È
ancora vivo in ognuno di noi il ricordo di quel 30 maggio 1998 quando,
in Piazza San Pietro, Giovanni Paolo II volle celebrare la vigilia di
Pentecoste con i Movimenti e le Nuove Comunità. A dieci anni di distanza
tanti sono i frutti ed i doni di grazia che ci sono stati concessi.
Il
cammino post conciliare ed il ruolo dei Movimenti nella Chiesa è stato
un tema assai caro a Papa Wojtyla; altrettanto è doveroso dire del suo
successore, sin dai tempi in cui il card. Joseph Ratzinger seguiva da
prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede la crescita e la
diffusione di queste realtà aggregative.
Solo
pochi giorni fa, Benedetto XVI è tornato, ancora una volta, a parlare di
Movimenti e di Comunità definendoli: “le novità più
importanti suscitate dallo Spirito Santo nella Chiesa per l’attuazione
del Concilio Vaticano II”.
L’occasione è stata un Seminario di studio per i Vescovi organizzato dal
Pontificio Consiglio per i Laici tenutosi, dal 15 al 17 maggio scorsi, a
Rocca di Papa, sul tema: “Vi chiedo di andare incontro ai movimenti
con molto amore”, traccia che prende spunto proprio da una frase
pronunciata da Benedetto XVI, il 18 novembre 2006, durante l’incontro
con l’episcopato tedesco in occasione del suo viaggio apostolico in
Germania.
A
confrontarsi sull’importanza dei Movimenti sono stati oltre cento
Vescovi e Cardinali provenienti da 53 Paesi del mondo. Invitati a
partecipare anche i leader e i fondatori dei principali Movimenti. Di
particolare attualità e importanza sono da registrare le conferenze e le
omelie di alcuni tra gli intervenuti: il card. Tarcisio Bertone,
segretario di Stato Vaticano; il card. Camillo Ruini, vicario del
Papa per la Diocesi di Roma; il card. Stanislaw Rylko e mons.
Josef Clemens, rispettivamente presidente e segretario per il
Pontificio Consiglio per i Laici, mons. Piero Coda, presidente
dell’Associazione Teologi Italiani.
Alla
tre giorni era presente anche il presidente del Rinnovamento nello
Spirito Santo, Salvatore Martinez, il quale ha dichiarato: “Abbiamo
vissuto una straordinaria esperienza di amicizia, di reciproca
comprensione e assimilazione dei due profili che fanno la Chiesa, quello
istituzionale e quello carismatico. Ero intervenuto, in qualità di
relatore, all’analogo Seminario voluto da Giovanni Paolo II nel 1999:
ebbene, quanta strada abbiamo fatto in questi anni! Cambia il
linguaggio, più attento alla dimensione pneumatologica; cambia il modo
di stare insieme, più improntato alla sincera valorizzazione pastorale
dei nuovi carismi; cambia il modo di percepire l’indole ecclesiale dei
laici, non più soltanto ‘secolare’, come se fosse ‘altra’ rispetto
all’impegno del rinnovamento della Chiesa. Un Seminario che segna un
passo avanti nella direzione dell’ecclesiologia di comunione e della
nuova evangelizzazione nella forza dei carismi”.
Il
Papa, durante l’udienza concessa ai partecipanti del Seminario, ha
ribadito a gran voce che i Movimenti ecclesiali e le Nuove Comunità
“sono un dono del Signore, una risorsa preziosa per arricchire con i
loro carismi tutta la comunità cristiana. Perciò non deve mancare una
fiduciosa accoglienza che dia loro spazi e valorizzi i loro contributi
nella vita delle Chiese locali”.
Benedetto XVI ha poi esplicitamente chiesto ai Vescovi di
“accompagnare da vicino, con paterna sollecitudine, in modo corale e
sapiente, i movimenti e le nuove comunità, perché possano generosamente
mettere a servizio dell’utilità comune, in modo ordinato e fecondo, i
tanti doni di cui sono portatori e che abbiamo imparato a conoscere e
apprezzare: lo slancio missionario, gli efficaci itinerari di formazione
cristiana, la testimonianza di fedeltà e obbedienza alla Chiesa, la
sensibilità ai bisogni dei poveri, la ricchezza di vocazioni”.
A cura dell’Ufficio
Stampa RnS
DISCORSO DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI
AI VESCOVI PARTECIPANTI AD UN SEMINARIO DI STUDI
PROMOSSO DAL PONTIFICIO CONSIGLIO PER I LAICI |