Presentazione
«So che il Rinnovamento
nello Spirito vuole continuare a vivere questa straordinaria esperienza
spirituale con entusiasmo, e riportarla quale annunzio evangelizzatore
agli uomini e alle donne della nostra epoca» (Papa Benedetto XVI,
Lettera autografa in occasione della XXX Convocazione Nazionale dei
Gruppi e delle Comunità del RnS. Città del Vaticano, 28 aprile 2007).
Diamo alle stampe questo Vademecum in un anno di speciale grazia: il 40°
dalla nascita del Rinnovamento nel mondo. Risuonano incoraggianti e
lungimiranti le parole del Santo Padre che, all'inizio del nostro
quadriennio di servizio, ha voluto ancora sottolineare l'attualità del
dono del RnS con un gesto - la Lettera autografa - davvero unico.
A ben vedere, l'anno 2007 si è aperto con un altro decisivo passaggio:
l'approvazione degli Statuti revisionati (il primo riconoscimento era
avvenuto nel 1996, su un testo redatto nei primi anni '90) da parte del
Consiglio Permanente della CEI, in data 22-25 gennaio 2007.
«Nel valutare il nuovo articolato statutario, il Consiglio Episcopale
Permanente ha particolarmente apprezzato la chiara riaffermazione del
fatto che l'adesione all'Associazione si fonda sulla scelta di
intraprendere un cammino di fede e non una generica "esperienza
spirituale", secondo un itinerario di preghiera, vita comunitaria
sacramentale e carismatica, formazione permanente e fraternità nel
sostegno reciproco» (S.E.R. mons. Giuseppe Betori, Segretario generale
della CEI, Lettera accompagnatoria al Decreto di approvazione. Roma, 31
gennaio 2007).
Queste espressioni di apprezzamento si fanno per noi consapevolezza di
una testimonianza sempre più audace ed efficace da rendere al Vangelo
dello Spirito Santo.
Il Vademecum è una "presentazione" dell'identità e della missione
specifica del Rinnovamento nello Spirito in Italia e all'estero. Uno
strumento assai utile per comprendere il cammino svolto e le linee
programmatiche individuate dal Consiglio Nazionale per il quadriennio
2007-2010.
Anno dopo anno la nostra fede è stata sempre più interpellata da due
grandi sfide, per usare un'espressione ricorrente nel pensiero dei Papi
Giovanni Paolo II e Benedetto XVI:
• la sfida della maturità ecclesiale
• la sfida del relativismo.
Sono due grandi consegne, alle quali intendiamo offrire risposte di
senso e d'impegno ancora più eloquenti, da condividere anche con chi non
è parte del RnS.
Per un verso (maturità ecclesiale) si tratta di rendersi partecipi e
interpeti di una nuova stagione di responsabilità ecclesiale, così da
assumere il destino delle nostre Chiese locali, l'opera di
rievangelizzazione dei battezzati, la formazione di nuovi animatori e
responsabili.
Dall'altro (relativismo), riaffermare nella storia il primato della
dimensione spirituale, di una laicità sana e "veramente" attenta alla
promozione dell'uomo, della sua dimensione interpersonale, familiare e
sociale. L'articolazione interna del Vademecum conduce il lettore,
attraverso specifiche aree di interesse, all'approfondimento delle
informazioni salienti sulla vita del Rinnovamento nello Spirito, sempre
considerato nella sua triplice e univoca rappresentazione di corrente di
grazia, di associazione privata di fedeli e di movimento ecclesiale.
Preziose, per un approfondimento teologico ed ecclesiologico, sono le
parti relative agli interventi più autorevoli del Magistero e ad alcuni
scritti ufficiali, che testimoniano le caratteristiche proprie della
nostra esperienza carismatica in Italia.
Si segnalano, poi, la condivisione dei progetti e delle speciali
iniziative promosse dal RnS, anche fuori dai confini italiani, e
l'attività editoriale che attesta l'impegno formativo del Movimento - ad
intra e ad extra - per diffondere la "cultura della Pentecoste" tanto
desiderata da Giovanni Paolo II.
Desideriamo riaffermare un'idea guida per il nostro Movimento: essere
non tanto un'"istituzione" tra le altre, ma una "missione", che esprime
- nello spazio e nel tempo - la continuità con il Cenacolo e con la
Piazza di Gerusalemme, come a Pentecoste, segnatamente nel ricorso ai
carismi e ai ministeri suscitati dallo Spirito, nella testimonianza di
vita nuova da rendere al mondo. Un osmosi tra ecclesiale e sociale, che
faccia del RnS non soltanto una valida "presenza nella Chiesa", ma anche
una significativa presenza della Chiesa nel mondo.
C'è un deposito carismatico, una tradizione, una prassi che vanno
conservate, esperimentate, arricchite, incentivate, diffuse. Questo è il
nostro impegno, nella speranza che quanti avranno tra le mai questo
Vademecum si lascino contagiare dall'entusiasmo che ci anima e si
rendano partecipi e protagonisti della grazia del Rinnovamento nello
Spirito.
Per il Comitato Nazionale di Servizio
e il Consiglio Nazionale
Salvatore Martinez
Presidente nazionale
Rinnovamento nello Spirito Santo
Organi pastorali
CONSIGLIO NAZIONALE
"Il Consiglio Nazionale è
composto: dal Comitato Nazionale di Servizio; dai Coordinatori
regionali; da sei componenti eletti dall'Assemblea Nazionale; da un
componente eletto da ogni regione che abbia un numero di realtà locali
riconosciute superiore a cento; fino a quattro componenti designati dal
Comitato Nazionale di Servizio; dai seguenti componenti di diritto: il
Presidente della Cooperativa Servizi RnS; il Direttore della Rivista
ufficiale del Rinnovamento nello Spirito Santo" (cf Statuto
dell'Associazione "Rinnovamento nello Spirito Santo", art. 17).
COMITATO NAZIONALE DI
SERVIZIO
"Il Comitato Nazionale di
Servizio è composto da: il Presidente; il Coordinatore nazionale; il
Consigliere spirituale nazionale; il Direttore; altri componenti eletti
dal Consiglio nazionale fino a un massimo di tre". "Il Consiglio
Nazionale sceglie il Consigliere spirituale nazionale secondo quanto
disposto dall'art. 24, tra i sacerdoti secolari e religiosi aderenti
all'Associazione stessa, e ne chiede conferma alla Conferenza Episcopale
Italiana" (cf Statuto dell'Associazione "Rinnovamento nello Spirito
Santo", artt. 18 e 21).
Martinez Salvatore
Presidente nazionale
e-mail: rns@rns-italia.it
Landi Mario
Coordinatore nazionale
e-mail:
mariolandi@rns-italia.it
Reni Marcella
Direttore
e-mail:
marcellareni@rns-italia.it
Alberti padre Giovanni
e-mail:
lastelladelmare@libero.it
De Dominicis Dino
e-mail: dedodi@rns-italia.it
Di Fulvio don Fulvio
e-mail:
donfulvio@comunitaemanuele.it
Pietrogrande don Guido
Consigliere Spirituale Nazionale
e-mail:
g.pietrogrande@salesianinordest.it
COORDINATORI REGIONALI
"Il Coordinatore regionale
è eletto dal Consiglio regionale fra i componenti del Comitato regionale
di servizio" (cf Statuto dell'Associazione "Rinnovamento nello Spirito
Santo", art. 15).
ABRUZZO
Agrelli Giordano Emma
e-mail: emma.agrelli@libero.it
Segreteria regionale
c/o Di Filippo Rogato Giuliana
Via B. Croce, 249 - 65126 Pescara
Tel./fax 08560263
e-mail: seg.reg.rns.abruzzo@tin.it
BASILICATA
Monaco Lindo
e-mail:
lindomonaco@rns-italia.it
Segreteria Regionale
c/o Oriolo Filippo
Via Latina, 26 - 75025 Policoro (MT)
Tel. 0835981154 - 985857
fax 08351820196
e-mail: rns.basilicata@tiscalinet.it
CALABRIA
D'Urzo Pasquale
e-mail: pasqualedurzo@libero.it
Segreteria regionale
c/o Enzo Scionti
Via B. Buozzi, 103 - 89015 Palmi (RC)
Tel. 096624610 - e-mail piesci@alice.it
CAMPANIA
Guzzo Amabile
e-mail: amabile.guzzo@tin.it
Segreteria Regionale
C/o Parrocchia S. Maria della Speranza
Via F. Turco
84091 Battipaglia (SA)
Tel. 0828 344509
e-mail:
segreteria@rns-campania.it
EMILIAROMAGNA
Cavalieri Mario
e-mail: m.cavalieri@rns-emiliaromagna.it
Segreteria Regionale
C/o Iside Giambi
Via Alberi, 10/b - 47100 Forlì (FC)
Tel. 0543782238
e-mail: igiambi@hotmail.com
FRIULI VENEZIA GIULIA
Gustini Marco
e-mail: marco.gustini@libero.it
Segreteria Regionale
C/o Facchin Giovanni
Via Paduina, 8 - 34125 Trieste
Tel. 04063645
e-mail: rnsgio@yahoo.it
LAZIO
Palladino Franca
e-mail: franca.palladino@e-mail.it
Segreteria Regionale
C/o Nino Giornofelice
Via Joyce 10- 00143 Roma
Tel./fax 065003862
e-mail: giornofelice@tiscali.it
LIGURIA
La Gamba Pino
e-mail: pinolagamba@libero.it
Segreteria Regionale
C/o Fornaciari Elisabetta
Via Spalato, 55/3 SIN - 16141Genova
e-mail: segreteria.rnsl@rns-liguria.it
LOMBARDIA
Gulisano Eugenio
e-mail:
eugeniogulisano@infinito.it
Segreteria Regionale
C/o Fiorenza Pezzotti Negretti
Via Campioni 28 - 25127 Brescia
Tel. 030393281
e-mail: rns.lombardia@libero.it
MARCHE
Luzietti Federico
e-mail: alafelu@alice.it
Segreteria regionale
C/o il Coordinatore regionale
MOLISE
Di Nezza Paolo
e-mail: dinepa@tiscali.it
Segreteria Regionale RnS - Molise
C/o Corrado Paola
Via delle Rose,10 86170 Isernia
Tel. 08653898
e-mail:
segreteriamolise@tiscali.it
PIEMONTE E VALLE D'AOSTA
Lorenzo Pasquariello
e-mail:
lorenzopasquariello@rns-italia.it
Segreteria Regionale
C/o Silvano Maria Grazia
Via Arduino, 67 - 10095 Grugliasco (TO)
Tel. 01119702121
e-mail:
mariagrazia.silvano@fastwebnet.it
PUGLIA
Pesare Gianfranco
e-mail: gianfranco.pesare@alice.it
Segreteria Regionale
C/o Buda Patrizia - Via U. Terracini, 11
70042 Mola di Bari (BA)
Tel./ fax 0804737101
e-mail: segreg@libero.it
SARDEGNA
Nieddu Domenico
e-mail: domenico.nieddu@tiscali.it
Segreteria regionale
C/o il Coordinatore regionale
SICILIA
Cicchirillo Ignazio
e-mail:
ignaziocicchirillo@tin.it
Segreteria regionale
C/o Rizzo Rita - Via Donna Nuova, 91
94100 Enna
Tel. 0935500400 fax 0935502100
e-mail:
rnssicilia@rnssicilia.com
TOSCANA
Pantaleoni Alessandro
e-mail: alepantaleo@inwind.it
Segreteria Regionale
C/o Di Marco Maria Grazia
Via Don Aldo Mei 11
55012 Capannori (LU)
Tel./Fax 0583 933654
e-mail: panta.grazia@libero.it
TRENTINO ALTO ADIGE
Buzzini Antonio
e-mail: antonio.buzzini@gmail.com
Segreteria Regionale
C/o Bassi Daniele
Via Brennero, 34k
39049 Vipiteno (BZ)
Tel. 0472764670
e-mail: daniele.bassi@tele2.it
UMBRIA
Mezzetti Daniele
e-mail: daniele.mezzetti@libero.it
Segreteria Regionale
C/o Michela Massaro
Via Campagna 92/F
05021 Acquasparta (TR)
e-mail:
michelamassaro@libero.it
VENETO
Righetti Giuseppe
e-mail: righetti.gi@tiscali.it
Segreteria Regionale
C/o Baso Pietro
Via C. B. Cavour, 9
30175 Marghera (VE)
tel. 041931958
e-mail: pietrobaso@libero.it
SVIZZERA e GERMANIA
Nicoli Roberto
e-mail: roberto.nicoli@ticino.com
Segreteria regionale
C/o Coordinatore regionale
CONSIGLIERI NAZIONALI AGGIUNTI
eletti dall'Assemblea Nazionale (ai sensi dell'Art. 16 e 17 dello
Statuto)
Animazione carismatica
Lucca Giovanna
e-mail: l.giovanna@libero.it
Tortonese Maria
e-mail: sion23@libero.it
Ambito evangelizzione e missione
Fascetta Sebastiano
e-mail: seba.f@virgilio.it
Merlo Piergiorgio
e-mail: pgmerlo@libero.it
Ambito famiglia e giovani
Passarello Gino
e-mail: g.passarello@libero.it
Torre Cinzia
e-mail:
cinziatorre2004@libero.it
CONSIGLIERI NAZIONALI DESIGNATI
dai Comitati regionali di servizio delle regioni con un numero di gruppi
e comunità superiore a cento (ai sensi dell'Art. 17 dello Statuto)
Campania
Di Cicco Clara
e-mail: amicomose@interfree.it
Puglia
Di Cugno Mimmo
e-mail: logosoter@libero.it
Piemonte
Pasquariello Lorenzo
e-mail:
lorenzopasquariello@tiscali.it
Lombardia
Sebastiano Piero
e-mail:
drpsebastiano@dracmanet.it
Sicilia
Trovato Angelo
e-mail: drawot@tin.it
CONSIGLIERI NAZIONALI
MEMBRI DI DIRITTO
(ai sensi dell'Art. 17
dello Statuto)
Direttore Rivista Rinnovamento nello Spirito Santo
Sciannameo Donato
e-mail:
donatosciannameo@rns-italia.it
Presidente Cooperativa "Servizi RnS"
Zunino Paolo
e-mail:
paolozunino@rns-italia.it
Indirizzi utili
Segreteria Nazionale
Via degli Olmi 62
00172 Roma
tel. 062310407-2310408
fax 062310409
rns@rns-italia.it
Redazione Riviste - Ufficio stampa
Sito Internet
tel. 062301376 - fax 062304336
rivista@rns-italia.it
ufficiostampa@rns-italia.it
www.rns-italia.it
Abbonamenti Riviste - Carta Fraterna
tel. 062300265 - fax 062310409
abbonamenti@rns-italia.it
Cooperativa "Servizi Rinnovamento
nello Spirito Santo" S.c.p.l.
Via degli Olmi, 62
00172 Roma
tel. 0623239941 - fax 062305014
servizi@rns-italia.it
Prenotazioni alberghiere
tel. 0623239882
fax 062304655 - 2305014
servizi@rns-italia.it
Corsi di formazione
tel. 0623239914 - fax 062310409
servizi@rns-italia.it
Amministrazione e contabilità
tel. 062307344 - fax 062304336
amministrazione@rns-italia.it
Produzione e Promozione
"Edizioni RnS"
Servizio Commerciale
tel. 062310577
fax 062304655 - 2305014
edizioni@rns-italia.it
Produzioni musicali
Redazione "Edizioni RnS"
Via Pergusina, 18 - 94100 Enna
tel. 093541506 - fax 093529939
rnsita.enna@tiscali.it
Casa "Famiglia di Nazareth"
Formazione nazionale
e Sede del Consiglio Nazionale
Via Montorsetto, 7 - 60125 Loreto (AN)
tel. 0717592302 - fax 0717598161
segreteria@casa-famigliadinazareth.com
Associazione Terapisti Cattolici (ATC)
Segreteria
tel. 0758738224 - 8786037
fax 0758738218
Comunità missionaria in Moldavia
C.P. 2990
2071 Chisinau
Moldavia
tel. 003732258196
Il
RnS in Italia
Intervento di Salvatore
Martinez al Seminario Internazionale per i Vescovi sul tema:
I Movimenti ecclesiali nella sollecitudine pastorale dei Vescovi
Roma, 18 Giugno 1999
Origine e denominazione
Il “Rinnovamento nello
Spirito Santo” si sviluppa in Italia agli inizi degli anni ‘70 e si
configura oggi come un movimento ecclesiale. “Il Rinnovamento nello
Spirito Santo” in Italia è espressione della grande corrente spirituale
denominata “Rinnovamento Carismatico Cattolico” o più semplicemente
“Rinnovamento”, inaspettatamente esplosa alla chiusura del Concilio
Vaticano II, in America. Oggi il Rinnovamento è diffuso in 204 Paesi dei
cinque continenti fra 82 milioni di cattolici, e assume nelle varie
nazioni stili, forme di vita e stati giuridici diversi fra loro, anche
se, in definitiva, riconducibili all’unica, comune scaturigine.
Il Rinnovamento, sin dal suo sorgere, appare come un esaudimento, tra
tanti altri, di quell’audace speranza profetica formulata da Giovanni
XXIII in preparazione al Concilio Ecumenico Vaticano II (25/11/1961):
“Rinnova nella nostra epoca i prodigi come di una nuova Pentecoste” e
delle parole pronunciate da Paolo VI, nell’udienza generale del 16
Ottobre 1974: “Voglia il Signore effondere, oggi, una grande pioggia di
carismi per rendere feconda, bella e meravigliosa la Chiesa, capace
d’imporsi all’attenzione e allo stupore del mondo profano, del mondo
laicizzante”.
Non possiamo non ricordare come già Papa Leone XIII, il 1° gennaio del
1901, avesse dedicato il ventesimo secolo allo Spirito Santo intonando
il Veni Creator Spiritus in nome della Chiesa intera, dopo la
pubblicazione dell’enciclica dedicata allo Spirito Santo. Leone XIII
esortava i cristiani a ritornare al cenacolo di Pentecoste e invocare lo
Spirito Santo per la riunione della cristianità. Certamente la voce di
Leone XIII ha “bucato” il cielo, se osserviamo il rigoglio di movimenti
carismatici e di Chiese pentecostali che, proprio a partire dal 1901 in
una prima ondata, e successivamente, in una seconda ondata proprio in
coincidenza del Concilio Ecumenico Vaticano II, si sono diffusi in ogni
parte del mondo come autentica risposta dell’unico Spirito alle
preghiere dei Papi per il rinnovamento spirituale di questo nostro
secolo.
La grazia del Rinnovamento cattolico è parte di un movimento di
risveglio carismatico suscitato dallo Spirito ancora più grande, per
così dire “trasversale”, che sta attraversando le tre grandi tradizioni
– cattolica, protestante ed ortodossa – e coinvolgendo, secondo le
ultime stime dei sociologi, circa 450 milioni di cristiani che si
sforzano di testimoniare una vita nuova nello Spirito a partire
dall’esperienza dell’effusione dello Spirito o battesimo nello Spirito,
esperienza di cui farò cenno più avanti.
Possiamo intravedere, in questo fenomeno di rinnovamento tra i
cristiani, sia a livello teologico che di esperienza dei carismi, un
“anticipo” dell’opera che più sta a cuore allo Spirito Santo: l’unione
dei cristiani, l’unità della Chiesa. Il Card. Suenens, tra i primi
interpreti e promotori di questo risveglio spirituale, affermava che “il
terzo millennio vede apparire all’orizzonte dei “segni” – tra i quali il
Rinnovamento è in modo particolare foriero di speranza – che annunziano
l’approssimarsi dell’unità visibile”: non ci sarebbe, perciò, da
stupirsi se questo soffio rinnovatore fosse un segno di come lo Spirito
sta spingendo le Chiese al di là dei propri steccati. Lo ha fortemente
intuito Giovanni Paolo II, che nella Ut unum sint ci ha parlato di
ecumenismo spirituale, indicandoci poi nel Giubileo del 2000 “un momento
decisivo del cammino verso l’unità di tutti i cristiani”.
La scelta di denominare l’esperienza italiana “Rinnovamento nello
Spirito” in luogo di “Rinnovamento Carismatico Cattolico” è già degli
inizi, come effetto della prima riflessione teologica e della mediazione
culturale che gli iniziatori del movimento in Italia ebbero a compiere
per attestarne l’identità cattolica. Il nome “Rinnovamento nello
Spirito” è tratto dalla lettera di san Paolo a Tito (cf 3, 5) nella
quale l’apostolo afferma che siamo salvati mediante un lavacro di
rigenerazione e di rinnovamento nello Spirito Santo. La caratteristica
inconfondibile dell’espressione adottata è quella di polarizzare
l’attenzione sullo Spirito Santo e non sui carismi, sul Donatore e non
tanto sui doni: in tal modo risulta più facile ricordare che nessuno può
convenientemente attestarsi “carismatico” se non in riferimento alla
Chiesa, perché essa è carismatica.
Natura e spiritualità
L’esperienza carismatica che contraddistingue il Rinnovamento non ha un
fondatore, come tante altre realtà ecclesiali, né un carisma particolare
da segnalare alla Chiesa e al mondo, ma vuole contribuire a ridestare la
struttura fisiologica dell’esistenza cristiana, che è, per sua natura,
un’esistenza “nello Spirito”. Ecco perché già il Card. Suenens definiva
il Rinnovamento “una corrente di grazia capace di dare una scossa alla
Chiesa post conciliare”, e ancora “un movimento dello Spirito che aiuti
la Chiesa a divenire tutta carismatica secondo le attese e le
proposizioni del Concilio Vaticano II”.
Il RnS è uno strumento ecclesiale per una nuova comunicazione spirituale
della fede, ma non rappresenta in se stesso una nuova spiritualità. Non
si può neanche indicare una finalità precisa del RnS, ma solo segnalare
il suo dinamismo interno, orientato al rinnovamento di tutta la Chiesa,
in tutte le sue manifestazioni vitali e in tutte le sue attività.
Afferma Giovanni Paolo II: “Tutta l’opera di rinnovamento della Chiesa
che il Concilio Ecumenico Vaticano II ha così provvidenzialmente
iniziato non può realizzarsi se non nello Spirito Santo, cioè con
l’aiuto della sua potenza”. Il Papa evidenzia, quindi, che non è
sufficiente un rinnovamento a livello di documenti e di strutture
ecclesiastiche se non viene toccato il cuore dell’uomo, per opera dello
Spirito Santo.
Il Rinnovamento è aperto a tutti, a ogni categoria ecclesiale e sociale,
senza distinzioni di età e di sesso, perché tutti possano fare la
meravigliosa esperienza della vita nello Spirito che, secondo la
promessa di Gesù, viene concesso senza misura (Gv 3, 34) a ogni uomo.
Chi si accosta al Rinnovamento non si trova di fronte a una proposta
spirituale specifica o a un tema preminente di vita spirituale, ma
riflette e applica la spiritualità propria della Chiesa che è animata
dallo Spirito, secondo il “manifesto di vita cristiana” proclamato da
Gesù nella Sinagoga di Nazaret. In quel capitolo 61 del profeta di
Isaia, Gesù parla dell’”unzione dello Spirito” e noi possiamo rileggere
la nostra triplice unzione battesimale, la nostra alleanza sponsale con
Cristo, secondo l’insegnamento della Lumen Gentium e della
Christifideles Laici, così che in forza dello Spirito di Cristo ci
rendiamo disponibili a testimoniare l’opera sua, nella Chiesa e nel
mondo, esercitando con fede i tria munera di Cristo: il potere
sacerdotale, profetico, regale.
Fondamento teologico
L’autenticità del Rinnovamento va ricondotta alla Pentecoste; in quanto
parte organica della Chiesa è nato nel Cenacolo. Il Rinnovamento,
quindi, esprime la continuità dell’evento della Pentecoste – laddove la
Chiesa è stata fondata – abbracciando tutti gli aspetti della vita della
Chiesa e dell’esperienza cristiana. È per questa ragione che, pur
nell’accentuazione della dimensione spirituale, il Rinnovamento è e
sempre più diviene, per sua stessa natura, un movimento ecclesiale come
avrò modo di illustrare parlando dell’esperienza italiana.
La base teologica del Rinnovamento è essenzialmente trinitaria, secondo
la visione della Chiesa segnalata dal Concilio Vaticano II nella Lumen
Gentium, particolarmente nella conoscenza progressiva della persona
dello Spirito Santo, della sua azione ininterrotta e insostituibile
nella Chiesa e in ciascuno di noi.
