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RASSEGNA STAMPA

 


AVVENIRE – 6 dicembre 2009

IL PROGRAMMA. Pastorale, educazione e annuncio nelle carceri tra i temi del confronto

DAL NOSTRO INVIATO A RIMINI

Tutto esaurito. Sono oltre quattromila gli animatori e responsabili del Rinnovamento nello Spirito Santo arrivati a Rimini per questo tradizionale appuntamento annuale di formazione, revisione dell’anno pastorale e programmazione per quello futuro, che quest’anno è centrato sul tema « Rafforzatevi nella potenza del Signore e indossate l’armatura di Dio » , che fino all’ 8 dicembre sarà declinato tra relazioni – sei quelle in programma – simposi tematici, celebrazioni, momenti di preghiera e un’adorazione eucaristica « Roveto ardente » che proseguirà incessante anche nelle tre notti della Conferenza. Iniziato ieri con il tradizionale affidamento dell’assemblea a Maria e la Messa presieduta dal segretario generale della Cei monsignor Mariano Crociata, il programma come detto si articola tra momenti di approfondimento e di preghiera centrati sulla spiritualità del Rinnovamento nello Spirito Santo, mentre alla parte più propriamente progettuale saranno dedicati i tre simposi di domani pomeriggio: il primo su il « Progetto ' Sicomoro' per l’evangelizzazione nelle carceri » , il secondo su « L’emergenza educativa interpella la Chiesa, la famiglia, la scuola » , e il terzo, infine, su « La pastoralità nel Rinnovamento nello Spirito Santo come ' progetto di vita'. Un nuovo impegno per il futuro » . Tra i relatori, oltre al presidente nazionale del Rinnovamento nello Spirito Santo, Salvatore Martinez, ci saranno tra gli altri il vescovo di Rimini, monsignor Francesco Lambiasi, e monsignor Francesco Pio Tamburrino, arcivescovo di Foggia- Bovino. E poi Ronald W. Nikkel, presidente internazionale di « Prison Felloship International » , Edoardo Patriarca, segretario del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane sociali dei cattolici italiani, il sociologo Massimo Introvigne e Sebastiano Ardita, direttore generale del Dipartimento amministrazione penitenziaria. Oltre al progetto « Sicomoro » , l’altra novità che sarà presentata alla Conferenza è la « Diakonia RnS Onlus » , un’associazione attraverso la quale per la prima volta i volontari del Rinnovamento nello Spirito Santo si danno una veste giuridica associativa. ( S. M.)
 



AVVENIRE – 6 dicembre 2009

L’evento. Il segretario generale della Cei ha aperto la Conferenza degli animatori del RnS. Il presidente Martinez: con la formazione rispondiamo alla sfida educativa lanciata dalla Chiesa

«Il cuore di Dio, la nostra misura». Il vescovo Crociata al Rinnovamento nello Spirito: no al pessimismo

DAL NOSTRO INVIATO A RIMINI SALVATORE MAZZA

In un tempo « così difficile » come quello che stiamo vivendo, sono due, per chi crede, le tentazioni da evitare. La prima è « quella di vedere solo male attorno a noi, poiché in realtà la messe matura dice che Dio è all’opera, e non possiamo mai pensare che il male sia più forte di lui». La seconda altrettanto forte, è invece quella « di rinchiuderci nel nostro piccolo mondo, qualunque esso sia » . Al contrario e sempre, « siamo chiamati alla generosità del cuore di Dio», la quale « non ha a che fare solo con i beni, ma con la generosità e la sovrabbondanza dell’amore » . Per questo « abbiamo bisogno di essere generosi di speranza, di un cuore largo di fiducia in Dio e di fiducia nelle possibilità di bene del nostro prossimo ». A Rimini, nell’omelia della Messa che ieri sera ha inaugurato la XXXIII Conferenza nazionale animatori del Rinnovamento nello Spirito santo, è stato in questi termini che il segretario generale della Conferenza episcopale italiana, il vescovo Mariano Crociata, ha inquadrato il tema scelto per questo appuntamento annuale, Rafforzatevi nella potenza del Signore e indossate l’armatura di Dio. Infatti, ha spiegato il presule parlando agli oltre quattromila partecipanti che affollavano il Palacongressi, «il credente non si lascia mai sgomentare dalle minacce di ogni genere, poiché la sua forza risiede interamente nella fede che fa poggiare saldamente sulla potenza stessa di Dio » . E « così ancorati, anche le lotte più dure saranno sostenute con una capacità di difesa e di attacco che non teme confronti con nessun potere, umano o sovrumano che sia » . Del resto, aveva sottolineato nel suo saluto a Crociata il presidente del Rns, Salvatore Martinez, « non siamo qui per lanciare ' nuove crociate' nella Chiesa, né per impugnare il crocifisso staccato dalle pareti a mo’ di spada e scendere in piazza per rivendicare o imporre primazie di sorta » . Piuttosto, « noi siamo qui per chiedere, umilmente, come nella preghiera che Paolo rivolge al Signore per la comunità di Efeso, di essere ' potentemente rafforzati dallo Spirito...', per combattere dentro di noi, non fuori di noi, le tentazioni e le seduzioni che immiseriscono il nostro cuore e ci spingono a peccare contro Dio e contro l’uomo » . È d’altra parte proprio in tale capacità, ha detto ancora Martinez, che si fonda il Progetto unitario di formazione definito dal Rns, il quale « è la nostra prima risposta ideale e fattuale alla sfida educativa in atto, alla quale i nostri vescovi ci chiamano per il decennio che viene » . Un riferimento agli orientamenti pastorali che i vescovi stanno impostando per il prossimo decennio che il segretario generale della Cei, nella sua risposta al saluto del presidente, ha raccolto sottolineando la « grandissima importanza » del tema. E invitando « ad accompagnare con la preghiera » ora il cammino di preparazione degli orientamenti e, poi, « a portarli avanti » affinché la « nostra società intera venga attraversata da questo impegno di dedizione verso le nuove generazioni » , ha spiegato Crociata ribadendo « l’attenzione e vigilanza grata e responsabile con cui i vescovi seguono il vostro cammino » . « Un movimento come il vostro – ha osservato ancora il presule – assolve il compito importante e delicato di rianimare la vita delle nostre comunità e di far giungere la parola del Vangelo e la presenza di Cristo alle persone lontane». Fondamentale, in questa luce, appare dunque la scelta fatta per questa conferenza degli animatori, che per quattro giorni, tra relazioni, momenti di preghiera e laboratori, esplorerà le piste su cui indirizzare il proprio impegno. «I vostri lavori – ha scritto nel messaggio indirizzato all’assemblea il cardinale Stanislaw Rylko, presidente del Pontificio Consiglio per i laici – si presentano ricchi e intensi. A momenti di formazione per animatori e responsabili, unirete la presentazione di nuove iniziative di solidarietà nonché l’attenzione agli Orientamenti pastorali della Chiesa italiana per offrire il vostro contributo fattivo all’attuale ' emergenza educativa'. Sono certo che questi giorni saranno per voi tempi di grazia, kairòs, occasioni favorevoli per arricchirvi di nuova speranza da comunicare a tanti ».
 



