Viviamo
in un contesto culturale che presenta condizioni favorevoli, ma anche
urgenti, per un dialogo fra le scienze, la teologia e la filosofia.
Parliamo di condizioni favorevoli, perché sono caduti molti pregiudizi e
condanne, e si manifesta una buona apertura ai vari tipi di razionalità,
ma anche di urgenza, in quanto, mentre aumentano i problemi dell’umanità
e dell’ambiente, sembra che le persone oscillino fra una mentalità
tecnocratica e una mentalità magica. Questa urgenza era già stata colta
dopo la seconda guerra mondiale: “Quando noi consideriamo che cosa
significhi la religione per l’umanità e che cosa significhi la scienza,
non è esagerato dire che il corso futuro della storia dipende dalla
decisione della nostra generazione riguardo ai loro rapporti” (Whitehead,
1945).
Questo convegno è
stato organizzato in collaborazione dal ministero per l’impegno sociale
(settore cultura e società) e dal ministero giovani del Rinnovamento
nello Spirito Santo, in particolare per i giovani universitari. Le due
relazioni principali sono state:
"Recenti
sviluppi nel dialogo fra teologia e pensiero scientifico" di don
Giuseppe Tanzella-Nitti, Professore di Teologia Fondamentale presso
la Pontificia Università della Santa Croce a Roma, e curatore di una
delle più importanti opere sul nostro tema, il “Dizionario
Interdisciplinare di Scienza e Fede”, Urbaniana University Press –
Citta Nuova Editrice (2002).
L’ampia e ricca
relazione di don Giuseppe, iniziata con l’esortazione a credere e
perseguire un’unità nel sapere, a far dialogare nel proprio intimo
quello che si crede e quello che si conosce, ci ha presentato una
carrellata sulle varie sfaccettature del rapporto scienza/teologia: il
lato storico, i segni di mutamento percepiti anche dall’opinione
pubblica, i fattori di cambiamento significativi interni alla scienza
(come l’abbandono del meccanicismo determinista), il mutato
atteggiamento della teologia nei confronti delle scienze. In conclusione
si è parlato anche del versante pastorale, di come è possibile parlare
di Dio all’uomo (al giovane in particolare) formato nella scienza. Molti
degli interessanti temi specifici, che sono stati appena accennati, si
possono approfondire consultando il portale dedicato a queste tematiche
(www.disf.org).
“La
strada stretta tra determinismo e caos” di Carla Calvi Parisetti,
Professore di Probabilità e Statistica Matematica presso l’Università di
Parma. In questa relazione si è privilegiato il taglio storico, ed è
stato presentato in particolare il cambiamento, verificatosi nel secolo
scorso, dell’immagine scientifica del mondo, quando si è capito che vi
sono livelli di realtà non descrivibili se non in termini
probabilistici. Questo, invece che produrre il disorientamento che da
sempre associa la teoria probabilistica al caso, apre impensati spazi di
libertà non solo all’uomo ma, in qualche senso, anche alla natura. La
prof. Calvi Parisetti ha concluso affermando che la scienza non è
direttamente in relazione con la fede, ma con il mistero, con
l’inesauribile, che può aprire la strada ad un atteggiamento di fede, di
ricerca dell’incontro con il volto di Dio.
Il convegno si è concluso
con una tavola rotonda, coordinata da p. Mario Panciera scj,
Lucia Alessandrini e Emilia Palladino, in cui tutti gli
intervenuti hanno espresso le loro proposte per altri incontri di questo
tipo, ritenuti particolarmente utili per i giovani (e non solo).
|