La Voce di Rimini - 03.05.2008
Corriere Romagna -
03.05.2008
AVVENIRE –
03.05.2008
«Nell’unità dei
carismi una nuova primavera»
A
dieci anni dallo storico incontro di Giovanni Paolo II coi movimenti
ecclesiali e le nuove comunità (maggio 1998), si svolge a Rimini la XXXI
convocazione nazionale di Rinnovamento nello Spirito. Gli interventi di
Scola, Forte e Lambiasi
DAL NOSTRO INVIATO A RIMINI
GIANNI SANTAMARIA
Ritmi sudamericani, con tanto di assolo di tromba e sezioni di fiati
spinte a mille, arrivano dai 120 elementi dell’orchestra e contagiano
tutta la platea presente nello stand della Fiera di Rimini. In ventimila
aderenti al Rinnovamento nello Spirito Santo (dei 200mila italiani che
vivono quest’esperienza di fede in circa 1.900 gruppi) agitano
fazzoletti e battono le mani a tempo, cantano a una sola voce.
Sta per cominciare il momento clou della seconda giornata della XXXI
Convocazione nazionale, dedicata all’unità tra i vari carismi ecclesiali
nel segno dei dieci anni dall’incontro in San Pietro dei movimenti e
comunità con Giovanni Paolo II (maggio 1998). Sul palco a ricordare il
tema dell’intera quattro giorni –«Rigenerati dalla Paola di Dio» – una
Bibbia illuminata da un candelabro a sette braccia. A tratti la musica
si fa travolgente, accompagnata da luci che percorrono tutto l’immenso
hangar fieristico, percorso da sedioline blu, alcune poste nei corridoi
laterali, dove la gente si confessa. Applausi a scena aperta sono
riservati ai momenti in cui sui maxischermi passano le immagini
dell’allora cardinale Ratzinger e di Papa Wojtyla. Così come quando si
parla di Chiara Lubich (alla quale la cerimonia di ieri era dedicata)
oppure all’udire il nome, tra gli altri, di don Luigi Giussani e don
Oreste Benzi.
Stiamo assistendo a una «primavera nuova», una stagione di
collaborazione sempre pià intensa, dicono i protagonisti prima di salire
sul palco. Apre la serie Andrea Riccardi, fondatore della comunità di
Sant’Egidio: «Nell’ultimo decennio ci sono state maggiore intimità,
simpatia e collaborazione. Oggi ci troviamo in una fase nuova. Non ci
interessa un discorso 'sindacale', geometrico, sullo spazio da dare ai
movimenti, ma il futuro della fede nel mondo». Sposta il discorso a
livello ecumenico Eli Folonari, compagna della prima ora della Lubich.
«Insieme a luterani, anglicani, ortodossi dobbiamo portare testimonianza
in una rete di cristiani impegnati di fronte alla scristianizzazione
del- l’Europa». Per Jesus Carrascosa Ruiz, responsabile delle comunità
di Cl nel mondo, «la conferma che abbiamo ricevuto dieci anni fa ci ha
spinto a un missione più decisa». Ognuno con il proprio carisma, perché
la diversità è un valore. «Ciascuno di noi è espressione di una
pedagogia, di una sensibilità. Si sono raccolte in quel gesto di
comunione, che oggi non vogliamo commemorare, ma ribadire per i frutti
che ha dato nella Chiesa, secondo gli auspici di Giovanni Paolo II e
Benedetto XVI», sottolinea il «padrone di casa» Salvatore Martinez,
presidente nazionale del Rns.
La giornata si era aperta con la «lectio divina» dell’arcivescovo di
Chieti-Vasto Bruno Forte. Partendo dal brano del Figliol prodigo, ha
ribadito l’importanza di riscoprire il volto di Dio, Compito urgente,
«in un’ora come l’attuale in cui nello scenario del mondo la religione è
da alcuni accostata in maniera azzardata alla violenza fondamentalista».
Perciò va compreso come «il Dio che è misericordia mai e poi mai potrà
giustificare qualsivoglia forma di violenza dell’uomo sull’uomo ». In
serata la Messa, presieduta dal vescovo di Rimini, Francesco Lambiasi,
il cui saluto aveva aperto giovedì l’appuntamento, seguito dalla
celebrazione presieduta dal patriarca di Venezia, cardinale Angelo
Scola. Il pastore della diocesi romagnola aveva insistito sul «metodo
Emmaus», «semplice ed essenziale: incontrarsi e riunirsi, parlare di ciò
che è accaduto, condividere il Vangelo e rileggere la vita, pregare e
lodare Dio per tutti i suoi doni, celebrare la comunione fraterna,
tornare ai fratelli e sorelle del mondo intero», per annunciare la Buona
Novella. L’opera dello Spirito, aveva sottolineato il porporato, è
«concreta e tangibile», a partire dai sacramenti «investe tutto il
nostro quotidiano: gli affetti, il lavoro, il riposo».