www.rimini.goturismo.it - 5 dicembre 2009

RINNOVAMENTO NELLO SPIRITO: RIMINI,APERTA 33° CONFERENZA ANIMATORI

(AGI) - Rimini, 5 dic. - Si e' aperta oggi a Rimini, per concludersi martedi' 8, la XXXIII Conferenza Nazionale Animatori del Rinnovamento nello Spirito ...

www.sancristoforozzano.org – 5 dicembre 2009

Gli Animatori di Rns a Congresso a RiminiS.E. Mons. Crociata presiede la celebrazione eucaristica

S.E. Mons. Mariano Crociata, Segretario Generale della CEI, ha presieduto la celebrazione eucaristica il 5 dicembre 2009 nell‘ambito della 33ª Conferenza Nazionale Animatori del Rinnovamento nello Spirito Santo in programma dal 5 all‘8 dicembre presso il Palacongressi di Rimini, dal titolo: “Rafforzatevi nella potenza del Signore e indossate l‘armatura di Dio”. Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito www.rns-italia.it .

 


 

www.liquida.it – 4 dicembre 2009

Rinnovamento dello Spirito: da sabato riflette sul carcere

Dipartimento amministrazione penitenziaria ed Edoardo Patriarca, segretario del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane Sociali dei Cattolici italiani. Nel corso dei lavori sara’ presentato il ”Progetto Sicomoro” per la redenzione...
 



www.pontifex.roma.it – 6 dicembre 2009

RnS: costituite due nuove Onlus per volontari e assistenti detenuti

Alla vigilia della XXXIII Conferenza Nazionale Animatori, per la prima volta i volontari del Rinnovamento nello Spirito Santo (RnS) si danno una veste giuridica associativa. Continuano anche le novità per l’evangelizzazione e l’assistenza ai carcerati ed alla loro famiglie. Con atto notarile, oggi a Rimini, il RnS - Movimento ecclesiale che in Italia conta oltre 200mila aderenti, raggruppati in più di 1.900 gruppi e comunità - ha dato vita a due associazioni: Diakonia RnS Onlus e Prison Fellowship Italia Onlus (PFIt). Diakonia RnS Onlus è un’associazione di volontari che prestano servizio nel Rinnovamento, figure fondamentali nella storia del Movimento e nella costruzione di tutte le dinamiche di servizio e di fraternità presenti e future. Presidente della nuova Associazione è Fabio Ardizzone, delegato nazionale pro-tempore per il volontariato. Il Consiglio di Amministrazione è formato da sette ... figure “storiche” del volontariato in seno al RnS, provenienti dal nord, centro e sud Italia. L’Associazione raggrupperà circa mille persone. La Prison Fellowship Italia Onlus, federandosi con la Prison Fellowship International, la più grande organizzazione cristiana impegnata nel mondo carcerario e presente in oltre 100 Paesi del mondo, ha come obiettivo quello di sostenere i detenuti e i familiari, oltre che creare percorsi di redenzione umana e spirituale nell’ottica della restituzione, del perdono, della fraternità umana. Presidente dell’Associazione, con sede a Roma, è Marcella Reni, attualmente Direttore del RnS. Entrambe le iniziative saranno annunciate al Palacongressi di Rimini, durante la XXXIII Conferenza Nazionale Animatori del Movimento, in programma dal 5 all’8 dicembre, sul tema “Rafforzatevi nella potenza del Signore e indossate l’armatura di Dio” (cf Ef 6, 10-11). Il pomeriggio di lunedì 7, nell’ambito di un simposio sull’evangelizzazione delle carceri, frutto proprio della PFIt, sarà presentato il ‘Progetto Sicomoro’ volto alla riabilitazione morale e spirituale dei detenuti. All’incontro parteciperà, tra gli altri, Ronald W. Nikkel, presidente mondiale della Prison Fellowship International; e il Cons. Sebastiano Ardita, direttore generale del trattamento presso il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria del Ministero della Giustizia. “Due opportune e preziose realizzazioni – commenta Salvatore Martinez, presidente nazionale RnS – che proietteranno un gran numero di volontari e di testimoni nell’agone sociale e culturale del nostro tempo sempre più scristianizzato. Le pedagogie educative e rieducative di rinnovamento spirituale dell’umano, unitamente alla capacità di farsi prossimo ad ogni debole nello stile evangelico della compassione e della fraternità, sono la missione carismatica che le due neo Associazioni si prefiggono di realizzare. Una prima, pronta risposta creativa del nostro Movimento all’impegno richiesto per fronteggiare l’emergenza educativa in atto”.
 



