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Incontriamo la Misericordia! 
Sintesi dell'intervento di S.E. Mons. Santo Marcianò
S.E. Mons. Santo Marcianò - 36a Convocazione Nazionale RnS - Clicca per ingrandire...

«Amore, Misericordia, Perdono, Giustizia, Salvezza: abbracciamo le cinque parole della croce che colorano lo sfondo di questa giornata che è la festa della Misericordia!» Con questo invito, il presidente Martinez introduce l'intervento di Santo Marcianò, arcivescovo di Rossano-Cariati, «colui che spezzerà per noi la parola profetica - continua Martinez - un fratello che condivide la nostra grande esperienza carismatica».

"Gesù vide una grande folla, sentì compassione per loro e guarì i loro malati" (Mt 14, 14): questo il tema della relazione di Marcianò, che sottolinea come questo versetto manifesti l'importanza di una profonda cognizione di sé: «Una conoscenza specifica è permessa solo quando si scende nelle profondità del cuore: lì ci si incontra e ci si conosce davvero». Un momento di profonda intimità con il Padre, quindi, che Gesù cerca di vivere salendo su una barca, in un luogo isolato, «allontanandosi dai rumori per essere cuore a cuore con Dio forse perché la notizia appena ricevuta della morte di Giovanni Battista gli fa intravedere l'estremo sacrificio che lo aspetta». E su quella barca ci invita a salire il Relatore, poiché non esiste altro luogo migliore che la nostra interiorità per incontrare davvero la misericordia e comprendere appieno la grandezza di una vita donata per amore. Ma Gesù non resta a lungo in mezzo al lago, perché vede una folla sulle sponde che lo segue a piedi: «Gesù raggiunge la folla per nutrirla di cibo materiale e del pane della vita: egli svela il volto misericordioso del Padre, ha compassione della gente, poiché l'incontro con la misericordia ci rende misericordiosi, capaci di perdonare». Vedere, sentire compassione, guarire: i tre "verbi della Misericordia" fanno da sfondo alla seguente riflessione sulla parabola del Figliol prodigo, esempio concreto di come troppo spesso la nostra vita oscilli tra il sentirsi peccatori senza speranza o giusti immuni dal peccato: Gesù indica, nelle icone dei due fratelli, come troppo facilmente andiamo a fuggire dal disegno di Dio, smarrendo il senso di noi stessi e come molte volte, credendo di seguire un sentiero di purezza, lo percorriamo da soli, dimentichi del valore di una relazione fraterna: «Il ricordo, la nostalgia di Dio è la via della redenzione, il ritorno in noi stessi e in seno al Padre - conclude Marcianò - così come il donarsi per gli altri, amare facendo dono della vita ci pone su un sentiero battuto dalla piena consapevolezza di sapere i fratelli come un dono paterno».

Damiano Mattana

(26.04.2013)