AVVENIRE –
03.05.2008
«Pentecoste origine
della Chiesa»
Un
«indimenticabile evento», che «attirò sulla Chiesa una rinnovata
effusione del Paraclito ». A partire dalla Pentecoste di dieci anni fa
«la comunione fraterna ha conosciuto una visibile crescita, di cui è
testimonianza anche la vostra presente assemblea». Così l’incontro di
piazza San Pietro nel 1998, voluto da Giovanni Paolo II in preparazione
al Giubileo, viene rievocato nel messaggio che il cardinale segretario
di Stato Tarcisio Bertone, a nome di Benedetto XVI, ha inviato al
vescovo di Rimini Francesco Lambiasi in occasione della XXXI
Convocazione del Rinnovamento nello Spirito, apertasi giovedì. Il Papa,
spiega il porporato, «segue sempre con speciale sollecitudine pastorale
il cammino dei movimenti ecclesiali ». E in particolare al Rinnovamento
va il suo incoraggiamento a proseguire nell’opera di «promuovere la
comunione e la collaborazione tra le diverse realtà che il medesimo
Spirito ha suscitato nella Chiesa». La Pentecoste è «l’origine della
missione della Chiesa », ricorda il messaggio, basta solo e- liminare
gli «ostacoli umani, soggettivi e di gruppo, che potrebbero impedire o
deviare l’azione dello Spirito, il Quale è in se stesso l’anima
dell’evangelizzazione e di ogni autentico apostolato ». Bertone esprime,
infine, il compiacimento di Papa Ratzinger per la coincidenza del raduno
con l’inizio della novena di Pentecoste. In particolare per l’adorazione
perpetua prevista durante la quattro giorni riminese secondo la tipica
forma del Rinnovamento , detta 'Roveto ardente'. In proposito «il Papa
raccomanda che la preghiera di adorazione si attui sempre con adeguati
momenti di sacro silenzio e che i canti e le invocazioni spontanee siano
bene ordinati e favoriscano il raccoglimento personale e comunitario,
così che non prevalga mai la voce dell’umano sentimento, ma appunto
quella di Dio e dello Spirito di verità».
Ai partecipanti sono giunti gli auguri anche del presidente del
Pontificio Consiglio per i laici, cardinale Stanislaw Rylko e quelli
della Cei, espressi dal presidente, cardinale Angelo Bagnasco e dal
segretario generale, il vescovo Giuseppe Betori. In entrambi i messaggi
si sottolinea come il tema della Parola di Dio, al centro dei lavori, si
situi nell’Anno paolino e nell’imminenza dell’assemblea del Sinodo dei
vescovi dedicata allo stesso argomento. «Come non vedere in tutto ciò
una chiara indicazione a farsi discepoli e annunciatori della Parola in
un mondo che manifesta incessantemente la fame di verità e di vita
autentica?», è la domanda che i due presuli italiani rilanciano alle
assise riminesi. E a tutto lo Stivale.
Gianni Santamaria
AVVENIRE –
03.05.2008
IL PROGRAMMA
Lavoro a gruppi su famiglia, giovani, vita sacerdotale e giustizia
Oggi
pomeriggio, come le lingue del fuoco pentecostale, i membri del
Rinnovamento convenuti a Rimini si divideranno in cinque gruppi, per
affrontare altrettanti temi. Innanzitutto la famiglia. Ne discuteranno
Rodolfo d’Austria e Caterina Secco d’Aragona, rispettivamente figlio e
nipote del beato Carlo d’Austria, insieme a Francesco e Rosa Alberoni.
Dei giovani 'di fronte ai falsari della speranza' saranno chiamati a
parlare la scrittrice Susanna Tamaro e lo psichiatra Alessandro Meluzzi.
Un momento dedicato alla vita sacerdotale sarà animato dal predicatore
della Casa pontificia, padre Raniero Cantalamessa, e dal consigliere
spirituale nazionale del movimento, don Guido Pietrogrande. Alla
giustizia sarà dedicata una tavola rotonda moderata dal giornalista e
portavoce dell’associazione Scienza & vita , Domenico Delle Foglie, con
il presidente dei Giuristi cattolici Francesco D’Agostino e, tra gli
altri, il direttore nazionale del Rinnovamento nello Spirito Marcella
Reni. I lavori dell’ultimo gruppo verteranno invece sulla missione
specifica dei coordinatori dei gruppi e delle comunità di Rinnovamento
nello Spirito. (G. San.)
IL TIRRENO –
05.05.2008
RINNOVAMENTO NELLO
SPIRITO: MARTINEZ, UNA LAICITA’ CAPACE DI FARE DOMANDE
La XXXI Convocazione
nazionale del Rinnovamento dello Spirito a Rimini si è conclusa ieri con
la messa celebrata dal cardinal Giovanni Battista Re, che ha invitato il
movimento a “rendere la nostra Chiesa cattolica sempre più bella, più
credibile, più santa e a rendere il mondo più rispondente al disegno di
Dio”, stando però “attenti alle indicazioni dei vostri vescovi”, essendo
“fattivamente presenti negli ambiti pastorali, parrocchiali e diocesani”
e “sentendo tutta la responsabilità dei problemi umani, sociali, morali
e spirituali”. Il porporato ha anche ricordato che il Progetto unitario
di formazione del RnS “è destinato a segnare una tappa importante nel
decennale della Pentecoste dei Movimenti che ci fu in Piazza San Pietro,
con Giovanni Paolo II e a essere lievito in questo nostro mondo”. La
messa è stata preceduta dalla relazione conclusiva di Salvatore
Martinez, presidente nazionale del Rns che ha sottolineato che “la vera
laicità che manca al nostro Paese è quella capace di fare domande, non
di dare risposte; quella che nasce dal dubbio, dall’interrogazione”. Il
presidente ha poi invitato i presenti a “testimoniare Cristo
proclamandolo. Anche il Rinnovamento va proclamato perché è un’opera
dello Spirito”. Martinez ha indicato la necessità di trovare “soluzioni
nuove”, “nuovi spazi di evangelizzazione”.
La Voce di Rimini –
05.05.2008
Il Resto del Carlino –
05.05.2008
RADIO VATICANA – 04.05.2008
Conclusa a Rimini
la XXXI Convocazione nazionale del Rinnovamento nello Spirito Santo
Uscire
dai cenacoli per evangelizzare con nuova forza. E’ con questo appello
che oggi si è conclusa a Rimini la XXXI Convocazione nazionale del
Rinnovamento nello Spirito, sul tema “Rigenerati dalla Parola di Dio”.