SIR – 7 luglio 2009

VOLONTARIATO IN CARCERE: RNS, AL VIA ANCHE IN ITALIA IL “PROGETTO SICOMORO”

Viene inaugurata oggi la sede italiana del Prison Fellowship International la più importante organizzazione cristiana a sostegno dei detenuti, che conta uno staff di circa 500 persone, 100.000 volontari e 105 sedi nazionali in altrettanti Paesi del mondo. Il piano di azioni per l’Italia sarà presentato questo pomeriggio a Rimini nell’ambito della XXXIII Conferenza nazionale animatori del Rinnovamento nello Spirito Santo. Interverranno: Marcella Reni, direttore RnS e presidente italiano del Prison Fellowship International, Ronald W. Nikkel, presidente mondiale della stessa e Sebastiano Ardita, direttore generale del Dipartimento amministrazione penitenziaria (Dap). L’obiettivo è sviluppare in Italia alcuni dei progetti portati avanti da questa importante organizzazione internazionale, primo fra tutti il Progetto Sicomoro, già attivo in oltre 100 paesi, fra cui Ruanda, Iran e Afghanistan, come strumento di evangelizzazione all’interno delle carceri a vantaggio sia dei detenuti che delle vittime di reati. (segue)
VOLONTARIATO IN CARCERE: RNS, AL VIA ANCHE IN ITALIA IL “PROGETTO SICOMORO” (2)
Lo spirito del Progetto Sicomoro consiste nel far incontrare e dialogare le vittime e gli autori di reati all’interno del carcere. Con l’obiettivo di realizzare la “giustizia restituiva” per chi ha subito un crimine e la riabilitazione morale e spirituale per chi l’ha commesso. “Si chiede ai detenuti di identificarsi nelle vittime per capire il danno causato - spiega Marcella Reni - ma allo stesso tempo si chiede a chi ha subito un reato di capire la storia di chi l’ha commesso e le condizioni di vita in carcere”. Questo modello di giustizia rieducativa è stato applicato anche in situazioni molto complesse, come in Ruanda, al fine di ristabilire la coesione sociale dopo il genocidio. “Due donne hanno incontrato gli assassini dei loro familiari - continua il Direttore RnS - anche se raramente si riesce a mettere insieme il colpevole e la vittima dello stesso reato”. Il primo appuntamento per la formazione dei volontari del Rinnovamento che si attiveranno nell’ambito del progetto è a febbraio 2010. Previsto per marzo 2010 invece, l’avvio del programma nelle prime cinque regioni italiane - Sicilia, Lazio, Campania, Veneto e Lombardia – dove il RnS ha già avviato progetti finalizzati al reinserimento sociale e lavorativo dei carcerati.
 



ANSA – 7 dicembre 2009

RINNOVAMENTO SPIRITO LANCIA DIALOGO DETENUTI-VITTIME REATI

(ANSA) - RIMINI, 7 DIC - Far incontrare e dialogare in carcere le vittime e gli autori di reati. E’ l’obiettivo del progetto Sicomoro, lanciato dal Rinnovamento nello Spirito, il movimento ecclesiale che in Italia conta oltre 200 mila aderenti ed e’ riunito al Palacongressi di Rimini per la 33/a conferenza nazionale animatori, in programma fino a domani. Il progetto, gia’ attivo in 105 paesi fra cui Ruanda, Iran e Afghanistan, e’ inteso come strumento di evangelizzazione all’interno delle carceri a vantaggio sia dei detenuti sia delle vittime di reati. Nel pomeriggio anche l’annuncio ufficiale dell’apertura della sede italiana del ’Prison fellowship international’ (una delle piu’ importanti organizzazioni cristiane a sostegno dei detenuti con uno staff di circa 500 persone e 100.000 volontari) che sara’ a Roma. Come spiega una nota del movimento, la partecipazione al progetto sara’ aperta anche a detenuti di altre religioni. Primo appuntamento a febbraio, per la formazione dei volontari a disposizione del progetto, mentre a marzo il programma partira’ in Sicilia, Lazio, Campania, Veneto e
Lombardia, regioni in cui il movimento ha avviato progetti per il reinserimento sociale e lavorativo dei detenuti.(ANSA).
 



ASCA – 7 dicembre 2009

CARCERI: PARTE IN ITALIA 'PROGETTO SICOMORO' PER GIUSTIZIA RESTITUTIVA

(ASCA) - Roma, 7 dic - Viene inaugurata oggi la sede italiana del Prison Fellowship International la piu’ importante organizzazione cristiana a sostegno dei detenuti, che conta uno staff di circa 500 persone, 100.000 volontari e 105 sedi nazionali in altrettanti Paesi del mondo. Il piano di azioni per l’Italia sara’ presentato questo pomeriggio a Rimini
nell’ambito della XXXIII Conferenza nazionale animatori del Rinnovamento nello Spirito Santo (Rns). L’obiettivo e’ sviluppare in Italia alcuni dei progetti portati avanti da questa importante organizzazione internazionale, primo fra tutti il Progetto Sicomoro, gia’ attivo in oltre 100 paesi, fra cui Ruanda, Iran e Afghanistan, come strumento di evangelizzazione all’interno delle carceri a vantaggio sia dei detenuti che delle vittime di reati. Con l’obiettivo di realizzare la ’giustizia restitutiva’ per chi ha subito un crimine e la riabilitazione morale e spirituale per chi l’ha commesso: ’Si chiede ai detenuti di identificarsi nelle vittime per capire il danno causato - spiega Marcella Reni - ma allo stesso tempo si chiede a chi ha subito un reato di capire la storia di chi l’ha commesso e le condizioni di vita in carcere’. Questo modello e’ stato applicato anche in situazioni molto complesse, come in Ruanda, al fine di ristabilire la coesione sociale dopo il genocidio. ’Due donne hanno incontrato gli assassini dei loro familiari - continua il direttore Rns - anche se raramente si riesce a mettere insieme il colpevole e la vittima dello stesso reato’.
 



