AVVENIRE – 6 dicembre 2009
IL PROGRAMMA. Pastorale, educazione e annuncio nelle carceri tra i temi
del confronto
DAL NOSTRO INVIATO A RIMINI
Tutto esaurito. Sono oltre quattromila gli animatori e responsabili del
Rinnovamento nello Spirito Santo arrivati a Rimini per questo
tradizionale appuntamento annuale di formazione, revisione dell’anno
pastorale e programmazione per quello futuro, che quest’anno è centrato
sul tema « Rafforzatevi nella potenza del Signore e indossate l’armatura
di Dio » , che fino all’ 8 dicembre sarà declinato tra relazioni – sei
quelle in programma – simposi tematici, celebrazioni, momenti di
preghiera e un’adorazione eucaristica « Roveto ardente » che proseguirà
incessante anche nelle tre notti della Conferenza. Iniziato ieri con il
tradizionale affidamento dell’assemblea a Maria e la Messa presieduta
dal segretario generale della Cei monsignor Mariano Crociata, il
programma come detto si articola tra momenti di approfondimento e di
preghiera centrati sulla spiritualità del Rinnovamento nello Spirito
Santo, mentre alla parte più propriamente progettuale saranno dedicati i
tre simposi di domani pomeriggio: il primo su il « Progetto ' Sicomoro'
per l’evangelizzazione nelle carceri » , il secondo su « L’emergenza
educativa interpella la Chiesa, la famiglia, la scuola » , e il terzo,
infine, su « La pastoralità nel Rinnovamento nello Spirito Santo come '
progetto di vita'. Un nuovo impegno per il futuro » . Tra i relatori,
oltre al presidente nazionale del Rinnovamento nello Spirito Santo,
Salvatore Martinez, ci saranno tra gli altri il vescovo di Rimini,
monsignor Francesco Lambiasi, e monsignor Francesco Pio Tamburrino,
arcivescovo di Foggia- Bovino. E poi Ronald W. Nikkel, presidente
internazionale di « Prison Felloship International » , Edoardo
Patriarca, segretario del Comitato scientifico e organizzatore delle
Settimane sociali dei cattolici italiani, il sociologo Massimo
Introvigne e Sebastiano Ardita, direttore generale del Dipartimento
amministrazione penitenziaria. Oltre al progetto « Sicomoro » , l’altra
novità che sarà presentata alla Conferenza è la « Diakonia RnS Onlus » ,
un’associazione attraverso la quale per la prima volta i volontari del
Rinnovamento nello Spirito Santo si danno una veste giuridica
associativa. ( S. M.)
AVVENIRE – 6 dicembre 2009
L’evento. Il segretario generale della Cei ha aperto la Conferenza degli
animatori del RnS. Il presidente Martinez: con la formazione rispondiamo
alla sfida educativa lanciata dalla Chiesa
«Il cuore di Dio, la nostra misura». Il vescovo Crociata al Rinnovamento
nello Spirito: no al pessimismo
DAL NOSTRO INVIATO A RIMINI SALVATORE MAZZA
In un tempo « così difficile » come quello che stiamo vivendo, sono due,
per chi crede, le tentazioni da evitare. La prima è « quella di vedere
solo male attorno a noi, poiché in realtà la messe matura dice che Dio è
all’opera, e non possiamo mai pensare che il male sia più forte di lui».
La seconda altrettanto forte, è invece quella « di rinchiuderci nel
nostro piccolo mondo, qualunque esso sia » . Al contrario e sempre, «
siamo chiamati alla generosità del cuore di Dio», la quale « non ha a
che fare solo con i beni, ma con la generosità e la sovrabbondanza
dell’amore » . Per questo « abbiamo bisogno di essere generosi di
speranza, di un cuore largo di fiducia in Dio e di fiducia nelle
possibilità di bene del nostro prossimo ». A Rimini, nell’omelia della
Messa che ieri sera ha inaugurato la XXXIII Conferenza nazionale
animatori del Rinnovamento nello Spirito santo, è stato in questi
termini che il segretario generale della Conferenza episcopale italiana,
il vescovo Mariano Crociata, ha inquadrato il tema scelto per questo
appuntamento annuale, Rafforzatevi nella potenza del Signore e indossate
l’armatura di Dio. Infatti, ha spiegato il presule parlando agli oltre
quattromila partecipanti che affollavano il Palacongressi, «il credente
non si lascia mai sgomentare dalle minacce di ogni genere, poiché la sua
forza risiede interamente nella fede che fa poggiare saldamente sulla
potenza stessa di Dio » . E « così ancorati, anche le lotte più dure
saranno sostenute con una capacità di difesa e di attacco che non teme
confronti con nessun potere, umano o sovrumano che sia » . Del resto,
aveva sottolineato nel suo saluto a Crociata il presidente del Rns,
Salvatore Martinez, « non siamo qui per lanciare ' nuove crociate' nella
Chiesa, né per impugnare il crocifisso staccato dalle pareti a mo’ di
spada e scendere in piazza per rivendicare o imporre primazie di sorta »
. Piuttosto, « noi siamo qui per chiedere, umilmente, come nella
preghiera che Paolo rivolge al Signore per la comunità di Efeso, di
essere ' potentemente rafforzati dallo Spirito...', per combattere
dentro di noi, non fuori di noi, le tentazioni e le seduzioni che
immiseriscono il nostro cuore e ci spingono a peccare contro Dio e
contro l’uomo » . È d’altra parte proprio in tale capacità, ha detto
ancora Martinez, che si fonda il Progetto unitario di formazione
definito dal Rns, il quale « è la nostra prima risposta ideale e
fattuale alla sfida educativa in atto, alla quale i nostri vescovi ci
chiamano per il decennio che viene » . Un riferimento agli orientamenti
pastorali che i vescovi stanno impostando per il prossimo decennio che
il segretario generale della Cei, nella sua risposta al saluto del
presidente, ha raccolto sottolineando la « grandissima importanza » del
tema. E invitando « ad accompagnare con la preghiera » ora il cammino di
preparazione degli orientamenti e, poi, « a portarli avanti » affinché
la « nostra società intera venga attraversata da questo impegno di
dedizione verso le nuove generazioni » , ha spiegato Crociata ribadendo
« l’attenzione e vigilanza grata e responsabile con cui i vescovi
seguono il vostro cammino » . « Un movimento come il vostro – ha
osservato ancora il presule – assolve il compito importante e delicato
di rianimare la vita delle nostre comunità e di far giungere la parola
del Vangelo e la presenza di Cristo alle persone lontane». Fondamentale,
in questa luce, appare dunque la scelta fatta per questa conferenza
degli animatori, che per quattro giorni, tra relazioni, momenti di
preghiera e laboratori, esplorerà le piste su cui indirizzare il proprio
impegno. «I vostri lavori – ha scritto nel messaggio indirizzato
all’assemblea il cardinale Stanislaw Rylko, presidente del Pontificio
Consiglio per i laici – si presentano ricchi e intensi. A momenti di
formazione per animatori e responsabili, unirete la presentazione di
nuove iniziative di solidarietà nonché l’attenzione agli Orientamenti
pastorali della Chiesa italiana per offrire il vostro contributo fattivo
all’attuale ' emergenza educativa'. Sono certo che questi giorni saranno
per voi tempi di grazia, kairòs, occasioni favorevoli per arricchirvi di
nuova speranza da comunicare a tanti ».