Un appello pronunciato, davanti agli oltre 20 mila partecipanti, dal
presidente del Rinnovamento, Salvatore Martinez. “Dobbiamo ancora far
conoscere la grazia della preghiera per l’Effusione dello Spirito
all’interno della Chiesa – ha detto Martinez – dobbiamo portarla nei
Seminari teologici, nei Movimenti ecclesiali, nel mondo intero”. Un
rinnovato impegno all’annuncio della Parola di Dio con la forza dello
Spirito, dunque. “Dobbiamo testimoniare Cristo proclamandolo – ha
sottolineato Martinez - Il Rinnovamento va proclamato, non spiegato,
perché è un’opera dello Spirito”. Il presidente del Rinnovamento ha
anche espresso gratitudine per il lungo messaggio inviato da Benedetto
XVI, in cui il Papa ha esortato gli aderenti a questo Movimento ad unire
sempre “alla preghiera la fattiva attenzione alle necessità del mondo e
al bene degli uomini”. Oggi la concelebrazione conclusiva della
Convocazione è stata presieduta dal cardinale Giovanni Battista Re,
prefetto della Congregazione per i Vescovi. “Per riconoscere Cristo che
incrocia ancora le nostre strade – ha detto il cardinale nell’omelia –
dobbiamo guardare la realtà che ci circonda con gli occhi della fede,
con gli occhi del cuore. Anche oggi – ha concluso il porporato – il
mondo ha bisogno della testimonianza di noi cristiani, ha bisogno della
testimonianza dei Movimenti e anche dei gruppi e delle comunità del
Rinnovamento”. (Da Rimini per la Radio Vaticana, Luciano Castro)
AVVENIRE –
04.05.2008
La cultura di
Pentecoste per riconciliare il mondo
A
Rimini terza giornata della XXXI convocazione del Rinnovamento nello
Spirito che ieri ha messo a tema il ruolo, lo stile dei cattolici nella
società di oggi. «Al servizio della verità con coraggio e umiltà»
DAL NOSTRO INVIATO A RIMINI
GIANNI SANTAMARIA
« I manager, che sotto di loro hanno centinaia di persone, devono essere
responsabili. Altrimenti dobbiamo avere il coraggio di cambiarli».
Applauso scrosciante. Ma chi è, Beppe Grillo che arringa folle
antipolitiche? Tutt’altro, è l’imprenditrice Marina Salomon davanti a
una fetta del popolo del Rinnovamento nello Spirito. Nella sala «Neri»
della fiera di Rimini, alla XXXI convocazione nazionale del movimento
carismatico cattolico, si parla di cultura della Pentecoste, sotto il
titolo: «Per una società riconciliata nella giustizia e nell’amore».
Dunque, verità sì, rabbia no. La battagliera donna d’industria ribadisce
più volte concetti tutt’altro che tranchant, parlando della sua vita,
dei suoi figli, delle sue imprese. «Sto imparando a trovare giustizia
solo imparando a perdonarmi». Oppure «la dolcezza non è antitetica
all’autorevolezza». Idee per una ricaduta sociale dell’impegno del
Rinnovamento . Con la Salomon ne hanno discusso il magistrato Gaspare
Sturzo (pronipote del sacerdote e uomo politico), il presidente dei
giuristi cattolici Francesco D’Agostino, il notaio Marcella Reni
(dirigente del Rns), moderati dal portavoce di Scienza & Vita Domenico
Delle Foglie.
D’Agostino ha invitato a uscire dalle secche della giustizia
impassibile, fatta col bilancino, «epica» l’ha definita. Ma anche dalla
dimensione «tragica» che accompagna l’amministrazione delle pene. In
nome di una «giustizia profetica». Il profeta «non è colui che ha la
soluzione in tasca, ma che indica un orizzonte e rende credibile una
speranza, perché solo se si può sperare in essa la giustizia è
credibile». Occorre uscire da sé e dalla autoreferenzialità. Anche nel
riconoscere il male che si è fatto, ha ricordato Sturzo, citando dal
pensiero del suo avo. Occorre «passare dalla contrizione alla
programmazione progettuale di vita, per fare il bene come dovere». Come
responsabilità. Nel vivere sociale di oggi, caratterizzato da ostilità
verso i cristiani, non vanno rivendicati primati morali. «Un profilo
morale va riconosciuto anche ai laici e ai laicisti». Ciò che distingue
i credenti è l’amore per il prossimo. Sturzo ha solo accennato alla sua
esperienza di giudice in prima fila contro la mafia. Così come la Reni,
che vive in un altro territorio di frontiera: Palmi, in Calabria. Ha
ricordato l’invito di Giovanni Paolo II a «uscire dal Cenacolo e andare
fuori nel mondo». Occorre farlo con senso di giustizia verso sé e verso
gli altri. E con uno stile di «laicità profondamente cristiana, fatta di
passione per la vita, la libertà e la verità».
Il tema del sociale pervadeva ieri tutta la giornata. Altri incontri su
famiglia e giovani, hanno visto coinvolti, tra gli altri, i coniugi
Francesco e Rosa Alberoni e la scrittrice Susanna Tamaro. Ad ascoltare
sono venuti i parlamentari Savino Pezzotta e Rocco Buttiglione, il neo
presidente della Regione Sicilia Raffaele Lombardo. Si è visto all’opera
il popolo del referendum e del Family Day, occasioni nelle quali il
laicato cattolico si è mostrato unito sui valori, ha ricordato il
portavoce di Scienza & Vita. Tra gli stand della Fiera, un banchetto
raccoglieva le firme della petizione per il fisco a misura di famiglia.
