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Una nuova tappa nel segno
del “comandamento nuovo” dell’amore
Frascati, 14 -16 gennaio 2011

 

A Frascati, presso il Centro Giovanni XXIII dal al 14 al 16 gennaio sono stati convocati  il Comitato Nazionale di Servizio, il Consiglio Nazionale e l’Assemblea Nazionale , per il rinnovo degli Organismi Pastorali di Servizio del Livello Nazionale.

  Un evento speciale, dal forte significato comunionale, frutto di una  lunga e profonda riflessione sulla “Pastoralità come Progetto di vita”,  per continuare a scrivere la storia sacra del Rinnovamento nell’oggi della chiesa e del mondo; per continuare a offrire nel prossimo quadriennio un servizio ecclesiale e sociale adeguato alle attese e alle esigenze del nostro tempo!

Una tappa che dà inizio ad una nuova fase del nostro cammino segnato da una “espressione esigente” del Santo Padre al nostro Presidente, Salvatore Martinez, << Abbiamo bisogno di questo Rinnovamento nello Spirito!>>: una esclamazione  che ci sfida a proseguire nella “direzione prospettica del nostro essere << un movimento dello Spirito nel movimento della Chiesa>>” e che per questo  dà il titolo ad una raccolta di  testi,  redatti da Martinez,  consegnata brevi manu a tutti i responsabili, come memoria e profezia di identità e missione, come impegno vincolante da cui ripartire.

 Una meravigliosa occasione quindi di fraternità, di condivisione, prima ancora che un importante adempimento statutario,un dovere da ottemperare; in un luogo che ha segnato momenti significativi della storia del R, e che oggi evoca, quasi come un albero genealogico il fluire di generazioni di padri , fratelli, guide, maestri ,  responsabili che  hanno confermato tanti nella fede e nel servizio, come ricordava anche il Salmo della liturgia del giorno ( Sal 77) .

Un unico inno  alla carità, ripreso nelle preghiere, nelle esortazioni. negli insegnamenti, nella lectio divina e declinato come “unità, fiducia, accordo , gioia, pace, impegno, sottomissione...”, ha attraversato ogni momento delle intense giornate, richiamando quella tensione educativa che caratterizza il nostro cammino e che porta a riconoscere, domandare, “gustare quell’amore” che al contempo è origine e frutto maturo della Vita nello Spirito, cuore di vera e autentica formazione culturale; ma anche sollecitando  una corale adesione a quel progetto comune  che fa del Rinnovamento “una sola famiglia ecclesiale”.

L’Amore della “Madre del sì”, cifra di rinascita e novità per un cammino nuovo di grande responsabilità partecipativa, ha accolto i convenuti nella preghiera iniziale; lo Spirito del Risorto ( Gv 20, 21) scendendo nel tessuto umanissimo delle nostre esistenze ha donato pace, conforto, assistenza e  ha  disposto i cuori a “sentimenti di gratitudine e amore”.

La Celebrazione Eucaristica , presieduta da S.E. Mons. Raffaello Martinelli, Vescovo di Frascati, ha offerto subito dopo a  ciascuno in pienezza  il dono di novità nella propria vocazione al servizio e ha vivificato  la comunione  nei rapporti reciproci. Nella omelia mons. Martinelli, come in un accorato adagio parenetico, ha esortato ripetutamente l’assemblea a “stupirsi per le opere di Dio, per il perdono, la guarigione, il dono dello Spirito, dell’unità nel Suo Corpo” e , ricordando l’icona di “Cristo, Buon Pastore che  conduce al Padre”, ha invitato a gioire “per la mensa Eucaristica e della Parola trasmessa dagli apostoli, che ci unisce in un solo Corpo e in un solo Spirito, per la Chiesa costruita sulla loro testimonianza”.

La fraternità si rendeva “visibile e concreta nel segno della presenza e dell’accoglienza dei fratelli”, come  ha affermato il Presidente , Salvatore Martinez, nell’incipit della relazione introduttiva sul tema: << Cercate, dunque, fratelli, sette uomini di buona reputazione, pieni di spirito e di saggezza, ai quali affideremo questo incarico>>(At 6,3).

Un intervento profetico, il suo: sapiente, appassionato, molto articolato; sull’esempio della Assemblea di Gerusalemme ha indicato un modello di metodo  per la scelta dei responsabili  e “per risolvere nella comunione, nel regime dello Spirito eventuali difficoltà, problemi, conflitti” e soprattutto il diabolico veleno della “mormorazione”, che è la forza più disgregante della comunità.

Dopo aver delineato le caratteristiche di chi è scelto al ministero pastorale, “pieni di Spirito e di saggezza, testimoni pieni di discernimento, capaci di sopportare la crescita della comunità..., uomini integri, di pace”, in cinque sottolineature: “unità, fiducia,prospettiva comune, pazienza e tempo, assunzione di responsabilità”, ha consegnato “le indicazioni, il regolamento” per armonizzare le diversità e vivere la bellezza della vita comunionale.

