
LA FORMAZIONE
NEL RINNOVAMENTO
Premessa
Il Rinnovamento nello Spirito Santo nella sua essenza è una corrente
di grazia che, dove è giunta ed è stata accolta, ha rinnovato gli
ambienti più diversi senza distinzione di persone, suscitando un
rinnovamento spirituale che trasforma radicalmente la vita.
In coloro che
hanno fatto questa esperienza è possibile notare una netta
distinzione fra il “prima e il dopo”, sia che si tratti di persone
già credenti e impegnate, sia che si tratti di non praticanti o non
credenti. Il punto discriminante è costituito dall’effusione dello
Spirito, una grazia che comunica un’esperienza di Dio capace di
coinvolgere tutto l’essere (intelligenza, emozioni, sentimenti),
rendendo coscienti della chiamata alla santità. Di qui la scelta
decisa a camminare su questa via, in una conversione continua, verso
la maturità umana e cristiana.
L'esperienza personale di Gesù
Alla luce dei
frutti raccolti in quasi trent’anni di storia del RnS, si è potuto
constatare che, per affrontare i numerosi e profondi problemi che
oggi attentano alla fede, non sono sufficienti interventi educativi
né progetti formativi, per quanto apprezzabili possano essere; è
necessario invece che ogni singola persona abbia un incontro
personale con Cristo Signore e rimetta alla sua potenza ogni
problema e difficoltà, in sostanza tutta la sua vita.
Il primo frutto della grazia del Rinnovamento è infatti la presa di
coscienza che l’uomo è chiamato a vivere in relazione sempre nuova e
crescente con le tre Persone divine: è qui che si innesta la
formazione, la quale è orientata ad “assecondare” l’azione di Dio
che opera in noi mediante la potenza dello Spirito.
Dalle “Linee guida per animatori del RnS”
e “Linee guida per i ministeri” sulla formazione
Dal 14 Marzo 2002- data dell’approvazione dello Statuto
dell’Associazione “Rinnovamento nello Spirito” da parte del
Consiglio Permanente della CEI- siamo sempre più persuasi che la
nostra testimonianza si aprirà a scenari nuovi ed imprevedibili.
Con
l’approvazione il RnS sa di “avere una missione nella Chiesa e per
la Chiesa”
Ce lo hanno
indicato il papa Giovanni Paolo II e il Card. Ruini proprio il 14
marzo: diffondere ”la cultura della Pentecoste”
Ci è chiesto,
dunque, di diffondere la spiritualità carismatica, di collaborare
all’avanzamento del Regno di Dio
È nostro vivo desiderio che il RnS divenga il volto di un “laicato
maturo e carismatico” che realizza una presenza profetica della
Chiesa nel mondo
L’esistenza di
un progetto unitario di formazione in seno al RnS è un acquisizione
recente, ma indispensabile alla luce del cammino unitario che il RnS
si è impegnato a svolgere sotto lo sguardo dei Pastori della Chiesa.
Giova ricordare l’elogio e la richiesta di intensificare gli sforzi
in questa direzione manifestataci dal Santo Padre Giovanni Paolo II,
dal Pontificio Consiglio Pro Laicis e dai nostri Padri Vescovi in
più occasioni. Oggi, dopo l’approvazione definitiva dello Statuto,
tale impegno è sempre più desiderato.
La formazione
vive
su tre livelli di riferimento: carismatica, ministeriale e pastorale
e mira a far crescere in tutti i fratelli e le sorelle: l’identità -
l’appartenenza – l’ecclesialità – la formazione catechetica - il
servizio.
È sempre più
evidente l’esigenza che le iniziative formative nazionali e
regionali non si contrappongano, né determinino condotte differenti
quanto alle finalità che si vogliono perseguire. Occorre, al
contempo, preservare la creatività e la libertà dello Spirito nel
concretizzare le scelte operate.
La formazione
nazionale deve servire a orientare e a fissare le linee di fondo del
cammino; esse devono essere riprese e approfondite dai CRS, tenendo
conto delle reali possibilità della Regione, del cammino maturato
dai Gruppi e dalle Comunità, senza accelerazioni, semplificazioni o
tentativi di competizione.
È di vitale
importanza ricordare che tutta la formazione è finalizzata non
appena alla crescita dei singoli, ma allo sviluppo dei Gruppi e
Comunità: con essi è la Chiesa che cresce.
Formazione non è
“mantenere in vita” il RnS e servire “pochi eletti”, ma preparazione
alla “nuova evangelizzazione”, per la diffusione del Vangelo nella
potenza dello Spirito. La formazione sempre deve sottolineare una
valenza missionaria, di offerta della propria vita per il Regno.