Delle Foglie ha ricordato, tra le tante domande che pone una «società
esigente», quelle sollevate dalle frontiere delle tecnoscienze. Che
spesso tendono a «manomettere la natura». Sono i «confini estremi della
moderna ingiustizia sociale», le «nuove acutissime ingiustizie » che si
stanno perpetrando nei confronti delle generazioni future, ha detto il
giornalista. In mattinata il Predicatore della Casa pontificia, padre
Raniero Cantalamessa aveva ricordato Einstein e il suo «vorrei poter
leggere i pensieri di Dio». Questo «la scienza non lo può fare il
profeta sì», ha commentato il francescano. Che in serata è stato
festeggiato per i 50 anni di sacerdozio con una Messa. Oggi, dopo le
conclusioni del presidente Salvatore Martinez, l’ultima celebrazione,
che il cardinale Giovanni Battista Re, prefetto della Congregazione per
i vescovi, presiederà e concelebrerà con i 300 sacerdoti presenti.
AVVENIRE –
04.05.2008
Gli stand vendono
oggetti a favore del «Fondo Sturzo » che aiuta i detenuti
Porta
sale, pepe e stuzzicadenti o centro tavola mignon a decoro pieno? Chi ha
risolto il dilemma e acquistato un oggetto in ceramica nello stand della
fiera ha fatto molto di più che portare a casa un souvenir da Rimini. Ha
aiutato il «Fondo Sturzo ». La tenuta in cui i fratelli Luigi (il
celebre fondatore del Pp) e Mario vissero da giovani è, infatti,
diventata una speranza per detenuti o ex detenuti, che possono
trascorrervi dei periodi di tempo insieme alle famiglie. Per lavorare
alla ceramica o in campagna e costruirsi un futuro. È un’opera-segno
portata avanti dal Polo di eccellenza, promozione umana e solidarietà
intitolato alle due glorie di Caltagirone. Ne è presidente Salvatore
Martinez. Oltre alla ceramica, ci sono i prodotti della terra. Ben 40
ettari, nei quali è stata creata l’azienda agricola «Russa dei boschi».
AVVENIRE –
04.05.2008
E per il meeting
dei più piccoli ecco «Carismino »
Ricorda una fiamma e accompagna le attività dei mille ragazzi presenti
all’incontro riminese alla scoperta della «vitamina B»: la Bibbia
DAL NOSTRO INVIATO A RIMINI
No, non è il Gabibbo. Rosso è rosso. Ma Carismino , il personaggio che
accompagna la Convocazione dei bambini, rappresenta una fiammella
pentecostale. Ed è qui per rendere la quattro giorni riminese un momento
di educazione alla Parola anche per i più piccoli, circa mille. Sono
dieci anni esatti che si tengono i Meeting dei bambini e ragazzi, una
vera e propria convocazione dentro la convocazione. Lo testimoniano le
magliette degli educatori, che l’anniversario lo portano stampato sulla
schiena: verdi per chi si occupa della fascia prescolare (3-5 anni),
celesti (6-10) e rosse (11-13). All’inizio era il baby-parco, concepito
per lasciar vivere ai genitori i momenti di preghiera senza dover badare
troppo ai pargoli. Ma poi ragioni pedagogiche e pastorali hanno spinto a
trasformare i volontari di questo servizio da baby sitter in educatori.
Anche per «fidelizzare» i giovani del futuro all’appuntamento riminese
attraverso attività, liturgie, cartellonistica, giochi, canti, di cui
ieri hanno dato saggio per l’intera assemblea al termine del simposio
sulle famiglie. Ma le strategie di marketing non c’entrano. Piuttosto i
linguaggi della vita di tutti i giorni. Con la fantasia al galoppo.
I 500 ragazzi delle elementari nel loro stand si sono divisi in squadre
nominate secondo vari prodotti di bellezza. Il loro percorso, infatti,
era ispirato alla «Bib-Beauty farm». Con veri e propri esercizi di
fitness, per arrivare a capire che nulla fa più belli della Vitamina B,
la Parola di Dio. «Se usi il gel di Gesù, gli vuoi bene sempre più»,
recita uno scherzoso cartellone che vede Nostro Signore alle prese con
un tubetto. Sul ParolVit, medicina miracolosa di cui hanno fornito anche
il «bugiardino » con composizione (strane formule tipo Mc, Mt, Lc, Gv) e
persino catena molecolare appesa al muro (per anelli brani evangelici),
hanno giocato i più grandi. Lo slogan era «Basta la Parola». «Le
attività li hanno fatti riflettere sul vissuto quotidiano e sulle tante
false comunicazioni che li assediano, tipo grande fratello», spiega
Maria Rita, archeologa di Napoli, urlando, mentre intorno impazza un
canto. I piccolissimi, infine, sono in uno spazio più protetto e
silenzioso. Scorrazzano in 200 tra le diverse salette ricavate con
tramezzi. «Abbiamo curato soprattutto l’ambiente, raccolto, colorato,
con spazi dedicati alle loro diverse esigenze», spiega Micaela, di
Faenza, nella vita mamma e catechista. Ecco, dunque, la camera della
nanna, con i materassini, la sala tv, gremita, per i momenti di svago
con i cartoni, lo spazio disegni, pieno di tavolini e fogli da colorare.