www.rimini.goturismo.it - 5 dicembre 2009
RINNOVAMENTO NELLO SPIRITO: RIMINI,APERTA 33° CONFERENZA ANIMATORI
(AGI) - Rimini, 5 dic. - Si e' aperta oggi a Rimini, per concludersi
martedi' 8, la XXXIII Conferenza Nazionale Animatori del Rinnovamento
nello Spirito ...
www.sancristoforozzano.org – 5 dicembre 2009
Gli Animatori di Rns a Congresso a RiminiS.E. Mons. Crociata presiede la
celebrazione eucaristica
S.E. Mons. Mariano Crociata, Segretario Generale della CEI, ha
presieduto la celebrazione eucaristica il 5 dicembre 2009 nell‘ambito
della 33ª Conferenza Nazionale Animatori del Rinnovamento nello Spirito
Santo in programma dal 5 all‘8 dicembre presso il Palacongressi di
Rimini, dal titolo: “Rafforzatevi nella potenza del Signore e indossate
l‘armatura di Dio”. Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito
www.rns-italia.it .
www.liquida.it – 4
dicembre 2009
Rinnovamento dello Spirito: da sabato riflette sul carcere
Dipartimento amministrazione penitenziaria ed Edoardo Patriarca,
segretario del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane
Sociali dei Cattolici italiani. Nel corso dei lavori sara’ presentato il
”Progetto Sicomoro” per la redenzione...
www.pontifex.roma.it – 6 dicembre 2009
RnS: costituite due nuove Onlus per volontari e assistenti detenuti
Alla vigilia della XXXIII Conferenza Nazionale Animatori, per la prima
volta i volontari del Rinnovamento nello Spirito Santo (RnS) si danno
una veste giuridica associativa. Continuano anche le novità per
l’evangelizzazione e l’assistenza ai carcerati ed alla loro famiglie.
Con atto notarile, oggi a Rimini, il RnS - Movimento ecclesiale che in
Italia conta oltre 200mila aderenti, raggruppati in più di 1.900 gruppi
e comunità - ha dato vita a due associazioni: Diakonia RnS Onlus e
Prison Fellowship Italia Onlus (PFIt). Diakonia RnS Onlus è
un’associazione di volontari che prestano servizio nel Rinnovamento,
figure fondamentali nella storia del Movimento e nella costruzione di
tutte le dinamiche di servizio e di fraternità presenti e future.
Presidente della nuova Associazione è Fabio Ardizzone, delegato
nazionale pro-tempore per il volontariato. Il Consiglio di
Amministrazione è formato da sette ... figure “storiche” del
volontariato in seno al RnS, provenienti dal nord, centro e sud Italia.
L’Associazione raggrupperà circa mille persone. La Prison Fellowship
Italia Onlus, federandosi con la Prison Fellowship International, la più
grande organizzazione cristiana impegnata nel mondo carcerario e
presente in oltre 100 Paesi del mondo, ha come obiettivo quello di
sostenere i detenuti e i familiari, oltre che creare percorsi di
redenzione umana e spirituale nell’ottica della restituzione, del
perdono, della fraternità umana. Presidente dell’Associazione, con sede
a Roma, è Marcella Reni, attualmente Direttore del RnS. Entrambe le
iniziative saranno annunciate al Palacongressi di Rimini, durante la
XXXIII Conferenza Nazionale Animatori del Movimento, in programma dal 5
all’8 dicembre, sul tema “Rafforzatevi nella potenza del Signore e
indossate l’armatura di Dio” (cf Ef 6, 10-11). Il pomeriggio di lunedì
7, nell’ambito di un simposio sull’evangelizzazione delle carceri,
frutto proprio della PFIt, sarà presentato il ‘Progetto Sicomoro’ volto
alla riabilitazione morale e spirituale dei detenuti. All’incontro
parteciperà, tra gli altri, Ronald W. Nikkel, presidente mondiale della
Prison Fellowship International; e il Cons. Sebastiano Ardita, direttore
generale del trattamento presso il Dipartimento dell’Amministrazione
Penitenziaria del Ministero della Giustizia. “Due opportune e preziose
realizzazioni – commenta Salvatore Martinez, presidente nazionale RnS –
che proietteranno un gran numero di volontari e di testimoni nell’agone
sociale e culturale del nostro tempo sempre più scristianizzato. Le
pedagogie educative e rieducative di rinnovamento spirituale dell’umano,
unitamente alla capacità di farsi prossimo ad ogni debole nello stile
evangelico della compassione e della fraternità, sono la missione
carismatica che le due neo Associazioni si prefiggono di realizzare. Una
prima, pronta risposta creativa del nostro Movimento all’impegno
richiesto per fronteggiare l’emergenza educativa in atto”.
