A Frascati, presso il
Centro Giovanni XXIII dal al 14 al 16 gennaio sono stati convocati il
Comitato Nazionale di Servizio, il Consiglio Nazionale e l’Assemblea
Nazionale , per il rinnovo degli Organismi Pastorali di Servizio del
Livello Nazionale.
Un evento speciale, dal
forte significato comunionale, frutto di una lunga e profonda
riflessione sulla “Pastoralità come Progetto di vita”, per continuare a
scrivere la storia sacra del Rinnovamento nell’oggi della chiesa e del
mondo; per continuare a offrire nel prossimo quadriennio un servizio
ecclesiale e sociale adeguato alle attese e alle esigenze del nostro
tempo!
Una
tappa che dà inizio ad una nuova fase del nostro cammino segnato da una
“espressione esigente” del Santo Padre al nostro Presidente, Salvatore
Martinez, << Abbiamo bisogno di questo Rinnovamento nello Spirito!>>:
una esclamazione che ci sfida a proseguire nella “direzione prospettica
del nostro essere << un movimento dello Spirito nel movimento della
Chiesa>>” e che per questo dà il titolo ad una raccolta di testi,
redatti da Martinez, consegnata brevi manu a tutti i responsabili, come
memoria e profezia di identità e missione, come impegno vincolante da
cui ripartire.
Una meravigliosa
occasione quindi di fraternità, di condivisione, prima ancora che un
importante adempimento statutario,un dovere da ottemperare; in un luogo
che ha segnato momenti significativi della storia del R, e che oggi
evoca, quasi come un albero genealogico il fluire di generazioni di
padri , fratelli, guide, maestri , responsabili che hanno confermato
tanti nella fede e nel servizio, come ricordava anche il Salmo della
liturgia del giorno ( Sal 77) .
Un
unico inno alla carità, ripreso nelle preghiere, nelle esortazioni.
negli insegnamenti, nella lectio divina e declinato come “unità,
fiducia, accordo , gioia, pace, impegno, sottomissione...”, ha
attraversato ogni momento delle intense giornate, richiamando quella
tensione educativa che caratterizza il nostro cammino e che porta a
riconoscere, domandare, “gustare quell’amore” che al contempo è origine
e frutto maturo della Vita nello Spirito, cuore di vera e autentica
formazione culturale; ma anche sollecitando una corale adesione a quel
progetto comune che fa del Rinnovamento “una sola famiglia ecclesiale”.
L’Amore della “Madre del
sì”, cifra di rinascita e novità per un cammino nuovo di grande
responsabilità partecipativa, ha accolto i convenuti nella preghiera
iniziale; lo Spirito del Risorto ( Gv 20, 21) scendendo nel tessuto
umanissimo delle nostre esistenze ha donato pace, conforto, assistenza e
ha disposto i cuori a “sentimenti di gratitudine e amore”.
La
Celebrazione Eucaristica , presieduta da S.E. Mons. Raffaello
Martinelli, Vescovo di Frascati, ha offerto subito dopo a ciascuno in
pienezza il dono di novità nella propria vocazione al servizio e ha
vivificato la comunione nei rapporti reciproci. Nella omelia mons.
Martinelli, come in un accorato adagio parenetico, ha esortato
ripetutamente l’assemblea a “stupirsi per le opere di Dio, per il
perdono, la guarigione, il dono dello Spirito, dell’unità nel Suo Corpo”
e , ricordando l’icona di “Cristo, Buon Pastore che conduce al Padre”,
ha invitato a gioire “per la mensa Eucaristica e della Parola trasmessa
dagli apostoli, che ci unisce in un solo Corpo e in un solo Spirito, per
la Chiesa costruita sulla loro testimonianza”.
La fraternità si rendeva
“visibile e concreta nel segno della presenza e dell’accoglienza dei
fratelli”, come ha affermato il Presidente , Salvatore Martinez,
nell’incipit della relazione introduttiva sul tema: << Cercate,
dunque, fratelli, sette uomini di buona reputazione, pieni di spirito e
di saggezza, ai quali affideremo questo incarico>>(At 6,3).
Un intervento profetico,
il suo: sapiente, appassionato, molto articolato; sull’esempio della
Assemblea di Gerusalemme ha indicato un modello di metodo per la scelta
dei responsabili e “per risolvere nella comunione, nel regime dello
Spirito eventuali difficoltà, problemi, conflitti” e soprattutto il
diabolico veleno della “mormorazione”, che è la forza più disgregante
della comunità.
Dopo aver delineato le
caratteristiche di chi è scelto al ministero pastorale, “pieni di
Spirito e di saggezza, testimoni pieni di discernimento, capaci di
sopportare la crescita della comunità..., uomini integri, di pace”, in
cinque sottolineature: “unità, fiducia,prospettiva comune, pazienza e
tempo, assunzione di responsabilità”, ha consegnato “le indicazioni, il
regolamento” per armonizzare le diversità e vivere la bellezza della
vita comunionale.