Ma è il salone centrale il cuore delle attività, basate sullo slogan «La
tua parola Signore fa nuova la mia vita e il mio cuore». Concetti
semplici, resi ancora più vividi grazie a un’enorme Bibbia dalla
copertina di polistirolo simil-legno, illustrata con disegni tratti
dalla Scrittura. Non è mancato il cantastorie che ha raccontato la
parabola del Buon Pastore con la storia di «Serenella, la pecora
monella». E neppure un barbuto falegname del luogo, guarda caso 33enne,
sul quale i piccoli si sono evangelicamente avventati per tirarselo e
abbracciarselo. «Certo – conclude Micaela – gli abbiamo spiegato che non
è quello vero. Ma è bello che anche loro pensino Gesù vivo e presente in
mezzo a noi».
Gianni Santamaria
RADIO VATICANA –
05.05.2008
Salvatore Martinez:
i membri del Rinnovamento nello Spirito chiamati a testimoniare il "Dio
sconosciuto" nella Chiesa e nel mondo
Si è
conclusa ieri a Rimini, di fronte a 20 mila partecipanti, la 31.ma
Convocazione nazionale del Rinnovamento dello Spirito Santo, incentrata
sul tema "Rigenerati dalla Parola di Dio". Oltre 500 i sacerdoti che
hanno preso parte al raduno e moltissimi anche i giovani, tutti chiamati
a uscire dai cenacoli per evangelizzare con nuova forza, secondo
l'invito del fondatore del Rinnovamento, Salvatore Martinez. Alessandro
De Carolis gli ha chiesto da dove provenga questo appello:
R. - Nasce da lontano, dal Cenacolo. Gesù dice agli Apostoli quanto sia
necessario passare dalla preghiera all’evangelizzazione, dall’attesa e
dalla ricezione dello Spirito Santo alla testimonianza di una vita
nuova, buona, felice, quella che deriva dal Vangelo. Questo è il senso
della nuova evangelizzazione: tornare a ridire con una cifra spirituale
ciò che è bene e ciò che è male. Il Vangelo è sempre una parola
liberante, una parola confortante, è una parola che rigenera. E coloro
che si aprono alle realtà dello Spirito e vengono interiormente
rinnovati non lo sentono come un dovere della coscienza, ma come una
forza che si propone dall’interno, un bisogno di testimoniare e di
raccontare agli altri ciò che si è vissuto, in un tempo sempre più
dimentico di Cristo, svogliato e - mi si consenta pure l’espressione -
ignorante del Vangelo e della Sacra Scrittura.
D. - A questo proposito, il vostro appuntamento annuale è stato
incentrato sulla forza rigeneratrice della Parola di Dio e un recente
studio ha mostrato invece quanta ignoranza, per l’appunto, vi sia anche
tra molti cristiani della Bibbia. Resta molto da fare per rilanciare
conoscenza e formazione sulla Sacra Scrittura...
R. - Assolutamente sì, e a partire proprio dai cristiani. Non a caso
Giovanni Paolo II, insieme al grande tema - e ricorrono 25 anni
dell’appello di Puebla - di una nuova evangelizzazione, parlò subito
dopo di una rievangelizzazione dei battezzati. E in fondo, il titolo
della nostra convocazione “Rigenerati dalla Parola di Dio”, rivolgendosi
a chi ha già ricevuto il Battesimo vuol sottolineare proprio il
desiderio e il bisogno di percepire di nuovo l’urgenza del Vangelo, la
forza che c’è nel Vangelo, nella Parola di Dio. Io direi che ci troviamo
in un momento in cui la "carne" e la "lettera" prevalgono sullo Spirito
e sulla Parola di Dio. E’ il linguaggio paolino, dove per "carne" si
intende l’uomo con tutte le sue voglie, i suoi diritti, le sue esigenze,
il suo desiderio di felicità che egli vorrebbe far prolungare nella vita
in una sorta di immortalità terrena, quando è invece fatto per il cielo.
E poi la "legge", un giuridismo sfrenato e spesso alleato più che con la
coscienza con la scienza e con questo desiderio di onnipotenza
dell’uomo. Sono tutte realtà che sfidano la Parola di Dio, che è
alleata, benefica degli uomini, che vuole il progresso dell’uomo, ma mai
un uomo affrancato da Dio.
D. - In un passaggio del suo intervento di ieri, a Rimini, ha detto che
la grazia della preghiera per l’effusione delle Spirito va fatta ancora
conoscere all’interno della Chiesa e del mondo. Come a dire che lo
Spirito Santo, il "Dio sconosciuto", è ancora in qualche modo tale...
R. - Sì, siamo nel tempo forte di preparazione alla Pentecoste, alla
Novena di Pentecoste. Quando noi parliamo di una preghiera per una nuova
effusione dello Spirito diciamo quanto sia importante slegare il
Sacramento del Battesimo e della Confermazione, che sono stati dati ai
cristiani, ma che non sono operanti. Guai a dimenticare che la
Pentecoste è un evento sensibile, che questa effusione dello Spirito si
deve vedere e sentire. Io credo che questo sia il grande desiderio di
Benedetto XVI, come lo è stato di Giovanni Paolo II. Ed è
l’incoraggiamento che abbiamo già avuto da Paolo VI a far sentire che
questa giovinezza della Chiesa, giovinezza del mondo, passa da questa
effusione dello Spirito che rende gli uomini migliori e cioè capaci di
Dio e quindi un’umanità più unita, più riconciliata. Questo compie
l’effusione dello Spirito, quando responsabilmente l’accogliamo e ci
sforziamo di viverla.