La relazione trinitaria che il Rinnovamento ha riscoperto è una
relazione di fede personale intratrinitaria che genera un più acuto
senso di Dio (Gaudium et Spes, n. 7). Essa si manifesta in una nuova
esperienza dell’amore del Padre che rende capaci d’amare in quanto
amati; in una nuova esperienza della signoria di Gesù Salvatore che
rende capaci di annunziare senza vergogna il Vangelo della salvezza al
mondo; in una nuova esperienza della potenza dello Spirito che rende i
poveri ricchi, i deboli forti, i malati sani, i peccatori figli di Dio e
fratelli ritrovati, che rende capaci di meraviglia e di stupore tante
coscienze cristiane addormentate o illuminate dalla sola ragione. Pur
nel suo carattere fortemente personale, questa nuova relazione con il
Padre, il Figlio e lo Spirito Santo opera una conversione profonda e una
trasformazione della vita che si manifestano specificatamente in una
volontà ferma e crescente di servizio ecclesiale e di testimonianza al
mondo: se il Cenacolo è il luogo privilegiato dell’esperienza dello
Spirito, il medesimo Spirito ci rende “pneumatofori”, in un mondo, dice
Gesù, che non può ricevere lo Spirito perché non lo vede e non lo
conosce (Gv 14, 17).
Quanti sono impegnati nel Rinnovamento fanno esperienza dei carismi di
cui parla la Lumen Gentium, esperienza che manifesta la natura
ecclesiale dei carismi stessi. Questi sono in rapporto, da un lato con
le strutture viventi della Chiesa e col suo mistero, dall’altro con
l’esperienza personale e comunitaria di Dio. Per questa ragione, vorrei
dire nonostante le apparenze, il Rinnovamento ha reagito contro un falso
individualismo che interpreta la testimonianza del Nuovo Testamento in
termini di fede privata, come esperienza privata di Dio; ha reagito
contro una focalizzazione eccessiva dell’interiorità e della
soggettività individuale.
In termini sacramentali si può dire che il Rinnovamento è fondato sul
rinnovamento di ciò che “ci costituisce in Chiesa”, vale a dire i
sacramenti dell’iniziazione cristiana: battesimo, confermazione,
eucarestia. Lo Spirito Santo, ricevuto nell’iniziazione, è sempre
accolto in modo più profondo, sia sul piano personale che su quello
comunitario, così che la pratica vitale dei sacramenti rende la vita
cristiana una continua metanoia, cioè una “conversione permanente”, dopo
il primo, trasformante incontro con Gesù. Rinnovarsi, allora, non è una
habitus mentale ma un atto e un fatto: è un morire, ogni giorno, per
rinascere nuovi, è un mortificare l’uomo vecchio con le sue passioni che
si contrappongono alla volontà di Dio, per rivestire l’uomo nuovo, reso
dallo Spirito, ogni giorno, nuovo.
Fondamento pastorale e comunitario: l’esperienza generante
Il Rinnovamento è caratterizzato dal “costituirsi di gruppi cristiani
che pregano insieme e chiedono nella preghiera, per ognuno dei propri
membri, una nuova effusione dello Spirito Santo, in virtù della quale si
aggiunga alla grazia della iniziazione cristiana, una nuova presa di
coscienza della Signoria di Gesù, una nuova esperienza dei doni e dei
carismi dello Spirito e una nuova disponibilità a usare, a servizio dei
fratelli e della Chiesa, tutti i talenti e i carismi dei quali Dio ha
stabilito di dotarli”.
È proprio nei cenacoli di preghiera che generalmente i cattolici
conoscono il Rinnovamento ed è nella pratica dell’abbandono fiducioso e
docile allo Spirito che i doni di Dio rifioriscono e cominciano a
portare frutto, come effetto del cammino di vita nuova e di conversione
permanente che viene proposto. Così il Rinnovamento ripropone ai
cristiani una nuova apertura all’irruzione della presenza di Dio, un
ritorno al Cenacolo come “roveto ardente”, come luogo in cui Dio si
“manifesta, parla, converte e da cui ci invia” come accadde per Mosè.
Questo nuovo dinamismo spirituale ha il suo cuore nell’esperienza della
preghiera per una nuova effusione dello Spirito o battesimo nello
Spirito.
Nel 1980 Giovanni Paolo II, incontrando i gruppi e le comunità italiane
del RnS, ebbe a dire: “A questa effusione dello Spirito Santo noi
sappiamo di essere debitori di una esperienza sempre più profonda della
presenza di Cristo”. Non si tratta certo di un nuovo battesimo o della
reiterazione del sacramento, ma implica il rapporto a un sacramento
(ecco perché nei Paesi anglofoni si definisce “battesimo nello
Spirito”), anzi a più sacramenti, quelli dell’iniziazione cristiana.
L’effusione dello Spirito attualizza e rinnova il nostro battesimo, dona
una coscienza più chiara della sua attualità. Come afferma il Card.
Suenens: “il battesimo nello Spirito richiama l’esperienza consapevole,
il significato esperienziale del battesimo”. L’effusione dello Spirito,
è, pertanto, un richiamo alla conversione, al rinnovamento interiore,
una risposta di Dio alla disfunzione in cui è venuta a trovarsi la vita
cristiana.
Afferma padre Cantalamessa, a proposito dell’efficacia dell’effusione
dello Spirito nel riattivare il battesimo: “L’uomo finalmente reca la
sua parte, cioè fa una scelta di fede responsabile e personale,
preparata dal pentimento, che permette all’opera di Dio di liberarsi e
di sprigionare tutta la sua forza. Il dono di Dio viene finalmente
“slegato”, la fede rivive e l’”opus operantis” si rende manifesto”.
L’effusione dello Spirito Santo è causa di “rinascita” spirituale, la
stessa che Gesù proponeva a Nicodemo, perché fosse capace di stupirsi
delle meraviglie e delle novità dello Spirito.
L’assemblea comunitaria che prega e celebra è l’evento fondante del
Rinnovamento. Il modello può essere recuperato nella celebre definizione
contenuta in Atti 2, 42-48 e nella descrizione che san Paolo fa delle
prime comunità cristiane nella Prima lettera ai Corinzi ai capitoli 12 e
14. Potremmo parlare, in buona sostanza, di una “liturgia missionaria”,
una forma di evangelizzazione nella quale i partecipanti, sulla base del
sacerdozio comune dei fedeli, sono condotti a un incontro immediato con
Gesù, tramite la testimonianza personale, spontanea, gioiosa comunicata
nella fede.
Ciò che si nota nei partecipanti è un desiderio insaziabile di Dio: il
popolo di Dio ha sete di preghiera, ha sete della parola di Dio, ha sete
dei doni dello Spirito, ha sete dei sacramenti, ha sete di santità, ha
sete insaziabile. Si sente, viva, l’eco della promessa di Gesù alla
Samaritana: “Se conoscessi il dono di Dio… Chi beve dell’acqua che io
gli darò, non avrà mai più sete, anzi, l’acqua che io gli darò diventerà
in lui sorgente d’acqua viva zampillante” (cf Gv 4, 10.14). Quante
donne, quanti uomini rigenerati dallo Spirito sono diventati fontane
d’acqua viva; “otri nuovi”, inebriati dal vino nuovo; quante “cisterne
screpolate” sono diventate riserve di santità e di salvezza a
disposizione dello Spirito Santo per placare le due grandi seti che sono
nel cuore dell’uomo, le due grandi seti del mondo: la sete di salvezza e
la sete di santità.
Peculiarità del RnS in Italia
Il Rinnovamento nello Spirito Santo è una realtà capillarmente diffusa
in tutte le diocesi d’Italia. Si compone di circa 250.000 persone che,
in forza della medesima spiritualità, si aggregano in Gruppi e Comunità
che nel 1999 sono circa 1300, mentre sono trecento i gruppi in
formazione. Di due tipi sono le comunità suscitate dallo Spirito in seno
al Rinnovamento: di alleanza e di vita. Nel primo caso sorge un impegno
di vita comunitaria e una finalità missionaria precipua, regolate da una
normativa sottoposta all’approvazione dell’ordinario diocesano dove la
comunità sorge. Nel secondo caso si aggiunge, come ulteriore chiamata,
la dimensione della condivisione totale dei beni e il convivere sotto lo
stesso tetto.
Gruppi, Comunità d’alleanza e Comunità di vita non rappresentano tre
gradi progressivi di maturazione o tre diversi livelli di appartenenza
in seno al RnS. Si tratta, piuttosto, di chiamate diverse e di forme
diverse di appartenenza nella molteplicità delle espressioni esistenti.
Responsabili e animatori guidano a carattere locale, diocesano,
regionale e nazionale, i gruppi e le comunità, i ministeri e le
attività, le associazioni, le scuole di formazione del RnS,
riconoscendosi in uno statuto approvato dalla CEI, che fa del RnS
un’associazione privata di fedeli. Pertanto il RnS si configura come una
grande Comunità nazionale all’interno della grande corrente spirituale
del Rinnovamento; si attesta come un movimento ecclesiale all’interno
della più grande corrente di grazia rappresentata dal Rinnovamento
carismatico a livello mondiale.
La normativa in seno a una realtà nazionale del Rinnovamento rappresenta
un unicum al mondo e la sua approvazione da parte di una Conferenza
Episcopale ha segnato una svolta decisa verso la maturità ecclesiale e
la visibilità sociale del movimento in Italia. Ciò ha permesso che si
radicasse, sempre più forte, la coscienza che una normativa non solo non
imprigiona lo Spirito, ma anzi assicura a ciascuno e a tutti una libertà
diversa e più matura, e al Movimento una progressiva evoluzione verso la
sua più profonda identità cattolica ed ecclesiale.
Molti gruppi, usciti dal nascondimento, dalle nicchie protettive spesso
autogratificanti, hanno imparato a cogliere la loro “diversità”
nell’esprimere la fede, non più come un limite di comprensione o di
accettazione, ma come una grazia per la Chiesa. Gruppi e Comunità, in
numero sempre più crescente, stanno sentendo il desiderio di uscire
“fuori dal Cenacolo”, per far conseguire alla lode anche le realtà
terrene e i fatti concreti, nell’impegno feriale e crescente di agire
per il bene comune, nell’interesse di tutta la comunità ecclesiale e
nella vera promozione umana di ogni singolo. Siamo consapevoli che la
vera vita nuova nello Spirito inizia quando si abbatte il divario tra
fede e vita, quando lo scollamento tra la contemplazione e l’azione
viene superato, quando la testimonianza rende visibile il frutto
autentico della Pentecoste che è la missione evangelizzatrice, cioè la
partecipazione attiva al fine apostolico della Chiesa.
Non possiamo tacere che l’approvazione dello Statuto ha inserito il RnS
nel cuore della Chiesa, in una collaborazione nuova, originale con i
nostri pastori – alcuni dei quali comunicano intimamente con il
Movimento – con sacerdoti, parroci, religiosi (sono oltre 2000 in Italia
ad esperimentare la grazia del Rinnovamento e sempre crescente è il
numero di vocazioni e di speciali consacrazioni) – con i movimenti
ecclesiali, in una nuova stagione di reciprocità, di scambio di doni per
meglio comprendersi e sostenersi negli specifici ambiti di apostolato,
nei quali ogni singola realtà ecclesiale è specialmente versata.
Effetto immediato di questa apertura, di questa sincera e piena
collaborazione ecclesiale ad extra è stato l’accrescersi ad intra della
carità fraterna, della mutualità e della sussidiarietà tra le varie
componenti del RnS ai vari livelli. Nel dialogo e nella collaborazione
ecclesiale ogni identità si rafforza, impara a rimanere fedele a se
stessa, matura una maggiore corresponsabilità, cresce nel senso di
appartenenza. Questo è quanto sta accadendo nel RnS a gloria di Dio.
Estratto
dello
Statuto RnS
I - NATURA E FINE
Art. 1 - Costituzione
§ 1. È costituita l'Associazione privata di fedeli "Rinnovamento nello
Spirito Santo" che, all'interno della omonima corrente spirituale, opera
nella Chiesa per il rinnovamento della vita cristiana.
§ 2. L'Associazione ha sede in Roma.
Art. 2 - Finalità
L'Associazione persegue le seguenti finalità:
a) l'aiuto ad accogliere una rinnovata effusione dello Spirito Santo, la
sua guida, i suoi doni e carismi;
b) la riscoperta della grazia battesimale e dell'identità cristiana;
c) l'esperienza, la conoscenza e la pratica dei carismi elargiti dallo
Spirito Santo, in gioiosa e piena adesione alla vita sacramentale ed
ecclesiale;
d) la santità di vita attraverso l'adesione al Vangelo e la conversione
permanente;
e) la formazione al servizio ministeriale nella Chiesa e nella società
quale frutto della vita nuova nello Spirito;
f) la diffusione della grazia del Rinnovamento;
g) la costituzione e la formazione di gruppi e comunità del Rinnovamento
nello Spirito Santo.
Art. 3 - Attività
L'Associazione svolge tutte le attività necessarie al raggiungimento
delle finalità espresse dall'art. 2.
A tale scopo:
a) promuove un cammino di fede tra gli aderenti riuniti in gruppi e
comunità, attraverso la preghiera comunitaria e la formazione umana,
spirituale ed ecclesiale;
b) promuove i ministeri di fatto sia internamente all'Associazione, sia
nel mondo ecclesiale e civile;
c) promuove e organizza ritiri, convegni, seminari di formazione,
uffici, progetti, eventi ecclesiali e civili;
d) partecipa alla missione evangelizzatrice della Chiesa, per una
presenza incisiva nei campi della cultura, della carità e dell'impegno
sociale, con specifica attenzione ai giovani e alla famiglia.
II - APPARTENENZA
Art. 4 - Adesione
§ 1. Aderiscono all'Associazione i singoli fedeli laici che, dopo il
previsto cammino di preparazione, hanno ricevuto la preghiera per una
rinnovata effusione dello Spirito Santo e dichiarano di voler operare
attivamente nell'Associazione.
§ 2. Alle stesse condizioni di cui al primo paragrafo possono essere
membri dell'Associazione:
- i sacerdoti e i diaconi (cf CIC, can. 298, § 1);
- i religiosi e le religiose con il consenso dei loro superiori (cf CIC,
can. 307, § 3).
Art. 6 - Realtà locali
§ 1. L'Associazione si articola localmente in Gruppi e Comunità, uniti
tra loro a livello diocesano, regionale e nazionale.
§ 2. Il Gruppo è formato dagli aderenti che si incontrano
settimanalmente per la preghiera comunitaria carismatica e condividono
la vita nuova nello Spirito; essi si impegnano in un cammino comune di
crescita spirituale e di formazione permanente.
§ 3. La Comunità è formata dagli aderenti che, oltre agli impegni di cui
al § 2 del presente articolo, ne assumono altri specifici relativi alla
vita fraterna e al servizio, anche in forma di promesse sancite da una
regola scritta compatibile con il presente Statuto.
IV - RAPPORTI CON LA GERARCHIA
Art. 23
§ 1. Il Rinnovamento nello Spirito Santo, in quanto Associazione privata
di fedeli, fa sue le direttive pastorali dei Vescovi a livello
diocesano, regionale e nazionale, incoraggiando i propri aderenti a
mettere a disposizione della Chiesa le loro capacità, come anche i doni
e i carismi, della cui autenticità sono giudici gli stessi Pastori (cf
Lumen Gentium, n. 12).
§ 2. Gli aderenti si impegnano in modo responsabile e creativo nella
Chiesa particolare, coinvolgendosi attivamente nei progetti pastorali
della medesima, in un atteggiamento costante di ascolto e di dialogo con
l'Ordinario diocesano.
Breve presentazione dell'Associazione RnS
L'Associazione
"Rinnovamento nello Spirito Santo" - formata prevalentemente da laici,
ma che comprende anche ministri ordinati e persone consacrate (cf
Statuto, art. 4) - si articola in gruppi locali e comunità, di diversa
consistenza, collegati tra loro a livello diocesano, regionale e
nazionale (cf Statuto, art. 6).
I Gruppi si riuniscono, almeno una volta alla settimana, in un incontro
di preghiera che dura circa due ore e si articola, di solito, tra
preghiera spontanea di lode e di ringraziamento, alternata con ascolto
della parola di Dio e sua risonanza, accompagnata da canti,
testimonianze, annunci ed esortazioni, in un clima di gioia e di
fraternità pasquale.
Gli incontri seguono, a grandi linee, lo stile delle prime comunità
cristiane descritte nelle Lettere paoline (cf 1 Cor 14, 26; Ef 5,
18-20): una «liturgia missionaria », una forma di annuncio, nella quale
i partecipanti, sulla base del sacerdozio comune dei fedeli, sono
condotti ad un incontro immediato con Gesù, tramite anche la
testimonianza personale comunicata nella fede.
A livello locale: ogni gruppo è guidato da un nucleo di persone,
generalmente denominato "Pastorale di servizio", presieduto da un
Coordinatore, i cui compiti sono quelli di animare e guidare il gruppo
stesso (cf Statuto, artt. 8-9).
Alivello diocesano: nelle diocesi dove sono presenti gruppi e comunità
del RnS viene costituito un Comitato diocesano di servizio, presieduto
da un Coordinatore, i cui compiti sono: promuovere la diffusione della
grazia del Rinnovamento; garantire l'identità carismatica; sostenere e
verificare in un fraterno accompagnamento l'attività pastorale delle
realtà locali (cf Statuto, artt. 10, 11, 12).
Alivello regionale: è costituito un Comitato regionale di servizio (CRS),
presieduto da un Coordinatore, i cui compiti sono, tra gli altri, quello
di svolgere una costante azione di comunione tra le realtà locali del
RnS e promuovere la collaborazione con le realtà ecclesiali esistenti
nella regione (cf Statuto, artt. 13,14,15).
A livello nazionale: la responsabilità della guida è affidata ad un
Comitato Nazionale di Servizio (CNS), composto dal Presidente nazionale,
dal Coordinatore nazionale, il Direttore, tre componenti eletti dal
Consiglio Nazionale e dal Consigliere Spirituale Nazionale del
Rinnovamento per nomina della CEI (cf Statuto, artt. 17,18,19,20,21,22).
Il CNS svolge un servizio di unità, di discernimento, di organizzazione,
di rappresentanza presso la gerarchia della Chiesa italiana. Per le
decisioni e gli orientamenti più importanti e a carattere generale,
l'organo competente è il Consiglio Nazionale (CN) composto dal CNS
(Comitato Nazionale di Servizio), dai Coordinatori Regionali, da sei
componenti eletti dall'Assemblea Nazionale, da un componente eletto da
ogni regione che abbia un numero di realtà locali riconosciute superiore
a cento; fino a quattro componenti designati dal Comitato nazionale di
servizio;dai seguenti componenti di diritto: il Presidente della
Cooperativa Servizi RnS; il Direttore della rivista ufficiale del
Rinnovamento nello Spirito Santo (cf Statuto, art.17).
Estratto del documento sulla “conversione pastorale
degli organi di servizio nel RnS”
Approvato dal CN in Loreto nella
seduta del 28-30 settembre 2007
Movimento ecclesiale in 4
priorità pastorali
Giovanni Paolo II ha chiaramente espresso che il Rinnovamento nello
Spirito è un "movimento ecclesiale", che propone e realizza - in modo
vitale - per chi vi appartiene, un progetto di vita nuova.
In termini pastorali ciò significa per noi quattro priorità:
1. l'esistenza di una esperienza comunitaria vissuta dai fratelli nei
gruppi (minor grado) e nelle comunità (maggior grado). Si badi
all'espressione "maggiore o minor grado", non "valore". Gruppi e
Comunità hanno medesima dignità;
2. il risveglio e la pratica dei carismi, a partire dall'esperienza
generante dell'effusione dello Spirito e dei seminari di vita nuova a
essa connessi;
3. la diffusione di una spiritualità carismatica, nella dimensione
profetica del "Roveto ardente" e della "Cultura della Pentecoste". Una
spiritualità incarnata, che abbracci giovani, famiglie e sacerdoti in
modo preminente.
Una spiritualità che coinvolga ogni membro del popolo di Dio e raggiunga
ogni ambito della vita sociale ed ecclesiale mediante ministeri,
progetti, scuole;
4. la definizione di un progetto unitario (comunitario e comunionale) di
formazione, attento ai "livelli omogenei" già esistenti, capace di
rispondere alle tante esigenze del Movimento.
Sono 4 elementi che "formano" il nostro cammino; pertanto gli organi
pastorali elettivi ai vari livelli altro non sono che "servizi",
orientati al perseguimento di queste priorità.
A sostegno di questa evidenza, non possiamo non ricordare che già nella
Lettera accompagnatoria all'approvazione della prima stesura dello
Statuto (1996, a firma del card. Camillo Ruini) come nell'ultima
revisione (2007, a firma di mons. Giuseppe Betori), il RnS è stato
"riconosciuto" come un "cammino di fede", non "una generica esperienza
spirituale".
Sul Pastorale di servizio
La chiamata propria del Pastorale di servizio dei Gruppi e Comunità del
RnS deve essere volta, primariamente, alla cura dei singoli aderenti:
• nel vivere con autenticità il cammino di fede proposto dal RnS
(identità)
• nel verificare costantemente l'adesione vitale al RnS (appartenenza)
• nel favorire fattivamente la fraternità e la vita comunitaria (ecclesialità)
• nel sostenere la crescita umana, spirituale ed ecclesiale (formazione
permanente).
L'attenzione che i Pastorali di servizio devono porre, con rinnovato
impegno, alla funzione specifica delle proprie attività, deve essere
rivolta in una triplice direzione:
1) attenzione alle "ragioni dello Spirito"
2) attenzione alle "ragioni umane" dei fratelli
3) attenzione alle "ragioni pastorali" del cammino proprio del RnS.
Queste "attenzioni" non vanno poste in essere in momenti diversi del
cammino, ma sono coessenziali e contestuali nelle loro dinamiche e nelle
loro applicazioni.
Una pastoralità carismatica a
servizio della spiritualità del RnS
Ogni membro del RnS, in
special modo chi ha una responsabilità, «deve essere sempre pronto a
dare ragione di questa speranza» che abbiamo incontrato, che ha dato un
senso e una direzione alla nostra vita e che si chiama Rinnovamento
nello Spirito Santo.
Ogni responsabile dovrebbe essere questo "apologeta dello Spirito", un
cultore dello Spirito che rende visibili le "ragioni dello Spirito",
come ebbe anche a dirci Giovanni Paolo II (Lettera autografa, 2004)
sottolineando: «Questa è la vostra missione, cari membri del RnS».
"Sempre pronti" significa anche preparati, allenati, consapevoli del
grande dono ricevuto e disponibili ad aiutare lo Spirito a diffondere il
RnS.
Il RnS è come uno scrigno: quando provi ad aprirlo ecco fuoriuscire
tante gemme preziose del medesimo tesoro. Questo tesoro è la vita nuova
nello Spirito che, a partire dalla preghiera per una nuova effusione
dello Spirito, si incarna nelle diverse componenti spirituali, nei
diversi atteggiamenti comunitari che, come gemme preziose,
impreziosiscono lo scrigno del RnS.
Ciascun responsabile o animatore, chiamato al servizio pastorale, riceve
dallo Spirito Santo questo scrigno con dentro tutto il tesoro del RnS:
deve custodirlo, deve proteggerlo dal nemico che è satana, ma deve anche
mostrare ciascuna di queste gemme del tesoro, perché tutti siano
partecipi del dono gratuitamente offerto.
A nessun responsabile è dato di alleggerire il peso del tesoro dello
scrigno: perché sia "vero" Rinnovamento, nessuna gemma può andare
perduta.
Proviamo, allora, a tirar fuori dallo scrigno del RnS le gemme di
spiritualità che lo rendono un tesoro prezioso. E per ciascuna di queste
componenti del RnS chiediamoci quale sensibilità e quale impegno
pastorale abbiamo posto.
Pastorali di servizio. Comitati diocesani di servizio. Comitati
regionali di servizio. Ogni organo pastorale nel RnS è denominato "di
servizio". Vediamo dunque "a servizio" di cosa.
A servizio della spiritualità dell'esperienza
Il RnS si fa spiritualità dell'esperienza quando non trascura la
dimensione umana dei nostri gruppi. Ciascuno di noi è una "persona". Noi
non incontriamo "macchine" o "cose", ma persone, ciascuna diversa per
educazione, intelligenza, cultura, temperamento, aspirazioni, capacità
umane. E ciascuna ugualmente amata da Dio e, pertanto, degna di stima.
"Si è fatto uomo": diciamo di Gesù. Cioè amicizia, fragilità, rispetto,
sollecitudine. Sono aspetti della nostra natura con i quali lo Spirito
ci chiede di fare i conti e dai quali nessuno può prescindere quando si
vuole intraprendere un cammino spirituale.