Insistendo con parresia
sul tema del servizio, ha ricordato che “il servo risponde ad una
chiamata, obbedisce alla volontà del Padre.., entra nei pensieri del
Padre...aiutato dallo Spirito che dona questa sapienza”. Ma proprio
perché l’agire dell’uomo e l’Opera di Dio si sostengono reciprocamente,
ha raccomandato che “ eleggere significa riconoscere un carisma,
l’attitudine all’amore, alla comunione, ....una matura coscienza
ecclesiale e sociale, capacità di trasmettere, educare alla fede, far
crescere”.
Una
lode festosa, carica di fede , l’attesa di “incrociare il Suo sguardo
che guarisce, la gioia di stare alla Sua presenza e il desiderio di
essere riempiti...adombrati dalla Gloria di Dio , dallo Spirito Santo
che rende perfetti nell’unità (Gv.17, 22) e luogo del Suo
riposo per sempre (Sal.132,14)”, hanno preparato i cuori, all’inizio
del giorno delle elezioni, all’ascolto della Lectio tenuta in modo
magistrale da S.E. Mons. Marcello Semeraro sul tema: <<Lasciatevi
trasformare rinnovando il vostro modo di pensare, per poter discernere
la volontà di Dio>> (Rm 12,2): “un’autentica vita spirituale, per
un’esistenza secondo lo Spirito” (Orientamenti Pastorali della CEI
per il decennio 2010 – 2020 “Educare alla vita buona del Vangelo”).
Una Lectio chiara, dotta,
profonda; modulata sapientemente sui due testi strettamente concatenati,
quello biblico e quello pastorale. Come ben ha detto il Presidente nel
ringraziamento finale, citando Eb 6,4-5,: “abbiamo gustato il Dono
Celeste e la buona parola di Dio, nell’orizzonte di una ecclesiologia
pneumatologica” che si snoda tra il “protagonismo del Maestro
interiore”, (la centralità dello Spirito che non cessa di educare a una
umanità nuova), e la necessaria “prospettiva relazionale” della vita
ecclesiale. Le modalità relazionali infatti sono il test di verifica più
evidente di una vita realmente ispirata alle Ragioni dello Spirito e
modellata sulla Parola di Vita!
Mons. Semeraro ha iniziato
declinando il Frutto dello Spirito, il Progetto di Vita Nuova, Gal 5,22
sinotticamente col cap.22 degli Orientamenti, “che è il capitolo della
progettazione pastorale,...dove sono dati indicazioni, priorità,
obiettivi”, per promuovere una autentica vita spirituale e formare alla
Vita secondo lo Spirito. Intenso e suggestivo l’inizio della
riflessione: una “degustazione dello Spirito” il sapore, il gusto e il
retro gusto, il profumo di una fede, di una realtà spirituale, la
Carità, percepita attraverso l’esperienza dei sensi: “assaporare,
degustare” e la scoperta di “elementi spirituali e relazionali: gioia
benevolenza, pace”, come spazi di relazione rivolti all’altro, che sono
per l’altro, che devono essere “donati e ridati”. Altro passaggio
importante nella sua analisi del testo paolino, quello tra la
“pluralità delle opere della carne, ...schegge distruttive che creano
scismi e divisioni...vite frantumate” e “l’unicità dello Spirito che
conduce all’unità con se stessi, con gli altri, con Dio, che
fruttifica... con un dinamismo interiore di fecondità” come avviene per
i santi. Infine, ancora una sollecitazione per il servizio:
l’educazione non è un atto esterno, “non è frutto di un atto
volontaristico”, ma un cammino dal di dentro, “ lo Spirito dà forma al
servo, trasforma..opera un mutamento nel modo di pensare dell’uomo
vecchio,...entra nel nostro orizzonte e plasma la nostra volontà” e i
pensieri, fino a far assumere il sentire di Cristo.
Nel
pomeriggio si sono svolte le procedure elettive del Comitato Nazionale
di Servizio e dei sei membri aggiunti del Consiglio Nazionale, sulla
base di sei ambiti di impegno individuati e approvati dal CN uscente: è
questa una novità, una integrazione prevista dal regolamento non ancora
del tutto aggiornato e integrato.
Una Adorazione silenziosa
ha preceduto le elezioni, liberando da legalismi e personalismi,
favorendo un clima fraterno, pentecostale, una partecipazione libera e
matura, senza conflittualità ma nella consapevolezza che il
discernimento pesava su ciascun membro della comunità.
Una scrosciante e ben
augurale ovazione ha accompagnato la proclamazione dei responsabili
riconfermati dallo Spirito nel servizio di autorità e di guida del
Movimento: del Presidente nazionale, Salvatore Martinez, del
Coordinatore nazionale, Mario Landi, del Direttore nazionale, Marcella
Reni , di Dino De Dominicis, riconfermato nel CNS per l’area
partecipativa e di quelli di nuova nomina , Carla Osella, per l’area
formativa e Amabile Guzzo per l’area diffusiva. Un altro caloroso
applauso,
colmo di riconoscenza, affetto, stima, segnava il ringraziamento per
l’offerta generosa del loro prezioso servizio a don Fulvio Di Fulvio e
a Padre Giovanni Alberti che hanno assunto un altro impegnativo
incarico nel CN.
