“E' giunto il
momento, ed è questo, in cui i veri adoratori
adoreranno il Padre in spirito e verità”
(Gv 4, 23a)
«Lo ripeto ora con forza:
… Accogliete con gratitudine
e obbedienza i carismi
che lo Spirito non cessa di elargire!
Non dimenticate che ogni carisma
è dato per il bene comune, cioè
a beneficio di tutta la Chiesa!».
Giovanni Paolo II
Omelia del Vespro di Pentecoste,
Piazza S. Pietro, 29 maggio 2004.
Carissime sorelle, carissimi
fratelli, Alleluia!
Abbiamo voluto riprodurre le parole che hanno “mosso e commosso”
la fiumana di fratelli e sorelle –
oltre ventiduemila – che sabato 29 maggio u.s. si sono
riversati giubilanti in Piazza S. Pietro. Una grandiosa
colonna di fuoco che,
mossasi da ogni angolo d’Italia, portava a compimento la profezia
del “Roveto Ardente”.
Pietro, nella piazza di Gerusalemme, rivolgendosi alla folla nel
suo primo, grande discorso da “Papa” – dopo avere predicato con il
potere dello Spirito il primo annuncio kerigmatico della storia –
così commentò ai presenti quanto era accaduto:
«Questo Gesù … ha
effuso lo Spirito Santo come voi potete vedere e sentire»
(At 2, 33).
Sì, Pentecoste è un evento sensibile;
l’effusione dello Spirito si deve
“vedere” e “sentire”; la vita
nuova sotto il potere dello
Spirito deve
“manifestare” i prodigi di Dio.
Ebbene, ciò che noi abbiamo
“visto e sentito”
nella Piazza S. Pietro è un fatto storico, senza
precedenti: testimoniare la grazia della preghiera carismatica “a
cielo aperto” nel momento più solenne dopo i cinquanta
giorni successivi alla Pasqua, nel Vespro che segna l’inizio della
solennità della Pentecoste con la quale la Pasqua giunge a
compimento.
Il Santo Padre ha voluto fare della nostra
spiritualità carismatica e del
nostro progetto
“Roveto Ardente”, senza
mistero, una forma di cammino
al quale invita tutti i cristiani ad unirsi. È una
sorta di esplicitazione progettuale di quanto ebbe a raccomandare
nella Lettera post giubilare Novo millennio
ineunte, allorquando il
Papa invitò le
“comunità cristiane a diventare autentiche ‘scuole’ di
preghiera”, dove si esperimenti
“l’implorazione, il rendimento di grazie, la lode,
l’adorazione…l’ardore di affetti fino a un vero invaghimento del
cuore” (cf NMI, n. 33).
In
altri termini, il Papa invita tutta la Chiesa a riscoprire
e praticare una preghiera “viva” dinanzi a Gesù
“vivo”, nel potere e nella
libertà dello Spirito che dirige
la preghiera, la ispira e la
riempie dei suoi “gemiti” (canto in lingue).
Ora, a
pochi giorni di distanza dalla Pentecoste,
Giovanni Paolo II ha deciso di
promulgare uno speciale
Anno dell’Eucarestia,
a partire da ottobre prossimo in
concomitanza del Congresso
Eucaristico Internazionale che si terrà in Messico e in
preparazione del Congresso Eucaristico Nazionale che
vivremo in Italia nel 2005. Questa notizia rende il nostro
progetto di
Adorazione
Eucaristica nello Spirito
“Roveto
Ardente”
ancora più conveniente e profetico.
Con le
premesse sopra esposte, abbiamo deciso di fare della prossima
XXVIII Conferenza
Nazionale Animatori
una
riflessione compiuta e una forte riproposta del
progetto
“Roveto Ardente”.
Il tema scelto, i tempi che stiamo vivendo e il risveglio della
fede carismatica che registriamo, ci dicono che la prossima
Conferenza
sarà davvero un evento memorabile a cui è necessario partecipare
per ritrovare il gusto e la forza della preghiera carismatica.
Davvero
crediamo che il RnS sia entrato nei
“nuovi cieli e nuova terra”
annunciatici dallo Spirito in
occasione della Convocazione di aprile.
Teologi e
Vescovi “vicini” alla nostra spiritualità carismatica, anziani e
responsabili del RnS, animatori
e “adoratori” daranno alla
XXVIII
Conferenza Nazionale Animatori
tutti gli apporti utili alla migliore
presentazione di questa “nuova via” di evangelizzazione che il
Santo Padre ha voluto riconoscere e che ci è chiesto con coraggio
di diffondere.
Diamo a
tutti questa importante notizia e cominciamo a prepararci: il
tempo si è fatto breve! Lo Spirito ha fretta
di riversare sul mondo, ancora
più abbondantemente, la gloria di Gesù!
Per il CNS e il CN
Salvatore Martinez
Coordinatore
Nazionale
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