A servizio della spiritualità fraterna e comunionale
Il RnS si fa spiritualità fraterna e comunionale quando non trascura che
siamo "fratelli tra fratelli". Sempre. Nessun incarico può farci
stravolgere il piano di Dio: io rimango sempre "fratello dei miei
fratelli" e mai dovrò separarmi da loro. Guai a noi se albergano
l'anonimato, le distanze generate dal rispetto di sé o da un'idea alta
di sé. "Essere in comunione": ecco la nostra sfida permanente contro il
maligno. Si vince sforzandosi di stare insieme e di condividere ogni
bene spirituale e materiale contro l'avarizia e l'avidità che sono nel
nostro cuore. Così si fa famiglia. Così l'amore fraterno non si
esaurisce e rifiorisce.
A servizio della spiritualità biblica
Il RnS si fa spiritualità biblica quando non trascura la parola di Dio,
il vero fondamento dell'edificio spirituale che è il gruppo. Chi è Gesù
e cosa ha fatto; chi siamo noi e cosa dobbiamo fare ce lo dice con
precisione solo la Parola, non la nostra immaginazione, l'intelligenza o
la presunzione di essere guidati dallo Spirito. Al centro delle
attenzioni del gruppo deve stare la Bibbia, da leggere e da pregare,
insieme, tutte le settimane. Ogni fratello una Bibbia, e sempre in
vista. Non un popolo di ignoranti, ma di profeti vuole il Signore: a
suscitarli è la Parola!
A servizio della spiritualità carismatica
Il RnS si fa spiritualità carismatica quando non trascura l'uso dei
carismi.
Uso e non disuso dei carismi; uso e non abuso dei carismi. Ache serve un
rinnovamento carismatico che non promuove, esercita e diffonde i
carismi? Bisogna pregare di più per riceverli; umiliarsi di più per
usarli; sacrificarsi di più per vedere i frutti. Iniziare, senza paura
di sbagliare: c'è sempre tempo per correggersi, ma intanto esercitiamoci
ed esercitiamoli. Ciascuno e tutti insieme, non pochi e a nome di tutti.
Più fiducia nei fratelli e più fede nella presenza del Signore che ci
assiste.
A servizio della spiritualità liturgica e sacramentale
Il RnS si fa spiritualità liturgica e sacramentale quando non trascura
che nelle nostre Celebrazioni, eucaristiche e penitenziali, Gesù è
realmente presente.
Non in Spirito, come quando ci riuniamo per pregare; nei sacramenti è
presenza piena e perfetta di Gesù. Non priviamone i fratelli e non
priviamoci degli effetti miracolosi di queste celebrazioni comunitarie.
Niente più di un'Eucaristia preparata, celebrata e animata
carismaticamente, con tutti i fratelli, ci fa vero gruppo o comunità del
RnS. Niente più di una penitenziale preparata, celebrata e animata
carismaticamente rimette in sesto un gruppo o una comunità del RnS. Sono
le due esperienze più commoventi e coinvolgenti di cui il Rinnovamento
dispone.
A servizio della spiritualità della lode e dell'intercessione
Il RnS si fa spiritualità della lode e dell'intercessione quando non
trascura la bellezza e l'originalità del pregare insieme. Lode e
intercessione, come i due ventricoli del cuore umano. Inseparabili. Lode
e intercessione: due bisogni insopprimibili dell'uomo nuovo, che
fluiscono, come il sangue, da un cuore nuovo: la lode, cioè offrire
amore a Dio; l'intercessione, cioè invocare l'amore di Dio. Non è mai
lode e intercessione comunitaria, se non impariamo a lodare e a
intercedere a livello personale, fuori dal gruppo. Se lodi e intercedi
nella tua vita personale, tu sei un uomo migliore, perché la lode ti
rende ottimista; l'intercessione ti rende altruista.
A servizio della spiritualità della compassione
Il RnS si fa spiritualità della compassione quando non trascura il
potere che è nella nostra fede. Una fede carismatica, che non si arrende
mai davanti al male e alle malattie. Stendere le mani sui fratelli e
invocare il nome di Gesù, che libera e guarisce, significa offrire a chi
lo "vuole", come chiesto da Gesù, il suo cuore compassionevole. Gesù
manda nei nostri gruppi tanti ammalati e afflitti, perché trovino una
compassione che consola e salva. Pochi praticano la preghiera di
liberazione e di guarigione ed è per questo che il maligno si accanisce.
Chi curerà le ferite del mondo? Chi crede ancora nei miracoli e nei
prodigi del nome di Gesù? Non dobbiamo fare grandi cose: dobbiamo
invocare il suo Nome sul maligno e sulle nostre infermità, con
insistenza e perseveranza.
E la gloria del Signore verrà.
A servizio della spiritualità della formazione
Il RnS si fa spiritualità della formazione quando non trascura di fare
di tante esperienze di fede un cammino. Formazione è dare forma a un
gruppo, "trasmettere il deposito" della nostra specifica esperienza
carismatica ed ecclesiale.
Non in modo emotivo, ma riflessivo. Formazione è proporre il cammino di
crescita nella vita nuova nello Spirito e condividerlo con tutti.
Formazione è dare un'anima, un'intelligenza, una visione, un futuro alla
nostra esperienza. Rispettando i tempi di crescita di tutti,
accompagnando le chiamate di ciascuno, senza pretendere di potere fare
tutto.
A servizio della spiritualità evangelizzatrice e missionaria
Il RnS si fa spiritualità evangelizzatrice e missionaria quando non
trascura di diffondere la fede. "Chi crede sarà salvato". Ma molti,
troppi intorno a noi non credono. O la storia si rispecchia nel Vangelo
o è un'altra, triste storia, gravida solo di ingiustizie e di proteste.
Nessun gruppo può ritenersi esentato dall'uscire fuori dal Cenacolo e
dar corso all'evangelizzazione comunitaria.
Non è una questione di numeri o di possibilità; è questione di fede. Per
essere riconosciuto come "carismatico", cioè frutto della Pentecoste,
ogni gruppo deve praticare l'evangelizzazione e la missione. Non ci sono
calcoli da fare: saremmo sempre in difetto; ma è la fede che vince il
mondo, non noi.
A noi, insieme, come gruppo, spetta portare il Vangelo, proclamarlo a
tutti. A noi gettare il seme, al Signore suscitare il raccolto.
A servizio della spiritualità della testimonianza sociale
Il RnS si fa spiritualità della testimonianza sociale quando non
trascura di rendere presente la persona di Gesù in ogni ambiente di
lavoro, culturale, economico, politico, ricreativo, sportivo. È un
compito preciso, personale, di ogni membro del RnS, perché i membri del
RnS non vivono in clausura, ma nel mondo. La società è sempre più atea,
perché stiamo trasformando Gesù nell'Innominato manzoniano e noi in
tanti don Abbondio. Se, come diciamo nelle nostre preghiere, noi
"vediamo il Signore", "conosciamo il Signore", "siamo in intimità con il
Signore", come si spiega che molti intorno a noi non se ne sono ancora
accorti; addirittura ci considerano "del mondo" osservando il nostro
stile di vita?
A servizio della spiritualità dell'unità
Il RnS si fa spiritualità dell'unità quando non trascura le divisioni
che esistono tra i cristiani, uno "scandalo" per il mondo. Il Cristo
indiviso vive in centinaia di sigle cristiane, spesso in sfida fra loro,
senza prospettive di riconciliazione, incuranti del desiderio di Gesù:
«Pater, ut unum sint». La causa dell'ecumenismo spirituale è nel DNA più
profondo del Rinnovamento; esistiamo per affrettare questo tempo con la
nostra preghiera, per avvicinare queste tante sigle con un amore
semplice e fraterno, per richiamare nella persona dello Spirito la vera
soluzione alle divisioni dei cristiani nel mondo.
«Affinché il mondo creda». È troppo alta la posta in palio per
dimenticare il grande bene dell'ecumenismo spirituale.
A servizio della spiritualità mariana
Il RnS si fa spiritualità mariana quando non trascura di contemplare "la
più bella tra tutte le donne". Maria è la "via dei laici". Maria è la
"perfezione del modello laicale", in quanto la più somigliante a Dio
nella sua condizione umana. Maria è il nostro modello carismatico. Maria
è la migliore "complice" che abbiamo per ricevere una nuova effusione
dello Spirito Santo. Maria, capostipite di ogni servitore di Gesù e
capostipite di ogni cantore di Gesù.
Maria, nel nome di moltissimi gruppi del RnS; Maria, nel nome di
moltissimi istituti, chiese, parrocchie che ci ospitano. Maria, nel
cuore dei piccoli e dei semplici che stanno con noi.
Commento allo
Statuto
Associazione
Il battesimo ci inserisce come membra vive nella Chiesa, Corpo di Cristo
e, in Cristo, siamo partecipi del suo triplice ministero: sacerdotale,
profetico e regale. Quando un gruppo di cristiani decide di mettersi
insieme per raggiungere un determinato fine spirituale, costituisce
un'associazione ecclesiale che può essere: pubblica, se è promossa
direttamente dall'autorità ecclesiastica; o privata, se nasce dalla
libera volontà degli associati. La nostra, a norma del CDC (cfr. can
299, ß 2), si configura come Associazione privata di fedeli.
Da quanto si è detto, ne deriva che l'Associazione è costituita da
singoli cristiani che decidono, in prima persona, di farne parte, ne
accettano le finalità e la normativa. Un'associazione ecclesiale
riconosciuta (a norma del CDC, can 304, ß 1) ha il diritto di darsi
tutte quelle strutture che sono necessarie alla sua esistenza e al suo
sviluppo (cfr. CDC, can 309).
L'Associazione "Rinnovamento nello Spirito Santo", secondo l'ordinamento
della CEI, fa parte di diritto della Consulta Nazionale delle
Associazioni Laicali (CNAL), che viene convocata periodicamente
dall'ufficio competente.
Natura
La natura dell'Associazione è specificata dalla sua appartenenza alla
grande corrente spirituale mondiale di Rinnovamento nello Spirito Santo
o Rinnovamento Carismatico Cattolico. Questa corrente spirituale è stata
suscitata dallo Spirito Santo per il rinnovamento dei cristiani e della
Chiesa, secondo il piano di Dio e le linee profetiche del Concilio
Vaticano II. Sorta trent'anni fa, questa corrente spirituale si è
diffusa nel mondo intero e in tutte le Chiese cristiane. I circa 80
milioni di cattolici che attualmente vi partecipano condividono tutti la
stessa esperienza e spiritualità, pur nella diversità di gruppi,
comunità e fraternità.
Fine
Sono cinque le finalità che, secondo l'art. 2 dello Statuto,
l'Associazione si propone. Esse abbracciano settori distinti e
complementari:
la crescita della persona verso la sua santificazione: dalla conversione
a Cristo alla presa di coscienza della sua identità cristiana attraverso
una rinnovata effusione dello Spirito Santo, alla sua partecipazione
attiva al triplice ministero di Gesù Cristo: sacerdotale, profetico e
regale;
la partecipazione al rinnovamento delle comunità cristiane, attraverso
la costituzione di gruppi e comunità rinnovate secondo la spiritualità
del Rinnovamento nello Spirito Santo;
l'impegno dei singoli e delle aggregazioni del RnS nel campo sociale,
politico e culturale per l'attazione di una società più giusta e per
l'edificazione di ambienti in cui sia possibile vivere nella sua
integralità la vita cristiana. Va notato che nell'identità cristiana
(cfr. Statuto art. 2.a) rientra in pieno l'impegno per la nuova
evangelizzazione e per l'ecumenismo: finalità che appartengono
all'essenza del RnS e che sono sempre state in primo piano fin dagli
inizi.
Preghiera per una rinnovata effusione dello Spirito Santo
La preghiera per una rinnovata effusione dello Spirito Santo è preparata
da un insieme di incontri settimanali che costituiscono il "Seminario" e
che sono svolti con una metodologia particolare.
Lo scopo primario del Seminario è quello di aiutare i fratelli e le
sorelle a cercare e a trovare il Signore, attraverso una conversione
personale e profonda della loro vita. La durata del seminario si estende
almeno per sette settimane, in riferimento al tempo che intercorre tra
la Pasqua e la Pentecoste: il tempo, cioè, tra la celebrazione della
Risurrezione di Gesù, vincitore del peccato e della morte, e il dono
dello Spirito Santo alla Chiesa per la sua missione. Gli insegnamenti
che vengono dati durante il Seminario trattano le verità fondamentali
della fede. Ma più importante di tutto è il metodo che non si limita a
comunicare delle nozioni dottrinali, ma si preoccupa di toccare e
convertire il cuore e di far sperimentare ciò che si insegna. Si
suggerisce di premettere al corpo degli insegnamenti tradizionali alcune
nozioni sulla storia e le finalità del RnS e, dopo la preghiera per
l'effusione, dare alcuni insegnamenti che illustrino il cammino normale
della vita cristiana, vissuta secondo la spiritualità del RnS.
Per quanto riguarda le modalità della preghiera per l'effusione,
l'esperienza ha dimostrato che i frutti più copiosi si hanno quando si
coinvolge ogni singola persona attraverso l'intercessione e
l'accompagnamento di un piccolo gruppo di fratelli anziani nel cammino
del RnS.
La preghiera per l'effusione non è un sacramento e neppure un
sacramentale. Perciò non esiste nessuna difficoltà alla sua ripetizione.
Si deve però fare attenzione che la ripetizione non porti alla
svalutazione.
Formazione
La formazione del cristiano, come la conversione, va perseguita lungo
tutta la vita, perché non è mai perfetta e finita. Quando qualcuno
pensasse di aver già fatto abbastanza e, quindi, smettesse di progredire
nella via dello Spirito, cadrebbe nell'insignificanza e
nell'appiattimento. Nessuno può dirsi "rinnovato" una volta per sempre,
ma lo Spirito Santo indica e sostiene una conversione e un rinnovamento
sempre in atto.
Nessuno, quindi, può trascurare tutte quelle opportunità formative che
vengono proposte lungo l'anno, a livello locale, regionale e nazionale
(ritiri, fine settimana, settimane di spiritualità e di formazione
all'evangelizzazione, corsi per le varie categorie di persone e di
ministeri, ecc.). è soprattutto nel Gruppo di appartenenza che i membri
del RnS trovano la possibilità di sviluppare la propria vita spirituale.
Qui si apprende gradualmente il valore e la collocazione delle varie
componenti della vita cristiana: Parola di Dio, sacramenti (specialmente
l'eucaristia e la penitenza), la preghiera personale e liturgica, l'uso
dei carismi e l'impegno nei ministeri, i rapporti intraecclesiali, ecc.
Liturgia
Nei nostri incontri, la liturgia deve essere curata con il massimo
impegno. è bene che ci siano gli incaricati della liturgia, ma tutti
devono apprendere a partecipare attivamente e secondo la propria
ministerialità. Un segno, infatti, che in un gruppo si è compresa la
primarietà del culto divino è la promozione di scelte ministeriali
istituite (lettori, accoliti) e "di fatto" (accoglienza, canto, musica,
catechesi, ordine, ecc.). Da questo amore alla liturgia nascono spesso
anche le vocazioni al sacerdozio, al diaconato e di speciale
consacrazione. Segni di trascuratezza sono l'improvvisazione del canto e
delle letture o l'assenza degli accoliti accanto al celebrante. Se non
ci sono lettori e accoliti istituiti, si suggerisce che in ogni Gruppo
siano designate delle persone adulte che coprano dignitosamente queste
funzioni.
E' necessario, ad esempio, che i canti siano appropriati alle letture
del giorno, che la Parola di Dio sia "proclamata" e che accanto al
celebrante non manchino gli accoliti e gli altri ministri.
Appartenenza
Lo Statuto ed il Regolamento precisano dettagliatamente i criteri e le
norme di appartenenza all'Associazione che qui trova praticamente
configurata la sua dimensione sociale e aggregativa.
Ma non sono gli ordinamenti giuridici, pur necessari, a tenere unita
l'Associazione.
Ciò che conta e che va messo in evidenza è soprattutto il "senso di
appartenenza". Esso deriva spontaneamente dal vincolo spirituale che
sorge dalla comune esperienza dell'effusione dello Spirito e dalla
condivisione della medesima spiritualità.
Nasce da qui, sotto l'azione dello Spirito Santo, quella libera
aggregazione in gruppi, in comunità o in fraternità di alleanza che, nel
loro insieme, formano la corrente spirituale o il movimento ecclesiale
di Rinnovamento nello Spirito Santo, a livello nazionale e mondiale.
L'appartenenza, quindi, ha la sua radice e la sua ragione in una
chiamata e in un dono cui corrisponde la dedizione e il servizio. Perciò
si serve l'Associazione, se si vuole che l'Associazione serva. Si deve
precisare che l'appartenenza all'Associazione è una scelta personale
esplicita, che inserisce in una realtà che ha la sua precisa evidenza
ecclesiale e sociale.
Perciò, questa appartenenza deve essere verificata e documentata. Tutti
i gruppi, in genere, hanno l'abitudine di tenere un elenco dei membri di
coloro che hanno ricevuto l'effusione e che partecipano alla vita del
Gruppo. Basta questo, aggiornato ogni anno. Con il riconoscimento
dell'Associazione "Rinnovamento nello Spirito Santo" si stabilisce un
elemento di chiarezza. Infatti, la grazia dell'effusione dello Spirito
non è data in esclusiva a nessuno, ma anzi, in linea di principio, è
destinata a tutti i battezzati. All'Associazione, invece, appartengono
solo quelli che lo vogliono e che sono stati accettati.
Esistono, quindi, molti cristiani che hanno ricevuto L'efFusione e
vivono da soli, oppure fanno parte di altre aggregazioni ecclesiali,
riconosciute o meno, ma non fanno parte della nostra Associazione, anche
se tutti ci riconosciamo nella medesima corrente spirituale.
Servizio pastorale
In ogni aggregazione sociale è necessaria la funzione dell'autorità che,
secondo il Vangelo (cfr. Mt 20,24-28), preferiamo chiamare servizio.
Parliamo anche, più semplicemente, di "servizio pastorale", per indicare
la funzione di tutti coloro che, a livello locale, regionale o
nazionale, sono chiamati a compiti di responsabilità e di guida.
L'aggettivo "pastorale" può essere confuso con il ministero pastorale
che è svolto nella Chiesa dai Pastori (vescovi, sacerdoti e diaconi), in
forza del sacramento dell'ordine.
Se usiamo questa parola, è perchè non ne abbiamo trovata un'altra per
indicare un servizio che non può essere puramente formale o solo
organizzativo, ma comprende tutte quelle attività che aiutano e
sostengono le persone a raggiungere le finalità spirituali ed ecclesiali
dell'Associazione. Ci si domanda spesso quale autorità abbiano coloro
che sono chiamati a svolgere il servizio pastorale.
Al di fuori del sacramento dell'ordine, non esiste autorità gerarchica.
Quindi si deve parlare di un'autorità sociale che deriva dal fatto che
il loro ruolo e i loro compiti sono previsti statutariamente e sono
stati approvati con l'Associazione dall'Autorità ecclesiastica. Ma non
va trascurato anche un altro aspetto, che per noi è primario: quello
carismatico. Se il criterio primario nella scelta delle persone per un
determinato servizio è il riconoscimento di un carisma, allora, prima
dell'investitura sociale, vi è l'unzione dello Spirito Santo. La logica,
quindi, è quella descritta da San Paolo: "Non può l'occhio dire alla
mano: non ho bisogno di te; nè la testa ai piedi: non ho bisogno di
voi... Ma Dio ha composto il corpo, conferendo maggior onore a ciò che
ne mancava, perché non vi fosse disunione nel corpo, ma anzi le varie
membra avessero cura le une delle altre" (1 Cor 12,21.24b-25).
Perciò, i compiti pastorali, che sono definiti per i singoli livelli
nello Statuto e nel Regolamento, implicano necessariamente un'autorità,
che non è gerarchica, ma carismatica e sociale. Pertanto, i rapporti con
chi detiene un servizio di autorità sono regolati dalla virtù
dell'obbedienza.
Coordinatori
Il raggio di azione del Coordinatore, a tutti i livelli, è vastissimo,
ma comprende, innanzi tutto, gli adempimenti associativi che gli sono
assegnati dallo Statuto e dal Regolamento. Quindi, la sua funzione esce
fuori dai contorni vaghi, per conseguire un ruolo preciso e determinato.
La sua figura carismatica lo pone nell'ascolto dello Spirito; il suo
compito ecclesiale esige una spiritualità di dedizione e di servizio;
l'appartenenza al RnS gli chiede di operare, non da autocrate solitario,
ma nella collegialità con gli altri membri del "Pastorale di Servizio" e
in sintonia con le altre istanze del RnS. Il Coordinatore, in
particolare, deve sapere bene verso dove e in quale modo deve condurre
il gruppo. Non dimentichi mai che il gruppo non è una sua proprietà, ma
mete, metodo e stile di conduzione sono segnati dalla Chiesa e dal RnS.
Ministeri di fatto e commissioni
I ministeri hanno ormai raggiunto una loro chiara configurazione, in
quanto rispondono a precise esigenze di funzionamento e di attività del
RnS ai vari livelli.
Qui si raccomandano due cose:
a) chi è chiamato a svolgere un ministero o un servizio si preoccupi di
conoscere esattamente l'ambito della sua attività e di acquisire la
conoscenza della spiritualità con cui deve essere svolto;
b) faccia attenzione a non cedere a spinte autonomiste, ma, pur nella
piena responsabilità nel suo campo, rispetti le direttive ricevute e
rimanga sempre in collegamento con il suo coordinatore e con il
"Pastorale di Servizio".
Le commissioni possono essere istituite per lo studio o per l'esecuzione
di un compito particolare. Perché funzionino efficacemente devono essere
composte da poche persone che siano competenti nel settore che viene
loro affidato.
Molti problemi di non facile soluzione possono essere affidati a una
commissione che riferisca le sue documentate conclusioni. In questo
modo, la discussione assembleare viene semplificata e si evitano inutili
lungaggini.
Consiglieri spirituali
In questo paragrafo cogliamo l'occasione per precisare quanto riguarda
la presenza dei sacerdoti nei gruppi:
Ogni sacerdote, in forza del sacramento dell'ordine che ha ricevuto,
rappresenta il vescovo e la Chiesa in cui è incardinato. La sua
appartenenza e la sua responsabilità è sempre più ampia del Gruppo in
cui può essere inserito a pieno titolo. Egli, in qualche modo, è sempre
garante dell'ortodossia e dell'ortoprassi del Gruppo. Ma deve ben
guardarsi dall'invadere il campo della guida del Gruppo, che spetta
unicamente al "Pastorale di Servizio";
Consigliere spirituale è quel sacerdote che, con designazione
dell'organo pastorale, è chiamato a offrire un'assistenza spirituale al
"Pastorale di Servizio" e al gruppo intero. Non fa parte del
"Pastorale", in senso stretto, ma partecipa a tutte le riunioni, avendo
cura di attenersi strettamente al suo ambito che è, appunto, quello
spirituale. Valgono le stesse norme per i consiglieri spirituali a
livello diocesano, regionale e nazionale.
Una figura d'importanza eccezionale è il Consigliere spirituale
dell'Associazione, che potrebbe essere liberamente scelto
dall'Associazione stessa, a norma del CDC, can 324, ß 2;
Delegato diocesano è l'incaricato del vescovo a svolgere il compito di
tramite tra i gruppi del RnS e il vescovo, e viceversa. Non deve
intromettersi nelle questioni interne dei gruppi, e neppure impedire il
collegamento diretto con il vescovo. Oltre ad essere portavoce, svolge
anche opera di sensibilizzazione sui programmi diocesani e di
inserimento del RnS nelle strutture diocesane.
Programmazione
Due possono essere gli eccessi opposti riguardanti la programmazione: o
non se ne fa nessuna, oppure si mette in cantiere una programmazione
eccessiva che non lascia respiro. Nel primo caso, i responsabili
dimostrano di non avere delle idee e di non sapere dove condurre il
gruppo o la regione o la nazione; nel secondo caso, ben presto si
faranno sentire la stanchezza e la saturazione. Si deve fare attenzione
anche ad un altro inconveniente, che è quello di non tener conto della
programmazione delle istanze superiori con il risultato di andare per
proprio conto e di provocare la disarticolazione dell'itinerario
formativo.
Prassi operativa degli organi di servizio
Le prescrizioni che cadono in questo paragrafo derivano dalla
legislazione civile ed ecclesiale a riguardo delle associazioni. Tali
procedure vanno osservate fedelmente, prevedendo anche i tempi
necessari.
