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22 nuovi Cardinali a servizio della Chiesa
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«Il servizio non si fa secondo le logiche del mondo, che sono quelle del potere e della gloria» spiega il Santo Padre Benedetto XVI ai 22 nuovi cardinali in attesa di ricevere la berretta rossa. La logica del servizio deve ispirare l’operato dei nuovi eletti. Uno stile che il Papa indica prima di tutto per se stesso: «Pregate per me, affinché possa sempre offrire al Popolo di Dio la testimonianza della dottrina sicura e reggere con mite fermezza il timone della Santa Chiesa».
Preceduto dalla Giornata di preghiera e riflessione sui temi della nuova evangelizzazione, a cui hanno preso parte 133 cardinali accorsi da tutto il mondo, il Concistoro di sabato ha visto l’imposizione di 22 berrette rosse. Tra i porporati, sette gli italiani: Fernando Filoni (classe 1946), prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei popoli; Antonio Maria Vegliò (1938), presidente del Pontificio Consiglio della pastorale per i migranti e per gli itineranti; Giuseppe Bertello (1942), presidente della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano e presidente del Governatorato dello Stato, Francesco Coccopalmerio (1938), presidente del Pontificio Consiglio per i testi legislativi; Domenico Calcagno (1943), presidente dell’Amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica; Giuseppe Versaldi (1943), presidente della Prefettura degli affari economici della Santa Sede e Giuseppe Betori (1947) arcivescovo di Firenze, già segretario generale della CEI.

Nel quarto Concistoro di questo pontificato, tra gli stranieri ci sono il portoghese Manuel Monteiro De Castro, lo spagnolo Santos Abril Y Castellò, il brasiliano Joao Braz De Aviz, Edwin Frederik O’ Brien e Timothy Michael Dolan dagli Stati Uniti, George Alencherry dall’India, Thomas Christopher Collins dal Canada, Dominik Duka dalla Repubblica Ceca, Willem Jacobus Eijk dall’Olanda, , i tedeschi Rainer Maria Woelki e Karl Becker, John Tong Hon da Hong Kong, Lucian Muresan dalla Romania, Julien Ries dal Belgio e il maltese Prosper Grech.

Ai «nuovi cardinali è affidato il servizio dell’amore: amore per Dio, amore per la sua Chiesa, amore per i fratelli con una dedizione assoluta e incondizionata, fino all’effusione del sangue, se necessario, come recita la formula di imposizione della berretta e come indica il colore rosso degli abiti indossati», ha ricordato il Santo Padre durante la solenne celebrazione nella Basilica vaticana.

E ancora, durante l’omelia, Benedetto XVI ha richiamato al senso profondo del servizio alla Chiesa a cui i neo cardinali sono chiamati: «La Chiesa non esiste per se stessa, non è il punto d’arrivo, ma deve rinviare oltre sé, verso l’alto, al di sopra di noi. La Chiesa è veramente se stessa nella misura in cui lascia trasparire l’Altro - con la “A” maiuscola - da cui proviene e a cui conduce. La Chiesa è il luogo dove Dio “arriva” a noi, e dove noi “partiamo” verso di Lui; essa ha il compito di aprire oltre se stesso quel mondo che tende a chiudersi in se stesso e portargli la luce che viene dall’alto, senza la quale diventerebbe inabitabile».

Il presidente del Rinnovamento nello Spirito Santo, Salvatore Martinez, ha salutato con gioia la creazione dei nuovi cardinali, indirizzando parole di speranza: «Ci auguriamo che la testimonianza dei nuovi porporati sia sempre più efficace, per ridare al mondo la bellezza del Vangelo di Cristo. Auspichiamo anche una più efficace e ordinaria valorizzazione dei carismi e dei ministeri di cui i fedeli laici sono portatori, per una cristianizzazione del nostro tempo e perché ad ogni uomo sia resa la possibilità di credere nella originalità salvifica dell'amore di Cristo.» In sintonia con il Pontefice, Martinez ha anche ricordato che «ogni Concistoro rafforza i vincoli di comunione visibile con il Papa, quest'anno alla vigilia di un Sinodo speciale sul tema della “nuova evangelizzazione”».


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