SIR – 7 luglio 2009
VOLONTARIATO IN CARCERE: RNS, AL VIA ANCHE IN ITALIA IL “PROGETTO
SICOMORO”
Viene inaugurata oggi la sede italiana del Prison Fellowship
International la più importante organizzazione cristiana a sostegno dei
detenuti, che conta uno staff di circa 500 persone, 100.000 volontari e
105 sedi nazionali in altrettanti Paesi del mondo. Il piano di azioni
per l’Italia sarà presentato questo pomeriggio a Rimini nell’ambito
della XXXIII Conferenza nazionale animatori del Rinnovamento nello
Spirito Santo. Interverranno: Marcella Reni, direttore RnS e presidente
italiano del Prison Fellowship International, Ronald W. Nikkel,
presidente mondiale della stessa e Sebastiano Ardita, direttore generale
del Dipartimento amministrazione penitenziaria (Dap). L’obiettivo è
sviluppare in Italia alcuni dei progetti portati avanti da questa
importante organizzazione internazionale, primo fra tutti il Progetto
Sicomoro, già attivo in oltre 100 paesi, fra cui Ruanda, Iran e
Afghanistan, come strumento di evangelizzazione all’interno delle
carceri a vantaggio sia dei detenuti che delle vittime di reati. (segue)
VOLONTARIATO IN CARCERE: RNS, AL VIA ANCHE IN ITALIA IL “PROGETTO
SICOMORO” (2)
Lo spirito del Progetto Sicomoro consiste nel far incontrare e dialogare
le vittime e gli autori di reati all’interno del carcere. Con
l’obiettivo di realizzare la “giustizia restituiva” per chi ha subito un
crimine e la riabilitazione morale e spirituale per chi l’ha commesso.
“Si chiede ai detenuti di identificarsi nelle vittime per capire il
danno causato - spiega Marcella Reni - ma allo stesso tempo si chiede a
chi ha subito un reato di capire la storia di chi l’ha commesso e le
condizioni di vita in carcere”. Questo modello di giustizia rieducativa
è stato applicato anche in situazioni molto complesse, come in Ruanda,
al fine di ristabilire la coesione sociale dopo il genocidio. “Due donne
hanno incontrato gli assassini dei loro familiari - continua il
Direttore RnS - anche se raramente si riesce a mettere insieme il
colpevole e la vittima dello stesso reato”. Il primo appuntamento per la
formazione dei volontari del Rinnovamento che si attiveranno nell’ambito
del progetto è a febbraio 2010. Previsto per marzo 2010 invece, l’avvio
del programma nelle prime cinque regioni italiane - Sicilia, Lazio,
Campania, Veneto e Lombardia – dove il RnS ha già avviato progetti
finalizzati al reinserimento sociale e lavorativo dei carcerati.
ANSA – 7 dicembre 2009
RINNOVAMENTO SPIRITO LANCIA DIALOGO DETENUTI-VITTIME REATI
(ANSA) - RIMINI, 7 DIC - Far incontrare e dialogare in carcere le
vittime e gli autori di reati. E’ l’obiettivo del progetto Sicomoro,
lanciato dal Rinnovamento nello Spirito, il movimento ecclesiale che in
Italia conta oltre 200 mila aderenti ed e’ riunito al Palacongressi di
Rimini per la 33/a conferenza nazionale animatori, in programma fino a
domani. Il progetto, gia’ attivo in 105 paesi fra cui Ruanda, Iran e
Afghanistan, e’ inteso come strumento di evangelizzazione all’interno
delle carceri a vantaggio sia dei detenuti sia delle vittime di reati.
Nel pomeriggio anche l’annuncio ufficiale dell’apertura della sede
italiana del ’Prison fellowship international’ (una delle piu’
importanti organizzazioni cristiane a sostegno dei detenuti con uno
staff di circa 500 persone e 100.000 volontari) che sara’ a Roma. Come
spiega una nota del movimento, la partecipazione al progetto sara’
aperta anche a detenuti di altre religioni. Primo appuntamento a
febbraio, per la formazione dei volontari a disposizione del progetto,
mentre a marzo il programma partira’ in Sicilia, Lazio, Campania, Veneto
e
Lombardia, regioni in cui il movimento ha avviato progetti per il
reinserimento sociale e lavorativo dei detenuti.(ANSA).
ASCA – 7 dicembre 2009
CARCERI: PARTE IN ITALIA 'PROGETTO SICOMORO' PER GIUSTIZIA RESTITUTIVA
(ASCA) - Roma, 7 dic - Viene inaugurata oggi la sede italiana del Prison
Fellowship International la piu’ importante organizzazione cristiana a
sostegno dei detenuti, che conta uno staff di circa 500 persone, 100.000
volontari e 105 sedi nazionali in altrettanti Paesi del mondo. Il piano
di azioni per l’Italia sara’ presentato questo pomeriggio a Rimini
nell’ambito della XXXIII Conferenza nazionale animatori del Rinnovamento
nello Spirito Santo (Rns). L’obiettivo e’ sviluppare in Italia alcuni
dei progetti portati avanti da questa importante organizzazione
internazionale, primo fra tutti il Progetto Sicomoro, gia’ attivo in
oltre 100 paesi, fra cui Ruanda, Iran e Afghanistan, come strumento di
evangelizzazione all’interno delle carceri a vantaggio sia dei detenuti
che delle vittime di reati. Con l’obiettivo di realizzare la ’giustizia
restitutiva’ per chi ha subito un crimine e la riabilitazione morale e
spirituale per chi l’ha commesso: ’Si chiede ai detenuti di
identificarsi nelle vittime per capire il danno causato - spiega
Marcella Reni - ma allo stesso tempo si chiede a chi ha subito un reato
di capire la storia di chi l’ha commesso e le condizioni di vita in
carcere’. Questo modello e’ stato applicato anche in situazioni molto
complesse, come in Ruanda, al fine di ristabilire la coesione sociale
dopo il genocidio. ’Due donne hanno incontrato gli assassini dei loro
familiari - continua il direttore Rns - anche se raramente si riesce a
mettere insieme il colpevole e la vittima dello stesso reato’.