Elezioni
Questo termine per noi deve assumere un significato molto diverso da
quello usato in ambito civile:
- Innanzi tutto, occorre essere consapevoli dell'importanza delle scelte
che si fanno: dalla qualità delle guide dipende la vitalità e il futuro
dell'Associazione. Perciò i componenti degli organi pastorali di
servizio, al di fuori degli interessi umani, devono essere chiesti in
preghiera e ricevuti come un dono di Dio.
- In secondo luogo, le modalità indicate per conferire questi incarichi
se, da una parte, devono obbedire a norme precise, dall'altra, non si
deve dimenticare mai che si tratta di un discernimento, da attuare
secondo i criteri evangelici.
- In terzo luogo, nell'avvicendamento negli incarichi, si tenga conto di
salvaguardare due valori importanti: la continuità e la novità. è
necessaria una duplice attenzione: che la continuità, quando è troppo
prolungata, crea facilmente dei potentati, mentre la novità, assunta a
criterio assoluto, minaccerebbe di far perdere le radici da cui deriva
la linfa originaria e di distruggere i punti di riferimento.
Diritto di voto
Questo diritto appartiene ai membri a pieno titolo; quelli, cioè, che
rispondono alle condizioni previste. Non si tratta di un privilegio, ma
di una responsabilità nei confronti del Signore, del RnS e della Chiesa.
Requisiti per le candidature
Alla luce dell'esperienza, oltre i requisiti di idoneità umana,
spirituale e carismatica, si dovrebbe insistere sul fattore tempo. Molto
spesso, infatti, gli organi non funzionano o i programmi rimangono sulla
carta, proprio perchè gli incaricati non sono in grado di dare il tempo
necessario. La voglia di fare non basta. Chi si rendesse conto che
attualmente non può disporre del tempo necessario, deve sentirsi
obbligato in coscienza a non assumere impegni che poi non riuscirebbe a
mantenere. A proposito di candidature, tante clausole e tanti dettagli
numerici potrebbero urtare o risultare incomprensibili. In realtà, sono
cose risultate necessarie per salvaguardare le giuste scelte e per dare
il giusto peso alla composizione numerica dei gruppi. Quando si era in
pochi, la prassi era molto più semplice, ma con l'aumentare dei membri e
dei Gruppi, si sono amplificate le esigenze e le attenzioni. Ciò che
conta è che tutto sia fatto nella retta intenzione, nell'ordine e nella
pace.
Durata in carica
Si dovrebbero ripetere le osservazioni, già dette, circa la continuità e
la novità (cfr. più sopra circa le elezioni). Qui aggiungiamo
un'osservazione importante. La grande difficoltà che si oppone
all'avvicendamento nelle responsabilità dipende spesso dal fatto che non
ci sono alternative e perciò si finisce per confermare sempre le stesse
persone. Questa constatazione denuncia una grave carenza da parte degli
organi pastorali uscenti: quella di non prevedere la preparazione di
persone che siano in grado di subentrare e sostituire.
Incompatibilità
Questo punto dell'incompatibilità è molto delicato e richiede una
particolare sensibilità psicologica e spirituale. Da una parte, c'è il
problema dei legami di parentela. Per quanto disinteressati si possa
essere, con i propri congiunti è difficile essere neutri. Sicuramente si
deve tener conto, in certi casi, dell'unità sacramentale della coppia
coniugale. Essa costituisce una forza, ma indubbiamente comporta anche
un peso. Perciò si richiede prudenza. D'altra parte, vi è il cumulo
degli incarichi. Con una certa superficialità, si finisce per chiamare
in campo sempre le stesse persone che sono disponibili. In questo modo,
ci si mette in un imbuto. L'arte del governo consiste nel saper scoprire
le capacità e i carismi delle persone e farne dei collaboratori.
Procedimento nelle elezioni
Anche qui i dettagli abbondano, ma sono necessari. Quello che non si
finirebbe mai di raccomandare è che, nei meandri dei procedimenti, non
si perdano lo spirito e il clima di fede e di preghiera che devono
caratterizzare le nostre assemblee. Nulla di più deleterio che lasciare
insinuarsi qualche personalismo o qualche interesse. Si parla di
preparazione, ed è necessaria. Ma bando ad ogni forma di propaganda, di
giochi politici, di autocandidature. Da notare che l'espressione "di
norma" (al punto 4.15.g) va intesa come "generalmente", vale a dire che
ci possono essere motivate eccezioni.
Cessazione della funzione pastorale
Una cosa deve essere chiara: l'incarico che abbiamo può e deve finire,
ma non deve finire mai il nostro impegno negli ambiti del RnS. E'
doloroso vedere che persone valide e stimate, una volta cessato un
incarico pastorale, siano messe o si mettano da parte o addirittura
spariscano dal loro Gruppo. I carismi non devono essere sotterrati, ma
sono dati per essere messi in circolazione, tenendo presente che
l'esercizio dei carismi non va in una direzione sola, in un settore
solo, ma ci sono svariate possibilità d'impiego. In ascolto dello
Spirito Santo, ciascuno vedrà dove è chiamato a lavorare, sempre in
comunione con i relativi organi pastorali.
Rapporti con i vescovi
Per grazia di Dio, il RnS in Italia non è mai stato in contrasto con i
vescovi, fatta eccezione per qualche difficoltà in casi singoli e
isolati. Oggi, con il riconoscimento ufficiale e con una normativa
approvata, difficoltà del genere non dovrebbero più accadere.
I Coordinatori, ai vari livelli, curano i rapporti con il parroco e con
il vescovo locale. Il nostro stile è quello dell'obbedienza che nasce
dalla fede e dalla fiducia che lo Spirito Santo conduce gli eventi in
modo tale che tornino a vantaggio del Corpo ecclesiale e del Regno di
Dio. A volte può sorgere il pericolo di essere strumentalizzati a
finalità che non sono proprie del RnS. In questi casi, è necessario e
doveroso salvaguardare la propria identità. Sul piano pastorale, il
giudizio sul valore delle nostre iniziative e sull'autenticità dei
carismi e del loro uso spetta, in ultima istanza, al vescovo.
Dissociazione
All'Associazione si accede liberamente, e altrettanto liberamente si può
uscirne.
Può accadere che singoli fratelli/sorelle o Gruppi manifestino,
attraverso parole o atteggiamenti, la loro volontà di non voler più far
parte dell'Associazione. Se non si decidono a rendere esplicita questa
loro volontà, le istanze competenti dichiarino la loro dissociazione. Si
tratta di un atto doloroso, ma va fatto per impedire il prolungarsi di
equivoci e di conseguenze negative.
Quali sono gli atteggiamenti che dimostrano la volontà di dissociazione?
Possiamo dare qualche esempio: si possono riscontrare persistenti
assenze dalle attività comunitarie a livello regionale o nazionale,
oppure comportamenti in evidente dissonanza con le finalità, la
spiritualità o la linea tracciata dallo Statuto e dal Regolamento. In
tutti questi casi, come già si è detto, è necessario prendere atto della
situazione e assumere le decisioni conseguenti.
Sostentamento
L'Associazione "Rinnovamento nello Spirito Santo" non ha fini di lucro,
ma solo spirituali. Perciò, in quanto tale, non possiede nulla, ma vive
nella libertà evangelica. Vale a dire che essa, in quanto tale, è
sostenuta essenzialmente in forza dell'impegno libero, volontario e
disinteressato dei soci. è evidente, tuttavia, che non potrebbe né
esistere né operare senza i mezzi e gli strumenti che sono necessari per
il raggiungimento delle finalità spirituali che le sono proprie.
Per superare questa apparente contraddizione e, soprattutto, per poter
operare legalmente secondo le leggi dello Stato italiano, è stato
necessario istituire l'"Associazione Alleanza", attraverso la quale si
possono compiere tutte le operazioni economico-finanziarie
dell'Associazione. Da quanto si è detto, appare evidente che al
sostentamento dell'Associazione "Rinnovamento nello Spirito Santo"
devono provvedere gli associati stessi. Essi, infatti, nella misura in
cui credono alle finalità della loro Associazione e sentono il loro
legame di appartenenza, provvedono spontaneamente e generosamente,
secondo le loro possibilità, alle necessità dell'Associazione stessa.
è auspicabile che la raccomandazione biblica della decima, già applicata
in diversi gruppi e comunità, possa essere introdotta, come fanno altri
movimenti ecclesiali, in tutte le realtà associative del RnS.
Disposizioni transitorie
Si possono verificare delle situazioni che pongono dei problemi nuovi,
oppure possono sorgere delle incertezze sull'interpretazione di qualche
norma dello Statuto o del Regolamento. Le norme transitorie
predispongono che cosa si debba fare in questi casi. Si dicono
transitorie perchè, più che il presente, riguardano possibili
eventualità future.
Progetto
unitario di formazione
Premessa
Il Rinnovamento nello
Spirito Santo nella sua essenza è una corrente di grazia che, dove è
giunta ed è stata accolta, ha rinnovato gli ambienti più diversi senza
distinzione di persone, suscitando un rinnovamento spirituale che
trasforma radicalmente la vita.
In coloro che hanno abbracciato l'esperienza del Rinnovamento è
possibile notare una netta distinzione fra il "prima" e il "dopo", sia
che si tratti di persone già credenti e impegnate, sia che si tratti di
non praticanti o non credenti.
L'effusione dello Spirito Santo è considerata il vero "giro di boa"
della vita di una persona: un evento che comunica una forte esperienza
di Dio; capace di coinvolgere tutto l'essere (intelligenza, emozioni,
sentimenti, volontà), rendendolo cosciente della chiamata alla santità
che dovrebbe essere l'unica scelta di ogni battezzato. Da qui il
proposito di camminare nella via del Rinnovamento nello Spirito in una
conversione continua fino alla signoria totale di Gesù nella propria
vita.
Alla luce dei frutti raccolti in oltre trentacinque anni di storia del
RnS, si è potuto costatare che, per affrontare i numerosi e profondi
problemi che oggi attentano alla fede, non sono sufficienti interventi
educativi, né progetti formativi, per quanto apprezzabili possano essere
se, intanto, ogni singola persona non ha avuto un incontro personale con
Cristo Signore, rimettendo alla sua potenza ogni problema e difficoltà,
in sostanza tutta la sua vita.
Il primo frutto della grazia del Rinnovamento è infatti la presa di
coscienza che l'uomo è chiamato a vivere in relazione sempre nuova e
crescente con le tre Persone divine:
l'amore e la misericordia del Padre la signoria e la salvezza di Gesù la
potenza e la guida interiore dello Spirito Santo.
È qui che si innesta la formazione, la quale è orientata ad
"assecondare" l'azione di Dio che opera in noi mediante la potenza dello
Spirito.
Le approvazioni dello Statuto
Dal marzo 2002 al marzo 2007, date della doppia approvazione dello
Statuto dell'Associazione "Rinnovamento nello Spirito Santo" da parte
del Consiglio Permanente della CEI, si fa strada sempre più la
convinzione di essere chiamati a scenari nuovi e imprevedibili.
Il Rinnovamento nello Spirito Santo è sempre più consapevole di "avere
una missione nella Chiesa e per la Chiesa".
Diffondere "la Cultura della Pentecoste" («fare conoscere e amare lo
Spirito Santo»; «far sentire le ragioni dello Spirito») è il mandato
profetico che Giovanni Paolo II e Benedetto XVI hanno consegnato al
Rinnovamento. Una consegna che come "il tesoro del campo" impegna
completamente le nostre risorse e le nostre speranze, per la crescita di
un laicato maturo e carismatico, presenza profetica nella Chiesa e nel
mondo.
L'esistenza di un Progetto Unitario di Formazione in seno al RnS è
un'acquisizione recente, ma indispensabile alla luce del cammino comune
che il RnS si è impegnato a svolgere sotto lo sguardo dei Pastori della
Chiesa. Giova ricordare "l'elogio e la richiesta di intensificare gli
sforzi" in questa direzione manifestataci dal Santo Padre Giovanni Paolo
II, dal Pontificio Consiglio Pro Laicis e dai nostri Padri Vescovi in
più occasioni.
I 4 livelli della formazione
La formazione vive principalmente su 4 livelli di riferimento:
carismatica ministeriale pastorale comunitaria.
Mira a far crescere in tutti i fratelli e le sorelle:
l'identità l'appartenenza l'ecclesialità la formazione catechetica il
servizio
Tuttavia, l'urgenza di orientare la formazione verso le esigenze
missionarie e la nuova evangelizzazione, ha sollecitato l'avvio di un
altro indirizzo formativo più specificatamente dedicato alle istanze
missionarie.
La formazione nazionale serve ad orientare e a fissare le linee
principali del cammino; esse sono riprese e approfondite dai Comitati
regionali di servizio, nel rispetto delle reali possibilità della
Regione, del cammino maturato dai Gruppi e dalle Comunità, senza
accelerazioni, semplificazioni o tentativi di competizione.
Sempre, poi, occorre preservare la creatività e la libertà dello Spirito
nel concretizzare le scelte operate.
È di vitale importanza ricordare che tutta la formazione è finalizzata
non appena alla crescita dei singoli, ma allo sviluppo dei Gruppi e
Comunità: con essi è la Chiesa che cresce!
BREVE EXCURSUS STORICO
La storia del Rinnovamento presenta diverse fasi dal punto di vista del
processo formativo. Indichiamo di seguito le cinque più significative:
Fase iniziale: dal 1972 al 1977
La formazione è quasi esclusivamente orientata al primo livello
dell'esperienza e consiste nel preparare i fratelli alla preghiera di
effusione e quindi nell'indirizzarli verso un cammino di crescita nel
gruppo.
Questi i momenti del processo formativo:
Seminario di vita nuova nello Spirito: consiste in una serie di incontri
il cui scopo è quello di aiutare le persone a raggiungere la migliore
disposizione possibile per ricevere la preghiera per l'effusione dello
Spirito. Effusione dello Spirito Santo. Esperienza vitale, profonda e
trasformante, che cambia la coscienza della propria identità cristiana,
le relazioni con la SS. Trinità, il modo di sentirsi Chiesa, il rapporto
con la Parola, i sacramenti, la liturgia. Si manifestano un nuovo gusto
per la preghiera, una nuova disponibilità ad amare, l'esperienza dei
carismi per l'utilità comune. Cammino nel gruppo. Al gruppo si aderisce
spontaneamente e liberamente; in esso le persone trovano un sostegno
comunitario che permette di crescere nella grazia del Rinnovamento e in
un nuovo stile di vita cristiana. Il gruppo introduce anche ad assumere
il proprio posto nella Chiesa e nella società, per cui le persone si
rendono disponibili a condividere i doni e i talenti ricevuti da Dio.
Seconda fase: dal 1977 al 1990
Inizia la formazione all'animazione nei gruppi. Questa fase si collega
alla necessità, confermata da parte della Gerarchia ecclesiastica, di
introdurre nel RnS alcune strutture di servizio onde permettergli di
crescere mantenendo la sua fisionomia.
Si formano i primi nuclei di "animatori" con il compito di accompagnare
e guidare i gruppi ad aprirsi all'uso dei carismi e dei ministeri di
fatto. Diversi i livelli di animazione: locale (di singoli gruppi),
regionale, nazionale.
Si rende pertanto necessaria una formazione specifica, sia per la grande
diversità dei gruppi, sia per superare i limiti dello "spontaneismo" e
dell'improvvisazione (talvolta confusi con la "libertà dello Spirito").
Terza fase: dal 1990 al 1997
Si afferma decisamente lo sviluppo di iniziative di formazione
permanente sia per i membri del RnS, sia per gli animatori a livello
locale, regionale, nazionale.
L'articolazione di proposte per la formazione degli animatori, nei
diversi ministeri e servizi, lascia intravedere la possibilità di un
Progetto Unitario di Formazione. Ciò spinge i responsabili nazionali e
regionali ad avviare un discernimento comunitario per valorizzare le
ricchezze suscitate dallo Spirito in forza di una visione comune
orientata alla crescita unitaria del RnS.
Quarta fase: dal 1997 al 2006
Avvio di un Progetto Unitario di Formazione. L'idea si concretizza
decisamente, seppur non in forma definitiva, in quanto sempre legata al
discernimento comunitario e all'ascolto di ciò che lo Spirito suggerisce
alle diverse realtà locali.
Viene individuato un itinerario di formazione (e conseguente
riorganizzazione delle proposte formative) in tre aree di riferimento:
carismatica, pastorale, ministeriale.
Si delineano Scuole, Tre giorni, Settimane di Vita carismatica e
pastorale, Metodologie per la evangelizzazione, Corsi dedicati alle
famiglie, a cadenza regolare su tutto il territorio nazionale.
Si precisano due anime caratteristiche del Rinnovamento: "Roveto
ardente" e "Cultura della Pentecoste".
Quinta fase: dal 2007
Si sente l'esigenza di offrire un cammino di formazione anche nell'area
comunitaria, oltre che carismatica, pastorale e ministeriale.
Prende vita l'iniziativa dei grandi temi di durata pluriennale che, in
modo trasversale, possano permeare la formazione e gli eventi della vita
del Movimento.
Al centro viene posta la Bibbia, parola di Dio, parola di vita.
Il libro degli Atti rappresenta il "paradigma" comunitario ed ecclesiale
per tutte le nostre realtà locali.
FORMAZIONE, UNA CHIAMATA NELLA CHIAMATA
Perché formarsi?
È certo che in questi anni abbiamo cercato, con non poca fatica, di
registrare nella nostra formazione spirituale le evoluzioni e le novità
che si sono prodotte nel RnS, in particolar modo - dopo l'approvazione
dello Statuto - nella vita diocesana, ministeriale e nelle aree di
evangelizzazione.
Uno sforzo al quale, purtroppo, non tutti hanno corrisposto. Rimane
infatti alta la percentuale di responsabili e animatori che "resistono",
di fatto, a questa "chiamata nella chiamata". Perché insita nella
chiamata a servire, in qualsivoglia ministero, è sempre la chiamata a
formarsi e a formare nuovi discepoli.
Perché spesso non troviamo, a livello locale, ricambio di fratelli e di
sorelle in ruoli di animazione e di responsabilità?
Semplicemente perché non ci siamo adeguatamente presi cura di loro
facendoli crescere nella vita carismatica.
"Ma non c'è tempo", dirà qualcuno. Non è vero: è solo mal gestito ed è
anche evidente che sia male impostato il cammino del gruppo. Se poi la
risposta è "io per primo non sono capace, come posso capacitare gli
altri", allora la questione si fa più seria e intercetta il "come
vivono" i nostri gruppi e il "cosa fanno" gli organi di servizio
preposti all'accompagnamento degli stessi gruppi.
Il minimo comune denominatore è sempre lo Spirito Santo: è lui la fonte
di ogni nostra capacità!
Formazione ed ecclesialità sono state e restano, per un animatore del
RnS, due parole d'ordine. Sempre dovranno esserlo, ma con una
consapevolezza sempre maggiore del ruolo che il RnS è chiamato a
svolgere di anno in anno.
I ricambi generazionali di questi anni, talvolta in modo repentino e non
supportato da una formazione adeguata, dinanzi alla necessità di trovare
centinaia e centinaia di persone pronte a "servire" la realtà del RnS,
ci hanno fatto constatare un calo d'identità carismatica negli animatori
e nei responsabili, oltre che una visione ecclesiale del RnS limitata
alla vita del gruppo e non adeguata ai tempi e alle esigenze che la
Chiesa di oggi vive.
Pertanto affermiamo che:
non c'è vero Rinnovamento senza formazione umana e spirituale e non c'è
vera formazione umana e spirituale nel RnS che non renda visibile la
Chiesa e il suo avvenire.
Formazione, un'espressione non sempre chiara
Formazione è molto di più di un "corso ripetitivo", o dello "studio del
catechismo", o ancora di un "insieme di catechesi". La parola formazione
è vita, deve profumare dell'esperienza dell'incontro con Gesù vivo e con
i fratelli. Non lezioni astratte, non discorsi dotti, ma esperienze di
vita. Formazione è la condivisione fraterna della vita del RnS riletta
alla luce della parola di Dio e del Magistero, una condivisione di tipo
spirituale, non fondata su schemi o su metodologie umane, ma sulla
parola di Dio e sul potere che lo Spirito ha di renderla manifesta. La
formazione fa progredire la vita nuova, senza che si areni: è come la
benzina per il motore. Formare è "aiutare i discepoli di Cristo", perché
questo cammino non si interrompa e il RnS abbia futuro. Formare è
rendere accessibile a tutti il cammino comunitario del RnS: è come un
vocabolario. Formare è uscire fuori da se stessi per abbracciare quel
"di più" che Gesù chiede anche a noi, come fece con l'apostolo Pietro: è
segno di conversione permanente. Formazione è espressione della vitalità
di un Movimento; è la capacità di un movimento di aggiornare
continuamente la propria esperienza alla luce delle novità dello
Spirito. La formazione crea e incrementa in noi la presenza dello
Spirito, che forma i fratelli, mediante la valorizzazione di tutti i
carismi e i talenti di cui si dispone. Formare è comprendere che non c'è
altro luogo in cui è possibile far vivere e morire il RnS se non la
Chiesa. Formare è "dare forma" alla bellezza della Chiesa, quella sposa
adorna di carismi per la quale esistiamo e che vogliamo far conoscere e
amare a chi nel mondo la ignora o l'ha abbandonata. Formare è rendere la
visione del RnS realtà e fare in modo che sia una realtà anche per gli
altri. Formare è sviluppare la coscienza di essere Chiesa e di vivere
nella Chiesa.
Un responsabile che volontariamente si sottrae a questo impegno
permanente è, di fatto, un irresponsabile. Un responsabile non formato,
non potrà contribuire a dar forma all'esperienza del RnS. Addirittura,
la stessa esperienza potrà apparirgli oscura o approssimativa.
Come potrà guidare altri nell'esperienza del RnS chi per primo, ancora,
la sconosce? Senza contare che prima o poi anche i fratelli pagheranno
la sua ignoranza o presunzione di sapere.
FORMAZIONE, IL GIUDIZIO DEI PONTEFICI SUL RNS
La formazione nel RnS secondo Giovanni Paolo II
Come non ricordare la storica udienza nell'anno dello Spirito Santo, 4
aprile 1998. In quella circostanza, il Papa ci spiegò in modo eloquente
che cosa significa "formazione nel RnS".
In questo discorso al RnS, Giovanni Paolo II definì la formazione «uno
dei compiti più urgenti della Chiesa di oggi». E volle anche indicare
quali sono gli obiettivi che la formazione nel RnS deve perseguire:
«la scoperta sempre più chiara della propria vocazione».
Attualizzando: come ci si può dire "animatori o responsabili" se, pur
chiamati dai fratelli a questo servizio, non si scoprono mediante una
adeguata formazione tutte le caratteristiche, le sfide, le croci, il
senso di questa vocazione comunitaria?
Ricordiamo l'episodio del giovane ricco, andato alla scuola di Gesù. «Si
riteneva pronto a seguirlo; ascoltando il Maestro se ne tornò a casa
perché non era ancora pronto» (cf Mc 10, 17-22). «La fede muore quando è
ridotta a costume, a consuetudine, a esperienza puramente emotiva».
Un richiamo forte. Il RnS non è un movimento di "nostalgici
sentimentali" o di "romantici canterini". È la formazione a dare alla
nostra fede robustezza di pensiero e di ragioni, altrimenti muore o, al
meglio, rimane devozionale, altro che carismatica.
Quanti rimproveri - le sette maledizioni - Gesù rivolse agli scribi e ai
farisei, che avevano ridotto la legge del Signore ad un fatto esteriore,
ad un'usanza, senza l'intelligenza dell'amore (cf Mt 23, 13-32). «La
fede ha bisogno di essere coltivata, aiutata a crescere, sia a livello
personale che comunitario».
"Coltivare la fede e aiutarla a crescere": questa è una efficacissima
definizione della parola "formazione". La vita dell'uomo è come un
campo. Va sempre arato; continuamente falciato perché le erbacce, che
sempre cresceranno, non soffochino il seme buono. Così è della
formazione: non si fa una volta per tutte, ma va coltivata sia a livello
personale, che comunitario.
«Ciascuno stia attento a come costruisce» (1Cor 3, 10b) è l'ammonimento
di S. Paolo.
Quindi, concludendo la sua riflessione, il Santo Padre espresse la sua
stima per noi:
«So che il RnS si prodiga per rispondere a questa necessità [della
formazione], cercando forme e modalità sempre nuove e più adatte alle
esigenze dell'uomo di oggi. Vi ringrazio per quello che fate e vi chiedo
di perseverare nel vostro impegno».
