È stata una grande emozione rivivere il momento dell'elezione di Papa Francesco al Soglio Pontificio attraverso il video del 13 marzo scorso che ha introdotto la testimonianza di mons. Eduardo Horacio García, vescovo ausiliare e provicario generale dell'Arcidiocesi di Buenos Aires, per 20 anni al fianco di padre Jorge Bergoglio, oggi Papa Francesco.
A chi gli chiede chi è Papa Francesco, mons. García risponde: «Ciò che avete visto e sentito dalla Loggia delle Benedizioni di San Pietro». Egli è un uomo "profondamente umano", l'uomo che possiamo incontrare per strada, con «dei sentimenti come i nostri ma trasfigurati dall'esperienza dell'incontro vivo con Dio». È un uomo che cerca nelle persone che soffrono, nella gente comune, nei peccatori, il volto di Cristo, per una questione profondamente evangelica. È colui che entra nel cuore degli uomini con semplicità e umiltà, e che nel presentarsi mette al primo posto la Chiesa. È un Papa consapevole che la sua chiamata non è avvenuta secondo i meriti ma per infinita grazia e misericordia del Padre che sceglie e ama gli uomini per le loro povertà, fragilità e miserie; è un Papa che ha conservato l'attitudine di ringraziare e di comunicare un saluto, una carezza, non per demagogia ma per misericordia ricevuta e condivisa. Anche quando ringrazia il suo predecessore, Benedetto XVI, non lo fa per pura formalità ma come segno di venerazione e memoria verso chi ci ha preceduto e rappresenta oggi le radici della nostra fede. È un pastore che, come egli stesso afferma, deve "avere l'odore delle sue pecore» e perseguire la realizzazione di una Chiesa a "porte aperte".
«Papa Francesco è, crede e vive come Papa - ha detto concludendo mons. García - quello che è stato, quello in cui ha creduto e che ha vissuto come sacerdote e vescovo. C'è una coerenza di vita che fa genuini tutti i suoi gesti, rinforzati ora dalla grazia dello Spirito Santo che gli ha regalato una gioia manifesta, visibile e debordante».
Daniela Di Domenico
(26.04.2013)