"Nell'Anno della fede gridiamo: ‘Credo nello Spirito Santo che è Signore e dà la vita'". È stato questo il tema della relazione tenuta da p. Raniero Cantalamessa, predicatore della Casa pontificia. Un'esegesi attenta e scrupolosa dell'"articolo" del Credo Niceno Costantinopolitano, un profondo insegnamento attraverso il quale «passare dalla "realtà" alla "formula" cioè un modo per dare contenuto a quello che professiamo come cristiani nel Credo, per dare una forma alla nostra esperienza dello Spirito Santo in modo che la fede carismatica sia un'espressione forte, vibrante, gioiosa della fede dogmatica della Chiesa cattolica».
«Se mi seguirete con attenzione - ha detto il Predicatore sorridendo e rivolgendosi ai presenti ˗, potrete andare via con un "diploma in teologia"!». Dopo aver accennato alla storia della nascita dell'articolo di fede sullo Spirito Santo, padre Raniero lo ha commentato mettendone in evidenza le tre affermazioni fondamentali. Ha poi approfondito il mistero della Trinità sottolineando che «se Dio è amore, allora deve essere per forza Trinità perché l'amore non può esistere se non tra due persone (chi ama e chi è amato) e l'amore che le unisce». Nella Trinità lo Spirito Santo è colui che crea l'unità tra il Padre e il Figlio. Numerosissimi sono i doni e le grazie che sgorgano da questa Unione trinitaria, come ad esempio la Pentecoste. Infine, il Predicatore ha rivolto un saluto a Papa Francesco, ricordando la sua umiltà, e un ringraziamento a Benedetto XVI per il prezioso operato svolto nel corso del suo Pontificato e ha invitato i fedeli a innalzare un "muro di preghiera" per la Chiesa.
«Non basta solo l'esperienza, è necessaria anche la conoscenza dello Spirito», ha aggiunto Martinez ringraziando p. Cantalamessa per il suo intervento appassionato e ricco di parresia. Esperienza e conoscenza insieme ci permettono di amare ancora di più lo Spirito Santo. Poi, il Presidente RnS ha ricordato la costante presenza del Predicatore alle Convocazioni nazionali, fin dal primo Incontro svoltosi nel 1978, concludendo con un gesto che p. Matteo La Grua soleva ripetere quando ascoltava insegnamenti particolarmente ispirati: il "bacio santo", che si dà sulla fronte perché lì è il "pensiero di Cristo". «Ora - ha continuato Martinez -, anche noi abbiamo il pensiero di Cristo».
Daniela Di Domenico
(27.04.2013)