1998: viene "riconosciuto" il valore ecclesiale della nostra formazione
Nell'anno 1998, dedicato allo Spirito Santo, il Santo Padre Giovanni
Paolo II ha riservato una speciale attenzione al Rinnovamento, offrendo
4 memorabili discorsi nei quali si può riscontrare un denominatore
comune, un motivo conduttore che sempre ritorna. Si tratta, per
l'appunto, del concetto di formazione.
«Uno dei compiti più urgenti della Chiesa è quello della formazione dei
fedeli laici... Ha come obiettivo fondamentale la scoperta sempre più
chiara della propria vocazione e la disponibilità sempre più grande a
viverla nel compimento della propria missione. Questa deve pertanto
essere una delle vostre priorità... è un compito più urgente che mai...
So che il RnS si prodiga per rispondere a questa necessità, cercando
forme e modalità sempre nuove e più adatte all'uomo di oggi. Vi
ringrazio per quello che fate e vi chiedo di perseverare nel vostro
impegno» (Udienza al RnS, Città del Vaticano, 4 aprile 1998). «Nel
nostro mondo, si avverte con urgenza la necessità di un annuncio forte e
di una solida e approfondita formazione cristiana. Quale bisogno vi è
oggi di personalità cristiane mature, consapevoli della propria identità
battesimale, della propria vocazione e missione nella Chiesa e nel
mondo! Nella formazione cristiana curata dai movimenti non manchi mai
l'elemento di questa fiduciosa obbedienza ai Vescovi, in comunione con
il Successore di Pietro! Inserite le vostre esperienze nelle chiese
locali e nelle parrocchie, rimanendo sempre in comunione con i Pastori e
attenti alle loro indicazioni» (Vigilia di Pentecoste con i Movimenti,
Piazza San Pietro, 30 maggio 1998). «Appartenete a un movimento
ecclesiale. La parola "ecclesiale" è più che semplicemente decorativa.
Essa implica un compito preciso di formazione cristiana e una profonda
convergenza tra fede e vita. La fede entusiastica che anima le vostre
comunità è un grande arricchimento, ma non è sufficiente. Deve essere
accompagnata da una formazione cristiana che sia solida, ampia e fedele
al magistero della Chiesa» (Discorso del Papa alla Fraternità
Carismatica Cattolica Internazionale, Città del Vaticano, 1 giugno1998).
«Da una solida formazione deriverà una spiritualità profondamente
radicata nelle fonti della vita cristiana e in grado di rispondere alle
domande cruciali poste dalla cultura di oggi» (Discorso del Papa ai
leader internazionali del Rinnovamento, Aula Paolo VI, 30 Ottobre 1998).
La parola a Benedetto XVI
In attesa e al contempo denso di "valore profetico" l'insegnamento
ricevuto da Papa Benedetto XVI nel 40° anno del Rinnovamento, celebrato
a Rimini in occasione della XXX Convocazione Nazionale:
«È vostra intenzione porre in risalto il"carisma della fede" mostrando
come l'incontro con Dio in Cristo Gesù trasformi grazie alla forza dello
Spirito l'esistenza del credente e lo renda testimone gioioso delle
meraviglie che il Signore non cessa di compiere anche in questo nostro
tempo. So che il Movimento del Rinnovamento nello Spirito vuole
continuare a vivere questa straordinaria esperienza spirituale con
entusiasmo e riproporla quale annuncio evangelizzatore agli uomini e
alle donne della nostra epoca; riservando quest'anno un'attenzione
particolare alla famiglia. Seguendo l'orientamento dei Vescovi italiani
anche voi dedicate attivamente a sostenere tutto ciò che concretamente
difende e promuove quei valori umani e cristiani che devono essere alla
base di ogni nucleo familiare» (Lettera autografa, 28 aprile 2007).
LE LINEE PORTANTI DEL
PROGETTO UNITARIO DI FORMAZIONE
Formazione permanente e discernimento comunitario
Docilità allo Spirito umile ricerca della volontà di Dio capacità di
ascolto interpretazione dei segni dei tempi alla luce del Vangeli
valorizzazione dei carismi creatività spirituale.
In questi elementi sta la manifestazione del "discernimento
comunitario", strumento per sviluppare la corresponsabilità, per
costruire un Progetto Unitario di Formazione e un cammino di crescita
comune.
La formazione permanente aiuta:
a superare i particolarismi locali e il pericolo di un cammino più di
tipo "confederativo" che di tipo "comunitario"; a sostenere le comunità
più "deboli" attraverso l'aiuto di quelle più "forti"; a pensare
all'esperienza del RnS non come "cattolicesimo della domenica", ma come
un cammino di crescita e di conversione permanente.
Cammino "unitario" e non "uniforme"
Ecco, allora, l'istanza di un progetto di formazione di tipo "unitario"
e non "uniforme", nel rispetto delle diverse realtà locali, dei cammini
specifici, delle diverse modalità attraverso le quali una visione
unitaria può e deve esprimersi.
Parliamo di un Progetto Unitario, seppur con diversità di forme, perché
non si vuole operare una grande reductio ad unum, cioè una
semplificazione della grande ricchezza che è nella nostra tradizione
nazionale.
L'unità, infatti, non è annientamento delle diversità, ma esaltazione di
ciò che rende multiforme l'opera dello Spirito in mezzo a noi. Si
accetta in tal modo la chance della koinonìa: i diversi carismi
suscitati dallo Spirito si armonizzano fra loro nella comunione,
superando ogni localizzazione geografica o la tentazione
dell'autosufficienza.
Il RnS esprime, così, una sola realtà ecclesiale, una sola realtà
nazionale che vive la tensione all'unità, con una carità e una
fraternità sempre nuove e dinamiche.
L'assenza di un fondatore umano o di uno specifico carisma di fondazione
fanno sì che nel RnS la formazione sia frutto del discernimento
comunitario, vissuto in un clima spirituale, attraverso il duplice
ascolto:
verticale: è la profezia che ci deriva dalla parola di Dio e dal
magistero della Chiesa; orizzontale: è la profezia che è nella vita e
nel cuore dei fratelli e delle sorelle coinvolti nei gruppi e comunità.
Un Progetto Unitario di Formazione fondato sulla Parola
È evidente l'urgenza di proporre agli animatori una catechesi di
impianto biblico, da cui far discendere gli approfondimenti prettamente
carismatici e ministeriali.
Si tratta di favorire un ascolto spirituale del testo sacro, che sia
rispettoso anzitutto dello scritto, dell'oggettività del testo, per poi
cogliere le risonanze soggettive e comunitarie che lo Spirito suscita in
un clima di preghiera e di condivisione.
Non sempre gli animatori sono stati educati a rispettare questa
pedagogia dell'ascolto di ciò che lo Spirito Santo dice che, in ultima
analisi, corrisponde alla viva tradizione ecclesiale della lectio divina
(cf Dei Verbum, n. 12).
Senza il dato oggettivo che deriva dalla Parola di Dio, contenuta nelle
Sacre Scritture (cf Dei Verbum, n. 24) la fede è annacquata da un
soggettivismo imperante che afferma il principio secondo il quale
l'unico criterio per distinguere la volontà di Dio è il nostro punto di
vista, sono le nostre aspettative e i nostri desideri.
In tal modo facciamo Dio a nostra immagine, più che preoccuparci di
essere noi a Sua immagine.
Comprendere la Scrittura non significa averla capita da un punto di
vista intellettuale, quanto "viverla", farne il programma della propria
esistenza, metterla in pratica:
«Chiunque crede di aver compreso le divine Scritture o una qualche loro
parte, ma in modo tale che quella comprensione non lo porta a edificare
il duplice amore di Dio e del prossimo, costui in realtà non le ha
ancora comprese» (S. Agostino).
«Si comprende la Scrittura a misura che la si vive» (S. Girolamo).
La discrepanza esistente nei nostri gruppi, in termini percentuali, tra
coloro che partecipano all'incontro di preghiera e quanti si impegnano
in un cammino di formazione (sia esso settimanale, quindicinale o
mensile, comunque a cadenza regolare) indica la difficoltà di vivere il
primato dell'ascolto della Parola di Dio, personalmente e
comunitariamente.
Bisogna trasmettere agli animatori non solo "contenuti", ma anche "modi"
di accostarsi alla Sacra Scrittura, per acquisire una sorta di
"disciplina", uno "stile spirituale" che consenta di crescere nella fede
attraverso un impegno che sia, sempre e insieme, personale e
comunitario.
Come esempio si riportano alcune tematiche usate nella Scuola per il
Seminario post effusione di quest'anno:
Lo Spirito Santo ermeneuta delle Scritture; la dimensione teandrica (divino-umana)
della Bibbia; come leggere e interpretare un testo biblico; il rapporto
tra Scrittura e salvezza; dall'ascolto della parola di Dio alla
liberazione e alla conversione del cuore; parola di Dio e maturità umana
e spirituale; la dimensione antropologica dell'ascolto; i nemici
dell'ascolto; pregare la Parola; predicare la Parola; come la Parola
edifica la vita comunitaria; Parola e carismi di profezia.
LE AREE FONDAMENTALI DEL
CAMMINO FORMATIVO
L'intero processo formativo può essere suddiviso in 4 grandi aree
corrispondenti ai nuclei essenziali del RnS.
Non si tratta di un "percorso obbligato", né di 4 livelli distinti e
successivi di crescita. Piuttosto si vuole cogliere - dall'interazione
di queste dimensioni - l'espressione più compiuta di un cammino di
crescita organico, ben compaginato, legato alla vita del RnS:
carismatica pastorale ministeriale comunitaria.
Ciascuna di queste diverse aree di riferimento prevede proposte
formative ben distinte.
Le settimane estive, accanto alle Scuole permanenti (pastorale,
carismatica, missionaria), sono il momento formativo più importante per
i fratelli del Rinnovamento e abbracciano un'ampia fascia di persone
proponendo corsi specifici per ciascun ambito ministeriale e di
evangelizzazione, con una speciale cura verso:
i sacerdoti (Ritiri nazionali) i giovani (Campeggi estivi) le famiglie
(Casa "Famiglia di Nazareth" a Loreto) gli evangelizzatori (Metodologie
specifiche presso il Centro "Paolo VI" a Gaver).
Carismatica
"Non interrompete il cammino intrapreso! Aspirate ai carismi più
grandi".
Questo l'incoraggiamento di Giovanni Paolo II al RnS, nel 2000, affinché
fosse più incisiva la nostra testimonianza ecclesiale.
Senza l'esperienza dei carismi, la testimonianza del RnS nella Chiesa
perderebbe ogni incidenza. La ragione basilare per la quale lo Spirito
ha suscitato il RnS è richiamare l'attenzione della Chiesa sulla sua
dimensione fisiologica, cioè un'esistenza nello Spirito, e sulla
riscoperta dei carismi.
Il CNS ha pertanto sostenuto lo sviluppo di una "Scuola di vita
carismatica" al fine di favorire l'esperienza dei carismi nella
preghiera comunitaria in modo semplice, diretto e pratico.
L'animazione carismatica, infatti, costituisce l'aspetto più
caratteristico del Rinnovamento nello Spirito.
Pastorale
La formazione pastorale è una proposta d'approfondimento dell'esperienza
carismatica rivolta ai Pastorali di servizio che, in molti casi, hanno
necessità di essere aiutati a seguire i fratelli:
- nel discernimento
- nell'accompagnamento spirituale
- nella formazione alla vita comunitaria
- nell'esperienza dei carismi.
Presiedere alla vita di un gruppo e di una comunità, e assolvere a tutte
le funzioni legate ad una responsabilità di stampo carismatico e non
gerarchico, è un servizio assai delicato che non accetta
semplificazioni.
A sostegno di questo servizio pastorale è stata promossa una "Scuola di
vita pastorale", che intende aiutare gli animatori a vivere con
consapevolezza il proprio impegno a vantaggio dei fratelli e delle
sorelle.
Per l'area pastorale gli appuntamenti nazionali sono, inoltre, dati
dalla Conferenza Animatori e dai tre Corsi interregionali di animazione
comunitaria e carismatica del nord, centro e sud d'Italia.
Ministeriale
Nella crescita dei Gruppi/Comunità del Rinnovamento nello Spirito, un
ruolo importante è assegnato ai ministeri carismatici.
Ogni carisma è per la missione e i ministeri sono l'esplicitazione
visibile di questa chiamata divina. C'è quindi, l'esigenza di inserire
nella formazione un'attenzione specifica a quelli che sono i ministeri
"di fatto" attraverso cui una comunità cresce. I corsi, quindi, si
prefiggono lo scopo di "formare i formatori" su una visione comune.
Per l'area ministeriale vengono organizzati corsi specifici di settore
formativo e di ambito di evangelizzazione durante la stagione estiva,
che toccano tutte le tematiche di impegno possibile, sia quelle legate
alle attività interne dei gruppi e delle comunità (sacerdoti e
religiosi, animazione preghiera, liturgia, musica e canto, intercessione
sofferenti), sia quelle esterne, finalizzate alla Nuova Evangelizzazione
(famiglia, giovani, fidanzati, bambini e adolescenti, scuole sui metodi
di evangelizzazione, impegno sociale, volontariato e comunicazioni
sociali).
Particolare attenzione è stata rivolta, negli ultimi anni, a una
formazione specificatamente missionaria; con l'avvio della Missione in
Moldavia e con il prosieguo delle altre missioni all'estero (Germania,
Canada e Australia) si avverte l'esigenza di sollecitare e dare
stabilità e formazione a quanti il Signore vorrà chiamare per questi
progetti.
La nascita di un "Week-end di vita missionaria" è dunque una risposta
alle nuove sollecitazioni dello Spirito Santo e si propone sia come
momento di riflessione vocazionale, sia come momento propedeutico alla
vita missionaria.
Comunitaria
«Erano assidui nell'ascoltare l'insegnamento degli apostoli e
nell'unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere» (At 2,
42).
Questa Parola ispira il livello comunitario del nostro cammino di
crescita.
Il libro degli Atti degli Apostoli può essere considerato giustamente il
libro dello Spirito Santo.
Luca lo considera il principio della vita della Chiesa. Descrive la vita
interna della comunità primitiva che, nel suo dinamismo, rappresenta
l'ideale cui devono ispirarsi tutte le comunità che mettono al centro la
presenza di Gesù Risorto e la potenza dello suo Spirito.
La comunità è costituita, mediante lo Spirito di Dio, come "una sola
mente, un solo cuore, una sola volontà di bene".
È lo Spirito che conduce il discepolo a non considerare proprietà
propria quanto possiede (beni spirituali e materiali), ma a condividere
ogni bene, per realizzare l'immagine dell'uomo nuovo, che costruisce la
Chiesa partendo dalla vita quotidiana.
UNO SOLO È LO SPIRITO, UNO SOLO È IL RNS
Per una "mistica delle relazioni"
Letto, analizzato e approvato nel CN del 24.03.2007
Unità nella visione: premesse e attuazione
La chiamata è per grazia Una testimonianza che non si improvvisa Il mio
cammino di fede La mia partecipazione alla vita del RnS Una formazione
adeguata al ruolo Un'esperienza che mi precede "Anziani" che mi
osservano e che vanno rimotivati "Nuovi" che non mi conoscono Il valore
della tradizione La fraternità e la familiarità La maturità umana Il
buon senso e il discernimento L'affabilità e la simpatia.
Unità nelle priorità: ciò che ci costituisce RnS
Lo Spirito Santo e la "novità" Gesù Effusione dello Spirito (seminari
"fuori e dentro" il RnS) Riscoperta della preghiera (personale,
comunitaria, liturgica) Parola e profezia: ascolto e annuncio
(testimonianza di vita, proclamazione, insegnamento) Carismi e
sacramenti (l'esperienza personale, comunitaria ed ecclesiale del RnS)
Cammino di crescita e discepolato Vita della Chiesa Evangelizzazione
(personale, comunitaria, ministeriale) Promozione dei Gruppi e delle
Comunità Famiglia e giovani Forme di consacrazione e Missione Diffusione
del RnS (Roveto ardente, Cultura della Pentecoste, iniziative e
progetti).
Unità nella condotta pastorale: il profilo del nostro servizio
Testimoni di un'esperienza: un amore che si può "toccare" Fratelli tra
fratelli: autorevolezza di fatto, non di diritto Didascali non esegeti:
un'esperienza da vivere non da imparare Consigliare, non dirigere
Accompagnare e proteggere Ammonire e correggere Decidere e comunicare
Presenziare e delegare La sussidiarietà (Organi di servizio) e gli aiuti
fraterni Strumenti di comunione L'arte del coordinare e il carisma di
presidenza.
Unità nelle relazioni ecclesiali: un ruolo imprescindibile
Gruppi e Comunità del RnS Comunità carismatiche extra RnS Altri
movimenti Il Papa e i Vescovi Il mio vescovo La diocesi I parroci
Sacerdoti, diaconi, religiosi Programmi pastorali e "progetto" RnS Il
carisma dell'esserci.
Unità nell'assunzione di responsabilità: la presa in carico del RnS
Realtà nazionale Realtà regionale Progetto unitario di formazione
Programmazione locale Partecipazione dei fratelli Sobrietà Trasparenza
Comunicazione verbale e scritta Amministrazione e rimborsi spesa
Internet Carta intestata.
LA FORMAZIONE NEL RNS
Senza indugiare negli approfondimenti tematici, e supponendo le
precomprensioni necessarie alla materia che si va ad affrontare, andiamo
ad evidenziare la proposta formativa in cui si articola il Progetto
Unitario di Formazione, con le sue priorità e necessità pastorali.
Questa proposta si fonda sull'osservazione pastorale dei bisogni
emergenti e sulle richieste motivate dei nostri fratelli.
A base di ogni ambito, formativo e di impegno pastorale, si porrà la
Bibbia. Più precisamente - come modello esperienziale, comunitario,
carismatico ed ecclesiale insieme - il Libro degli Atti degli Apostoli.
La formazione è da intendersi permanente, "sistematica" e "progressiva",
così che si possa davvero parlare di un cammino di fede.
La crescita della vita cristiana dei singoli fratelli e di tutta la
comunità, verrà favorita, inoltre, utilizzando tutti quei mezzi che la
tradizione cristiana da sempre considera basilari per il progresso della
vita spirituale, strumenti che il rinnovamento da sempre valorizza e
raccomanda: preghiera personale, studio della Parola, catechesi, ritiro
mensile, meditazione, tempo di deserto.
Tre i passaggi, da considerarsi "necessari" e per i quali "esigere" la
partecipazione di tutti, specie di quanti adiscono ad assumere una forma
di responsabilità (animazione o pastoralità) nel RnS:
Livello di base Livello di crescita Livello di approfondimento.
Livello di base
Il livello di base riguarda tre elementi imprescindibili e comuni a
tutto il RnS, dal più piccolo gruppo alla più strutturata delle
Comunità:
Preghiera comunitaria Seminario di vita nuova nello Spirito Vita
comunitaria.
Possiamo dire che queste tre dimensioni costituiscono i principi vitali
di qualunque realtà del Rinnovamento nello Spirito, che coesistono in
modo permanente e si alimentano l'uno dell'altro.
Ogni nuovo fratello che arriva nel gruppo, entra in un contesto
comunitario così definito.
Preghiera comunitaria
Il gruppo riunito in preghiera è il "luogo vitale" dell'esperienza
carismatica; dalla preghiera discende l'effusione dello Spirito; in essa
si manifestano e crescono i carismi. L'incontro di preghiera comunitaria
carismatica è il momento principale della vita di un gruppo/comunità.
Seminario di vita nuova nello Spirito
L'effusione dello Spirito è l'esperienza generante del RnS: ad essa
vanno sacrificate energie e sforzi pastorali. Far bene i seminari di
preparazione alla preghiera per una nuova effusione dello Spirito Santo,
è garanzia di identità carismatica del gruppo/comunità. Essi sono una
meravigliosa esperienza comunitaria.
Vita comunitaria
Essere "un cuor solo e un'anima sola" è il primo effetto prodotto dalla
Pentecoste, ma anche il risultato di una adeguata formazione. Il
gruppo/comunità è il luogo in cui i fratelli sperimentano la
manifestazione dell'amore di Dio. La vita comunitaria è anche la
modalità attraverso cui i fratelli entrano nel regime della vita nuova.
La vita fraterna è il presupposto della vita carismatica. Modello di
riferimento di ogni realtà del RnS è Atti 2, 42 ss.
I responsabili di ogni realtà locale avranno acquisito, al minimo,
dimestichezza e conoscenza, soprattutto esperienziale, di questi tre
elementi base.
Livello di crescita
È il cosiddetto discepolato carismatico, quella "conversione permanente"
al Vangelo di Cristo che ci pone sempre in cammino.
È talvolta l'elemento "debole" del RnS! Molti "saltano" questo livello,
rifugiandosi nella formazione ministeriale o nelle metodologie di
evangelizzazione. Senza discepolato non c'è apostolato!
Anche qui individuiamo tre elementi caratteristici:
Post seminario di vita nuova nello Spirito Servizio pastorale Studio e
approfondimento dei carismi assembleari.
La crescita personale e comunitaria deve essere orientata, in maniera
particolare, all'amore verso Dio e verso i fratelli e all'edificazione
del "corpo". Questi tre elementi costituiscono la base minima che deve
orientare la formazione nel livello di crescita dei fratelli. Quanti
hanno vissuto l'esperienza dell'effusione, infatti, devono mettersi alla
scuola di Gesù (discepolato), entrare nel regime dello Spirito (vita
carismatica), imparare ad amare e servire i fratelli (cura pastorale).
Questi tre elementi non possono vivere autonomamente, ma si "sostengono"
reciprocamente.
Post seminario di vita nuova nello Spirito
Dopo l'esperienza rigenerante di una nuova effusione, tutti i fratelli
sono chiamati concretamente a camminare secondo lo Spirito, che
significa avere gli stessi sentimenti di Gesù, conformarsi a lui. Questo
è il discepolato. Questo processo di trasformazione in Cristo è un
cammino di conversione permanente possibile mediante l'opera dello
Spirito Santo. Per poter assecondare l'opera dello Spirito si rende
necessario un itinerario personale e comunitario fondato sulla parola di
Dio.
Servizio Pastorale
È, innanzitutto, la chiamata a un servizio d'amore, accoglienza e
accompagnamento dei fratelli, a imitazione di Gesù. È un servizio
carismatico finalizzato alla promozione della vita fraterna, alla
crescita umana e spirituale dei fratelli ed aiuta il gruppo nel
discernimento comunitario. Promuove ed assicura nel gruppo/comunità una
chiara identità, senso di appartenenza ed ecclesialità.
Studio e approfondimento dei carismi assembleari
L'edificazione del Corpo e il servizio ai fratelli sono sostenuti dai
carismi particolari che lo Spirito concede a ciascuno, per il bene
comune. Oltre a un paziente discepolato esperienziale nel
gruppo/comunità, accanto ai fratelli anziani, l'esperienza comunitaria
carismatica necessita anche di studio e approfondimento per
corrispondere meglio a queste grazie speciali, a partire dalla Parola:
sapienza, conoscenza, fede, guarigioni, miracoli, profezia,
discernimento, lingue, interpretazione.
Livello di approfondimento
È la dimensione dell'evangelizzazione, della missione, della
testimonianza "pubblica" della vita nuova nello Spirito.
È anche il livello in cui maturano le chiamate specifiche dei fratelli,
in forza dei carismi, dei ministeri, degli stati sacramentali, ma anche
dei progetti e degli impegni ecclesiali che il RnS assume.
È il "livello più omogeneo", nell'offerta dei contenuti, che il RnS può
rappresentare.
Tre gli elementi caratterizzanti:
Ministeri di animazione e di evangelizzazione Giovani, famiglie,
sacerdoti Cultura di Pentecoste.
Accendere il fuoco della Pentecoste nel mondo intero è quanto dovrebbe
desiderare ogni fratello e ogni realtà del Rinnovamento. Segno di
maturità spirituale ed ecclesiale è proprio la spinta missionaria. La
formazione a questo livello sarà, quindi, orientata soprattutto al
servizio dell'evangelizzazione ad extra.
Questo livello di impegno, comunque, non sempre riguarderà tutti i
fratelli nello stesso modo.
Ministeri di animazione evangelizzazione
La ministerialità carismatica è il riflesso di una intensa e partecipata
vita comunitaria. Essa nasce in forza dei carismi propri di una comunità
o dei fratelli, come risposte alle necessità della comunità, della
Chiesa e a servizio della missione. L'esigenza di un servizio
ministeriale qualificato necessita di una adeguata formazione
carismatica, specifica per ciascun ambito ministeriale. La formazione
ministeriale, a sua volta presuppone quella biblica e dottrinale.
