Un
week-end di fuoco, all’insegna della sorpresa, per gli abitanti e i
turisti di Porto Recanati, piccolo centro sul litorale marchigiano,
raggiunti in spiaggia, in passeggiata, nei pub e nelle discoteche
dall’annuncio gioioso di ben centocinquanta giovani, lì convenuti da
diverse parti di Italia (Brescia, Bologna, Verona, Venezia, Sondrio,
Assisi, Roma, L'Aquila, Pavia, Lodi, Pordenone,Treviso, Mestre, Milano,
ecc.) per partecipare alla prima missione di strada organizzata nelle
Marche dal ministero di evangelizzazione del Rinnovamento nello Spirito.
Nei giorni 9-10-11 luglio, le piazze, i
locali, i vicoli di questa cittadina si sono trasformati in luoghi
privilegiati di incontro con il Vangelo di Cristo, grazie
all’intraprendenza e l’entusiasmo di semplici ragazzi che, con fermezza
e convinzione, hanno vissuto il mandato dei settantadue discepoli (Luca,
10), senza troppo preoccuparsi di ciò che avrebbero dovuto dire ma
confidando nella sapienza dello Spirito (Matteo, 10,20), adeguatamente
preparati a scendere in strada da intensi momenti di preghiera e
confronto.
La sera di venerdì 9, i giovani
evangelizzatori appartenenti a varie realtà della Chiesa (RnS, Legionari
di Cristo, Francescani, parrocchie, ecc.) hanno cominciato la missione
dedicandosi alla preghiera e alla riflessione interiore, con una
processione e la recita del rosario fino al santuario della Santa Casa
a Loreto dove è stato proprio Mons. Angelo Comastri ad accogliere
i giovani per una veglia di invocazione allo Spirito Santo, per ricevere
il coraggio e i doni carismatici necessari all’annuncio: umiltà, pace, e
fortezza.
“Noi siamo il popolo di Dio, per puro
amore. Non possiamo trattenere per noi questo dono
- ha esordito il Vescovo di Loreto -
Ma ricordiamoci dell’insegnamento che
Dio ci dà attraverso Maria, prima missionaria della storia, prescelta a
ragione della sua umiltà e della sua condizione di ultima fra gli
ultimi”.
“Non scoraggiatevi dei possibili ‘no!
grazie’ delle persone che incontrerete in strada”
ha concluso Padre Raniero Cantalamessa, anch’egli partecipante
alla veglia, “Ricordate, che la
reazione di sofferenza che sentirete nel cuore a causa di ogni rifiuto
corrisponde a un sorriso sul Volto di Cristo, che apre alla Sua
tenerezza”.
Il sabato mattina a Porto Recanati è
stato dedicato alla lode nella chiesa di San Giovanni Battista, ospiti
del parroco Don Roberto Zorzolo, e successivamente alla
formazione: come andare in strada, come evangelizzare in spiaggia e,
soprattutto, come accompagnare i giovani davanti all’Eucaristia durante
l’evento serale “Una luce nella
notte”. I momenti della
formazione sono stati guidati dalle giovani ‘Sentinelle del mattino’ di
Verona.
Il pomeriggio i giovani evangelizzatori
si sono lanciati sulle spiagge, ormai pronti ed incoraggiati. Tra loro
anche alcuni membri dell’equipe del ministero nazionale, RnS, dei
bambini, che attrezzata con maschere e chitarre portava l’annuncio ai
bambini, e li invitava per la sera ad un incontro tutto per loro con
Gesù Eucaristia.
“Ciao! Mi chiamo Andrea e sono un
missionario. Posso invitarti a conoscere Gesù questa notte?”
Così, con semplicità e immediatezza i ragazzi si sono riversati sotto
gli ombrelloni, sul lungo mare, nei bar di Porto Recanati invitando i
loro coetanei a partecipare in serata nella chiesa parrocchiale ad
“Una luce nella notte”,
esperienza di adorazione e incontro personale con Gesù Eucaristia,
momento culminante di ogni missione in cui prende corpo il fine stesso
dell’evangelizzazione. Bardati di magliette e cappellini, dalla scritta
eloquente “L’amore è più forte della
morte”, i
giovani hanno continuato a camminare, annunciare e invitare fino a notte
fonda, mischiandosi nella folla del popolo della notte e raggiungendo
anche le discoteche lontano dalla chiesa.