SIR –
05.05.2008
RINNOVAMENTO NELLO
SPIRITO: MARTINEZ, UNA LAICITA’ “CAPACE DI FARE DOMANDE”
La
XXXI Convocazione nazionale del Rinnovamento dello Spirito a Rimini si è
conclusa ieri con la messa celebrata dal cardinal Giovanni Battista Re,
che ha invitato il movimento a “rendere la nostra Chiesa cattolica
sempre più bella, più credibile, più santa e a rendere il mondo più
rispondente al disegno di Dio”, stando però “attenti alle indicazioni
dei vostri vescovi”, essendo “fattivamente presenti negli ambiti
pastorali, parrocchiali e diocesani” e “sentendo tutta la responsabilità
dei problemi umani, sociali, morali e spirituali”. Il porporato ha anche
ricordato che il Progetto unitario di formazione del RnS “è destinato a
segnare una tappa importante nel decennale della Pentecoste dei
Movimenti che ci fu in Piazza San Pietro, con Giovanni Paolo II e a
essere lievito in questo nostro mondo”. La messa è stata preceduta dalla
relazione conclusiva di Salvatore Martinez, presidente nazionale del Rns
che ha sottolineato che “la vera laicità che manca al nostro Paese è
quella capace di fare domande, non di dare risposte; quella che nasce
dal dubbio, dall’interrogazione”. Il presidente ha poi invitato i
presenti a “testimoniare Cristo proclamandolo. Anche il Rinnovamento va
proclamato perché è un’opera dello Spirito”. Martinez ha indicato la
necessità di trovare “soluzioni nuove”, “nuovi spazi di
evangelizzazione”.
La Voce –
05.05.2008
SIR - 06.05.2008
LAICATO CATTOLICO - Pagine di speranza
Gli incontri nazionali Ac, Acli, Rns e Agesci
Nei primi giorni di maggio
una singolare coincidenza ha portato alcune fra le più importanti
associazioni ecclesiali italiane a celebrare contemporaneamente le
assemblee e i congressi che periodicamente segnano il loro cammino, al
fine di scegliere i responsabili e definire i programmi futuri. A poche
centinaia di metri di distanza, nel cuore di Roma, l’Azione Cattolica e
le Acli hanno messo a tema la fedeltà alle radici e le nuove frontiere
d’impegno, mentre a Bracciano il Consiglio generale dell’Agesci meditava
sulla speranza e aggiornava alcune parti del proprio statuto. Ugualmente
significativa l’annuale convocazione del Rinnovamento nello Spirito, che
sotto i padiglioni della Fiera di Rimini ha ricordato, insieme ai
rappresentanti di Cl, Focolari e Sant’Egidio, il decimo anniversario
della storica Pentecoste di Giovanni Paolo II con i movimenti e le nuove
comunità. Alla fine della settimana, poi, toccherà alla Fuci
interrogarsi su “Domani cercasi. Università, società e politica: quale
spazio per i giovani?”.
La “quattro giorni” dei laici aggregati si è distribuita su piazze
diverse ma strettamente collegate tra loro dalla comunanza di temi e di
metodi. In primo luogo, quello del discernimento, che negli ultimi anni
ha superato i confini dello slogan per divenire sempre più esercizio
comune e luogo di convergenza dei diversi carismi. La verifica del
cammino di comunione avviato dalle antiche e nuove aggregazioni
ecclesiali sta proprio nella capacità di mettere i diversi doni a
servizio di grandi progetti condivisi, capaci di offrire stimoli e
dinamismi nuovi alla trama sociale del nostro Paese, e
contemporaneamente di rigenerare il tessuto ecclesiale nel segno di una
vita cristiana a forte valenza spirituale e culturale.
Il laicato cattolico italiano appare oggi in crescita e pienamente in
grado di farsi carico della crisi del nostro tempo, che è prima di tutto
eclissi del senso di Dio e della piena verità sull’uomo. Lo disegna con
grande profondità il ripetuto appello di Benedetto XVI ad allargare gli
orizzonti della ragione e del cuore all’amore trascendente che tutto
regge, in perfetta continuità con il “non abbiate paura” di aprire le
porte a Cristo, con cui Giovanni Paolo II ha contribuito a smascherare
le ideologie novecentesche, mostrandone i piedi di argilla e il vuoto
nichilismo lasciato in eredità. La via scelta dalle associazioni e dai
movimenti è quella del mostrare la bellezza e la praticabilità
dell’esperienza cristiana, perché “Cristo non toglie nulla e dona
tutto”, come ripete spesso papa Ratzinger. Quella rimbalzata dalle agorà
ecclesiali è una proposta integrale ma non integralista, forte di
un’articolata progettualità educativa e di sintonia sulle grandi sfide
dell’identità e del dialogo. Il tutto, nel nome del bene comune e della
consapevolezza che la fede non può venire ridotta a un semplice fatto
privato.
In questa chiave va visto il rafforzamento del progetto culturale
orientato in senso cristiano, lanciato da oltre dieci anni e giunto a
maturazione. Sempre nei giorni scorsi si è insediato l’apposito
Comitato, voluto dai vescovi per dare un ulteriore sviluppo al progetto,
come chiesto dal Convegno ecclesiale di Verona. Sul rapporto tra fede,
cultura e società si riflette sempre di più nelle Chiese locali e nelle
associazioni, la cui operosità su questo fronte è ben più diffusa di
quanto appaia sui grandi media.
A differenza degli slogan urlati in piazza quarant’anni fa, il maggio
2008 dei cattolici italiani parla di responsabilità e riconciliazione.
In dialogo critico e allo stesso tempo costruttivo con una mentalità che
non si rappresenta contro Dio, ma fa volentieri a meno di lui, il
laicato ecclesiale sta aprendo delle strade nuove di spiritualità e di
cittadinanza. Pagine di speranza leggibili da tutti. Specialmente dai
più giovani.