www.metropolisweb.it – 7 dicembre 2009

Rinnovamento Spirito lancia dialogo detenuti-vittime di reati

RIMINI - Far incontrare e dialogare in carcere le vittime e gli autori di reati. E´ l´obiettivo del progetto Sicomoro, lanciato dal Rinnovamento nello Spirito, il movimento ecclesiale che in Italia conta oltre 200 mila aderenti ed è riunito al Palacongressi di Rimini per la 33/a conferenza nazionale animatori, in programma fino a domani. Il progetto, già attivo in 105 paesi fra cui Ruanda, Iran e Afghanistan, è inteso come strumento di evangelizzazione all´interno delle carceri a vantaggio sia dei detenuti sia delle vittime di reati. Nel pomeriggio anche l´annuncio ufficiale dell´apertura della sede italiana del ´Prison fellowship international´ (una delle più importanti organizzazioni cristiane a sostegno dei detenuti con uno staff di circa 500 persone e 100.000 volontari) che sarà a Roma. Come spiega una nota del movimento, la partecipazione al progetto sarà aperta anche a detenuti di altre religioni. Primo appuntamento a febbraio, per la formazione dei volontari a disposizione del progetto, mentre a marzo il programma partirà in Sicilia, Lazio, Campania, Veneto e Lombardia, regioni in cui il movimento ha avviato progetti per il reinserimento sociale e lavorativo dei detenuti.
 



www.polpen.it – 7 dicembre 2009

Il progetto Sicomoro fa incontrare vittime e autori di reati

Far incontrare e dialogare le vittime e gli autori di reati. Questo è lo spirito del progetto Sicomoro: gruppi di persone che dialogano e si confrontano all'interno del carcere per capire la vita, le azioni e le motivazioni degli uni e degli altri. Obiettivo: la "giustizia restitutiva" per chi ha subito un crimine e la riabilitazione morale e spirituale per chi l'ha commesso.
 



www.confinionline.it – 7 dicembre 2009

Detenuti e vittime insieme per un nuovo modello di giustizia rieducativa. Rinnovamento nello Spirito Santo dà il via in Italia al progetto Sicomoro, l’esperienza che mira alla redenzione del mondo carcerario mettendo insieme chi ha commesso e chi ha subito reati.

Far incontrare e dialogare le vittime e gli autori di reati. Questo è lo spirito del progetto Sicomoro: gruppi di persone che dialogano e si confrontano all’interno del carcere per capire la vita, le azioni e le motivazioni degli uni e degli altri. Obiettivo: la “giustizia restitutiva” per chi ha subito un crimine e la riabilitazione morale e spirituale per chi l’ha commesso. E’ con questo progetto che Rinnovamento nello Spirito Santo (RnS) – Movimento ecclesiale che in Italia conta oltre 200mila aderenti, raggruppati in più di 1.900 gruppi e comunità - inaugura oggi l’apertura della sede italiana del Prison Fellowship International la più importante organizzazione cristiana a sostegno dei detenuti, che conta uno staff di circa 500 persone, 100.000 volontari e 105 sedi nazionali in altrettanti Paesi del mondo. L’obiettivo sarà quello di sviluppare in Italia alcuni dei progetti portati avanti da questa importante organizzazione internazionale, primo fra tutti il Progetto Sicomoro, già attivo in oltre 100 paesi, fra cui Ruanda, Iran e Afghanistan, come strumento di evangelizzazione all’interno delle carceri a vantaggio sia dei detenuti che delle vittime di reati. Il piano di azioni per l’Italia sarà presentato questo pomeriggio nell’ambito della XXXIII Conferenza Nazionale Animatori del Rinnovamento nello Spirito Santo (RnS), che vede riunite al Palacongressi di Rimini sino all’8 dicembre circa 4.000 persone tra animatori e responsabili del Movimento. Alla presentazione interverranno Marcella Reni, direttore di Rinnovamento nello Spirito Santo (RnS) e presidente italiano del Prison Fellowship International, Ronald W. NikkeI, presidente mondiale di Prison Fellowship International e il Cons. Sebastiano Ardita, direttore generale del Dipartimento Amministrazione Penitenziaria. “Nell’ambito del progetto Sicomoro, si chiede ai detenuti di identificarsi nelle vittime per capire il danno causato – spiega Marcella Reni - ma allo stesso tempo si chiede a chi ha subito un reato di capire la storia di chi l’ha commesso e le condizioni di vita in carcere”. Il Progetto Sicomoro promuove un modello di giustizia rieducativa che è stato applicato anche in situazioni molto complesse, come ad esempio in Ruanda, con l’obiettivo di ristabilire la coesione sociale a seguito del genocidio. “Nell’ambito del progetto sviluppato in Ruanda due donne hanno incontrato gli assassini dei loro familiari – continua Marcella Reni – anche se raramente si riesce a mettere insieme il colpevole e la vittima dello stesso reato”. Questa esperienza è stata raccontata nel documentario ‘As we forgive’, che ha ottenuto nel 2009 importanti riconoscimenti da parte della critica internazionale. Nel progetto Sicomoro la componente religiosa e spirituale è ovviamente molto forte. Gli incontri si articolano, infatti, in una serie di tappe e sessioni che, partendo da un analisi dei testi sacri funzionale a comprendere le parole di Dio riguardo al delitto, passano attraverso l’assunzione di responsabilità rispetto a quanto è stato commesso, la confessione, il perdono e la riconciliazione. “La partecipazione sarà aperta anche a detenuti di altre religioni – spiega Marcella Reni – in questi casi ci richiameremo al Dio che è comune a tutti, o comunque alla dimensione spirituale”. Primo appuntamento a febbraio 2010 per la formazione dei volontari di Rinnovamento nello Spirito Santo (RnS) che si attiveranno nell’ambito del progetto. Previsto per Marzo 2010 invece, l’avvio del programma nelle prime 5 regioni italiane - Sicilia, Lazio, Campania, Veneto e Lombardia - territori in cui Rinnovamento nello Spirito Santo (RnS) ha già avviato importanti progetti focalizzati sul reinserimento sociale e lavorativo della popolazione carceraria. Il Rinnovamento nello Spirito Santo (RnS) è un movimento ecclesiale con oltre 200.000 aderenti. Conta circa 1900 Gruppi e Comunità presenti in tutta Italia, soprattutto al Sud, 9 missioni all’estero, 3 scuole nazionali residenziali di formazione. RnS intende farsi interprete di una nuova stagione di responsabilità ecclesiale riaffermando il primato di una dimensione spirituale e di una laicità operosa, culturalmente autonoma e attenta alla promozione dell’uomo e della sua dimensione familiare e sociale. RnS opera anche attraverso la Fondazione “Mons. Francesco di Vincenzo”, un ente morale ed ecclesiastico costituito ad Enna per ricordare uno degli iniziatori del Rinnovamento nello Spirito in Sicilia. Principali aree di servizio della Fondazione sono il sostegno alle quattro formazioni sociali in cui l’uomo nasce, cresce, si forma, si relaziona e realizza la sua personalità: famiglia, Chiesa, cultura e lavoro. Presidente di RnS è dal 1997 Salvatore Martinez. Prison Fellowship Italia Onlus (PFIt) è un’associazione creata da Rinnovamento nello Spirito Santo (RnS) alla vigilia della XXXIII Conferenza Nazionale Animatori. Federata con la Prison Fellowship International, la più grande organizzazione cristiana impegnata nel mondo carcerario e presente in oltre 100 Paesi, questa associazione nasce con l’obiettivo di sostenere i detenuti e i familiari, oltre che creare percorsi di redenzione umana e spirituale, nell’ottica della restituzione, del perdono, della fraternità umana. Presidente dell’Associazione, con sede a Roma, è Marcella Reni, attualmente Direttore del RnS.
 



