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Riservati e inviati da Dio 
Celebrazione della Santa Messa per i volontari del Servizio
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La gente prende posto velocemente, la sala si riempie di voci, sorrisi, abbracci e saluti tra chi, ancora una volta, si ritrova a Rimini per rispondere a una chiamata e prestare il proprio servizio come volontario alla 36ª Convocazione nazionale.

Nella Cappella adiacente alla sala principale sta per iniziare la Santa Messa per tutti i volontari del Servizio. Presenti alla Celebrazione il presidente nazionale Salvatore Martinez, il coordinatore nazionale Mario Landi, il direttore Marcella Reni e i membri di Comitato nazionale di servizio Dino De Dominicis, Carla Osella e il direttore editoriale delle Edizioni RnS, Luciana Leone. A presiedere la Celebrazione eucaristica, don Guido Maria Pietrogrande, consigliere spirituale nazionale del Movimento. «Voi siete i primi ad ascoltare la parola di Dio». Queste le prime parole che don Guido rivolge all'"esercito festoso" dei volontari, ricordando come, già nella comunità di Antiochia, c'erano profeti e dottori, tra cui Saulo e Barnaba, che lo Spirito Santo volle riservare per sé: «Riservate per me Barnaba e Saulo per l'opera alla quale li ho chiamati» (At 13, 2). Messa+del+Servizio"Riservare" e "inviare" sono i due verbi su cui si sofferma il Consigliere spirituale nazionale. «Voi - continua don Guido -, siete "riservati" a questo servizio, che non vuol dire "stare in panchina", ma essere prescelti dallo Spirito Santo per sè». Rispondendo a questa chiamata, voi contribuite al progetto di santità della Chiesa, e in questo cammino di santità, ricordate che Dio non chiede mai nulla senza restituire qualcosa di ancora più grande in cambio.

Poi, facendo riferimento alla preghiera vissuta insieme al Comitato nazionale di servizio nella giornata, sottolinea come Dio sia luce e quindi amore. «Io sono la luce» (Gv 8,12) dice il Signore, e se lui è la luce - continua don Guido -, allora ogni discernimento spirituale deve essere legato a questa Luce. Ogni cosa che facciamo, ogni decisione che prendiamo, deve basarsi su un unico criterio: Gesù che, donando la sua vita per noi, è Amore infinito. E, proprio come ha fatto Gesù, il Servizio che noi siamo chiamati a offrire deve farsi"eucaristia", cioè dono della propria vita per gli altri.

A conclusione della Celebrazione, don Guido, rivolgendosi ai volontari, cita san Cirillo: «Ora che siete battezzati, siete diventati Gesù - e aggiunge -ed è come se aveste detto il vostro "Eccomi!"».

Daniela Di Domenico

(25.04.2013)