www.metropolisweb.it – 7 dicembre 2009
Rinnovamento Spirito lancia dialogo detenuti-vittime di reati
RIMINI - Far incontrare e dialogare in carcere le vittime e gli autori
di reati. E´ l´obiettivo del progetto Sicomoro, lanciato dal
Rinnovamento nello Spirito, il movimento ecclesiale che in Italia conta
oltre 200 mila aderenti ed è riunito al Palacongressi di Rimini per la
33/a conferenza nazionale animatori, in programma fino a domani. Il
progetto, già attivo in 105 paesi fra cui Ruanda, Iran e Afghanistan, è
inteso come strumento di evangelizzazione all´interno delle carceri a
vantaggio sia dei detenuti sia delle vittime di reati. Nel pomeriggio
anche l´annuncio ufficiale dell´apertura della sede italiana del ´Prison
fellowship international´ (una delle più importanti organizzazioni
cristiane a sostegno dei detenuti con uno staff di circa 500 persone e
100.000 volontari) che sarà a Roma. Come spiega una nota del movimento,
la partecipazione al progetto sarà aperta anche a detenuti di altre
religioni. Primo appuntamento a febbraio, per la formazione dei
volontari a disposizione del progetto, mentre a marzo il programma
partirà in Sicilia, Lazio, Campania, Veneto e Lombardia, regioni in cui
il movimento ha avviato progetti per il reinserimento sociale e
lavorativo dei detenuti.
www.polpen.it – 7 dicembre 2009
Il progetto Sicomoro fa incontrare vittime e autori di reati
Far incontrare e dialogare le vittime e gli autori di reati. Questo è lo
spirito del progetto Sicomoro: gruppi di persone che dialogano e si
confrontano all'interno del carcere per capire la vita, le azioni e le
motivazioni degli uni e degli altri. Obiettivo: la "giustizia
restitutiva" per chi ha subito un crimine e la riabilitazione morale e
spirituale per chi l'ha commesso.
www.confinionline.it – 7 dicembre 2009
Detenuti e vittime insieme per un nuovo modello di giustizia
rieducativa. Rinnovamento nello Spirito Santo dà il via in Italia al
progetto Sicomoro, l’esperienza che mira alla redenzione del mondo
carcerario mettendo insieme chi ha commesso e chi ha subito reati.
Far incontrare e dialogare le vittime e gli autori di reati. Questo è lo
spirito del progetto Sicomoro: gruppi di persone che dialogano e si
confrontano all’interno del carcere per capire la vita, le azioni e le
motivazioni degli uni e degli altri. Obiettivo: la “giustizia
restitutiva” per chi ha subito un crimine e la riabilitazione morale e
spirituale per chi l’ha commesso. E’ con questo progetto che
Rinnovamento nello Spirito Santo (RnS) – Movimento ecclesiale che in
Italia conta oltre 200mila aderenti, raggruppati in più di 1.900 gruppi
e comunità - inaugura oggi l’apertura della sede italiana del Prison
Fellowship International la più importante organizzazione cristiana a
sostegno dei detenuti, che conta uno staff di circa 500 persone, 100.000
volontari e 105 sedi nazionali in altrettanti Paesi del mondo.
L’obiettivo sarà quello di sviluppare in Italia alcuni dei progetti
portati avanti da questa importante organizzazione internazionale, primo
fra tutti il Progetto Sicomoro, già attivo in oltre 100 paesi, fra cui
Ruanda, Iran e Afghanistan, come strumento di evangelizzazione
all’interno delle carceri a vantaggio sia dei detenuti che delle vittime
di reati. Il piano di azioni per l’Italia sarà presentato questo
pomeriggio nell’ambito della XXXIII Conferenza Nazionale Animatori del
Rinnovamento nello Spirito Santo (RnS), che vede riunite al
Palacongressi di Rimini sino all’8 dicembre circa 4.000 persone tra
animatori e responsabili del Movimento. Alla presentazione interverranno
Marcella Reni, direttore di Rinnovamento nello Spirito Santo (RnS) e
presidente italiano del Prison Fellowship International, Ronald W.
NikkeI, presidente mondiale di Prison Fellowship International e il
Cons. Sebastiano Ardita, direttore generale del Dipartimento
Amministrazione Penitenziaria. “Nell’ambito del progetto Sicomoro, si
chiede ai detenuti di identificarsi nelle vittime per capire il danno
causato – spiega Marcella Reni - ma allo stesso tempo si chiede a chi ha
subito un reato di capire la storia di chi l’ha commesso e le condizioni
di vita in carcere”. Il Progetto Sicomoro promuove un modello di
giustizia rieducativa che è stato applicato anche in situazioni molto
complesse, come ad esempio in Ruanda, con l’obiettivo di ristabilire la
coesione sociale a seguito del genocidio. “Nell’ambito del progetto
sviluppato in Ruanda due donne hanno incontrato gli assassini dei loro
familiari – continua Marcella Reni – anche se raramente si riesce a
mettere insieme il colpevole e la vittima dello stesso reato”. Questa
esperienza è stata raccontata nel documentario ‘As we forgive’, che ha
ottenuto nel 2009 importanti riconoscimenti da parte della critica
internazionale. Nel progetto Sicomoro la componente religiosa e
spirituale è ovviamente molto forte. Gli incontri si articolano,
infatti, in una serie di tappe e sessioni che, partendo da un analisi
dei testi sacri funzionale a comprendere le parole di Dio riguardo al
delitto, passano attraverso l’assunzione di responsabilità rispetto a
quanto è stato commesso, la confessione, il perdono e la
riconciliazione. “La partecipazione sarà aperta anche a detenuti di
altre religioni – spiega Marcella Reni – in questi casi ci richiameremo
al Dio che è comune a tutti, o comunque alla dimensione spirituale”.
Primo appuntamento a febbraio 2010 per la formazione dei volontari di
Rinnovamento nello Spirito Santo (RnS) che si attiveranno nell’ambito
del progetto. Previsto per Marzo 2010 invece, l’avvio del programma
nelle prime 5 regioni italiane - Sicilia, Lazio, Campania, Veneto e
Lombardia - territori in cui Rinnovamento nello Spirito Santo (RnS) ha
già avviato importanti progetti focalizzati sul reinserimento sociale e
lavorativo della popolazione carceraria. Il Rinnovamento nello Spirito
Santo (RnS) è un movimento ecclesiale con oltre 200.000 aderenti. Conta
circa 1900 Gruppi e Comunità presenti in tutta Italia, soprattutto al
Sud, 9 missioni all’estero, 3 scuole nazionali residenziali di
formazione. RnS intende farsi interprete di una nuova stagione di
responsabilità ecclesiale riaffermando il primato di una dimensione
spirituale e di una laicità operosa, culturalmente autonoma e attenta
alla promozione dell’uomo e della sua dimensione familiare e sociale.