Dai molteplici
incontri formativi promossi in tutta Italia durante l’anno, e in
special modo nei week-end di vita pastorale e carismatica e nei
corsi estivi, constatiamo con gioia che la “fiamma” è viva e brucia:
il desiderio dei fratelli e delle sorelle di vivere la “vita nuova
nello Spirito” è manifesto, così come la volontà di una comunione
sempre più intensa con le “linee” proposte dal RnS.
Dobbiamo, qui,
notare che si va generalizzando, tra le realtà di prima fondazione,
l’impressione di una perdita d’identità carismatica e di tradizione
storica del RnS; al contempo dobbiamo constatare il mutato profilo
dei nuovi animatori del RnS se confrontato con le origini.
Questa
situazione non va giudicata, piuttosto assunta da tutti noi con
sacrificio, manifestando con semplicità le nostre povertà, perché
siano offerte a Gesù, il solo che possa redimerle.
Il RnS è povero,
ma conta sulla provvidenza di Dio e sulla buona volontà di molti.
Occorre credere che lo Spirito è Signore: opera “per se stesso”,
nonostante noi e guarda ben oltre i nostri progetti; è lui che “fa”
il RnS!
LE DIVERSE FASI DELLA FORMAZIONE
NELLA STORIA DEL RINNOVAMENTO
La storia del
Rinnovamento presenta diverse fasi dal punto di vista del processo
formativo. Indichiamo di seguito le più significative:
Fase iniziale (dal 1972 al 1977): la formazione è quasi
esclusivamente orientata al primo livello dell’esperienza e consiste
nel preparare i fratelli alla preghiera di effusione e quindi
nell’indirizzare verso un cammino di crescita nel gruppo.
Questi i momenti
del processo formativo:
– Seminario di
vita nuova nello spirito: consiste in una serie di incontri il cui
scopo è quello di aiutare le persone a raggiungere la migliore
disposizione possibile per ricevere la preghiera per l’effusione
dello Spirito.
– Effusione
dello Spirito Santo. Esperienza vitale, profonda e trasformante, che
cambia la coscienza della propria identità cristiana, le relazioni
con la SS. Trinità, il modo di sentirsi Chiesa, il rapporto con la
Parola, i sacramenti, la liturgia. Si manifestano un nuovo gusto per
la preghiera, una nuova disponibilità ad amare, l’esperienza dei
carismi per l’utilità comune.
– Cammino nel
gruppo. Al gruppo si aderisce spontaneamente e liberamente; in esso
le persone trovano un sostegno comunitario che permette di crescere
nella grazia del Rinnovamento e in un nuovo stile di vita cristiana.
Il gruppo introduce anche ad assumere il proprio posto nella Chiesa
e nella società, per cui le persone si rendono disponibili a
condividere i doni e i talenti ricevuti da Dio.
Seconda fase
(dal 1977 al 1990): inizia la formazione all’animazione nei gruppi.
Questa fase si collega alla necessità, confermata da parte della
Gerarchia ecclesiastica, di introdurre nel RnS alcune strutture onde
permettergli di crescere mantenendo la sua fisionomia. Si formano i
primi nuclei di “animatori” con il compito di accompagnare e guidare
i gruppi ad aprirsi all’uso dei carismi e dei ministeri di fatto.
Diversi i livelli di animazione: locale (di singoli gruppi),
regionale, nazionale.
Si rende
pertanto necessaria una formazione specifica, sia per la grande
diversità dei gruppi, sia per superare i limiti dello “spontaneismo”
e dell’improvvisazione (talvolta confusi con la “libertà dello
Spirito”).
Terza fase (dal
1990 al 1997): si afferma decisamente lo sviluppo di iniziative di
formazione permanente sia per i membri del RnS, sia per gli
animatori a livello locale, regionale, nazionale.
L’articolazione
di proposte per la formazione degli animatori, nei diversi ministeri
e servizi, lascia intravedere la possibilità di un Progetto
unitario. Ciò spinge i responsabili nazionali e regionali ad avviare
un discernimento comunitario per valorizzare le ricchezze suscitate
dallo Spirito in forza di una visione comune orientata alla crescita
unitaria del RnS.
Quarta fase:
(dal 1997) avvio di un Progetto unitario di formazione. L’idea si
afferma decisamente verso la fine degli anni ’90 (peraltro avvertita
non come definitiva in quanto sempre dipendente dal discernimento
comunitario e dall’ascolto di ciò che lo Spirito suggerisce alle
diverse realtà locali) con l’individuazione di un itinerario di
formazione (e conseguente riorganizzazione delle proposte formative)
in tre aree di riferimento: carismatica, pastorale, ministeriale.
