Centocinquemila. Tanti sono stati i cristiani, di tutte le denominazioni, uccisi solo nel 2012, in tutto il mondo. Una lunga scia di sangue, martiri la cui voce è arrivata oggi al cuore della 36a Convocazione nazionale, qui a Rimini, portata dai testimoni delle Chiese in Iraq, in Nigeria, in Eritrea, in Siria. Padre Ayzar E Saaed, suor Mary Christine Ugobi-Onyemere, padre Amanuel Meconnen, suor Paola, sono venuti qui a raccontare il dramma quotidiano, e le troppe tragedie, che hanno costellato e ogni giorno scandiscono la vita di queste comunità che, nonostante tutto, resistono perche si sentono parte integrante, fondamentale dei rispettivi Paesi, e non si stancano di impegnarsi per quella ricerca del bene comune alla quale sentono di non potersi sottrarre, anche se ciò comporta mettere ogni giorno a rischio la propria vita. Testimonianze che hanno delineato e definito i contorni di conflitti irragionevoli, dove spesso - o quasi sempre - la componente religiosa non è che un pretesto per interessi diversi, a volte misteriosi, di frequente sordidi. Testimonianze al termine delle quali l'assemblea dei quindicimila di Rimini ha levato la sua preghiera d'invocazione dello Spirito sulle Chiese perseguitate e sui persecutori.
Salvatore Mazza
(27.04.2013)