RnS opera anche attraverso la Fondazione “Mons. Francesco di Vincenzo”,
un ente morale ed ecclesiastico costituito ad Enna per ricordare uno
degli iniziatori del Rinnovamento nello Spirito in Sicilia. Principali
aree di servizio della Fondazione sono il sostegno alle quattro
formazioni sociali in cui l’uomo nasce, cresce, si forma, si relaziona e
realizza la sua personalità: famiglia, Chiesa, cultura e lavoro.
Presidente di RnS è dal 1997 Salvatore Martinez. Prison Fellowship
Italia Onlus (PFIt) è un’associazione creata da Rinnovamento nello
Spirito Santo (RnS) alla vigilia della XXXIII Conferenza Nazionale
Animatori. Federata con la Prison Fellowship International, la più
grande organizzazione cristiana impegnata nel mondo carcerario e
presente in oltre 100 Paesi, questa associazione nasce con l’obiettivo
di sostenere i detenuti e i familiari, oltre che creare percorsi di
redenzione umana e spirituale, nell’ottica della restituzione, del
perdono, della fraternità umana. Presidente dell’Associazione, con sede
a Roma, è Marcella Reni, attualmente Direttore del RnS.
www.newsrimini.it – 7 dicembre 2009
Rinnovamento nello Spirito da Rimini lancia il progetto Sicomoro
Far incontrare e dialogare in carcere le vittime e gli autori di reati.
E' l'obiettivo del progetto Sicomoro, lanciato dal Rinnovamento nello
Spirito riunito al Palacongressi di Rimini per la 33esima conferenza
nazionale animatori, in programma fino a domani. Il progetto, già attivo
in 105 paesi fra cui Ruanda, Iran e Afghanistan, è inteso come strumento
di evangelizzazione all'interno delle carceri a vantaggio sia dei
detenuti sia delle vittime di reati. Nel pomeriggio anche l'annuncio
ufficiale dell'apertura della sede italiana del 'Prison fellowship
international' (una delle più importanti organizzazioni cristiane a
sostegno dei detenuti con uno staff di circa 500 persone e 100.000
volontari) che sarà a Roma. Come spiega una nota del movimento, la
partecipazione al progetto sarà aperta anche a detenuti di altre
religioni. Primo appuntamento a febbraio, per la formazione dei
volontari a disposizione del progetto, mentre a marzo il programma
partirà in Sicilia, Lazio, Campania, Veneto e Lombardia, regioni in cui
il movimento ha avviato progetti per il reinserimento sociale e
lavorativo dei detenuti.
www.vivienna.it – 7 dicembre 2009
RnS: al via il Progetto Sicomoro
Far incontrare e dialogare le vittime e gli autori di reati. Questo è lo
spirito del Progetto Sicomoro: gruppi di persone che dialogano e si
confrontano all’interno del carcere per capire la vita, le azioni e le
motivazioni degli uni e degli altri. Obiettivo: la ‘giustizia
restitutiva’ per chi ha subito un crimine e la riabilitazione morale e
spirituale per chi l’ha commesso. E’ con questo progetto che il
Rinnovamento nello Spirito Santo (RnS) - Movimento ecclesiale che in
Italia conta oltre 200mila aderenti, raggruppati in più di 1.900 gruppi
e comunità - inaugura oggi l’apertura della sede italiana del Prison
Fellowship International la più importante organizzazione cristiana a
sostegno dei detenuti, che conta uno staff di circa 500 persone, 100.000
volontari e 105 sedi nazionali in altrettanti Paesi del mondo.
L’obiettivo sarà quello di sviluppare in Italia alcuni dei progetti
portati avanti da questa importante organizzazione internazionale, primo
fra tutti il Progetto Sicomoro, già attivo in oltre 100 paesi, fra cui
Ruanda, Iran e Afghanistan, come strumento di evangelizzazione
all’interno delle carceri a vantaggio sia dei detenuti che delle vittime
di reati. Il piano di azioni per l’Italia sarà presentato questo
pomeriggio nell’ambito della XXXIII Conferenza Nazionale Animatori RnS,
che vede riunite, al Palacongressi di Rimini, sino all’8 dicembre, circa
4mila persone tra animatori e responsabili del Movimento. Alla
presentazione interverranno: Marcella Reni, direttore RnS e presidente
italiano del Prison Fellowship International; Ronald W. Nikkel,
presidente mondiale di Prison Fellowship International; Sebastiano
Ardita, direttore generale del Dipartimento Amministrazione
Penitenziaria. “Nell’ambito del progetto Sicomoro, si chiede ai detenuti
di identificarsi nelle vittime per capire il danno causato - spiega
Marcella Reni - ma allo stesso tempo si chiede a chi ha subito un reato
di capire la storia di chi l’ha commesso e le condizioni di vita in
carcere”. Il Progetto Sicomoro promuove un modello di giustizia
rieducativa che è stato applicato anche in situazioni molto complesse,
come ad esempio in Ruanda, con l’obiettivo di ristabilire la coesione
sociale a seguito del genocidio. “Nell’ambito del progetto sviluppato in
Ruanda due donne hanno incontrato gli assassini dei loro familiari -
continua il Direttore RnS - anche se raramente si riesce a mettere
insieme il colpevole e la vittima dello stesso reato”. Questa esperienza
è stata raccontata nel documentario ‘As we forgive’, che ha ottenuto nel
2009 importanti riconoscimenti da parte della critica internazionale.
Nel Progetto Sicomoro la componente religiosa e spirituale è molto
forte. Gli incontri si articolano, infatti, in una serie di tappe e
sessioni che, partendo da un analisi dei testi sacri funzionale a
comprendere le parole di Dio riguardo al delitto, passano attraverso
l’assunzione di responsabilità rispetto a quanto è stato commesso, la
confessione, il perdono e la riconciliazione. “La partecipazione sarà
aperta anche a detenuti di altre religioni – prosegue Reni – in questi
casi ci richiameremo al Dio che è comune a tutti, o comunque alla
dimensione spirituale”. Primo appuntamento a febbraio 2010 per la
formazione dei volontari del Rinnovamento che si attiveranno nell’ambito
del progetto. Previsto per marzo 2010 invece, l’avvio del programma
nelle prime 5 regioni italiane - Sicilia, Lazio, Campania, Veneto e
Lombardia - territori in cui il RnS ha già avviato importanti progetti
focalizzati sul reinserimento sociale e lavorativo della popolazione
carceraria.
www.ilponte.it – 7 dicembre 2009
Rinnovamento nello Spirito da Rimini lancia il progetto Sicomoro
Far incontrare e dialogare in carcere le vittime e gli autori di reati.