LE LINEE PORTANTI
DEL PROGETTO UNITARIO DI FORMAZIONE
Formazione
permanente e discernimento comunitario
Docilità allo
Spirito; umile ricerca della volontà di Dio; capacità di ascolto;
interpretazione dei segni dei tempi alla luce del Vangelo;
valorizzazione dei carismi; creatività spirituale: ecco la
manifestazione del “discernimento comunitario”, strumento per
sviluppare la corresponsabilità, per costruire un progetto di
formazione unitario e un cammino di crescita comune.
La formazione
permanente aiuta a superare i particolarismi locali e il pericolo di
un cammino più di tipo “confederativo” che di tipo “comunitario”; a
sostenere le comunità più deboli attraverso l’aiuto di quelle più
forti; a pensare all’esperienza del RnS non come “cattolicesimo
della domenica”, ma ad un cammino di crescita e di conversione
permanente.
Cammino unitario
e non uniforme
Ecco, allora, per i nostri fratelli un progetto di formazione di
tipo “unitario” e non “uniforme”, nel rispetto delle diverse realtà
locali, dei cammini specifici, delle diverse modalità attraverso le
quali una visione unitaria può e deve esprimersi.
Parliamo di un
progetto unitario, seppur con diversità di forme, perché non si
vuole operare una grande reductio ad unum, cioè una semplificazione,
una riduzione della grande ricchezza che è nella nostra tradizione
nazionale. L’unità, infatti, non è annientamento delle diversità, ma
esaltazione di ciò che rende multiforme l’opera dello Spirito in
mezzo a noi.
Si accetta in
tal modo la chance della koinonìa: i diversi carismi suscitati dallo
Spirito si armonizzano fra loro nella comunione, superando ogni
localizzazione geografica o anche la tentazione
dell’autosufficienza. Il RnS esprime una sola realtà ecclesiale, una
sola realtà nazionale che vive la tensione all’unità, con una carità
e una fraternità nuove.
L’assenza di un
fondatore umano o di uno specifico carisma di fondazione, fanno sì
che nel RnS la formazione sia frutto del discernimento comunitario,
vissuto in un clima spirituale, attraverso il duplice ascolto
orizzontale e verticale: la profezia che ci deriva dalla parola di
Dio e dal magistero della Chiesa e la profezia che è nella vita e
nel cuore dei fratelli e delle sorelle chiamate dallo Spirito a un
servizio ai vari livelli.
Quattro richiami
di Giovanni Paolo II
Nell’anno 1998,
dedicato allo Spirito Santo, il Santo Padre ha riservato una
speciale attenzione al Rinnovamento offrendo quattro memorabili
discorsi nei quali si può riscontrare un denominatore comune, un
motivo conduttore che sempre ritorna. Si tratta, per l’appunto, del
concetto di formazione.
1.
“Uno dei
compiti più urgenti della Chiesa è quello della formazione dei
fedeli laici... Ha come obiettivo fondamentale la scoperta sempre
più chiara della propria vocazione e la disponibilità sempre più
grande a viverla nel compimento della propria missione. Questa deve
pertanto essere una delle vostre priorità… è un compito più urgente
che mai... So che il RnS si prodiga per rispondere a questa
necessità, cercando forme e modalità sempre nuove e più adatte
all’uomo di oggi. Vi ringrazio per quello che fate e vi chiedo di
perseverare nel vostro impegno” (Udienza al RnS, Città del Vaticano,
4 aprile 1998).
2.
“Nel nostro
mondo, si avverte con urgenza la necessità di un annuncio forte e di
una solida e approfondita formazione cristiana. Quale bisogno vi è
oggi di personalità cristiane mature, consapevoli della propria
identità battesimale, della propria vocazione e missione nella
Chiesa e nel mondo! Nella formazione cristiana curata dai movimenti
non manchi mai l’elemento di questa fiduciosa obbedienza ai Vescovi,
in comunione con il Successore di Pietro! Inserite le vostre
esperienze nelle chiese locali e nelle parrocchie, rimanendo sempre
in comunione con i Pastori e attenti alle loro indicazioni” (Vigilia
di Pentecoste con i movimenti, Piazza San Pietro, 30 maggio 1998).
3.
“Appartenete
ad un movimento ecclesiale. La parola “ecclesiale” è più che
semplicemente decorativa. Essa implica un compito preciso di
formazione cristiana e una profonda convergenza tra fede e vita. La
fede entusiastica che anima le vostre comunità è un grande
arricchimento, ma non è sufficiente. Deve essere accompagnata da una
formazione cristiana che sia solida, ampia e fedele al magistero
della Chiesa” (Discorso del Papa alla Fraternità carismatica
cattolica internazionale, Città del Vaticano, 1 giugno1998).