Insistendo con parresia sul tema del servizio, ha ricordato che “il servo risponde ad una chiamata, obbedisce alla volontà del Padre.., entra nei pensieri del Padre...aiutato dallo Spirito che dona questa sapienza”. Ma proprio perché l’agire dell’uomo e l’Opera di Dio si sostengono reciprocamente, ha raccomandato che “ eleggere significa riconoscere un carisma, l’attitudine all’amore, alla comunione, ....una matura coscienza ecclesiale e sociale, capacità di trasmettere, educare alla fede, far crescere”.

Una lode festosa, carica di fede , l’attesa di “incrociare il Suo sguardo che guarisce, la gioia di stare alla Sua presenza e il desiderio di essere riempiti...adombrati dalla  Gloria di Dio , dallo Spirito Santo che rende perfetti nell’unità (Gv.17, 22) e luogo del Suo riposo per sempre (Sal.132,14)”, hanno preparato i cuori, all’inizio del giorno delle elezioni, all’ascolto della Lectio tenuta in modo magistrale da S.E. Mons. Marcello Semeraro sul tema: <<Lasciatevi trasformare rinnovando il vostro modo di pensare, per poter discernere la volontà di Dio>> (Rm 12,2): “un’autentica vita spirituale, per un’esistenza secondo lo Spirito” (Orientamenti Pastorali della CEI per il decennio 2010 – 2020 “Educare alla vita buona del Vangelo”).

Una Lectio chiara, dotta, profonda; modulata sapientemente sui due testi strettamente concatenati, quello biblico e quello pastorale. Come ben ha detto il Presidente nel ringraziamento finale, citando Eb 6,4-5,: “abbiamo gustato il Dono Celeste e la buona parola di Dio, nell’orizzonte di una ecclesiologia pneumatologica” che si snoda tra il “protagonismo del Maestro interiore”, (la centralità dello Spirito che non cessa di educare a una umanità nuova), e la necessaria “prospettiva relazionale” della vita ecclesiale. Le modalità relazionali infatti sono il test di verifica più evidente di una vita realmente ispirata alle Ragioni dello Spirito e modellata sulla Parola di Vita!

Mons. Semeraro ha iniziato declinando il Frutto dello Spirito, il Progetto di Vita Nuova, Gal 5,22 sinotticamente col cap.22 degli Orientamenti, “che è il capitolo della progettazione pastorale,...dove sono dati indicazioni, priorità, obiettivi”, per promuovere una autentica vita spirituale e formare alla Vita secondo lo Spirito. Intenso e suggestivo l’inizio della riflessione: una  “degustazione dello Spirito” il sapore, il gusto e il retro gusto, il profumo di una fede, di una realtà spirituale, la Carità,  percepita attraverso l’esperienza dei sensi: “assaporare, degustare” e la scoperta di “elementi spirituali e relazionali: gioia benevolenza, pace”, come spazi di relazione rivolti all’altro, che sono per l’altro, che devono essere “donati e ridati”. Altro passaggio importante nella sua analisi del testo paolino, quello   tra la “pluralità delle opere della carne, ...schegge distruttive che creano scismi e divisioni...vite frantumate” e “l’unicità  dello Spirito che  conduce all’unità con se stessi, con gli altri, con Dio, che fruttifica... con un dinamismo interiore di fecondità” come avviene per i santi.  Infine, ancora una sollecitazione per il servizio: l’educazione non è un atto esterno, “non è frutto di un atto volontaristico”, ma un cammino dal di dentro, “ lo Spirito dà  forma al servo, trasforma..opera un mutamento nel modo di pensare dell’uomo vecchio,...entra nel nostro orizzonte e plasma la nostra volontà” e i pensieri, fino a far assumere il sentire di Cristo.

Nel pomeriggio si sono svolte le procedure elettive del Comitato Nazionale di Servizio e dei sei membri aggiunti del Consiglio Nazionale, sulla base di sei ambiti di impegno individuati e approvati dal CN uscente: è questa una novità, una integrazione prevista dal regolamento  non ancora del tutto aggiornato e integrato.

Una Adorazione silenziosa ha preceduto le elezioni, liberando da legalismi e personalismi, favorendo un clima fraterno, pentecostale, una partecipazione libera e  matura, senza conflittualità ma nella consapevolezza che il discernimento pesava su ciascun membro della comunità.

Una  scrosciante e ben augurale ovazione ha accompagnato la proclamazione dei responsabili  riconfermati  dallo Spirito nel servizio di autorità e di guida del Movimento: del Presidente nazionale, Salvatore Martinez, del Coordinatore nazionale, Mario Landi, del Direttore nazionale, Marcella Reni , di Dino De Dominicis, riconfermato nel CNS per l’area partecipativa e di quelli di nuova nomina , Carla Osella, per l’area formativa e Amabile Guzzo per l’area diffusiva. Un altro caloroso applauso, colmo di riconoscenza,  affetto, stima, segnava il ringraziamento per l’offerta generosa del loro prezioso servizio a  don Fulvio Di Fulvio e a Padre Giovanni Alberti che  hanno assunto un altro impegnativo incarico nel CN.