E' l'obiettivo del progetto Sicomoro, lanciato dal Rinnovamento nello
Spirito riunito al Palacongressi di Rimini per la 33esima conferenza
nazionale animatori, in programma fino a domani. Il progetto, già attivo
in 105 paesi fra cui Ruanda, Iran e Afghanistan, è inteso come strumento
di evangelizzazione all'interno delle carceri a vantaggio sia dei
detenuti sia delle vittime di reati. Nel pomeriggio anche l'annuncio
ufficiale dell'apertura della sede italiana del 'Prison fellowship
international' (una delle più importanti organizzazioni cristiane a
sostegno dei detenuti con uno staff di circa 500 persone e 100.000
volontari) che sarà a Roma. Come spiega una nota del movimento, la
partecipazione al progetto sarà aperta anche a detenuti di altre
religioni. Primo appuntamento a febbraio, per la formazione dei
volontari a disposizione del progetto, mentre a marzo il programma
partirà in Sicilia, Lazio, Campania, Veneto e Lombardia, regioni in cui
il movimento ha avviato progetti per il reinserimento sociale e
lavorativo dei detenuti. (ANSA)
www.ristretti.it – 7 dicembre 2009
Redattore Sociale, 4 dicembre 2009
Dal "Polo" siciliano di Caltagirone il progetto di Rinnovamento nello
Spirito si estende a Campania, Lazio, Veneto e Lombardia. Opportunità di
lavoro anche per i carcerati a fine pena con meno di tre anni da
scontare. Ex carcerati "accompagnati" in un percorso di ritorno nel
mondo del lavoro. Per evitare il rischio di recidiva. Fa passi avanti e
si allarga dalla Sicilia ad altre quattro regioni il progetto dell’Anrel,
l’Agenzia nazionale reinserimento e lavoro ex detenuti, frutto di una
convenzione firmata lo scorso primo ottobre dal ministro della Giustizia
Angelino Alfano con il movimento Rinnovamento nello Spirito. Finanziato
con oltre 6 milioni di euro per i primi tre anni, il progetto punta a
creare una vera "agenzia di collocamento nazionale" e un incubatore
d’impresa per gli ex detenuti e anche per i detenuti che devono scontare
pene residue inferiori ai tre anni. Per loro è previsto un percorso di
formazione al lavoro e tutoraggio già partito in Sicilia, e che ora sarà
esteso a Campania, Lazio, Veneto e Lombardia, regioni che da sole
rappresentano il 53% della popolazione carceraria. Si tratta, in fasi
successive, di creare una banca dati nazionale per avere una mappa delle
capacità professionali e delle competenze degli ex detenuti; di aprire
nelle carceri spazi di consulenza per i detenuti e i loro familiari, con
colloqui gestiti dagli operatori della Fondazione Mons. Di Vincenzo
(legata a Rinnovamento nello Spirito).
Di avviare per gli ex carcerati, infine, percorsi di lavoro sul modello
del Polo di eccellenza "Mario e Luigi Sturzo", già attivo dal 2003 a
Caltagirone, in Sicilia: qui detenuti prossimi alla fine pena o già
usciti dal carcere lavorano in una tenuta agricola di 52 ettari
coltivando agrumi, olivi, grano o producendo ceramiche e oggetti
artigianali in ferro battuto in laboratori. Si tratta per ora di 8
detenuti con le loro famiglie, ma altri 26 sono in arrivo all’inizio del
2010. Il progetto di recupero in Sicilia è gestito dalla Fondazione Di
Vincenzo insieme alla Caritas e col sostegno della Conferenza episcopale
italiana. Quattro sedi per nuovi "Poli d’eccellenza" sono state
individuate a Venezia, Milano, Napoli e Roma. Sono previsti anche
programmi di microcredito per gli ex detenuti che decidono di avviare
un’impresa. A gennaio, poi, è previsto a Roma l’insediamento del
comitato direttivo dell’Anrel. "Non basta sfollare le carceri o
costruirne altre per risolvere il problema dell’alta percentuale di
recidiva - commenta Salvatore Martinez, presidente di Rinnovamento nello
Spirito -: l’unico vero antidoto è il lavoro nelle carceri per il
recupero spirituale e sociale dei detenuti. Le statistiche dimostrano
che le persone a cui viene data un’opportunità di ricostruirsi una vita
scelgono di non tornare a delinquere". Per Marcella Reni, direttrice di
Rinnovamento, l’attuale sovraffollamento delle carceri italiane "è un
motivo in più per creare percorsi di recupero e ritorno al lavoro
esterni agli istituti di pena", come il progetto dell’Anrel e quello per
le madri detenute con figli piccoli che sta per partire a Villarosa
(Enna).
Detenuti e vittime si incontrano: dagli Usa il progetto Sicomoro
Far incontrare le vittime e gli autori di reati. È questa l’idea alla
base del progetto Sicomoro: piccoli gruppi di 8 o 12 persone che si
confrontano per qualche settimana all’interno del carcere per capire le
motivazioni, la vita e le azioni degli uni e degli altri. Obiettivo, la
"giustizia restitutiva" per chi ha subito un crimine e la riabilitazione
morale e spirituale per chi l’ha commesso. Ideato negli Stati Uniti
dall’associazione Prison Fellowship International, il progetto è attivo
in oltre 100 paesi, fra cui Ruanda, Iran e Afghanistan, e ora arriva
anche in Italia. L’iniziativa sarà presentata nel corso della conferenza
nazionale degli animatori di Rinnovamento nello Spirito Santo, dal 5
all’8 dicembre al Palacongressi di Rimini, movimento già attivo nelle
carceri italiane con altri progetti. Per l’occasione inaugura anche il
ramo italiano di Prison Fellowship, e nella città romagnola arriverà il
presidente dell’associazione, Ronald W. Nikkel. "Il progetto partirà in
cinque regioni (Sicilia, Lazio, Campania, Veneto e Lombardia) - spiega
Marcella Reni, direttrice di Rinnovamento nello Spirito Santo e
presidente italiana di Prison Fellowship -. A febbraio formeremo i
volontari con due weekend a Ravenna e Castellamare di Stabia, in modo da
essere pronti a partire per marzo". Ma in cosa consiste il progetto
Sicomoro? "Si chiede ai detenuti di identificarsi nelle vittime per
capire il danno causato - continua Marcella Reni -, ma allo stesso tempo
si chiede a chi ha subito un reato di capire la storia di chi l’ha
commesso e le condizioni di vita in carcere". La riabilitazione dei
detenuti si accompagna così alla "giustizia restitutiva" per le vittime.