Giovani, famiglie, sacerdoti
I gruppi/comunità, pur essendo l'immagine del "popolo di Dio", sono
caratterizzati dalla diversità di vocazioni all'interno dello stesso
cammino ecclesiale. Giovani, famiglie, sacerdoti non sono solo "oggetto"
della cura pastorale, ma soprattutto diventano "soggetti" della missione
specifica datagli dal loro stato. La formazione necessita, in questo
campo, di indirizzo propriamente carismatico, avvalendosi inoltre di
approfondimenti tematici specifici proposti nell'ambito ecclesiale di
riferimento (Chiesa diocesana).
Cultura di Pentecoste
La civiltà dell'amore si costruisce a partire dalla Pentecoste: uomini
nuovi fanno un mondo nuovo! Ogni realtà del RnS è chiamata, in qualche
modo, a farsi carico del rinnovamento del mondo intero, permeando la
società con i valori dello Spirito, sorretti dai carismi dello Spirito.
La vita comunitaria deve farsi annuncio nel mondo. Ogni luogo o ambiente
o cultura, con la presenza è l'impegno della nostra testimonianza, deve
divenire il campo di diffusione della cultura di Pentecoste.
Duplice è sempre il contesto:
La Chiesa (gruppo, parrocchia, diocesi) Le realtà temporali (ambienti
sociali e culturali, istituzioni civili).
La formazione nel Gruppo/Comunità
Questi tre livelli di formazione coesistono insieme in una realtà
matura. Segnano invece i naturali passaggi in una realtà di nuova
costituzione.
Giovani, famiglie, sacerdoti: una soggettività ecclesiale
Si vuole dare più evidente "soggettività" ai giovani, alle famiglie, ai
sacerdoti. Più che considerarli "ambiti di formazione" dovranno divenire
"protagonisti di un nuovo impegno", in cui gli stessi soggetti si
formano, si promuovono, si relazionano dentro e fuori il RnS.
Ciò comporta che questi "tre soggetti ecclesiali" debbano essere
percepiti, a livello pastorale, con la stessa dignità che si riconosce a
un fratello eletto in un organo di servizio. Difatti, nel RnS, è
riconosciuta piena soggettività solo a chi è eletto in un servizio
pastorale.
Ebbene, questo può mortificare alcune specifiche e imprescindibili
"vocazioni", specie quando sorrette dalla realtà del sacramento
(matrimonio e ordine sacro).
La linea è quella indicata dal Vaticano II: giovani evangelizzano
giovani; famiglie evangelizzano famiglie. Non bisogna avere paura di
creare un "cammino specifico" all'interno del RnS. Armonizzarlo con la
vita del gruppo/comunità - questo è il compito pastorale
- non deve considerarsi una difficoltà, ma una chiamata, una grazia.
Ciò comporterà la definizione di uno specifico spazio all'interno del
RnS, "trasversale" alla vita dei gruppi e comunità. In termini pratici:
Giovani, famiglie, sacerdoti partecipano attivamente a tutte le attività
del gruppo e si assumono gli impegni che i fratelli, nel discernimento,
decidono di affidare loro (siano essi pastorali, di animazione, di
evangelizzazione). Giovani, famiglie, sacerdoti - in forza della
vocazione propria - vivono un momento di crescita specifico, cadenzato
da incontri periodici. Si proporrà un itinerario legato a figure
bibliche caratteristiche, con la cadenza di un pomeriggio al mese
(sabato o domenica) a livello diocesano. Le relazioni, l'organizzazione,
la proposta di iniziative di formazione e di evangelizzazione dovranno
partire da questi tre "livelli omogenei" ed essere ratificati dal
livello pastorale regionale e non il contrario.
Ministeri
Si ribadisce il duplice valore:
Di formazione, a livello regionale e di gruppo Di evangelizzazione, a
livello diocesano e di gruppo.
I ministeri devono procedere "uniti", il più possibile interagendo in
ogni attività, sia essa di animazione o di evangelizzazione.
Anche per questi livelli "omogenei", dovrà immaginarsi una duplice
attenzione:
I neofiti Gli iniziati.
Si avverte il bisogno di dare il giusto rispetto agli stati anagrafici e
sociali.
La formazione, salvo quella per i formatori a livello residenziale
(nazionale), dovrà avvenire - preferibilmente - in Regione in singole
giornate e sempre "inter ministeriali", in cui appaia - detto in
metafora - il "libro" (RnS) e non i "capitoli" (i singoli ministeri).
SCUOLE NAZIONALI
Si riconfermano necessarie, ma da ridefinire, le diverse Scuole:
Scuola interregionale animatori
La scelta di aumentarne il numero sul territorio è stata vincente. I
livelli dovrebbero essere due:
di base di approfondimento.
Si proporrà, poi, un livello ulteriore (come alle origini del RnS: A - B
- C), un corso da proporre al Nord, al Centro e al Sud a cui fare
partecipare coloro che hanno un cammino già consolidato (sia di servizio
pastorale che catechistico), che spesso hanno smesso di partecipare agli
incontri formativi, così da approfondire temi fondamentali e specifici
della vita carismatica del RnS, su base dottrinale e catechetica.
Scuola carismatica e Scuola pastorale
Vanno moltiplicate, sulla base dei due testi guida, e aperte a quanti
vogliono verificare le competenze acquisite.
Scuola per il Seminario e per il post Seminario
Aperte alle equipe regionali (da costituire) che si occuperanno in
Regione di aiutare i gruppi nell'impegno formativo che dovranno
assumersi.
Scuola nazionale ministeri
È la "formazione dei formatori". Un solo corso l'anno, da tenersi al
Centro Italia, ad inviti, con due livelli:
I nuovi Gli anziani.
Sono coloro che sono stati chiamati a svolgere un servizio a livello
regionale o diocesano.
Scuola Famiglia Loreto
Si conferma il ruolo prezioso nel progetto. Tre i livelli:
Formazione dei formatori Evangelizzazione di nuove coppie
Accompagnamento di problematiche familiari.
Discorsi magisteriali
Discorsi magisteriali dei
Papi e dei Vescovi del mondo
IN OCCASIONE DI UDIENZE PRIVATE E LETTERE AUTOGRAFE AL RINNOVAMENTO
NELLO SPIRITO SANTO
Udienze e Lettere autografe
23 novembre 1980: Prima Udienza del Papa Giovanni Paolo II
al Rinnovamento nello Spirito Santo
15 novembre 1986: Seconda Udienza del Papa Giovanni Paolo II
al Rinnovamento nello Spirito Santo
4 aprile 1998: Terza Udienza del Papa Giovanni Paolo II
al Comitato Nazionale di Servizio del RnS
14 marzo 2002: Quarta Udienza nel XXX Anniversario di nascita
del Rinnovamento nello Spirito Santo
2000: Lettera autografa del Papa Giovanni Paolo II
ai partecipanti al Raduno Mondiale
del Rinnovamento Carismatico Cattolico
2001: Lettera autografa del Papa Giovanni Paolo II
ai partecipanti alla XXIV Convocazione
Nazionale del Rinnovamento nello Spirito Santo
2003 Lettera autografa del Papa Giovanni Paolo II
ai partecipanti alla XXVI Convocazione Nazionale
del Rinnovamento nello Spirito Santo
2004: Lettera autografa del Papa Giovanni Paolo II
ai partecipanti alla XXVII Convocazione Nazionale
del Rinnovamento nello Spirito Santo - 2004
2007: Lettera autografa del Papa Benedetto XVI
al Presidente nazionale del RnS in occasione
della XXX Convocazione Nazionale del RnS
29 maggio 2004: Omelia di Giovanni Paolo II ai Primi Vespri di
Pentecoste
Discorsi storici di Paolo VI e Giovanni Paolo II al Rinnovamento
La voce dei Vescovi al Rinnovamento
Lettere accompagnatorie ai Decreti di approvazione dello Statuto di
S.E.R. mons. G. Betori.
Udienze e Lettere
autografe
Estratto
Prima udienza del Papa Giovanni Paolo II
al Rinnovamento nello Spirito Santo in Italia
Aula Paolo VI, Città del Vaticano, 23 novembre 1980
Carissimi fratelli e sorelle,
[...] Questa mattina ho la gioia di incontrarmi con la vostra assemblea,
in cui vedo giovani, adulti, anziani, uomini e donne, solidali nella
professione della stessa fede, sorretti dall'anelito di una medesima
speranza, stretti insieme dai vincoli di quell'amore che è stato
riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato
dato. A questa "effusione dello Spirito" noi sappiamo di essere debitori
di una esperienza sempre più profonda della presenza di Cristo, grazie
alla quale possiamo ogni giorno crescere nella conoscenza amorosa del
Padre. Giustamente, pertanto, il vostro movimento presta particolare
attenzione all'azione, misteriosa ma reale, che la terza Persona della
Santissima Trinità svolge nella vita del cristiano.
[...] Il Concilio Vaticano II ha riservato una particolare attenzione
alla multiforme azione dello Spirito nella storia della salvezza.
[...] Quali ampie prospettive, figli carissimi, si aprono dinanzi ai
nostri occhi! Certo, non mancano i rischi, perché l'azione dello Spirito
si svolge in vasi di creta, che ne possono comprimere la libera
espansione.
[...] Vi dirò con San Paolo: Esaminate ogni cosa, tenete ciò che è
buono. Restate, cioè in atteggiamento di costante e grata disponibilità
verso ogni dono che lo Spirito desidera effondere nei vostri cuori, mai
dimenticando, tuttavia, che non v'è carisma che non sia dato per
l'utilità comune.
[...] Animati dalla carità, voi non soltanto vi metterete in spontaneo e
docile ascolto di coloro che lo Spirito Santo ha posto come Vescovi a
pascere la Chiesa di Dio, ma sentirete anche il bisogno di aprirvi ad
una comprensione sempre più attenta degli altri fratelli, nel desiderio
di arrivare ad avere con essi veramente un cuor solo e un'anima sola.
Scaturirà di qui l'autentico rinnovamento della Chiesa, che il Concilio
Vaticano II ha auspicato e che voi vi studiate di favorire con la
preghiera, con la testimonianza, con il servizio.
Estratto
Seconda Udienza del Papa Giovanni Paolo II
al Rinnovamento nello Spirito Santo in Italia
Aula Paolo VI, Città del Vaticano, 15 novembre 1986
[...] La vostra numerosa presenza in questa basilica, dove avete preso
parte alla celebrazione della S. Messa, è per me motivo di gioia non
solo per la testimonianza di fede sincera, ma anche perché mi offrite
l'opportunità di intrattenermi con voi su alcuni aspetti dell'ideale e
del programma del vostro movimento, a sei mesi dall'enciclica sullo
Spirito Santo Dominum et Vivificantem, pubblicata in occasione della
scorsa solennità di Pentecoste.
[...] ho segnalato il fatto che alla testimonianza dell'importanza della
preghiera, data nel corso della storia da uomini e da donne consacrati
alla lode di Dio e alla vita di orazione, soprattutto nei monasteri,
oggi si aggiunge quella di un crescente numero di fedeli, [...] in
movimenti e gruppi sempre più estesi mettono al primo posto la
preghiera, cercando in essa il rinnovamento della loro vita spirituale.
Questo è un sintomo significativo e consolante, giacché da tale
esperienza è derivato un reale contributo alla ripresa della preghiera
tra i fedeli, che sono stati aiutati a meglio considerare lo Spirito
Santo come colui che suscita nei cuori un profondo anelito alla santità.
[...] La prima dimensione del "rinnovamento" consiste dunque in questo
vivere secondo lo spirito, in questo crescere continuamente nello
spirito, resistendo alle lusinghe della carne e aprendosi all'attrattiva
forte e soave di Dio. Questo rinnovamento interiore, questo risanamento
delle radici stesse della vita, questa formazione di una mentalità
dominata dalle "ragioni dello spirito" è la vostra vocazione [...].
La seconda dimensione del "rinnovamento" si rileva dalla urgente
necessità, che voi sentite in modo particolarmente vivo, di riaffermare
il valore dei principi e dei criteri del Vangelo come leggi della vita
spirituale e fermento di quella sociale [...].
Aderire alla Chiesa, rimanere a lei uniti, condividere la sua fede,
obbedire alle sue leggi, collaborare alla sua missione - anche
nell'ambito delle diocesi e delle parrocchie in cui si distribuisce la
famiglia dei credenti in Cristo - è la via sicura per giungere al cuore
dell'economia della grazia e attingere alla fonte dello Spirito Santo le
energie capaci di operare il rinnovamento delle persone e delle
comunità.
La vostra presenza, carissimi fratelli e sorelle, accanto al successore
di Pietro, capo visibile della Chiesa universale, e le ripetute
attestazioni di comunione sincera e operosa con lui e con i vescovi
delle vostre chiese locali, significano che voi avete ben compreso ciò
che il Vangelo insegna, ciò che lo Spirito Santo presente nei cuori
ispira [...] essere al servizio del regno di Cristo secondo le
indicazioni dello Spirito in comunione di fede, di pensiero e di
disciplina con i pastori della Chiesa.
Su questa strada vi auguro di perseverare e di progredire.
Estratto
Terza Udienza del Papa Giovanni Paolo II
che ha ricevuto in udienza privata,
il Comitato Nazionale di Servizio e il Consiglio Nazionale
del Rinnovamento nello Spirito Santo
Sala Clementina, Città del Vaticano, 4 aprile 1998
[...] Il movimento carismatico cattolico è uno dei tanti frutti del
Concilio Vaticano II che, quasi nuova Pentecoste, ha suscitato nella
vita della Chiesa una straordinaria fioritura di aggregazioni e
movimenti, particolarmente sensibili all'azione dello Spirito. Come non
rendere grazie per i preziosi frutti spirituali che il Rinnovamento ha
generato nella vita della Chiesa e nella vita di tante persone? Quanti
fedeli laici - uomini e donne, giovani, adulti e anziani - hanno potuto
sperimentare nella propria vita la stupefacente potenza dello Spirito e
dei suoi doni! Quante persone hanno riscoperto la fede, il gusto della
preghiera, la forza e la bellezza della Parola di Dio, traducendo tutto
ciò in un generoso servizio alla missione della Chiesa! Quante vite
cambiate in profondità! Per tutto questo oggi, insieme a voi, voglio
lodare e ringraziare lo Spirito Santo.
Siete un movimento ecclesiale. Nella vostra vita devono, quindi, trovare
espressione tutti quei criteri di ecclesialità di cui ho scritto nella
Christifideles laici (cf n. 30), specialmente la fedele adesione al
Magistero ecclesiale, la filiale obbedienza ai Pastori e lo spirito di
servizio nei confronti delle chiese locali e delle parrocchie.
[...] Uno dei compiti più urgenti della Chiesa di oggi è quello della
formazione dei fedeli laici. «La formazione dei fedeli laici ha come
obiettivo fondamentale la scoperta sempre più chiara della propria
vocazione e la disponibilità sempre più grande a viverla nel compimento
della propria missione» (Christifideles laici, n. 58). Questa deve,
pertanto, essere una delle vostre priorità. [...].
So che il Rinnovamento nello Spirito si prodiga per rispondere a questa
necessità, cercando forme e modalità sempre nuove e più adatte alle
esigenze dell'uomo di oggi. Vi ringrazio per quello che fate e vi chiedo
di perseverare nel vostro impegno.
Cari fratelli e sorelle, accogliete nei vostri cuori lo Spirito Santo
con la docilità con cui l'accolse la Vergine Maria. Lasciatevi sempre
stupire da Dio e rifuggite dall'abitudine ai suoi doni [...] abbiate
l'audacia di collaborare con lo Spirito a una nuova, grande effusione di
amore e di speranza su tutta l'umanità [...]. A tutto il Rinnovamento
nello Spirito in Italia la mia paterna affettuosa benedizione!
Quarta Udienza privata di Sua Santità Giovanni Paolo II
in occasione del XXX anniversario di nascita
del Rinnovamento nello Spirito Santo in Italia
Appartamenti privati, Città del Vaticano, 14 marzo 2002
Carissimi Fratelli e Sorelle!
Con grande gioia accolgo voi, rappresentanti del Gruppo del Rinnovamento
nello Spirito Santo, in occasione del trentesimo anniversario della
vostra presenza in Italia. Saluto il Coordinatore del Comitato Nazionale
di Servizio e quanti lo coadiuvano.
Ripenso con piacere agli incontri avuti con voi negli anni passati. Dal
primo, nella solennità di Cristo Re del 1980, a quello del 1998, alla
vigilia dell'Incontro con i Movimenti ecclesiali e le nuove Comunità, in
occasione della Pentecoste. Non posso, inoltre, dimenticare il
contributo che il Rinnovamento nello Spirito ha offerto in occasione del
Grande Giubileo del 2000, in modo speciale aiutando i giovani e le
famiglie, che fin dagli inizi del mio Pontificato non mi stanco di
segnalare come ambiti privilegiati di impegno pastorale.
Desidero anche ringraziare i vostri responsabili per aver voluto
imprimere al Rinnovamento una spiccata impronta di collaborazione con la
Gerarchia e con i responsabili degli altri movimenti, associazioni e
comunità. Di tutto, insieme con voi, do lode al Signore, che arricchisce
la sua Chiesa di innumerevoli doni spirituali.
Sì! Il Rinnovamento nello Spirito può considerarsi un dono speciale
dello Spirito Santo alla Chiesa in questo nostro tempo. Nato nella
Chiesa e per la Chiesa. il vostro è un movimento nel quale, alla luce
del Vangelo, si fa esperienza dell'incontro vivo con Gesù, di fedeltà a
Dio nella preghiera personale e comunitaria, di ascolto fiducioso della
sua Parola, di riscoperta vitale dei sacramenti, ma anche di coraggio
nelle prove e di speranza nelle tribolazioni.
L'amore per la Chiesa e l'adesione al suo Magistero, in un cammino di
maturazione ecclesiale sostenuto da una solida formazione permanente,
sono segni eloquenti del vostro impegno per evitare il rischio di
assecondare, senza volerlo, un'esperienza solo emozionale del divino,
una ricerca smodata dello "straordinario" e un ripiegamento intimistico
che rifugge dall'impegno apostolico. In questa speciale circostanza
desidero idealmente benedire tre progetti, per i quali vi state
prodigando, e che proiettano "fuori dal Cenacolo" i gruppi e le comunità
del Rinnovamento nello Spirito con generoso slancio missionario.
Mi riferisco, anzitutto, al sostegno che state fornendo all'implantatio
Ecclesiae in Moldavia in stretta collaborazione con la Fondazione
"Regina Pacis" dell'Arcidiocesi di Lecce, costituendo una comunità
missionaria legata alla Diocesi di Chisinau. Saluto con affetto i
Pastori di quelle Comunità ecclesiali, mons. Cosmo Francesco Ruppi e
mons. Anton Cosa, unitamente ai Vescovi che partecipano a questo
incontro.
Altro interessante progetto è l'animazione spirituale nei Santuari
mariani, luoghi privilegiati dello Spirito, che vi dà l'occasione di
offrire ai pellegrini percorsi di approfondimento della fede e di
riflessione spirituale.
C'è poi il progetto "Roveto ardente", che è un invito all'adorazione
incessante, giorno e notte. Avete voluto promuovere questa opportuna
iniziativa per aiutare i fedeli a "ritornare nel Cenacolo" perché, uniti
nella contemplazione del Mistero eucaristico, intercedano mediante lo
Spirito per la piena unità dei cristiani e per la conversione dei
peccatori.
Si tratta di tre diversi campi apostolici nei quali la vostra esperienza
può fornire una quanto mai provvidenziale testimonianza. Il Signore
guidi i vostri passi e renda i vostri propositi ricchi di frutti per voi
stessi e per la Chiesa.
A ben vedere, tutte le vostre attività di evangelizzazione, in ultima
analisi, tendono a promuovere nel Popolo di Dio una crescita costante
nella santità. È in effetti la santità la priorità di ogni tempo, e
pertanto anche di questa nostra epoca. Di santi ha bisogno la Chiesa e
il mondo e noi siamo tanto più santi quanto più lasciamo che lo Spirito
Santo ci configuri a Cristo. Ecco il segreto dell'esperienza rigenerante
dell'"effusione dello Spirito", esperienza tipica che contraddistingue
il cammino di crescita proposto per i membri dei vostri gruppi e delle
vostre comunità. Auspico di cuore che il Rinnovamento nello Spirito sia
nella Chiesa una vera "palestra" di preghiera e di ascesi, di virtù e di
santità.
In modo speciale, continuate ad amare e a far amare la preghiera di
lode, forma di orazione che più immediatamente riconosce che Dio è Dio;
lo canta per se stesso, gli rende gloria perché egli è, prima ancora che
per ciò che fa.
Nel nostro tempo, avido di speranza, fate conoscere e amare lo Spirito
Santo. Aiuterete allora a far sì che prenda forma quella "cultura della
Pentecoste", che sola può fecondare la civiltà dell'amore e della
convivenza tra i popoli. Con fervente insistenza, non stancatevi di
invocare: «Vieni, o Santo Spirito! Vieni! Vieni!».
La Madre Santissima di Cristo e della Chiesa, la Vergine orante nel
Cenacolo, sia sempre accanto a voi. Vi accompagni pure la mia
Benedizione, che imparto con affetto a voi e a tutti i membri del
Rinnovamento nello Spirito Santo.
Estratto
Lettera autografa del Papa Giovanni Paolo II
ai partecipanti al Raduno Mondiale
del Rinnovamento Carismatico Cattolico
Roma, 24 Aprile 2000
Carissimi Fratelli e Sorelle!
[...] In occasione dell'anno giubilare questo appuntamento ha assunto
una dimensione particolare per la presenza di numerosi esponenti di
gruppi e comunità carismatiche provenienti da altri Paesi del mondo.
[...] La Chiesa guarda con gratitudine al fiorire di comunità vive,
nelle quali la fede viene trasmessa e vissuta. In questo fiorire, essa
riconosce l'opera dello Spirito Santo, che mai fa mancare alla Chiesa le
grazie necessarie per affrontare situazioni nuove e talvolta difficili.
Molti di voi ricorderanno il grande incontro che si svolse a Roma il 30
maggio 1998, alla vigilia di Pentecoste.
In quella occasione dissi: «Nel nostro mondo, spesso dominato da una
cultura secolarizzata che fomenta e reclamizza modelli di vita senza
Dio, la fede di tanti viene messa a dura prova e non di rado soffocata e
spenta. Si avverte, quindi, con urgenza la necessità di un annuncio
forte e di una solida e approfondita formazione cristiana. Quale bisogno
vi è oggi di personalità cristiane mature, consapevoli della propria
identità battesimale, della propria vocazione e missione nella Chiesa e
nel mondo! Quale bisogno di comunità cristiane vive! Ed ecco, allora, i
movimenti e le nuove comunità ecclesiali: essi sono la risposta,
suscitata dallo Spirito Santo, a questa drammatica sfida di fine
millennio» (in L'Osservatore Romano, l - 2 giugno 1998, pp. 6-7).
In quella occasione osservai anche che per i movimenti si prospettava
ormai una tappa nuova, «quella della maturità ecclesiale» (Ibid.). Anche
le comunità carismatiche sono chiamate oggi a fare questo passo [...].
«La Chiesa si aspetta da voi frutti "maturi" di comunione e di impegno»
[...]. Non interrompete il cammino intrapreso! Abbiate fiducia: Cristo
completerà l'opera che lui stesso ha iniziato. «Aspirate ai carismi più
grandi!» (1 Cor 12, 31). Cercate sempre Cristo: cercatelo nella
meditazione della parola di Dio, cercatelo nei sacramenti, cercatelo
nella preghiera, cercatelo nella testimonianza dei fratelli. Siate grati
ai sacerdoti che accompagnano come pastori le vostre comunità:
attraverso il loro ministero è la Chiesa che vi guida e vi assiste come
madre e maestra. Accogliete con gioia le occasioni che vi sono offerte
per approfondire la vostra formazione cristiana. Servite Cristo nelle
persone che vi sono vicine, servitelo nei poveri, servitelo nei bisogni
e nelle necessità della Chiesa. Lasciatevi guidare veramente dallo
Spirito! Amate la Chiesa: una, santa, cattolica e apostolica!