Una grande gioia, come primo servizio a Dio, ha dato inizio alla preghiera nel giorno del Signore: tra acclamazioni, azioni di grazie e invocazioni sulle note del Salmo 103 abbiamo evocato la meravigliosa azione pentecostale di Dio sul Rinnovamento.

In una intensa e fiduciosa  invocazione allo Spirito, “Potenza d’Amore”, “ i servi del Signore” chiedevano , come nel giorno di Pentecoste, la “fiammella dello Spirito” perché la luce della testimonianza risplenda dinanzi al mondo, affinché Lo riconosca e renda gloria al Padre per “l’amore, la pace, l’unità”. La Parola di Geremia (cap.3, 15-17) :“Vi darò pastori secondo il cuore di Dio....vi sarete moltiplicati e sarete stati fecondi...”, assicurando pastori fidati, che custodiscano il “Buon deposito”, capaci di “trasmettere la visione, di moltiplicarla e canalizzarla, fuori da ogni progetto umano e cammini personalizzati”, esclusivi e non condivisi, veniva accolta come profezia di abbondanza su tutte le situazioni “asfittiche,  di povertà, di tenebra”. Nella consapevolezza del Progetto e dell’impegno, l’assemblea degli animatori confermava di voler “ servire il Signore, compartecipe e corresponsabile della Sua volontà”.

La profezia della “moltiplicazione” è stata poi ripresa con toni forti e passionali dal Presidente nel suo intervento conclusivo, quasi un monito : la moltiplicazione, ha sottolineato, “indica la fecondità dello Spirito.....entusiasmo, impegno, collaborazione”. “La identità del Rinnovamento, non può venir meno, va custodita... ci muoviamo dentro un disegno di fede carismatica,...il cammino è ecclesiale, non può essere personalizzato...la sua missione - concludeva-  è diffondere, educare alla vita buona, alla fede”, “moltiplicare” attraverso una testimonianza viva, riflesso della carità di Cristo e l’annuncio dell’azione sorprendente dello Spirito.

La metafora delle operazioni aritmetiche  è continuata anche nell’ intervento del Coordinatore Nazionale, con la tonalità di  un appello. “Sono  operazioni dello Spirito”, ha affermato, moti interiori che devono contraddistinguere la vita di chi serve il Signore: “perdere al fine di guadagnare Cristo” (Fil 3,8b), perdere i modi di pensare, “sottrarre” i criteri umani; è operazione dello Spirito il discernimento, cioè la “divisione”:”esaminare tutto e tenere ciò che è bene” discernere di volta in volta quanto è conforme o no al sentire di Cristo; è ancora operazione spirituale “l’addizione di fede, aggiungere impegno, carismi, entusiasmo, preghiera”.

Nella Celebrazione conclusiva della Convocazione assembleare, don Guido Pietrogrande, Consigliere Spirituale nazionale,  commentando il Vangelo della II Domenica del Tempo Ordinario, Gv 1, 29-34, ha suscitato nel cuore dei presenti, partendo dall’esperienza del Battista, il dinamismo della ricerca di Dio, “l’attitudine” ad andare sempre più in profondità nella conoscenza di Gesù e il desiderio di rinnovare ogni giorno l’esperienza della sua intimità; non per vivere un virtuale spiritualismo  ma per portare nelle coordinate personali, storiche , affettive, di servizio, la”luce” dell’Incontro. Ci ha poi preparati alla invocazione dello Spirito Santo sui nuovi eletti con due fondamentali, esigenti “ pensieri” sulla forma del servo; uno “sull’umiltà”, citando l’antico gesto biblico del gettare il sandalo sulla terra in senso di possesso: umiltà è non custodire, non afferrare, non trattenere, non ostentare, ma spoliazione, nascondimento, esodo da sé; l’altro , citando il passo della liturgia del giorno, 1 Cor1,1-3, sulla attitudine alla insiemità, come segno di riconoscimento dell’appartenenza a Cristo: “come Paolo e Sostene che si fanno santi insieme, perché fortemente uniti nella sostanza delle decisioni, nella tensione all’unità, all’agape”, pur nella fisiologica dialettica  e  nel sano, leale confronto. Sono questi i valori da vivere e da testimoniare con coerenza: humus feconda di varietà di doni e carismi, di grazie abbondanti come un fiume (Sir 24,29ss). Qui l’omelia è diventata profezia per il Rinnovamento: un Fiume che non irriga solo “il proprio orticello ma deve portare saggezza,annuncio, misericordia”, speranza fino agli ultimi confini della terra, ovunque ci sia un esule in attesa di liberazione!

In questo senso l’Inno alla Carità ha sigillato non solo la intensa invocazione allo Spirito Santo sul nuovo CNS ma tutte le giornate, diventando invito, augurio, preghiera: nel canto ciascuno ha custodito  il <<comandamento nuovo>> nella memoria e si è impegnato ad attuarlo nella vita, sempre e ovunque.

Emma Agrelli


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