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Sulla GMG di Sydney, le riflessioni di Salvatore Martinez
Testo dell'intervista trasmessa il 22 luglio 2008
 

RADIO VATICANA – 22 luglio 2008

Per una settimana, Sydney ha vissuto l’esperienza di una nuova Pentecoste. La GMG, incentrata sul tema “Avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni” darà un rinnovato vigore ai giovani tornati a casa dopo questa straordinaria esperienza. Ne è convinto Salvatore Martinez, presidente del Rinnovamento nello Spirito Santo, intervistato da Fabio Colagrande:

Salvatore Martinez - Clicca per ingrandire...R. – Intanto vorrei dire che mai era capitato che in così breve tempo la persona dello Spirito Santo venisse così fortemente ricordata, evocata, invocata e sperimentata. Il Papa non si è smentito, perché nel messaggio che aveva inviato un anno fa ai giovani aveva detto che bisognava prendere lucida coscienza della presenza e dell’azione dello Spirito Santo. Il messaggio di Benedetto XVI nella veglia di sabato è di grandissima attualità e di grandissima profondità. Ha ricordato il bisogno di armonia, di ordine, di non rompere l’equilibrio sociale, l’integrità della persona umana, di non ridurre gli orizzonti della verità, e lo ha fatto proprio indicando nella persona dello Spirito Santo Colui che è capace di creare questa riconciliazione tra l’uomo e Dio. Ce è bisogno - e i giovani di questo sono stati fortemente portatori a Sydney - c’è bisogno di una generazione che non soltanto riscopra il valore della fede, ma che sia capace di donarla, attraverso la creatività che proprio viene dallo Spirito.

D. – Lo stesso Papa ha ricordato come i diversi modi attraverso i quali le Scritture descrivono lo Spirito - il vento, il fuoco, il soffio – mostrano questa difficoltà a comprenderlo in maniera profonda, a rappresentarlo. Perché, secondo lei, c’è questa difficoltà?

R. – Intanto, il Santo Padre ci ha invitato a riconoscere la vera identità dello Spirito Santo, ripartendo dalla Parola di Dio e provando a cogliere la sua presenza, non soltanto nella storia della Salvezza, come appunto la Bibbia è capace di testimoniarci, ma poi nella vita di ogni giorno. Lo Spirito Santo è l’implicito del divino, che poi si esplicita nell’azione, nella vita di ogni uomo. Quando vediamo vincere la paura, quando vediamo che la debolezza si fa forza, quando vediamo che dinanzi alle sfide del nostro tempo ritroviamo forza, non c’è dubbio che alleato dell’uomo, benefico amico dell’uomo, forza interiore che lo spinge, è proprio lo Spirito Santo. L’amore si rende possibile anche nelle situazioni più impensabili. La comunione si rende praticabile allorquando lo Spirito di divisione, lo spirito di morte vorrebbe esaurirla e, dinanzi ai grandi miracoli che ancora accadono, come il grande miracolo della gioia che ha invaso Sydney, chiedersi che cosa significa tutto questo. All’origine della presenza e dell’azione dello Spirito e della Pentecoste c’è sempre questa domanda. Quando l’ordine naturale è sconvolto, quando qualcosa di sorprendente accade, bisogna chiedersi che cosa sta succedendo. Certamente, in quel momento, è all’opera, è all’azione, lo Spirito Santo.

D. – Lei in questo momento ci sta parlando da Sydney, qual è il suo bilancio della GMG?

R. – Questo continente giovane ha riscoperto il vero elisir di giovinezza della storia, che è la fede. Da 2000 anni l’umanità si dibatte nel tentativo di cancellare la presenza di Cristo e Cristo risorge vivo nel volto di questi giovani, che hanno segnato questo continente. Benedetto XVI mostra che la Chiesa è giovane, perché sa ripartire dai giovani, perché sa indicare ragioni di vita e di speranza ai giovani. Ritorna ristorato, rinfrancato dall’affetto che i giovani gli hanno mostrato e lascia un segno indelebile.


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