Ernesto Diaco
SIR Italia –
07.05.2008
ASSOCIAZIONI
RNS
Una grande novità
Presentato a Rimini il piano formativo unitario e di evangelizzazione
Due le novità emerse alla
Convocazione nazionale del Rinnovamento nello Spirito, tenutasi dal 1°
al 4 maggio a Rimini: il piano formativo unitario per gli anni 2008-10,
centrato sulla Parola, e l'impegno sempre maggiore, a dieci anni dalla
Pentecoste dei gruppi e movimenti con Giovanni Paolo II, per la
comunione nella Chiesa. Tra i progetti in cantiere per i prossimi mesi,
il primo pellegrinaggio nazionale per le famiglie alla Madonna di
Pompei, il 20 settembre, "nella speranza di mettere nelle mani di ogni
famiglia un rosario".
La Parola al centro. "È stato un grande evento di popolo" ha commentato
il presidente di Rns, Salvatore Martinez. Al raduno, nei due grandi
padiglioni della Fiera di Rimini, erano presenti oltre ventimila
persone, provenienti da 1.900 gruppi e comunità, accompagnate da 500
sacerdoti; 2.000 i ragazzi. Il tema scelto per quest'anno era
"Rigenerati dalla Parola di Dio": la necessità di mettere al centro
della vita la Parola di Dio è una priorità "che si manifesta - secondo
Martinez - nell'appello a una nuova evangelizzazione e alla
testimonianza nei luoghi della vita quotidiana". Mettere al centro la
Parola, dunque, e non la "carne", cioè l'uomo che vuole fare a meno di
Dio, o la "scrittura", cioè la legge, soprattutto quando questa si allea
alla scienza e rende l'uomo un semplice oggetto.
Gli impegni futuri. Sono stati giorni intensi, di preghiera, di
riconciliazione, di guarigione, di gioia, di canti, di riflessioni e
progetti: ma il presidente guarda oltre e, tra i prossimi impegni, mette
in luce la partecipazione alla Gmg di Sydney, il pellegrinaggio in Terra
Santa di tutto il movimento a fine agosto e il primo pellegrinaggio
nazionale delle famiglie e per le famiglie alla Madonna di Pompei, il 20
settembre. Ma il movimento non è "solo esperienza spirituale, come a
volte ci dicono", ha sottolineato Martinez: la Convocazione nazionale è
stata anche l'occasione per lanciare il piano formativo unitario e di
evangelizzazione, preparato dal Rinnovamento per gli anni 2008-10. Il
cammino proposto è fatto di schede bibliche adattate a tre livelli
diversi, che dipendono non dall'età ma dalla formazione personale; i
cammini saranno condotti da tutti i partecipanti ai gruppi Rns.
Comunione e collaborazione. Benedetto XVI, in un messaggio, ha lodato il
Rinnovamento, che "porta avanti lo sforzo di promuovere la comunione e
la collaborazione tra le diverse realtà che il medesimo Spirito ha
suscitato nella Chiesa". Un impegno manifestato nell'incontro del 2
maggio, che ha ricordato la Pentecoste dei movimenti voluta dieci anni
fa da Giovanni Paolo II, al quale hanno partecipato Andrea Riccardi
(fondatore della Comunità di Sant'Egidio), Eli Folonari (segretaria di
Chiara Lubich) e Jesus Carrascosa (Comunione e liberazione). Il
presidente ha ricordato che "nel 1998 papa Wojtyla ci disse: «La Chiesa
conta su di voi» e nel 2006 Benedetto XVI ci ha invitato a rendere
manifesta la bellezza di essere cristiani, laici cristiani, coinvolti e
appassionati alle vicende di questo nostro tempo, perché sappiamo di
avere una speranza, una pedagogia da offrire, una risposta di senso; è
quello che fa lo Spirito Santo nei nostri movimenti e condividere questo
dinamismo è già un atto di onore e di amore allo spirito Santo".
Segno di attenzione. La presenza dei card. Angelo Scola e Giovanni
Battista Re,nonché di relatori quali mons. Francesco Lambiasi, mons.
Bruno Forte, p. Raniero Cantalamessa, p. Rufus Pereira, p. Ibrahim
Faltas e altri sono il segno, per Martinez, dell'attenzione e della
responsabilità che il Rinnovamento ha all'interno della Chiesa: "In
questa convocazione avvenuta all'inizio della novena di Pentecoste
abbiamo portato avanti quel progetto di preghiera di adorazione allo
Spirito Santo, il Roveto ardente, che è stato benedetto da Giovanni
Paolo II, insieme all'altro grande nostro impegno, quello di diffondere
la cultura della Pentecoste". Durante la Convocazione, infine, c'è stata
anche l'opportunità di riflettere su diversi ambiti specifici che stanno
a cuore al movimento: famiglia, giovani, sacerdoti, cultura della
Pentecoste.
a cura di Simona
Mengascini
Il Ponte
- 11.05.2008
Clicca per scaricare il
PDF della pagina
CITTA’
NUOVA – maggio 2008
Un’utopia condivisa
di Aurelio Molè, inviato
A Rimini la più recente tappa della comunione tra i movimenti
ecclesiali. L’occasione è l’idea di Salvatore Martinez di ricordare
insieme la figura di Chiara Lubich.
È una festa che non ti aspetti. Una samba scatenata risuona nell’hangar
della Fiera di Rimini per la trentunesima Convocazione nazionale di
Rinnovamento nello Spirito. L’inizio sorprende e travolge.
120 elementi dell’orchestra, con tanto di assolo di tromba e sezioni di
fiati spinti fino allo scoppio dei timpani coinvolgono la sala in
“trenini” improvvisati che serpeggiano tra le 20 mila persone giunte da
tutta Italia. Persone anziane, bambini, preti e suore ballano a ritmo
sudamericano portando una ventata di freschezza e gioia contagiosa. È
gente normale che sventola bandiere, batte le mani a tempo e canta ad
una sola voce: «Mi pensiamento eres tu Segnor». Ci vuole un bel po’ per
placare l’allegria e cominciare il programma.