Una grande gioia, come
primo servizio a Dio, ha dato inizio alla preghiera nel giorno del
Signore: tra acclamazioni, azioni di grazie e invocazioni sulle note del
Salmo 103 abbiamo evocato la meravigliosa azione pentecostale di Dio sul
Rinnovamento.
In una intensa e fiduciosa
invocazione allo Spirito, “Potenza d’Amore”, “ i servi del Signore”
chiedevano , come nel giorno di Pentecoste, la “fiammella dello Spirito”
perché la luce della testimonianza risplenda dinanzi al mondo, affinché
Lo riconosca e renda gloria al Padre per “l’amore, la pace, l’unità”. La
Parola di Geremia (cap.3, 15-17) :“Vi darò pastori secondo il
cuore di Dio....vi sarete moltiplicati e sarete stati fecondi...”,
assicurando pastori fidati, che custodiscano il “Buon deposito”, capaci
di “trasmettere la visione, di moltiplicarla e canalizzarla, fuori da
ogni progetto umano e cammini personalizzati”, esclusivi e non
condivisi, veniva accolta come profezia di abbondanza su tutte le
situazioni “asfittiche, di povertà, di tenebra”.
Nella
consapevolezza del Progetto e dell’impegno, l’assemblea degli animatori
confermava di voler “ servire il Signore, compartecipe e corresponsabile
della Sua volontà”.
La profezia della
“moltiplicazione” è stata poi ripresa con toni forti e passionali dal
Presidente nel suo intervento conclusivo, quasi un monito : la
moltiplicazione, ha sottolineato, “indica la fecondità dello
Spirito.....entusiasmo, impegno, collaborazione”. “La identità del
Rinnovamento, non può venir meno, va custodita... ci muoviamo dentro un
disegno di fede carismatica,...il cammino è ecclesiale, non può essere
personalizzato...la sua missione - concludeva- è diffondere, educare
alla vita buona, alla fede”, “moltiplicare” attraverso una testimonianza
viva, riflesso della carità di Cristo e l’annuncio dell’azione
sorprendente dello Spirito.
La metafora delle
operazioni aritmetiche è continuata anche nell’ intervento del
Coordinatore Nazionale, con la tonalità di un appello. “Sono
operazioni dello Spirito”, ha affermato, moti interiori che devono
contraddistinguere la vita di chi serve il Signore: “perdere al fine
di guadagnare Cristo” (Fil 3,8b), perdere i modi di pensare,
“sottrarre” i criteri umani; è operazione dello Spirito il
discernimento, cioè la “divisione”:”esaminare tutto e tenere ciò che
è bene” discernere di volta in volta quanto è conforme o no al
sentire di Cristo; è ancora operazione spirituale “l’addizione di
fede, aggiungere impegno, carismi, entusiasmo, preghiera”.
Nella
Celebrazione conclusiva della Convocazione assembleare, don Guido
Pietrogrande, Consigliere Spirituale nazionale, commentando il Vangelo
della II Domenica del Tempo Ordinario, Gv 1, 29-34, ha suscitato nel
cuore dei presenti, partendo dall’esperienza del Battista, il dinamismo
della ricerca di Dio, “l’attitudine” ad andare sempre più in profondità
nella conoscenza di Gesù e il desiderio di rinnovare ogni giorno
l’esperienza della sua intimità; non per vivere un virtuale
spiritualismo ma per portare nelle coordinate personali, storiche ,
affettive, di servizio, la”luce” dell’Incontro. Ci ha poi preparati alla
invocazione dello Spirito Santo sui nuovi eletti con due fondamentali,
esigenti “ pensieri” sulla forma del servo; uno “sull’umiltà”, citando
l’antico gesto biblico del gettare il sandalo sulla terra in senso di
possesso: umiltà è non custodire, non afferrare, non trattenere, non
ostentare, ma spoliazione, nascondimento, esodo da sé; l’altro ,
citando
il passo della liturgia del giorno, 1 Cor1,1-3, sulla attitudine alla
insiemità, come segno di riconoscimento dell’appartenenza a Cristo:
“come Paolo e Sostene che si fanno santi insieme, perché fortemente
uniti nella sostanza delle decisioni, nella tensione all’unità,
all’agape”, pur nella fisiologica dialettica e nel sano, leale
confronto. Sono questi i valori da vivere e da testimoniare con
coerenza: humus feconda di varietà di doni e carismi, di grazie
abbondanti come un fiume (Sir 24,29ss). Qui l’omelia è diventata
profezia per il Rinnovamento: un Fiume che non irriga solo “il proprio
orticello ma deve portare saggezza,annuncio, misericordia”, speranza
fino agli ultimi confini della terra, ovunque ci sia un esule in attesa
di liberazione!
In questo senso
l’Inno alla Carità ha sigillato non solo la intensa invocazione allo
Spirito Santo sul nuovo CNS ma tutte le giornate, diventando invito,
augurio, preghiera: nel canto ciascuno ha custodito il <<comandamento
nuovo>> nella memoria e si è impegnato ad attuarlo nella vita, sempre e
ovunque.
Emma Agrelli
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