www.newsrimini.it – 7 dicembre 2009

Rinnovamento nello Spirito da Rimini lancia il progetto Sicomoro

Far incontrare e dialogare in carcere le vittime e gli autori di reati. E' l'obiettivo del progetto Sicomoro, lanciato dal Rinnovamento nello Spirito riunito al Palacongressi di Rimini per la 33esima conferenza nazionale animatori, in programma fino a domani. Il progetto, già attivo in 105 paesi fra cui Ruanda, Iran e Afghanistan, è inteso come strumento di evangelizzazione all'interno delle carceri a vantaggio sia dei detenuti sia delle vittime di reati. Nel pomeriggio anche l'annuncio ufficiale dell'apertura della sede italiana del 'Prison fellowship international' (una delle più importanti organizzazioni cristiane a sostegno dei detenuti con uno staff di circa 500 persone e 100.000 volontari) che sarà a Roma. Come spiega una nota del movimento, la partecipazione al progetto sarà aperta anche a detenuti di altre religioni. Primo appuntamento a febbraio, per la formazione dei volontari a disposizione del progetto, mentre a marzo il programma partirà in Sicilia, Lazio, Campania, Veneto e Lombardia, regioni in cui il movimento ha avviato progetti per il reinserimento sociale e lavorativo dei detenuti.
 



www.vivienna.it – 7 dicembre 2009

RnS: al via il Progetto Sicomoro

Far incontrare e dialogare le vittime e gli autori di reati. Questo è lo spirito del Progetto Sicomoro: gruppi di persone che dialogano e si confrontano all’interno del carcere per capire la vita, le azioni e le motivazioni degli uni e degli altri. Obiettivo: la ‘giustizia restitutiva’ per chi ha subito un crimine e la riabilitazione morale e spirituale per chi l’ha commesso. E’ con questo progetto che il Rinnovamento nello Spirito Santo (RnS) - Movimento ecclesiale che in Italia conta oltre 200mila aderenti, raggruppati in più di 1.900 gruppi e comunità - inaugura oggi l’apertura della sede italiana del Prison Fellowship International la più importante organizzazione cristiana a sostegno dei detenuti, che conta uno staff di circa 500 persone, 100.000 volontari e 105 sedi nazionali in altrettanti Paesi del mondo. L’obiettivo sarà quello di sviluppare in Italia alcuni dei progetti portati avanti da questa importante organizzazione internazionale, primo fra tutti il Progetto Sicomoro, già attivo in oltre 100 paesi, fra cui Ruanda, Iran e Afghanistan, come strumento di evangelizzazione all’interno delle carceri a vantaggio sia dei detenuti che delle vittime di reati. Il piano di azioni per l’Italia sarà presentato questo pomeriggio nell’ambito della XXXIII Conferenza Nazionale Animatori RnS, che vede riunite, al Palacongressi di Rimini, sino all’8 dicembre, circa 4mila persone tra animatori e responsabili del Movimento. Alla presentazione interverranno: Marcella Reni, direttore RnS e presidente italiano del Prison Fellowship International; Ronald W. Nikkel, presidente mondiale di Prison Fellowship International; Sebastiano Ardita, direttore generale del Dipartimento Amministrazione Penitenziaria. “Nell’ambito del progetto Sicomoro, si chiede ai detenuti di identificarsi nelle vittime per capire il danno causato - spiega Marcella Reni - ma allo stesso tempo si chiede a chi ha subito un reato di capire la storia di chi l’ha commesso e le condizioni di vita in carcere”. Il Progetto Sicomoro promuove un modello di giustizia rieducativa che è stato applicato anche in situazioni molto complesse, come ad esempio in Ruanda, con l’obiettivo di ristabilire la coesione sociale a seguito del genocidio. “Nell’ambito del progetto sviluppato in Ruanda due donne hanno incontrato gli assassini dei loro familiari - continua il Direttore RnS - anche se raramente si riesce a mettere insieme il colpevole e la vittima dello stesso reato”. Questa esperienza è stata raccontata nel documentario ‘As we forgive’, che ha ottenuto nel 2009 importanti riconoscimenti da parte della critica internazionale. Nel Progetto Sicomoro la componente religiosa e spirituale è molto forte. Gli incontri si articolano, infatti, in una serie di tappe e sessioni che, partendo da un analisi dei testi sacri funzionale a comprendere le parole di Dio riguardo al delitto, passano attraverso l’assunzione di responsabilità rispetto a quanto è stato commesso, la confessione, il perdono e la riconciliazione. “La partecipazione sarà aperta anche a detenuti di altre religioni – prosegue Reni – in questi casi ci richiameremo al Dio che è comune a tutti, o comunque alla dimensione spirituale”. Primo appuntamento a febbraio 2010 per la formazione dei volontari del Rinnovamento che si attiveranno nell’ambito del progetto. Previsto per marzo 2010 invece, l’avvio del programma nelle prime 5 regioni italiane - Sicilia, Lazio, Campania, Veneto e Lombardia - territori in cui il RnS ha già avviato importanti progetti focalizzati sul reinserimento sociale e lavorativo della popolazione carceraria.
 