4.
“Da una
solida formazione deriverà una spiritualità profondamente radicata
nelle fonti della vita cristiana e in grado di rispondere alle
domande cruciali poste dalla cultura di oggi” (Discorso del Papa ai
leader internazionali del Rinnovamento, Sala Nervi, 30 Ottobre
1998).
CAMMINO DI
CRESCITA
L’intero
processo formativo può essere suddiviso in 3 grandi aree
corrispondenti ai nuclei essenziali del RnS. Non si tratta di un
“percorso obbligato”, né di tre livelli distinti e successivi di
crescita; piuttosto si vuole cogliere – dall’interazione di queste
tre dimensioni – l’espressione più compiuta di un cammino di
crescita organico, ben compaginato, legato alla vita del RnS:
-
carismatica
-
pastorale
-
ministeriale
Ciascuna di
queste tre diverse aree di riferimento contiene proposte formative
ben distinte.
Carismatica
“Non
interrompete il cammino intrapreso! Aspirate ai carismi più grandi”.
Questo
l’incoraggiamento di Giovanni Paolo II al RnS, nel 2000, a rendere
incisiva la nostra testimonianza ecclesiale.
Senza l’esperienza dei carismi, la testimonianza del RnS nella
Chiesa perderebbe ogni incidenza. La ragione basilare per la quale
lo Spirito ha suscitato il RnS, è richiamare l’attenzione della
Chiesa sulla sua dimensione fisiologica, cioè carismatica, mediante
uomini e donne disponibili a servire la Chiesa a partire da una
nuova esperienza dello Spirito Santo. Nel Rinnovamento gruppi e
comunità
non sono luoghi appartati, separati, ma palestre di vita nuova.
Il CNS del RnS
ha pertanto sostenuto la promozione di una “Scuola di vita
carismatica” al fine di favorire l’esperienza dei carismi nella
preghiera comunitaria in modo semplice, diretto e pratico.
L’animazione
carismatica, infatti costituisce l’aspetto più caratteristico del
Rinnovamento nello Spirito.
Circa la dimensione carismatica abbiamo decine di settimane
spirituali. Inoltre segnaliamo i ritiri per un Roveto Ardente di
preghiera e tutti i corsi di iniziazione cristiana offerti ai
giovani e a quanti cominciano o ricominciano un serio cammino di
conversione nel segno della Signoria di Cristo e sotto la guida
dello Spirito Santo.
Pastorale
La formazione
pastorale è una proposta di approfondimento dell’esperienza
carismatica rivolta ai “pastorali di servizio” che, in molti casi,
hanno bisogno di essere aiutati a seguire i fratelli nel
discernimento, nell’accompagnamento spirituale, nella formazione
alla vita comunitaria e all’esperienza dei carismi. Presiedere alla
vita di un gruppo e di una comunità e assolvere a tutte le funzioni
legate ad una responsabilità di stampo carismatico e non gerarchico,
è un servizio assai delicato che non accetta semplificazioni.
A sostegno di
questa missione pastorale, è stata promossa una Scuola di Vita
Pastorale che intende aiutare gli animatori a vivere con
consapevolezza il proprio impegno a vantaggio dei fratelli e delle
sorelle.
Per l’area
pastorale gli appuntamenti nazionali sono, inoltre, dati dalla
Conferenza Animatori e dai tre corsi di animazione comunitaria e
carismatica del nord, centro e sud.
Ministeriale
Nella crescita
dei gruppi/comunità del Rinnovamento nello Spirito, un ruolo
importante è assegnato ai ministeri carismatici. Ogni carisma è per
la missione e i ministeri sono l’esplicitazione visibile di questa
chiamata divina. C’è quindi, l’esigenza di inserire nella formazione
un’attenzione specifica a quelli che sono i ministeri “di fatto”
attraverso cui una comunità cresce. I corsi, quindi, si prefiggono
lo scopo di “formare i formatori” su una visione comune.
Per quella
ministeriale vengono organizzati corsi specifici di settore
formativo e di ambito di evangelizzazione durante la stagione
estiva, che toccano tutte le tematiche di impegno possibile, sia
quelle legate alle attività interne dei gruppi e delle comunità
(sacerdoti e religiosi, animazione preghiera, liturgia, musica e
canto, intercessione sofferenti), sia quelle esterne funzionali alla
Nuova Evangelizzazione (famiglia, giovani, fidanzati, bambini e
adolescenti, scuole sui metodi di evangelizzazione, evangelizzare
con l’arte, impegno sociale articolato in cultura e società,
volontariato e comunicazioni sociali).
 |