"Il metodo è stato usato anche in casi molto complessi, ad esempio
relativi al genocidio in Ruanda (due donne hanno incontrato gli
assassini dei loro familiari, esperienza raccontata nel documentario As
we forgive) - spiega la direttrice - anche se raramente si riesce a
mettere insieme il colpevole e la vittima dello stesso reato". A partire
dal nome, la componente religiosa e spirituale nel progetto Sicomoro è
molto forte. Gli incontri prevedono per esempio un momento dedicato alla
confessione, e il perdono (in senso cristiano) è ovviamente uno degli
obiettivi da raggiungere. "La partecipazione però è aperta a tutti i
detenuti, anche a quelli di altre religioni - precisa Marcella Reni -:
in questi casi ci richiamiamo al Dio che è comune a tutti, o comunque
alla dimensione spirituale". La partecipazione al progetto è volontaria
e può essere sospesa in qualsiasi momento. Il progetto verrà illustrato
nel dettaglio il 7 dicembre a Rimini, dove Ronald W. Nikkel porterà
alcune testimonianze e dove sono attese circa 4mila persone. La
conferenza sarà l’occasione per rilanciare tutti i progetti di
Rinnovamento nello Spirito Santo relativi al carcere.
Sicilia: nasce un "carcere senza sbarre" per le detenute con figli
"Mai più bambini nelle carceri italiane". Con questo obiettivo sta per
partire un progetto del movimento ecclesiale Rinnovamento nello Spirito
che, grazie a una convenzione col ministero di Giustizia, prevede di far
uscire 50 donne detenute con i loro figli sotto i tre anni e di dare
loro un’opportunità di lavoro e riabilitazione sociale mentre scontano
la pena. Le prime otto detenute e i loro bambini saranno trasferite
all’inizio del 2010 nella "prigione senza sbarre" di Villarosa, Comune
siciliano in provincia di Enna, dove vivranno in due ville confiscate
alla mafia. Qui lavoreranno alla creazione di una linea di vestiti per
bambini, con i macchinari forniti dall’imprenditrice Marina Salomon,
presidente dell’azienda Altana. La struttura detentiva esterna al
carcere si trasforma così in un centro di formazione professionale, che
vuole offrire alle donne una possibilità di lavoro e in prospettiva di
reinserimento, e ai loro figli l’opportunità di crescere in un ambiente
diverso da quello penitenziario. "Sono circa una sessantina in Italia -
spiegano infatti i volontari di Rinnovamento - i bambini che vivono in
carcere con le loro madri. Ma anche nelle situazioni migliori, come gli
istituti di pena dove sono state create delle sezioni nido, il carcere
non può essere compatibile con le esigenze di socializzazione e di
sviluppo dei più piccoli: sovraffollamento, regole e tempi delle
strutture creano nei bambini stati di stress, insonnia, disturbi che ne
compromettono la crescita e tensioni che si ripercuotono nel rapporto
madre-figlio". Malgrado una risoluzione del Parlamento europeo (13 marzo
2008) e le leggi italiane sull’assistenza all’esterno dei figli minori
delle detenute, è stato quasi impossibile finora applicare queste
misure: soprattutto nel caso di donne recidive, in carcere per reati di
spaccio e contro il patrimonio. "Così di fatto - osserva Rinnovamento -
ai bambini nei primi anni di vita non è garantita la convivenza nello
stato di libertà con la madre detenuta". Di qui il progetto "Maternità e
fraternità nella legalità": il primo "carcere senza sbarre" in Sicilia è
un modello che il movimento spera poi di poter esportare in altre
regioni. L’iniziativa è frutto di una convenzione tra la Fondazione Di
Vincenzo, braccio operativo di Rinnovamento nello Spirito, il ministero
della Giustizia, il Commissariato per i beni confiscati alla mafia, il
Comune di Villarosa e la prefettura di Enna. Se ne parlerà tra l’altro
dal 5 all’8 dicembre a Rimini, dove si tiene la conferenza nazionale
animatori di Rinnovamento: un appuntamento di formazione per 4mila
volontari del movimento, e un’occasione per lanciare i progetti sociali
di un’organizzazione che conta oltre 200mila aderenti.
AVVENIRE – 8 dicembre 2009
L'iniziativa RnS, la riconciliazione entra in cella. Rimini: la 33ª
Conferenza nazionale animatori Rns
AL NOSTRO INVIATO A RIMINI SALVATORE MAZZA
A molti potrà sembrare un progetto ambizioso. A qualcuno, magari, anche
un po’ folle. Perché pensare di far incontrare e dialogare i detenuti e
le loro vittime, in un quadro di «giustizia restitutiva » per chi ha
subito un crimine e la riabilitazione morale e spirituale per chi l’ha
commesso, suona, quanto meno, un po’ utopistico. Ma quel progetto c’è,
esiste e funziona già in 105 Paesi del mondo, e arriva adesso in Italia.