Estratto
Lettera autografa del Papa Giovanni Paolo II, ai responsabili,
ai membri del Comitato Nazionale di Servizio e ai partecipanti alla
XXIV Convocazione Nazionale del Rinnovamento nello Spirito Santo
Roma, 28 aprile 2001
[...] Il tema del Raduno di quest'anno: "Fate quello che lui vi dirà",
all'indomani della chiusura dell'Anno santo, pone ben in luce il
proposito di codesto movimento ecclesiale di porsi alla scuola di Maria,
per intraprendere un nuovo cammino di fervore spirituale e di obbedienza
al Vangelo. [...] Nella Lettera apostolica Novo millennio ineunte ho
scritto: «Ora [...] dobbiamo "prendere il largo", fiduciosi nella parola
di Cristo: Duc in altum!» Questo è tempo di nuove iniziative
apostoliche! È tempo di nuova evangelizzazione!
Di fronte alle grandi sfide dell'epoca moderna dobbiamo essere ben
consapevoli che non una formula ci salverà, ma una Persona. Per questo
anche il Rinnovamento nello Spirito Santo deve ripartire da Cristo.
[...] Questo proposito di accresciuto impegno per il Vangelo esige
innanzitutto una riscoperta della santità come cuore e centro di ogni
apostolato [...]. Non esiste santità senza preghiera, anzi, come vediamo
nella vita dei santi, il cristiano vale quanto prega [...]. Nel nostro
mondo, talora malato di efficientismo e di utilitarismo, c'è bisogno di
testimoni delle "cose di lassù", contemplate e vissute nell'esistenza di
ogni giorno.
Questo impegna i gruppi e le comunità del Rinnovamento nello Spirito ad
essere sempre più luoghi di contemplazione e di lode, dove il cuore
dell'uomo si riempie dell'amore di Dio, si apre all'amore del fratello e
diventa capace di costruire la storia secondo il disegno divino.
[...] I gruppi e le comunità del Rinnovamento nello Spirito siano luoghi
significativi e modelli di fraternità e di amore, di pazienza e di
accoglienza reciproca. L'esperienza del perdono e la valorizzazione di
ogni dono spirituale aiutino tutti a costruire una convivenza alimentata
dal soffio dello Spirito del Signore Risorto.
Lettera autografa del Papa Giovanni Paolo II, ai responsabili,
ai membri del Comitato Nazionale di Servizio e ai partecipanti alla
XXVI Convocazione Nazionale del Rinnovamento nello Spirito Santo
Roma, 23 aprile 2003
Carissimi Fratelli e Sorelle!
1. Con intima gioia invio a tutti i presenti alla xxvi Convocazione
nazionale dei Gruppi e delle Comunità del Rinnovamento nello Spirito il
mio cordiale saluto. Saluto in particolare il Pastore della diocesi di
Rimini, mons. Mariano De Nicolò, al quale affido questo mio Messaggio.
Saluto gli altri presuli presenti, i sacerdoti, i responsabili delle
varie Comunità e Gruppi e ogni singolo partecipante.
Questo vostro incontro cade nell'anno nel quale, con la Lettera
apostolica Rosarium Virginis Mariae, ho invitato il popolo cristiano a
mettersi alla scuola di Maria per contemplare la bellezza del volto di
Cristo e per sperimentarne la profondità dell'amore.
Mirabile è la presenza della Madre di Dio nel mistero di Cristo e della
Chiesa. Possa ogni credente farsi umile e docile imitatore di Maria
Santissima, per rinnovare l'«impegno di contemplazione del mistero
cristiano», che ho proposto nella Lettera apostolica Novo millennio
ineunte come vera e propria «pedagogia della santità» (cf Rosarium
Virginis Mariae, n. 5; Novo millennio ineunte, n. 32).
2. Auguro a voi, carissimi, di porvi in questi giorni alla scuola di
Maria, per penetrare più facilmente nella ricchezza che il vangelo offre
a chi con fiducia lo accoglie. Seguendo Maria, si può meglio assaporare
il conforto che il Signore dispensa attraverso la riconciliazione
sacramentale nella quale Gesù di Nazareth passa ancora «risanando tutti»
(cf At 10, 38). Sulle orme della Madre di Dio è più facile riscoprire
che il popolo di Dio è chiamato a una nuova evangelizzazione destinata
agli uomini del nostro tempo. Si accoglie allora con gioia il «mistero
della vita trinitaria», che si rivela nel volto di Cristo, mirabilmente
manifestato dai carismi del suo Spirito che abbelliscono la Chiesa. Si
diviene più consapevoli dell'esistenza nuova in Cristo, frutto di una
sempre rinnovata Pentecoste che spinge i credenti a una coraggiosa
testimonianza del «lieto annunzio», capace di dar senso a tutta l'umana
esistenza.
Il fedele che si pone alla scuola di Maria avverte più vivo il desiderio
di una confermazione sempre più piena a Cristo, vero "programma" della
vita cristiana per pervenire al traguardo della santità. E mai verrà
meno, in chi si abbandona alla volontà divina, il coraggio di una
risposta pronta, ravvivata dall'effusione potente dello Spirito. Sia
così per tutti coloro che fanno parte dei Gruppi e delle Comunità del
Rinnovamento nello Spirito!
3. Carissimi Fratelli e Sorelle, in questi giorni di riflessione e di
preghiera vi esorto a rispondere con totale disponibilità all'azione
dello Spirito, perché possiate offrire alla Chiesa il contributo della
vostra testimonianza. Il Papa conta anche sul vostro impegno per la
nuova evangelizzazione e per il rinnovamento spirituale dell'odierna
società, in modo particolare delle famiglie e dei giovani.
Desidero, poi, ringraziarvi per quanto già state facendo nell'ambito
dell'ecumenismo spirituale, che unisce fratelli appartenenti a Chiese e
Comunità ecclesiali d'Occidente e d'Oriente in una corale invocazione al
Padre celeste per la pace sulla terra. In questi tempi «le difficoltà
che l'orizzonte mondiale presenta ci inducono a pensare che solo un
intervento dall'Alto possa orientare i cuori di quanti vivono situazioni
conflittuali» (Rosarium Virginis Mariae, n. 40). Ecco perché è urgente e
indispensabile pregare «sempre, senza stancarsi» (Lc 18, 1). Solo
l'incessante orazione «ci consente di sperare che, anche oggi, una
"battaglia" tanto difficile come quella della pace possa essere vinta» (Rosarium
Virginis Mariae, n. 40). In questo tempo pasquale la ripetizione
litanica del Regina caeli, «Rallegrati, Maria», stia sempre al centro
della vostra intensa preghiera. Con questi sentimenti, sono lieto di
inviare la mia Apostolica Benedizione al Vescovo mons. Mariano De Nicolò
e a tutti coloro che prendono parte all'annuale Convocazione nazionale
dei Gruppi e delle Comunità del Rinnovamento nello Spirito.
Lettera autografa del Papa Giovanni Paolo II, ai responsabili,
ai membri del Comitato Nazionale di Servizio e ai partecipanti alla
XXVII Convocazione Nazionale del Rinnovamento nello Spirito Santo
Dal Vaticano, 29 Aprile 2004
Al venerato Fratello
Mons. Mariano De Nicolò
Vescovo di Rimini
1. Mi è gradito, anche quest'anno, rivolgere il mio cordiale saluto a
Lei e, per mezzo Suo, a quanti prendono parte alla Convocazione
nazionale dei gruppi e delle comunità del Rinnovamento nello Spirito,
che si svolge in codesta città di Rimini dal 29 aprile al 2 maggio 2004.
Il tema - "Ecco io creo nuovi cieli e nuova terra; si gioirà per sempre
di quello che sto per creare" (Is 65, 17-18) - aiuta a contemplare il
mistero grande della gioia cristiana. Invito ciascuno a fare propria la
preghiera conclusiva dell'Esortazione apostolica Christifideles laici
nella quale ho chiesto alla "Vergine del Magnificat'' di «insegnarci a
trattare le realtà del mondo con vivo senso di responsabilità cristiana
e nella gioiosa speranza della venuta del regno di Dio, dei nuovi cieli
e della nuova terra» (n. 64). Gli incontri dei gruppi e delle comunità
del Rinnovamento nello Spirito, se veramente animati dalla presenza
dello Spirito del Signore, soprattutto quando culminano nella
celebrazione dell'Eucaristia, sono eventi nei quali «si apre sulla terra
uno squarcio di Cielo e dalla comunità dei credenti si eleva, in
sintonia con il canto della Gerusalemme celeste, un perenne inno di
lode» (Spiritus et sponsa, n. 16), che "unisce il cielo e la terra" (cf
Ecclesia de Eucharistia nn. 8, 19).
2. Lo Spirito Santo non mancherà di arricchire la testimonianza di
ciascuno con i «doni spirituali e i carismi che Egli elargisce alla
Chiesa» (Catechesi del 27 febbraio 1991). Tra questi carismi rivestono
importanza peculiare "quelli che servono alla pienezza della vita
spirituale", instillando "il gusto della preghiera", gusto che non
esclude "l'esperienza del silenzio" (cf Spiritus et sponsa, nn. 13-14).
«La rosa vastissima di carismi con i quali lo Spirito Santo partecipa
alla Chiesa la sua carità e santità» (Catechesi del 27 febbraio 1991)
sarà per voi, carissimi Fratelli e Sorelle che partecipate all'incontro,
stimolo a diffondere l'amore a Cristo e alla sua Chiesa, "unica Madre
sulla terra" (cf Pastores gregis, n. 13) e a inserire la lode che
elevate a Dio, sotto la guida dei vostri Pastori, negli "spazi di
creatività e di adattamento che la rendono vicina alle esigenze
espressive delle varie regioni, situazioni e culture" (Spiritus et
sponsa, n. 15).
3. Auspico di cuore che il Rinnovamento nello Spirito Santo susciti
sempre più nella Chiesa quella conversione interiore senza la quale
difficilmente l'uomo può resistere alle lusinghe della carne e alle
concupiscenze del mondo. Il nostro tempo ha grandemente bisogno di
uomini e donne che, come raggi di luce, sappiano comunicare il fascino
del Vangelo e la bellezza della vita nuova nello Spirito. Con la forza
travolgente della preghiera di lode e la grazia zampillante della vita
sacramentale, lo Spirito elargisce incessantemente i suoi carismi alla
Comunità ecclesiale, perché sia costantemente abbellita ed edificata. Al
Vangelo di Cristo occorre, però, corrispondere con l'audacia della fede,
che è madre di tutti i miracoli d'amore, con quella ferma fiducia che ci
fa impetrare da Dio ogni bene per la salvezza delle anime nostre.
Ognuno, pertanto, da vero discepolo di Gesù deve applicarsi senza sosta
a seguire i suoi insegnamenti rendendo il proprio cammino di
rinnovamento spirituale una permanente scuola di conversione e di
santità
4. Essere testimoni delle "ragioni dello Spirito": questa è la vostra
missione, cari membri del Rinnovamento nello Spirito Santo, in una
società dove spesso la ragione umana non sembra essere irrorata dalla
sapienza che viene dall'Alto. Ponete nell'animo dei credenti che
partecipano alle attività dei vostri gruppi e delle vostre comunità un
seme di feconda speranza nella quotidiana dedizione di ciascuno ai
propri compiti. Come scrivevo nell'Enciclica sull'Eucaristia «se la
visione cristiana porta a guardare ai cieli nuovi e alla terra nuova (cf
Ap 21, 1), ciò non indebolisce, ma piuttosto stimola il nostro senso di
responsabilità verso la terra presente»; ci deve far sentire «più che
mai impegnati a non trascurare i doveri della nostra cittadinanza
terrena». Così potrete contribuire a «edificare un mondo a misura d'uomo
e pienamente rispondente al disegno di Dio» (Ecclesia de Eucharistia, n.
20).
La Vergine Maria, presente con gli Apostoli nel Cenacolo in attesa della
Pentecoste, accompagni i lavori del vostro Convegno. Da parte mia,
assicuro uno speciale ricordo nella preghiera, mentre a tutti invio la
mia Benedizione.
Omelia di Giovanni Paolo II in occasione della celebrazione
dei Primi Vespri della domenica di Pentecoste
Sabato, 29 maggio 2004
1. Veni, creator Spiritus!
Da ogni parte della Chiesa, nella solennità di Pentecoste, si leva
unanime questo canto: Veni, creator Spiritus! Il Corpo mistico di
Cristo, sparso in tutta la terra, invoca lo Spirito da cui trae vita, il
Soffio vitale che anima il suo essere e il suo agire.
Le antifone dei Salmi ci hanno ricordato poc'anzi quale fu l'esperienza
dei discepoli nel Cenacolo: «Al compiersi della Pentecoste, cinquanta
giorni dopo la Pasqua, erano tutti riuniti» (I ant.); «Lingue di fuoco
su ognuno degli Apostoli: lo Spirito di Dio appariva nel mondo» (II
ant.).
Riviviamo quella stessa esperienza spirituale anche noi, riuniti in
questa Piazza, diventata un grande Cenacolo. E come noi, innumerevoli
comunità diocesane e parrocchiali, associazioni, movimenti e gruppi in
ogni parte del mondo levano al Cielo la comune invocazione: Vieni, Santo
Spirito!
2. Saluto i Signori Cardinali e gli altri Presuli e sacerdoti presenti.
Saluto tutti voi, carissimi Fratelli e Sorelle, che avete voluto prender
parte a questa suggestiva Celebrazione.
Invio ora il mio pensiero ai numerosi giovani che da Lednica, in
Polonia, sono uniti a noi attraverso la radio e la televisione.
[Da Piazza San Pietro indirizzo il mio cordiale saluto ai giovani
radunati nella veglia di preghiera a Lednica. Prego con voi, cari miei
amici, per il dono dello Spirito Santo. Il Consolatore, lo Spirito di
verità, vi colmi dell'amore di Cristo, a cui affidate il vostro futuro.
Vi benedico di cuore.]
3. Saluto in modo speciale i membri del Rinnovamento nello Spirito, una
delle varie espressioni della grande famiglia del movimento carismatico
cattolico. Grazie al movimento carismatico tanti cristiani, uomini e
donne, giovani e adulti, hanno riscoperto la Pentecoste come realtà viva
e presente nella loro esistenza quotidiana. Auspico che la spiritualità
della Pentecoste si diffonda nella Chiesa, quale rinnovato slancio di
preghiera, di santità, di comunione e di annuncio.
Incoraggio a questo proposito l'iniziativa denominata "Roveto ardente",
promossa dal Rinnovamento dello Spirito. Si tratta di un'adorazione
incessante, giorno e notte, davanti al Santissimo Sacramento; un invito
ai fedeli a "ritornare al Cenacolo" perché, uniti nella contemplazione
del Mistero eucaristico, intercedano per la piena unità dei cristiani e
per la conversione dei peccatori. Auguro di cuore che questa iniziativa
conduca molti a riscoprire i doni dello Spirito, che hanno nella
Pentecoste la loro fonte sorgiva.
4. Carissimi Fratelli e Sorelle!
La celebrazione di questa sera mi richiama alla mente il memorabile
incontro con i movimenti ecclesiali e le nuove comunità della vigilia di
Pentecoste di sei anni fa. Fu una straordinaria epifania dell'unità
della Chiesa, nella ricchezza e varietà dei carismi, che lo Spirito
Santo elargisce in abbondanza. Quanto ebbi a osservare in quella
occasione lo ripeto ora con forza: i movimenti ecclesiali e le nuove
comunità sono una "risposta provvidenziale", «suscitata dallo Spirito
Santo», all'odierna domanda di nuova evangelizzazione, per la quale sono
necessarie «personalità cristiane mature» e «comunità cristiane vive» (cf
Insegnamenti XXI, 1 [1998], p. 1123).
Per questo dico anche a voi: «Apritevi con docilità ai doni dello
Spirito! Accogliete con gratitudine e obbedienza i carismi che lo
Spirito non cessa di elargire! Non dimenticate che ogni carisma è dato
per il bene comune, cioè a beneficio di tutta la Chiesa!» (ivi, p.
1122).
5. Veni, Sancte Spiritus!
In mezzo a noi, con le mani alzate, sta la Vergine orante, Madre di
Cristo e della Chiesa.
Insieme con Lei, imploriamo ed accogliamo il dono dello Spirito Santo,
luce di verità, forza di autentica pace. Lo facciamo con le parole
dell'antifona al Magnificat, che tra poco canteremo:
«Vieni, Spirito Santo, / riempi i cuori dei tuoi fedeli, / e accendi in
essi il fuoco del tuo amore: / tu che nella varietà delle lingue umane /
raduni i popoli nell'unica fede, alleluia».
Sancte Spiritus, veni!
Dai discorsi storici di
PAOLO VI e GIOVANNI PAOLO II
AL RINNOVAMENTO
Paolo VI, Estratto dal Discorso ai rappresentanti della II Conferenza
Internazionale dei Leader del Rinnovamento Carismatico Cattolico, 10
ottobre 1973.
«Ci rallegriamo con voi, cari amici, del rinnovamento di vita spirituale
che si manifesta oggi nella Chiesa, sotto forme differenti e in ambienti
diversi [...]. In tutto questo possiamo riconoscere l'opera misteriosa e
discreta dello Spirito, che è l'anima della Chiesa [...]».
~
Paolo VI, Estratto dal Discorso ai partecipanti al III Congresso
Internazionale del Rinnovamento Carismatico Cattolico. Basilica
Vaticana, Pentecoste 1975.
«Cari figli e figlie, in quest'Anno Santo avete scelto la città di Roma
per celebrare il vostro III Congresso Internazionale; ci avete chiesto
di incontrarvi oggi e di rivolgervi alcune parole; con questo avete
voluto indicare il vostro attaccamento alla Chiesa istituita da Gesù
Cristo e a ciò che per voi rappresenta questa sede di Pietro. Questa
preoccupazione di situarvi in modo giusto nella Chiesa è un segno
autentico dell'azione dello Spirito Santo [...]. La Chiesa e il mondo
hanno bisogno più che mai che "il prodigio di Pentecoste continui nella
storia" [...]. Come potrebbe questo "rinnovamento spirituale" non essere
una chance per la Chiesa e per il mondo? [...]. Abbiamo dimenticato lo
Spirito Santo? No, certo! Noi lo vogliamo, lo onoriamo, lo amiamo, lo
invochiamo; e voi con la vostra devozione, il vostro fervore, voi volete
vivere nello Spirito. Questo deve essere un "rinnovamento". Deve
ringiovanire il mondo, deve ridare una spiritualità, un'anima, un
pensiero religioso al mondo, deve riaprire le sue labbra chiuse alla
preghiera e aprire al canto, alla gioia, all'inno, alla testimonianza e
sarà veramente una grande fortuna per il nostro tempo, per i nostri
fratelli, che ci sia tutta una generazione di giovani che grida al mondo
le glorie e le grandezze di Dio nella Pentecoste».
~
Giovanni Paolo II, Estratto dal Discorso ai partecipanti alla V
Conferenza Internazionale dei Leader del Rinnovamento Carismatico
Cattolico. Roma, 30 aprile 1984.
«Il vostro Congresso a Roma, nel centro della Chiesa, giunge nel momento
in cui essa sta ringraziando il Padre di N.S. Gesù Cristo per il
sacrificio di suo Figlio e per l'effusione dello Spirito Santo che la
riempie di vita nuova [...]. Domando a voi tutti e a tutti i membri del
Rinnovamento Carismatico di continuare a gridare forte al mondo insieme
a me "aprite le porte al Redentore!" [...]. Voi partecipate in concreto
a questa missione nella misura in cui i vostri gruppi e comunità sono
radicati nelle chiese locali, diocesi e parrocchie».
~
Giovanni Paolo II, Estratto dal Discorso ai movimenti ecclesiali e alle
nuove comunità, in San Pietro, alla vigilia di Pentecoste. Roma, 30
maggio 1998
«[...]. Sempre, quando interviene, lo Spirito lascia stupefatti. Suscita
eventi la cui novità sbalordisce; cambia radicalmente le persone e la
storia. Questa è l'esperienza indimenticabile del Concilio Ecumenico
Vaticano II, durante il quale, sotto la guida del medesimo Spirito, la
Chiesa ha riscoperto come costitutiva di se stessa la dimensione
carismatica [...].
L'aspetto istituzionale e quello carismatico sono quasi co-essenziali
alla costituzione della Chiesa e concorrono, anche se in modo diverso,
alla sua vita, al suo rinnovamento e alla santificazione del popolo di
Dio [...].
Oggi la Chiesa gioisce nel constatare il rinnovato avverarsi delle
parole del profeta Gioele... "Io effonderò il mio Spirito sopra ogni
persona..." (At 2, 17). Voi qui presenti siete la prova tangibile di
questa "effusione" dello Spirito. Ogni movimento differisce dall'altro,
ma tutti sono uniti nella stessa comunione e per la stessa missione
[...]. Oggi, a tutti voi riuniti qui in piazza San Pietro e a tutti i
cristiani, voglio gridare: "Apritevi con docilità ai doni dello Spirito!
Accogliete con gratitudine e obbedienza i carismi che lo Spirito non
cessa di elargire! Non dimenticate che ogni carisma è dato per il bene
comune, cioè a beneficio di tutta la Chiesa!".
[...] Oggi dinanzi a voi si apre una tappa nuova: quella della maturità
ecclesiale [...]. La Chiesa si aspetta da voi frutti "maturi" di
comunione e impegno [...]. Quale bisogno vi è oggi di personalità
cristiane mature, consapevoli della propria identità battesimale, della
propria vocazione e missione nella Chiesa e nel mondo! Quale bisogno di
comunità vive! Ed ecco, allora, i movimenti e le nuove comunità
ecclesiali: essi sono la risposta, suscitata dallo Spirito Santo, a
questa drammatica sfida di fine millennio. Voi siete questa risposta
provvidenziale.
[...] Nei movimenti e nelle nuove comunità avete appreso che la fede non
è discorso astratto, né vago sentimento religioso, ma vita nuova in
Cristo suscitata dallo Spirito Santo.
Come custodire e garantire l'autenticità del carisma? È fondamentale, al
riguardo, che ogni movimento si sottoponga al discernimento
dell'Autorità ecclesiastica competente. Per questo nessun carisma
dispensa dal riferimento e dalla sottomissione ai Pastori della Chiesa.
Con chiare parole il Concilio scrive: "Il giudizio sulla loro (dei
carismi) genuinità e sul loro esercizio ordinato appartiene a quelli che
presiedono nella Chiesa [...]. Questa è la necessaria garanzia che la
strada che percorrete è quella giusta!
[...] Nella formazione cristiana curata dai movimenti non manchi mai
l'elemento di questa fiduciosa obbedienza ai vescovi, successori degli
apostoli, in comunione con il Successore di Pietro [...]».
LA VOCE DEI VESCOVI AL RINNOVAMENTO
Card. Leo Jozef Suenens, Estratto da Ecumenismo e Rinnovamento
Carismatico;
Orientamenti Teologici e Pastorali: II Documento di Malines, 1974.
«[...] Il Rinnovamento è una grazia per la Chiesa di Dio a più di un
titolo, ma lo è assai particolarmente a titolo ecumenico. Infatti, il
Rinnovamento, per la sua origine stessa, già invita al ravvicinamento
dei cristiani assai lontani gli uni dagli altri, dando loro come terreno
di incontro privilegiato una fede comune nell'attualità e nella potenza
dello Spirito Santo. Il Rinnovamento nello Spirito è una nuova
accentuazione, un'insistenza sul ruolo e sulla presenza attiva e
manifesta dello Spirito Santo in mezzo a noi. Nella Chiesa non si tratta
di una novità, ma di una presa di coscienza accresciuta di una Presenza
tanto spesso sfumata ed implicita. Tale "risveglio" ci viene,
storicamente, dal Pentecostalismo classico, come pure da quello che si è
convenuto di chiamare Neo-pentecostalismo. Tale riconoscimento di debiti
che poniamo all'inizio di queste pagine non misconosce di quanto siamo
debitori alla tradizione orientale, sempre così sensibile al ruolo dello
Spirito Santo: durante il Vaticano II, i Padri conciliari non hanno
cessato di sottolinearlo [...].
Il Rinnovamento nello Spirito, di cui oggi siamo testimoni, si presenta
come un avvenimento spirituale sostanzialmente simile nella maggior
parte delle Chiese e denominazioni cristiane. Si tratta di un
avvenimento spirituale idoneo a ravvicinare i cristiani [...]. A
numerosi cristiani che ne fanno l'esperienza, oggi il Rinnovamento
Carismatico appare come un esaudimento, tra tanti altri, di questa
audace speranza ecumenica del Concilio. È permesso pensare che il
Rinnovamento si pone tra gli impulsi futuri dello Spirito che il
Concilio confusamente prevedeva. La storia della Chiesa è fatta di
queste mozioni e imprese dello Spirito che, periodicamente, vengono a
rivitalizzare la Chiesa. Il Rinnovamento si inserisce nel prolungamento
della corrente di grazia che fu e rimane il Vaticano II [...].