È il 2 maggio pomeriggio di una fresca e assolata giornata primaverile,
e mentre molti approfittano del ponte per portare i bambini in riviera e
nei parchi giochitematici, qui in Fiera si parla di «memoria grata della
Pentecoste dei movimenti ecclesiali e delle nuove comunità con Giovanni
Paolo II nella ricorrenza del decennale». La tentazione di portare al
mare i miei bambini è forte; invece, man mano che si dipanano gli
interventi di Andrea Riccardi (Sant’Egidio), Eli Folonari (Focolari),
Jesus Carrascosa (Cl), Salvatore Martinez (Rinnovamento nello Spirito),
si assiste ad una storia di amicizia raccontata a più voci che fa
intravedere un cammino corale, iniziato nel maggio del 1998 a piazza San
Pietro e di cui non si conosce la partitura successiva se non che è
«scritta in Cielo». Si vede tra loro una stima, un rispetto, una
comunione già in gran parte realizzata che porterà frutti per la nuova
evangelizzazione, perché, come ben sottolinea Jesus Carrascosa «da
questo riconosceranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni
per gli altri».
La sessione è dedicata a Chiara Lubich che è stata decisiva nel generare
e portare avanti il dialogo tra i movimenti ecclesiali. E quella
comunione che oggi sembra normale, la collaborazione e l’amicizia,
l’organizzazione di grandi eventi europei; ieri non esisteva e non era,
forse, pensabile.
«In questo clima – esordisce Andrea Riccardi – respiro l’amore, l’amore
che vi unisce e che ci unisce». E ringrazia Salvatore Martinez che, da
uomo fine dello Spirito, ha avuto la bella idea, di convocare i
rappresentanti dei movimenti per parlare di Chiara Lubich.
Nel suo intervento Andrea Riccardi tratteggia un ritratto di Chiara da
cui traspare un sentimento forte di amicizia e la prospettiva storica di
un messaggio profetico che è valido per gli anni a venire. Non si tratta
di una commemorazione perché, dice,
« Chiara è morta ma non è muta». La sua testimonianza, infatti, continua
a parlarci ed è valida per il mondo di oggi. Si sente spesso dire che il
suo ideale è un’utopia, ma «Chiara – sottolinea – è stata una donna di
grandi sogni, smisurati e universali che non sono utopie perché
praticava i suoi sogni in Gesù».
Il suo ideale dell’unità, del resto, matura proprio nelle ferite della
storia, durante la follia dei totalitarismi, nella guerra violenta e
sanguinosa che è il tempo della massima divisione. Nasce da una profonda
scelta di Dio e del Vangelo che la fa aderire alla realtà che la
circonda, per generare una visione nuova della vita.
E lo ha fatto in modo semplice, da piccola donna della provincia
italiana, con l’amore, facendo cose grandissime perché non è restata
prigioniera dell’impossibile, del limite che interdice il sogno e la
speranza.
Ma la figura di Chiara non è quella di un’eroina tragica, di una
protagonista della scena. «La forza di questa donna debole – conclude
Riccardi – era l’essere insieme nel nome di Gesù, cioè la comunità, e la
forza della preghiera unanime, Gesù in mezzo». Essere uniti nel nome di
Gesù – questa l’eredità di Chiara – è, dunque, la condizione primaria
per amare, per vivere un sogno. Ed è la spiritualità di “Gesù in mezzo”
che rende disponibili a tutte le avventure di amore perché senza i
fratelli e le sorelle non si può amare alla grande.
E la stessa comunione tra i movimenti ecclesiali nasce dall’impegno
preso da Chiara a piazza San Pietro davanti a Giovanni Paolo II nel
maggio del ’98.
«Tutti hanno scoperto con stupore – sottolinea Eli Folonari nel suo
intervento – di non essere soli, hanno imparato a conoscersi ed amarsi,
hanno sentito di essere uniti nell’impegno di irradiare, anche se
ciascuno a suo modo, la luce di Cristo nella storia degli uomini».
Il segreto della comunione è l’amore reciproco instancabilmente
coltivato da Chiara nel cuore di tutti, prendendo l’iniziativa e
stringendo con tutti i fondatori un patto dell’amore scambievole che
continua e si rinnova anche oggi anche con lei in Cielo.
«Questo patto – propone Eli Folonari alla sala – se attuato, farà
esclamare alla gente, come al tempo dei primi cristiani: “Guarda come si
amano e l’un per l’altro sono pronti a morire”.
Perché l’amore è l’insegnamento cardine del cristianesimo, è quello che
fa scoprire e valorizzare il dono che ogni movimento custodisce in sé e
fa dilatare il cuore sulla Chiesa intera e verso la fratellanza
universale».
E la Chiesa è la continuità della presenza di Cristo oggi attraverso il
segno della comunione tra i movimenti e tra tutti i cristiani. «L’unità
è il segno della presenza di Cristo oggi nella Chiesa – dice Jesus
Carrascosa – e noi così diversi ci amiamo e ricreiamo permanentemente la
comunità cristiana».
E senza un ispiratore nascosto niente sarebbe possibile. «È lo Spirito
Santo che ha teso queste trame – sottolinea Salvatore Martinez – per una
grande testimonianza comune. La nostra è un’amicizia imbevuta di Spirito
Santo che vuole l’unità della Chiesa per realizzare il “Che tutti siano
uno affinché il mondo creda”».
Aurelio Molè