Progetto Sicomoro è il suo nome. Col quale «si chiede ai detenuti di
identificarsi nelle vittime per capire il danno causato, ma allo stesso
tempo si chiede a chi ha subito un reato di capire la storia di chi l’ha
commesso e le condizioni di vita in carcere». Marcella Reni, direttore
del Rinnovamento nello Spirito, spiega così il progetto, presentato ieri
pomeriggio nell’ambito della 33ª Conferenza nazionale animatori RnS, che
vede riunite al Palacongressi di Rimini sino all’8 dicembre circa
quattromila persone tra animatori e responsabili del movimento. Un
progetto col quale il Rns inaugura la sede italiana del Prison
Fellowship International , la più importante organizzazione cristiana
mondiale a sostegno dei detenuti, con uno staff di circa 500 persone e
100mila volontari nelle sue 105 sedi, tra cui quelle in Ruanda, Iran e
Afghanistan. Con Sicomoro si vuole proporre uno strumento di
evangelizzazione all’interno delle carceri a vantaggio sia dei detenuti
che delle vittime di reati, ha spiegato Reni, che ha parlato
dell’iniziativa in uno dei tre seminari tematici (gli altri due su
«L’emergenza educativa » e «La pastoralità nel RnS») che hanno impegnto
il pomeriggio di ieri, con a fianco Ronald W. Nikkel, presidente
mondiale di Prison Fellowship International, e il direttore generale del
Dipartimento Amministrazione penitenziaria Sebastiano Ardita. Il
progetto intende promuovere un nuovo modello di giustizia rieducativa,
già applicato anche in situazioni molto complesse, come ad esempio in
Ruanda, con l’obiettivo di ristabilire la coesione sociale a seguito del
genocidio. «Nell’ambito del progetto sviluppato in Ruanda due donne
hanno incontrato gli assassini dei loro familiari, anche se raramente –
ammette Reni – si riesce a mettere insieme il colpevole e la vittima».
Gli incontri previsti dal progetto si snodano lungo un percorso che,
partendo da un’analisi dei testi sacri funzionale a comprendere le
parole di Dio riguardo al delitto, passano attraverso l’assunzione di
responsabilità rispetto a quanto è stato commesso, la confessione, il
perdono e la riconciliazione. «La partecipazione – ha sottolineato
ancora Marcella Reni – sarà aperta anche a detenuti di altre religioni.
In questi casi ci richiameremo al Dio che è comune a tutti, o comunque
alla dimensione spirituale». La formazione dei volontari del RnS partirà
nel prossimo febbraio; un mese più tardi il programma partirà
concretamente in Sicilia, Lazio, Campania, Veneto e Lombardia, regioni
in cui RnS ha già da tempo avviato importanti progetti dedicati ai
detenuti. A chiudere la giornata di ieri, la Messa celebrata
dall’arcivescovo di Foggia- Bovino, Francesco Pio Tamburrino. Domenica
la Messa era stata invece presieduta dal vescovo di Rimini Francesco
Lambiasi, che nella sua omelia, aveva sottolineato come «la storia
diventa il campo di azione in cui l’uomo è chiamato a collaborare con
Dio». Collaborare «non come 'facchino' che rischia di preferire i doni
di Dio a Dio stesso, ma come fedele innamorato autore di un frammento di
storia che si ripercuote su tutta la famiglia umana». «Se ci guardiamo
intorno, sul lavoro, a scuola, al bar, nel condominio, certamente – ha
concluso Lambiasi – troviamo persone interessate e disponibili a
cominciare o ricominciare un cammino di fede. Per questo dobbiamo
spalare le montagne dell’orgoglio e dell’invidia, riempire le voragini
scavate dall’indifferenza e raddrizzare i nostri sentieri ». Lanciare un
«ponte» fra i detenuti e le loro vittime: presentato alla Conferenza
animatori il «Progetto Sicomoro», già avviato in 105 Paesi, ora anche in
Italia grazie al Rinnovamento nello Spirito
AVVENIRE – 8 dicembre 2009
L’itinerario Patriarca: «Caritas in veritate», bussola dello sviluppo
«Così camminiamo verso la 46ª Settimana Sociale»
DAL NOSTRO INVIATO A RIMINI
Proporre la carità come «principale forza dello sviluppo dell’uomo ». È
questa «la missione del cristiano», ha detto il segretario del Comitato
scientifico e organizzatore delle Settimane Sociali dei cattolici
italiani, Edoardo Patriarca, intervenendo domenica alla Conferenza
nazionale Animatori del Rinnovamento nello Spirito, in corso a Rimini.
Nei momenti «più difficili e complessi», ha sottolineato citando la
Caritas in veritate di Benedetto XVI, dobbiamo «soprattutto riferirci al
Suo amore, caritas in veritate , da cui procede l’autentico sviluppo. Lo
sviluppo implica attenzione alla vita spirituale ». «È opinione diffusa
che questa sia l’enciclica della globalizzazione – ha osservato il
relatore – ma già dalle prime pagine è evidente come il fenomeno
complesso verso il quale è rivolto lo sguardo del Papa sia orientato
dalla consapevolezza che al centro di tutto c’è la persona nella carità
e nella verità». Presentando la 46ª Settimana Sociale che si svolgerà a
Reggio Calabria dal 14 al 17 ottobre 2010, Patriarca ha poi esortato a
vivere questo «progetto» in «comunione profonda e indissolubile con
Gesù, per evitare di proporre un’ennesima agenda di impegni inutile e
autoreferenziale». «Viviamo in un tempo in cui si pensa che l’umanità
sia diretta verso la distruzione – ha poi aggiunto –. Se da una parte
viviamo la gioia che si dona a noi, dall’altra c’è paura, isolamento dal
mondo che ci circonda, incapacità di volgere lo sguardo in alto e di
affidarsi alla fede, all’immaginazione, al desiderio, al sogno. Il
granello di senape cresce nel cuore degli uomini, nonostante tutto ciò
che li circonda. Questa è la speranza che dobbiamo comunicare: un amore
indistruttibile che non permetterà mai al male di sopravanzare alla
vita». La 33ª Conferenza nazionale animatori di RnS si concluderà oggi.
Alle 8,30 la sessione finale con la preghiera comunitaria carismatica;
poi i video sul secondo Pellegrinaggio nazionale delle famiglie per la
famiglia svoltosi il 5 settembre scorso a Pompei, e sul Convegno
internazionale sturziano del 2-4 ottobre a Catania e Caltagirone;
seguiranno una comunicazione di Marcella Reni, direttore RnS , la
relazione conclusiva del presidente RnS , Salvatore Martinez, e la Messa
presieduta da don Guido Pietrogrande, consigliere spirituale nazionale
RnS. (S.M.)
La Voce di Romagna 031209
Il Resto del Carlino
041209
Corriere Romagna 051209
Corriere Romagna
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Corriere Romagna
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