Il Rinnovamento Carismatico è una grazia di predilezione per la Chiesa
del nostro tempo. Esso ci interpella tutti, pastori e fedeli, e ci
invita ad intensificare il vigore della nostra fede e a suscitare nuovi
modelli di vita cristiana, in condivisione fraterna, a immagine del
Cristianesimo della Chiesa primitiva. Nella crisi che stiamo
attraversando, questa grazia, per molti cristiani, assume un ruolo di
supplenza per nutrire la loro vita religiosa, laddove la nostra liturgia
manca troppo spesso di anima e di vita, la nostra predicazione di
potenza nello Spirito, la nostra passività ha bisogno di coraggio
apostolico [...]».
~
Vescovi del Belgio, Estratto da Documento episcopale sul Rinnovamento,
ottobre 1979
«[...] Questo risveglio spirituale si esprime, fra gli altri segni, nel
rinnovamento della preghiera, personale e comunitaria, nella nuova sete
della parola di Dio, nell'attrattiva per i ritiri, nell'interscambio per
il Vangelo, nelle nuove forme di vita secondo il Vangelo. Tra questi
segni di risveglio religioso, il Rinnovamento "carismatico" occupa un
posto particolare, dovuto sia alla sua diffusione mondiale che alle sue
esigenze di vita.
[...] In occasione dell'udienza concessa dal papa Paolo VI all'indomani
della Pentecoste 1975 ai 10.000 partecipanti al Congresso Internazionale
del Rinnovamento, il Santo Padre ricordava, in questi termini, le
principali manifestazioni dello Spirito: "Comunione profonda delle
anime, contatto intimo con Dio nella fedeltà agli impegni presi al
momento del battesimo, nella preghiera spesso comunitaria, in cui ognuno
si esprime liberamente, aiuta, sostiene, alimenta la preghiera degli
altri. Alla base di tutto una convinzione personale che non ha origine
solo in un insegnamento ricevuto con la fede, ma anche in una certa
esperienza vissuta, e cioè che, senza Dio, l'uomo non può nulla; mentre,
con lui, tutto diventa possibile. Di qui il bisogno di lodarlo, di
ringraziarlo, di celebrare le meraviglie che opera ovunque intorno a noi
e in noi. L'esistenza umana ritrova il suo rapporto con Dio, quella che
si chiama la ‘dimensione verticale', senza la quale l'uomo è
irrimediabilmente mutilato". Da questo si comprende come Paolo VI abbia
potuto dire: "Perché allora questo ‘rinnovamento spirituale' non
potrebbe essere ‘una chance' per la Chiesa e per il mondo e perché in
questo caso, non prendere tutte le misure perché continui ad esserlo?"
[...].
Lo Spirito soffia dove vuole. Egli non è limitato da alcuna barriera
umana, ma ci sono delle ore nella storia della Chiesa in cui agisce con
una potenza particolare. Il Rinnovamento, che non rivendica nessun
monopolio dello Spirito, è una grazia che passa. Come ogni grazia, essa
rispetta le nostre libertà, chiede la nostra collaborazione per poter
portare dei frutti di rinnovamento per la vita personale, comunitaria
[...]».
~
Vescovi Latino-Americani, Estratto dal Documento firmato da 109 vescovi
radunatisi per studiare e riflettere sui fondamenti teologici, sui
frutti e problemi del Rinnovamento Carismatico Cattolico, Columbia 1 - 4
settembre 1987.
«Paolo VI ha espresso il suo compiacimento per il Rinnovamento nello
Spirito che nasce nei luoghi e negli ambienti più diversi e che conduce
alla preghiera gioiosa, all'intima unione con Dio, alla fedeltà al
Signore e ad una profonda comunione delle anime, [...] riteniamo
conveniente studiarlo in maniera più approfondita e dargli impulso
affinché possa produrre i frutti di cui tanto abbiamo bisogno, evitando
che possa snaturarsi a causa di esagerazioni o deviazioni [...]. La
discreta ma meravigliosa azione dello Spirito divino in questi venti
anni di Rinnovamento Carismatico Cattolico e gli abbondanti frutti che
ha prodotto, ci mostrano l'importanza di questa corrente spirituale e ci
animano ad apprezzarla e promuoverla diligentemente, poiché è uno dei
mezzi per conseguire quel rinnovamento spirituale di cui la Chiesa ha
bisogno e che il Santo Padre ci chiede [...].
[...] uno dei frutti del Rinnovamento è la proclamazione gioiosa che
molti stanno facendo di un Gesù vivo, "costituito Signore e Cristo" da
Dio (cf At 2, 36) [...]. E la crescita di questo Rinnovamento si deve in
gran parte all'azione materna di Maria, la sposa amata dello Spirito, la
cui costante intercessione continua a ottenere per la Chiesa l'effusione
del divino Spirito [...]. Quando i gruppi sono ben orientati da
animatori dovutamente formati, si notano subito i frutti di questa
preghiera comunitaria che offre a tutti l'opportunità di agire
personalmente e di condividere con semplicità e gratitudine l'azione
santificatrice dello Spirito del Signore [...]. Senza dubbio, il frutto
più visibile del Rinnovamento è quello di "aver restituito all'uomo di
oggi il gusto per ciò che è spirituale e di aver risvegliato un grande
amore per la preghiera in tutte le sue forme" (Paolo VI) [...].
Invitiamo vivamente i sacerdoti a conoscere e apprezzare il vero
Rinnovamento spirituale affinché possano animarlo nelle loro comunità e
orientarlo con sollecitudine pastorale per evitare che cada in
esagerazioni o deviazioni».
~
Card. Carlo Maria Martini, Estratto dell'Omelia della Celebrazione
eucaristica di apertura della XI Convocazione Nazionale del RnS; Rimini,
22 aprile 1988.
«[...] Che cosa è richiesto dal cammino ormai quindicennale del
Rinnovamento nello Spirito? Questo è il segreto di Dio e ve lo dirà il
Signore [...] la maturità spirituale è crescere nella carità con tutti i
suoi frutti [...].
1. Crescere anzitutto nella conoscenza e nell'amore della vigna che è lo
stesso Gesù morto e risorto, nostra vita e Signore delle nostre vite.
2. Crescere nella conoscenza, amore e stima di quella vigna che Dio
stesso ha piantato e per la quale Gesù è morto, cioè la santa Chiesa
visibile, unita attorno al Papa, sotto la guida dei vescovi, amando
ognuno e ciascuno dei più piccoli fratelli di essa.
3. Crescere nella conoscenza della Parola di Dio, studiata e
approfondita secondo i criteri della Dei Verbum (capitoli III e VI)
[...].
4. Crescere nell'interiorità della fede e della preghiera [...].
5. Crescere nella forza evangelizzatrice che non viene dal gridare
"Signore, Signore" ma, anzitutto, dal fare la volontà del Padre che è
nei cieli [...].
6. Crescere nell'attenzione al contesto sociale [...].
7. Crescere nella delicatezza delle espressioni delle preghiere private
e pubbliche, non in commotione Domini [...].
8. Crescere nel dolore dei propri peccati; piangere per i peccati del
mondo [...].
Se frutto del Rinnovamento nello Spirito sarà, anzitutto, il suscitare
nella Chiesa intera, fino agli strati più semplici del popolo di Dio,
presso tutti i laici, la gioia della lode, la lode spontanea, gratuita,
[...] tale lode potrà invadere tutte le Chiese [...]».
Card. Camillo Ruini, Intervento alla XIX Convocazione Nazionale del RnS,
in occasione del riconoscimento dello Statuto dell'Associazione
"Rinnovamento nello Spirito Santo" da parte della Conferenza Episcopale
Italiana; Rimini, aprile 1996.
«Questo riconoscimento ufficiale da parte dei vescovi rappresenta
infatti un atto di stima e di fiducia, attestato dal plauso che mons.
Antonelli, nella sua lettera di accompagnamento, rivolge alle realtà del
Rinnovamento che offre alla Chiesa il proprio impegno di servizio [...].
L'auspicio che vorrei trarre da questa approvazione dello Statuto è che
il Rinnovamento possa ricevere ancora maggior slancio per il suo cammino
ed esprima con sempre crescente chiarezza l'efficacia del dono dello
Spirito Santo per una sequela consapevole e fedele di Cristo e per il
bene della Chiesa e dell'Italia [...]. Il Rinnovamento nello Spirito
Santo è un'espressione genuina della missione della Chiesa, nella quale
Dio realizza, per mezzo del suo Spirito, la sua opera di conversione.
Che il Signore possa permettere al Rinnovamento nello Spirito Santo e ai
suoi aderenti di accogliere con vigilanza e discernimento l'autenticità
del dono dello Spirito così da diventare missionari autentici del
Vangelo di Cristo».
~
Card. Joseph Ratzinger, Estratto dal Discorso del Prefetto della
Congregazione per la Dottrina della Fede al Congresso mondiale dei
Movimenti "I Movimenti ecclesiali e la loro collocazione teologica",
Roma, Domus Pacis, 27 maggio 1998.
«[...] Si fanno visibili tanto i pericoli, quanto le vie di superamento
che esistono nei Movimenti. Vi è la minaccia di unilateralità che porta
ad esagerare il mandato specifico che ha origine in un dato periodo o in
forza d'un particolare carisma [...] è un fatto che può indurre ad
assolutizzare il proprio movimento, che viene ad identificarsi con la
Chiesa stessa, a intendersi come la via per tutti, mentre di fatto
quest'unica via può esser fatta conoscere in modi diversi.
Del pari è quasi inevitabile che dalla fresca vivacità e dalla totalità
di questa esperienza nuova derivi ad ogni piè sospinto anche la minaccia
di scontro con la comunità locale: uno scontro in cui può darsi colpa da
entrambe le parti, onde entrambe le parti subiscono una spirituale sfida
alla coerenza cristiana.
[...] Le due parti devono lasciarsi educare dallo Spirito Santo e anche
dall'autorità ecclesiastica, [...] devono imparare l'una dall'altra a
lasciarsi purificare [...].
Ai Movimenti, quindi, va rivolto un monito: anche se nel loro cammino
hanno trovato e partecipano ad altri la totalità della fede, essi sono
un dono fatto alla totalità della Chiesa, e alle esigenze di questa
totalità devono sottomettersi, per restare fedeli a ciò che è loro
essenziale. Ma occorre che si dica chiaramente anche alle Chiese locali,
anche ai vescovi, che non è loro consentito indulgere ad alcuna pretesa
d'uniformità assoluta nelle organizzazioni e programmazioni pastorali.
[...] Non è lecito pretendere che tutto debba inserirsi in una
determinata organizzazione dell'unità; meglio meno organizzazione e più
Spirito Santo! Soprattutto non si può sostenere un concetto di comunione
in cui il valore pastorale supremo consista nell'evitare conflitti
[...].
Per finire, tutti devono lasciarsi misurare col metro dell'amore per
l'unità dell'unica Chiesa, che rimane unica in tutte le Chiese locali e,
in quanto tale, si palesa continuamente nei movimenti apostolici [...]».
Estratto
Omelia del Cardinale Camillo Ruini
in occasione del XXX anniversario di nascita
del Rinnovamento nello Spirito Santo in Italia
Basilica di San Giovanni in Laterano, 14 marzo 2002
Liturgia della Parola:
Isaia 63, 7-9; Salmo 113 (112); Vangelo di Luca 10, 17-21.
1. Mi unisco con viva gioia a tutti voi che, in questa Celebrazione
eucaristica, affidate al sacrificio eucaristico del Signore Gesù il
ringraziamento a Dio Padre per i grandissimi benefici di cui vi ha fatto
dono in questi trent'anni di esperienza carismatica in Italia e per
l'immensa misericordia con la quale Gesù, il Figlio di Dio fedele e
giusto rimette i nostri peccati (l Gv 1, 9).
[...] A distanza di trent'anni possiamo affermare non senza una profonda
riconoscenza al Signore, che il Rinnovamento nello Spirito è stata una
singolare realizzazione di quella audace speranza profetica formulata
dal Beato Giovanni XXIII quando, alla vigilia del Vaticano II, cosi
pregava: «Rinnova nella nostra epoca i prodigi come di una nuova
Pentecoste», come pure delle parole pronunciate da Paolo VI nell'udienza
generale del 16 ottobre 1974: «Voglia il Signore effondere, oggi, una
grande pioggia di carismi, per rendere feconda, bella e meravigliosa la
Chiesa, capace di imporsi all'attenzione e allo stupore del mondo
profano, del mondo laicizzante».
Oggi, dopo trent'anni, assistiamo a un vero "risveglio spirituale" in
seno alle Chiese e comunità ecclesiali. Siano rese grazie allo Spirito
Santo!
[...] Questa sera, con rinnovata gioia, vi annuncio che lo Statuto, dopo
il tempo ad experimentum, è stato approvato in forma definitiva da parte
del Consiglio Permanente della Conferenza Episcopale Italiana, proprio
questa mattina, nella seduta conclusiva, mentre vi era fatto dono
dell'udienza privata con il Santo Padre Giovanni Paolo II.
Sono lieto di questo passaggio, mentre auguro che si rinnovi in voi
l'ardore e lo slancio creativo delle prime comunità cristiane, per il
bene della Chiesa e della società civile della nostra Italia.
[...] Se la vostra vita cristiana continuerà a manifestare al mondo come
è bello vivere da cittadini del cielo (Eb 13, 14), sarete tra quei
piccoli ai quali il Signore rivela cose che rimangono nascoste ai dotti
e ai sapienti.
Si realizzerà, allora, ai nostri occhi, quella Pentecoste che da
Gerusalemme si è propagata nei secoli e di cui il tempo presente reclama
con forza una nuova attuazione.
Lo Spirito del Signore continui a concedervi e ad accrescere in ciascuno
di voi l'audacia di cui oggi abbiamo tutti bisogno per affrontare le
difficoltà e anche le ostilità del mondo che si è distaccato da Dio,
così da contribuire a rendere la nostra Chiesa sempre più bella, più
pura, più credibile, più amante del suo Signore, più santa.
[...] Persistete anzitutto nella sincera sottomissione, gioiosa
collaborazione e risposta entusiasta alle attese dei vostri Pastori. In
modo particolare vi chiedo di essere sempre più sensibili ai desideri
dei vostri Vescovi, assicurando la vostra fattiva presenza negli ambiti
pastorali diocesani, in modo particolare sostenendo la causa dei giovani
e della famiglia.
[...] Faccio inoltre appello alla vostra sincera volontà di comunione
perché sappiate promuovere, come già avete iniziato a fare, un proficuo
rapporto con le comunità carismatiche italiane che, a livello locale,
attuano una loro scelta autonoma. Vi auguro che possiate consolidare un
cammino sempre più fraterno e unitario, voluto dalle origini comuni che
animano il Rinnovamento tutto.
[...] Motivo di speranza è anche il vostro dialogo cordiale con i
movimenti ecclesiali e le nuove comunità, che corrisponde al cammino
indicato dal Santo Padre alla Pentecoste del l998.
[...] È degna di lode la vostra collaborazione alle Chiese povere, come
avete iniziato a realizzare con entusiasmo verso la poverissima Chiesa
Moldava: benedico il primo nucleo missionario che si accinge a
raggiungere la diocesi di Chisinau per dar vita all'istituto
catechistico e all'opera di evangelizzazione.
[...] siate fedeli allo Statuto che oggi, idealmente, vi riconsegno.
Realizzatene con zelo le attese e le finalità, in piena libertà di
spirito, come garanzia che vi dà la Chiesa attraverso la Conferenza dei
Vescovi italiani.
Lettere accompagnatorie ai
Decreti
di approvazione dello
Statuto
Lettera di S.E.R. mons. G.
Betori
Roma, 23 aprile 2002
Illustrissimo Signore,
mi è gradito trasmetterLe il testo dello Statuto dell'Associazione
"Rinnovamento nello Spirito Santo", approvato in forma definitiva dal
Consiglio Episcopale Permanente nella sessione dell'11-14 marzo 2002. Mi
compiaccio vivamente per la felice coincidenza di questa decisione con
la celebrazione del trentennio di fondazione del Movimento Carismatico
Cattolico, che nel nostro Paese assunse fin dall'inizio il nome di
Rinnovamento nello Spirito. Il vostro gaudio per questi eventi, segno di
una particolare benevolenza del Padre celeste, ravvivi la gratitudine e
accresca l'impegno apostolico di aderenti e simpatizzanti.
Il riconoscimento della Conferenza Episcopale Italiana rappresenta
peraltro la tappa conclusiva di un complesso itinerario di discernimento
portato avanti con disponibilità e collaborazione; nello stesso tempo
tale riconoscimento conferisce all'Associazione una peculiare
collocazione e funzione all'interno del Movimento medesimo e nello
stesso tempo conferisce un rinnovato impegno di testimonianza e di
servizio nelle Chiese particolari in comunione con i Vescovi.
Profittando di questa circostanza e dell'annuale convocazione del
Movimento, per Suo tramite desidero far pervenire al Movimento medesimo,
anche a nome del Cardinale Presidente della CEI, alcune considerazioni,
che raccolgono in qualche modo il pensiero e gli auspici dei Vescovi
italiani e che - sono sicuro - accoglierete con attenzione e
disponibilità.
1. Negli anni successivi al Concilio Ecumenico Vaticano II, tra i
numerosi Movimenti, sorti in tutto il mondo e anche in Italia, quello
Carismatico ha avuto una spontanea diffusione in molti luoghi e, a
differenza di quanto avvenuto per altre realtà ecclesiali, non è stato
espressione dell'azione di un unico fondatore. La preghiera per una
rinnovata effusione dello Spirito Santo ha toccato tante persone,
facendo scoprire loro la centralità della Parola di Dio e l'amore per
essa, il valore della preghiera personale e comunitaria, la ricchezza
profonda di una vita segnata dai Sacramenti, l'entusiasmo gioioso del
generoso servizio ai fratelli.
In Italia il Movimento Carismatico Cattolico, come sopra ricordato, è
stato denominato dai suoi promotori Rinnovamento nello Spirito, volendo
in tal modo sottolineare la centralità dal "Datore" di ogni carisma,
piuttosto che la rilevanza dei singoli doni. Infatti i doni dello
Spirito non costituiscono un privilegio singolare del Rinnovamento, ma
sono doni effusi su tutta la Chiesa, nella quale il Movimento si
ripromette di favorire una seria e approfondita riflessione sul
risveglio e sulla pratica dei carismi, significativamente presenti
nell'esperienza dei cristiani pentecostali, verso i quali inizialmente
il Rinnovamento sembrava guardare.
Da ciò si comprende che non ha fondamento una presunta contrapposizione
tra Rinnovamento Carismatico Cattolico e Rinnovamento nello Spirito
Santo; quest'ultimo in realtà attua il Rinnovamento Carismatico
conferendogli un'identità originale di cammino unitario su base
nazionale, guidato da un Comitato nazionale di servizio, aperto alla
comunione e al dialogo con i Pastori delle Chiese che sono in Italia. Il
servizio ecclesiale di un Movimento come il vostro non si può cogliere
infatti in contrapposizione con la vita della comunità cristiana,
originata dallo Spirito Santo.
Il Movimento, pertanto, si è ispirato all'ecclesiologia conciliare,
assumendo come scelta prioritaria la chiamata alla santità, da
realizzare attraverso un cammino di formazione ben scandito e
caratterizzato sotto il profilo personale e comunitario. Inoltre ha
modellato la sua identità, assumendo i criteri di ecclesialità proposti
nell'esortazione apostolica "Christifideles laici".
I Vescovi italiani a loro volta hanno seguito con attenzione il cammino
del Rinnovamento nello Spirito e lo hanno accompagnato con la loro
sollecitudine pastorale, favorendo un rapporto caratterizzato da
un'autentica ricerca di ciò che il Signore chiede alla Sua Chiesa.
2. All'entusiasmo e al fervore, che hanno caratterizzato il cammino del
Movimento nei primi anni, successivamente sono subentrati momenti di
difficoltà. Difatti se da un lato si è registrato il moltiplicarsi,
talora poco controllato, di gruppi e comunità, dall'altro alcuni di
questi hanno scelto vie diverse, distaccandosi dalla radice comune e
dando luogo a divisioni dolorose, che in qualche caso hanno determinato
anche spiacevoli lacerazioni nella vita ecclesiale. Di conseguenza
alcune realtà, peraltro poco numerose e di scarsa consistenza, si
presentano ancora oggi come espressione di un altro Rinnovamento,
distinto dal Rinnovamento nello Spirito e a volte ad esso contrapposto,
ricollegandosi idealmente al Rinnovamento Carismatico Cattolico e
ingenerando talora confusione nei fedeli per l'enfasi attribuita ad
alcuni carismi straordinari.
I Vescovi hanno guardato con prudente cautela questi fatti, richiamando
tutti alla carità reciproca e al mantenimento della comunione
ecclesiale, nella quale deve ricomporsi ogni legittima varietà e ogni
forma di autentico pluralismo.
3. Con la recente approvazione definitiva dello Statuto
dell'Associazione "Rinnovamento nello Spirito" la Conferenza Episcopale
Italiana ha inteso ratificare un passaggio fondamentale nel cammino
spirituale compiuto dal Movimento, e cioè il passaggio da ‘corrente di
grazia' a ‘movimento ecclesiale'. La costituzione dell'Associazione
privata di fedeli laici all'interno del Movimento costituisce invero il
naturale compimento di un processo di maturazione spirituale che
assicura continuità nel servizio di guida e di animazione dei gruppi e
delle comunità, propone criteri di discernimento nella vıta interna e
offre indicazioni per instaurare rapporti costruttivi con i Pastori. A
proposito di quest'ultimo punto, facendomi interprete del pensiero di
diversi Confratelli Vescovi, rivolgo aı gruppi e alle comunità che fanno
riferimento all'Associazione "Rinnovamento nello Spirito" la calorosa
raccomandazione a vivere intensamente la loro appartenenza a una Chiesa
particolare e a coltivare il vincolo di comunione e il legame pastorale
con il proprio Vescovo attraverso le modalità proposte dalla normativa e
dalla prassi ecclesiale.
In questo contesto, senza voler mortificare la ricchezza dell'azione
dello Spirito che adorna incessantemente la Chiesa di nuovi doni, fatta
salva la responsabilità di ogni Vescovo in ordine al cammino della sua
Chiesa, il Consiglio Episcopale Permanente incoraggia i gruppi
carismatici presenti nel nostro Paese a ricercare il dialogo, la
comunione e la collaborazione con l'Associazione "Rinnovamento nello
Spirito", alla quale è affidato il compito di coordinare il servizio in
campo nazionale.
All'Associazione inoltre si chiede di sviluppare ulteriormente
l'itinerario di ‘riconciliazione' con quelle realtà che in passato hanno
fatto scelte di autonomia. I primi passi di questo cammino hanno già
dato frutti significativi e questo impegna ancora di più i responsabili
dell'Associazione a ricercare forme idonee per favorire il
ristabilimento della comunione; infatti iniziative promosse in tale
direzione da singoli o da gruppi al di fuori dell'esperienza del
Rinnovamento nello Spirito, pur lodevoli nelle intenzioni, potrebbero
ingenerare solo confusione o inopportune forme di irenismo.
4. Guardando alla realtà variegata dei gruppi e delle comunità presenti
nelle diocesi italiane è auspicabile che lo Statuto definitivo
dell'Associazione "Rinnovamento nello Spirito" venga assunto quale
modello di riferımento per il discernimento e il riconoscimento da parte
degli Ordinari diocesani. In tal modo sara più agevole assicurare unità
e varietà all'interno del Movımento, salvaguardando il vincolo di
comunione e collaborazione tra le realtà di base e l'unica espressione
nazionale Rinnovamento nello Spirito, alla quale il Consiglio Episcopale
Permanente della CEI con l'approvazione definitiva dello Statuto
dell'Associazione "Rinnovamento nello Spirito" ha inteso confermare la
propria fiducia.
Affidando alla vostra attenzione queste considerazioni, invoco
sull'Associazione e sul Movimento la luce e la forza dello Spirito Santo
affinché vi sostenga nella vostra testimonianza e faccia crescere frutti
di autentico rinnovamento spirituale nelle realtà locali, in particolare
il rispetto sincero, la stima cordiale e la comunione intensa delle
diverse espressioni del laicato cattolico, condizione essenziale per
attuare una partecipazione convinta alla vita delle Chiese particolari.
Un saluto fraterno nel Signore |