www.ilponte.it – 7 dicembre 2009

Rinnovamento nello Spirito da Rimini lancia il progetto Sicomoro

Far incontrare e dialogare in carcere le vittime e gli autori di reati. E' l'obiettivo del progetto Sicomoro, lanciato dal Rinnovamento nello Spirito riunito al Palacongressi di Rimini per la 33esima conferenza nazionale animatori, in programma fino a domani. Il progetto, già attivo in 105 paesi fra cui Ruanda, Iran e Afghanistan, è inteso come strumento di evangelizzazione all'interno delle carceri a vantaggio sia dei detenuti sia delle vittime di reati. Nel pomeriggio anche l'annuncio ufficiale dell'apertura della sede italiana del 'Prison fellowship international' (una delle più importanti organizzazioni cristiane a sostegno dei detenuti con uno staff di circa 500 persone e 100.000 volontari) che sarà a Roma. Come spiega una nota del movimento, la partecipazione al progetto sarà aperta anche a detenuti di altre religioni. Primo appuntamento a febbraio, per la formazione dei volontari a disposizione del progetto, mentre a marzo il programma partirà in Sicilia, Lazio, Campania, Veneto e Lombardia, regioni in cui il movimento ha avviato progetti per il reinserimento sociale e lavorativo dei detenuti. (ANSA)
 



www.ristretti.it – 7 dicembre 2009


Redattore Sociale, 4 dicembre 2009

Dal "Polo" siciliano di Caltagirone il progetto di Rinnovamento nello Spirito si estende a Campania, Lazio, Veneto e Lombardia. Opportunità di lavoro anche per i carcerati a fine pena con meno di tre anni da scontare. Ex carcerati "accompagnati" in un percorso di ritorno nel mondo del lavoro. Per evitare il rischio di recidiva. Fa passi avanti e si allarga dalla Sicilia ad altre quattro regioni il progetto dell’Anrel, l’Agenzia nazionale reinserimento e lavoro ex detenuti, frutto di una convenzione firmata lo scorso primo ottobre dal ministro della Giustizia Angelino Alfano con il movimento Rinnovamento nello Spirito. Finanziato con oltre 6 milioni di euro per i primi tre anni, il progetto punta a creare una vera "agenzia di collocamento nazionale" e un incubatore d’impresa per gli ex detenuti e anche per i detenuti che devono scontare pene residue inferiori ai tre anni. Per loro è previsto un percorso di formazione al lavoro e tutoraggio già partito in Sicilia, e che ora sarà esteso a Campania, Lazio, Veneto e Lombardia, regioni che da sole rappresentano il 53% della popolazione carceraria. Si tratta, in fasi successive, di creare una banca dati nazionale per avere una mappa delle capacità professionali e delle competenze degli ex detenuti; di aprire nelle carceri spazi di consulenza per i detenuti e i loro familiari, con colloqui gestiti dagli operatori della Fondazione Mons. Di Vincenzo (legata a Rinnovamento nello Spirito).
Di avviare per gli ex carcerati, infine, percorsi di lavoro sul modello del Polo di eccellenza "Mario e Luigi Sturzo", già attivo dal 2003 a Caltagirone, in Sicilia: qui detenuti prossimi alla fine pena o già usciti dal carcere lavorano in una tenuta agricola di 52 ettari coltivando agrumi, olivi, grano o producendo ceramiche e oggetti artigianali in ferro battuto in laboratori. Si tratta per ora di 8 detenuti con le loro famiglie, ma altri 26 sono in arrivo all’inizio del 2010. Il progetto di recupero in Sicilia è gestito dalla Fondazione Di Vincenzo insieme alla Caritas e col sostegno della Conferenza episcopale italiana. Quattro sedi per nuovi "Poli d’eccellenza" sono state individuate a Venezia, Milano, Napoli e Roma. Sono previsti anche programmi di microcredito per gli ex detenuti che decidono di avviare un’impresa. A gennaio, poi, è previsto a Roma l’insediamento del comitato direttivo dell’Anrel. "Non basta sfollare le carceri o costruirne altre per risolvere il problema dell’alta percentuale di recidiva - commenta Salvatore Martinez, presidente di Rinnovamento nello Spirito -: l’unico vero antidoto è il lavoro nelle carceri per il recupero spirituale e sociale dei detenuti. Le statistiche dimostrano che le persone a cui viene data un’opportunità di ricostruirsi una vita scelgono di non tornare a delinquere". Per Marcella Reni, direttrice di Rinnovamento, l’attuale sovraffollamento delle carceri italiane "è un motivo in più per creare percorsi di recupero e ritorno al lavoro esterni agli istituti di pena", come il progetto dell’Anrel e quello per le madri detenute con figli piccoli che sta per partire a Villarosa (Enna).
Detenuti e vittime si incontrano: dagli Usa il progetto Sicomoro
Far incontrare le vittime e gli autori di reati. È questa l’idea alla base del progetto Sicomoro: piccoli gruppi di 8 o 12 persone che si confrontano per qualche settimana all’interno del carcere per capire le motivazioni, la vita e le azioni degli uni e degli altri. Obiettivo, la "giustizia restitutiva" per chi ha subito un crimine e la riabilitazione morale e spirituale per chi l’ha commesso. Ideato negli Stati Uniti dall’associazione Prison Fellowship International, il progetto è attivo in oltre 100 paesi, fra cui Ruanda, Iran e Afghanistan, e ora arriva anche in Italia. L’iniziativa sarà presentata nel corso della conferenza nazionale degli animatori di Rinnovamento nello Spirito Santo, dal 5 all’8 dicembre al Palacongressi di Rimini, movimento già attivo nelle carceri italiane con altri progetti. Per l’occasione inaugura anche il ramo italiano di Prison Fellowship, e nella città romagnola arriverà il presidente dell’associazione, Ronald W. Nikkel. "Il progetto partirà in cinque regioni (Sicilia, Lazio, Campania, Veneto e Lombardia) - spiega Marcella Reni, direttrice di Rinnovamento nello Spirito Santo e presidente italiana di Prison Fellowship -. A febbraio formeremo i volontari con due weekend a Ravenna e Castellamare di Stabia, in modo da essere pronti a partire per marzo". Ma in cosa consiste il progetto Sicomoro? "Si chiede ai detenuti di identificarsi nelle vittime per capire il danno causato - continua Marcella Reni -, ma allo stesso tempo si chiede a chi ha subito un reato di capire la storia di chi l’ha commesso e le condizioni di vita in carcere". La riabilitazione dei detenuti si accompagna così alla "giustizia restitutiva" per le vittime. "Il metodo è stato usato anche in casi molto complessi, ad esempio relativi al genocidio in Ruanda (due donne hanno incontrato gli assassini dei loro familiari, esperienza raccontata nel documentario As we forgive) - spiega la direttrice - anche se raramente si riesce a mettere insieme il colpevole e la vittima dello stesso reato". A partire dal nome, la componente religiosa e spirituale nel progetto Sicomoro è molto forte. Gli incontri prevedono per esempio un momento dedicato alla confessione, e il perdono (in senso cristiano) è ovviamente uno degli obiettivi da raggiungere. "La partecipazione però è aperta a tutti i detenuti, anche a quelli di altre religioni - precisa Marcella Reni -: in questi casi ci richiamiamo al Dio che è comune a tutti, o comunque alla dimensione spirituale". La partecipazione al progetto è volontaria e può essere sospesa in qualsiasi momento. Il progetto verrà illustrato nel dettaglio il 7 dicembre a Rimini, dove Ronald W. Nikkel porterà alcune testimonianze e dove sono attese circa 4mila persone. La conferenza sarà l’occasione per rilanciare tutti i progetti di Rinnovamento nello Spirito Santo relativi al carcere.

