RADIO VATICANA – 11
settembre 2010
Pellegrinaggio delle
Famiglie per la Famiglia promosso a Pompei dal Rinnovamento nello
Spirito Santo
Prende il via oggi da
Scafati a Pompei il terzo Pellegrinaggio delle Famiglie per la Famiglia
promosso dal Rinnovamento nello Spirito Santo in collaborazione con
l’Ufficio Nazionale per la Pastorale della Famiglia della Cei. Al centro
dell’evento, al quale prendono parte oltre 15mila persone, canti,
preghiere, esortazioni, ma soprattutto la recita di uno speciale
Rosario: una selezione di sette misteri in cui viene contemplato il
cammino della famiglia cristiana. “Perché per salvare questa istituzione
da una crisi sempre più profonda occorre utilizzare la più potente arma
spirituale di cui il cristiano dispone: la preghiera” spiega al
microfono di Federico Piana, Salvatore Martinez, presidente nazionale di
Rinnovamento nello Spirito Santo:
R. - Vogliamo gridare che una famiglia ci vuole, che la famiglia
cristiana conserva ancora la sua attualità e va difesa, va diffusa la
bellezza e l’originalità di questo amore, che poi è il segreto della
famiglia cristiana. A Pompei si capisce che cosa è questo amore di Dio e
questo amore per il prossimo, che poi sono inseparabili. Il deficit che
il nostro tempo conosce di affidabilità e di forza della famiglia
discende proprio da questo “gap”, da questo divario. Senza amore di Dio
è difficile che i membri di una famiglia riescano a scambiarsi ogni
giorno, all’insegna del sacrificio, della responsabilità, del perdono,
della riconciliazione, tutto ciò che fa e che costituisce questo amore.
D. - La famiglia vive una crisi senza precedenti. Come se ne esce,
presidente, secondo lei, dal punto di vista cristiano?
R. - Intanto, bisogna ricordare che la famiglia è un avvenimento
spirituale. Oggi, in questo nostro tempo, prevalgono esperienze di
solitudine e anche le famiglie sembrano degli agglomerati domestici:
tanti televisori, tanti telefoni quanti sono i membri della famiglia. La
famiglia vive la crisi di questo trasformismo e sembra mancare
soprattutto l’idealità di un progetto di vita. Perciò noi diciamo che
bisogna rientrare in se stessi, bisogna recuperare il principio vitale
di questo amore che è appunto un avvenimento spirituale. Quindi, bisogna
ridare il gusto delle cose spirituali, un significato spirituale a
questo nostro tempo che ha profonde inquietudini spirituali. Pertanto,
la famiglia va rieducata alla sua essenzialità, a ciò che la tiene unita
e noi riteniamo che la preghiera sia il collante e la forza propulsiva
della famiglia. C’è bisogno di una rieducazione alla fede, una
rieducazione agli affetti, una rieducazione alle memorie. La famiglia
viene da Dio, viene dal Cielo e tutte le volte che ritorna e che si
affida a Dio rinasce miracolosamente.
D. - Una preghiera, presidente, che deve continuare anche nelle famiglie
perché molto spesso le famiglie purtroppo non pregano …
R. - I nodi del Rosario, questi sette misteri della famiglia che abbiamo
immaginato e in qualche modo codificato dai 20 misteri classici, ci
ricordano le tappe, il cammino, il futuro, l’avvenire della famiglia
cristiana. Bisogna allora meditare su questi misteri e interiorizzarli.
Noi proponiamo la preghiera nelle famiglie: la preghiera insieme e la
preghiera gli uni sugli altri, i genitori sui figli, i figli sui
genitori. La riscoperta del potere della benedizione, la riscoperta del
potere dell’intercessione davanti alle prove, alle sofferenze, la
riscoperta del potere della lode, della gioia, nella vita della
famiglia, sono esperienze che purtroppo difettano nella vita di tante
famiglie e che vanno riproposte senza vergogna, senza considerarle
superate, in tutta la loro forza che da secoli esprime poi la bellezza
di questo amore di Dio.