“Rimanevano stupiti a sentirci parlare
di Gesù in un posto così insolito. Ma a parte pochi rifiuti ascoltavano
con curiosità, domandavano, raccontavano di sè”
- dice Francesco, uno dei missionari -
“La sorpresa più grande l’hanno avuta
da suor Maria, che ci ha accompagnato in discoteca. Ma è una suora vera
quella? Chiedevano. Tra una battuta e l’altra abbiamo toccato con mano
la sete dei cuori di questi ragazzi. Talvolta anche la morte dei loro
occhi tristi. Per questo credo in ciò che facciamo”.
Frattanto lungo la passeggiata del centro i concerti
della Happy Christian Music Band
e di Unico Spirito
animavano la piazza e le strade con messaggi d’amore attirando numerosi
i passanti ed invitandoli, tra una canzone e l’altra, ad andare verso la
chiesa per partecipare ad “Una luce nella notte”.
Testimonianze dell’esperienza serale di
“Una luce nella notte”.
“Sono in ritardo, devo andare in
discoteca, lascia stare”. L’espressione è quella di chi vuole scappare e
si rifugia nella scusa dell’appuntamento per uscire da una situazione
imbarazzante. Così anche Marco (nome di fantasia) ha dapprima svicolato
dall’insolito invito rivoltogli da un coetaneo sabato notte, sulla
soglia della chiesa di San Giovanni Battista a Porto Recanati. “Vuoi
salutare Gesù? È lì dentro che ti aspetta.” Dall’interno luci, penombre
e un sottofondo musicale attirano l’attenzione dei passanti, sorpresi
nel trovare la chiesa ancora aperta. Dopo un attimo di esitazione Marco
butta la sigaretta e sceglie di entrare.
Sulla porta una ragazza lo accoglie,
sorridente gli propone di sostare in ginocchio davanti a Gesù
Eucaristia, e magari di lasciargli un breve messaggio nel cestino
accuratamente preparato sui gradini dell’altare. In cambio Marco avrebbe
ricevuto un biglietto con un passo della Scrittura, ma soprattutto,
promette la ragazza, il calore di un incontro nuovo, personale e intimo
con Cristo Risorto. Sempre più stupito Marco si lascia guidare e
accompagnare. In ginocchio, sotto l’altare, sorride guardando in
silenzio la particola luminosa che lo ha sorpreso in questa notte di
luglio.
Frattanto, altri giovani entrano in
chiesa titubanti. Ragazzine con la minigonna e i tacchi alti si
inchinano a terra per scrivere la propria preghiera; mentre jeans
strappati e creste appuntite pescano dal cesto sotto l’altare un
messaggio di Dio per loro. “Cosa hai scoperto questa sera?”, chiedo ad
uno rimasto in piedi dietro la colonna. “Che Gesù mi ama” dice
guardandomi negli occhi. Marco, intanto, sembra non avere più tanta
fretta di andarsene; seduto davanti al sacerdote si confessa.
Sulla porta i giovani missionari
continuano ad accogliere gente fino alle due di notte. Molti riconoscono
i ragazzi incontrati nel pomeriggio in spiaggia, mentre gli adulti
vengono spinti dentro dai loro bambini. Al termine della serata, si
contano 308 preghiere lasciate ai piedi dell’altare ed altrettanti
lumini accesi. Ma anche questo forse non basta a dare l’idea delle
persone entrate perché i biglietti regalati con i brani della Scrittura
sono stati tre volte tanto; segno che anche chi ha scelto di pregare nel
silenzio del proprio cuore non ha resistito a portarsi a casa una Parola
di Dio tutta per sé, da custodire quale eco di una serata molto
particolare.