Sicilia: nasce un "carcere senza sbarre" per le detenute con figli

"Mai più bambini nelle carceri italiane". Con questo obiettivo sta per partire un progetto del movimento ecclesiale Rinnovamento nello Spirito che, grazie a una convenzione col ministero di Giustizia, prevede di far uscire 50 donne detenute con i loro figli sotto i tre anni e di dare loro un’opportunità di lavoro e riabilitazione sociale mentre scontano la pena. Le prime otto detenute e i loro bambini saranno trasferite all’inizio del 2010 nella "prigione senza sbarre" di Villarosa, Comune siciliano in provincia di Enna, dove vivranno in due ville confiscate alla mafia. Qui lavoreranno alla creazione di una linea di vestiti per bambini, con i macchinari forniti dall’imprenditrice Marina Salomon, presidente dell’azienda Altana. La struttura detentiva esterna al carcere si trasforma così in un centro di formazione professionale, che vuole offrire alle donne una possibilità di lavoro e in prospettiva di reinserimento, e ai loro figli l’opportunità di crescere in un ambiente diverso da quello penitenziario. "Sono circa una sessantina in Italia - spiegano infatti i volontari di Rinnovamento - i bambini che vivono in carcere con le loro madri. Ma anche nelle situazioni migliori, come gli istituti di pena dove sono state create delle sezioni nido, il carcere non può essere compatibile con le esigenze di socializzazione e di sviluppo dei più piccoli: sovraffollamento, regole e tempi delle strutture creano nei bambini stati di stress, insonnia, disturbi che ne compromettono la crescita e tensioni che si ripercuotono nel rapporto madre-figlio". Malgrado una risoluzione del Parlamento europeo (13 marzo 2008) e le leggi italiane sull’assistenza all’esterno dei figli minori delle detenute, è stato quasi impossibile finora applicare queste misure: soprattutto nel caso di donne recidive, in carcere per reati di spaccio e contro il patrimonio. "Così di fatto - osserva Rinnovamento - ai bambini nei primi anni di vita non è garantita la convivenza nello stato di libertà con la madre detenuta". Di qui il progetto "Maternità e fraternità nella legalità": il primo "carcere senza sbarre" in Sicilia è un modello che il movimento spera poi di poter esportare in altre regioni. L’iniziativa è frutto di una convenzione tra la Fondazione Di Vincenzo, braccio operativo di Rinnovamento nello Spirito, il ministero della Giustizia, il Commissariato per i beni confiscati alla mafia, il Comune di Villarosa e la prefettura di Enna. Se ne parlerà tra l’altro dal 5 all’8 dicembre a Rimini, dove si tiene la conferenza nazionale animatori di Rinnovamento: un appuntamento di formazione per 4mila volontari del movimento, e un’occasione per lanciare i progetti sociali di un’organizzazione che conta oltre 200mila aderenti.
 



AVVENIRE – 8 dicembre 2009

L'iniziativa RnS, la riconciliazione entra in cella. Rimini: la 33ª Conferenza nazionale animatori Rns

