondo limite è che solo una parte (relativamente esigua) delle energie mobilitate da Todi hanno poi trovato un cammino verso il rinnovamento della politica. Le elezioni hanno interrotto un processo che, dopo le elezioni, deve continuare. Un traguardo verso il quale orientarlo sono le prossime elezioni europee dell'estate 2014. Saranno elezioni di straordinaria importanza su di un terreno che dovrebbe essere particolarmente congeniale per i cristiani e per i valori in gioco e perché va programmaticamente oltre i limiti dello statalismo nazionalistico. Chi salverà l'Europa se mancherà il contributo decisivo dei cristiani? Il terzo limite è il fatto che troppe energie rimangono congelate nell'area berlusconiana. Queste energie devono trovare il coraggio di seguire l'esempio di quelli come Mario Mauro che hanno scelto di partecipare al nuovo percorso del popolo cristiano alla ricerca di un nuovo impegno civile. * Presidente dell'Udc © 

 

(28.01.2013)