AL NOSTRO INVIATO A RIMINI SALVATORE MAZZA

A molti potrà sembrare un progetto ambizioso. A qualcuno, magari, anche un po’ folle. Perché pensare di far incontrare e dialogare i detenuti e le loro vittime, in un quadro di «giustizia restitutiva » per chi ha subito un crimine e la riabilitazione morale e spirituale per chi l’ha commesso, suona, quanto meno, un po’ utopistico. Ma quel progetto c’è, esiste e funziona già in 105 Paesi del mondo, e arriva adesso in Italia. Progetto Sicomoro è il suo nome. Col quale «si chiede ai detenuti di identificarsi nelle vittime per capire il danno causato, ma allo stesso tempo si chiede a chi ha subito un reato di capire la storia di chi l’ha commesso e le condizioni di vita in carcere». Marcella Reni, direttore del Rinnovamento nello Spirito, spiega così il progetto, presentato ieri pomeriggio nell’ambito della 33ª Conferenza nazionale animatori RnS, che vede riunite al Palacongressi di Rimini sino all’8 dicembre circa quattromila persone tra animatori e responsabili del movimento. Un progetto col quale il Rns inaugura la sede italiana del Prison Fellowship International , la più importante organizzazione cristiana mondiale a sostegno dei detenuti, con uno staff di circa 500 persone e 100mila volontari nelle sue 105 sedi, tra cui quelle in Ruanda, Iran e Afghanistan. Con Sicomoro si vuole proporre uno strumento di evangelizzazione all’interno delle carceri a vantaggio sia dei detenuti che delle vittime di reati, ha spiegato Reni, che ha parlato dell’iniziativa in uno dei tre seminari tematici (gli altri due su «L’emergenza educativa » e «La pastoralità nel RnS») che hanno impegnto il pomeriggio di ieri, con a fianco Ronald W. Nikkel, presidente mondiale di Prison Fellowship International, e il direttore generale del Dipartimento Amministrazione penitenziaria Sebastiano Ardita. Il progetto intende promuovere un nuovo modello di giustizia rieducativa, già applicato anche in situazioni molto complesse, come ad esempio in Ruanda, con l’obiettivo di ristabilire la coesione sociale a seguito del genocidio. «Nell’ambito del progetto sviluppato in Ruanda due donne hanno incontrato gli assassini dei loro familiari, anche se raramente – ammette Reni – si riesce a mettere insieme il colpevole e la vittima». Gli incontri previsti dal progetto si snodano lungo un percorso che, partendo da un’analisi dei testi sacri funzionale a comprendere le parole di Dio riguardo al delitto, passano attraverso l’assunzione di responsabilità rispetto a quanto è stato commesso, la confessione, il perdono e la riconciliazione. «La partecipazione – ha sottolineato ancora Marcella Reni – sarà aperta anche a detenuti di altre religioni. In questi casi ci richiameremo al Dio che è comune a tutti, o comunque alla dimensione spirituale». La formazione dei volontari del RnS partirà nel prossimo febbraio; un mese più tardi il programma partirà concretamente in Sicilia, Lazio, Campania, Veneto e Lombardia, regioni in cui RnS ha già da tempo avviato importanti progetti dedicati ai detenuti. A chiudere la giornata di ieri, la Messa celebrata dall’arcivescovo di Foggia- Bovino, Francesco Pio Tamburrino. Domenica la Messa era stata invece presieduta dal vescovo di Rimini Francesco Lambiasi, che nella sua omelia, aveva sottolineato come «la storia diventa il campo di azione in cui l’uomo è chiamato a collaborare con Dio». Collaborare «non come 'facchino' che rischia di preferire i doni di Dio a Dio stesso, ma come fedele innamorato autore di un frammento di storia che si ripercuote su tutta la famiglia umana». «Se ci guardiamo intorno, sul lavoro, a scuola, al bar, nel condominio, certamente – ha concluso Lambiasi – troviamo persone interessate e disponibili a cominciare o ricominciare un cammino di fede. Per questo dobbiamo spalare le montagne dell’orgoglio e dell’invidia, riempire le voragini scavate dall’indifferenza e raddrizzare i nostri sentieri ». Lanciare un «ponte» fra i detenuti e le loro vittime: presentato alla Conferenza animatori il «Progetto Sicomoro», già avviato in 105 Paesi, ora anche in Italia grazie al Rinnovamento nello Spirito
 



AVVENIRE – 8 dicembre 2009

L’itinerario Patriarca: «Caritas in veritate», bussola dello sviluppo «Così camminiamo verso la 46ª Settimana Sociale»

DAL NOSTRO INVIATO A RIMINI

Proporre la carità come «principale forza dello sviluppo dell’uomo ». È questa «la missione del cristiano», ha detto il segretario del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane Sociali dei cattolici italiani, Edoardo Patriarca, intervenendo domenica alla Conferenza nazionale Animatori del Rinnovamento nello Spirito, in corso a Rimini. Nei momenti «più difficili e complessi», ha sottolineato citando la Caritas in veritate di Benedetto XVI, dobbiamo «soprattutto riferirci al Suo amore, caritas in veritate , da cui procede l’autentico sviluppo. Lo sviluppo implica attenzione alla vita spirituale ». «È opinione diffusa che questa sia l’enciclica della globalizzazione – ha osservato il relatore – ma già dalle prime pagine è evidente come il fenomeno complesso verso il quale è rivolto lo sguardo del Papa sia orientato dalla consapevolezza che al centro di tutto c’è la persona nella carità e nella verità». Presentando la 46ª Settimana Sociale che si svolgerà a Reggio Calabria dal 14 al 17 ottobre 2010, Patriarca ha poi esortato a vivere questo «progetto» in «comunione profonda e indissolubile con Gesù, per evitare di proporre un’ennesima agenda di impegni inutile e autoreferenziale». «Viviamo in un tempo in cui si pensa che l’umanità sia diretta verso la distruzione – ha poi aggiunto –. Se da una parte viviamo la gioia che si dona a noi, dall’altra c’è paura, isolamento dal mondo che ci circonda, incapacità di volgere lo sguardo in alto e di affidarsi alla fede, all’immaginazione, al desiderio, al sogno. Il granello di senape cresce nel cuore degli uomini, nonostante tutto ciò che li circonda. Questa è la speranza che dobbiamo comunicare: un amore indistruttibile che non permetterà mai al male di sopravanzare alla vita». La 33ª Conferenza nazionale animatori di RnS si concluderà oggi. Alle 8,30 la sessione finale con la preghiera comunitaria carismatica; poi i video sul secondo Pellegrinaggio nazionale delle famiglie per la famiglia svoltosi il 5 settembre scorso a Pompei, e sul Convegno internazionale sturziano del 2-4 ottobre a Catania e Caltagirone; seguiranno una comunicazione di Marcella Reni, direttore RnS , la relazione conclusiva del presidente RnS , Salvatore Martinez, e la Messa presieduta da don Guido Pietrogrande, consigliere spirituale nazionale RnS. (S.M.)


 

La Voce di Romagna 031209

 

 

 


 

Il Resto del Carlino 041209

 

 


 

Corriere Romagna 051209


 

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