“Hai mutato il mio lamento in danza,
la mia veste di sacco in abito di gioia”
A Loreto il corso per vedovi, separati e "single"
Una pioggia di grazie e benedizioni si è riversata su tutti partecipanti alla settimana nazionale per persone sole: vedove/; separate/i; nubili e celibi, tenuta nella Casa "Famiglia di Nazareth" a Loreto (AN) dal 23 al 28 giugno u.s.. Non poteva essere altrimenti poiché il Corso era stato affidato alle cure materne della Beata Vergine Maria di Loreto, Regina della Famiglia. Le 23 persone partecipanti, provenienti dalle varie regioni italiane, appesantite da dolorose situazioni personali e familiari, hanno trovato consolazione e ristoro. Don Luigi ha sapientemente spezzato la Parola che, come dice la Scrittura ha ridato vigore a tante stanchezze. Il suo modo di parlare semplice, profondo e concreto, ha raggiunto ogni cuore e la sua disponibilità e pazienza nei colloqui personali e nelle condivisioni serali hanno chiarito dubbi ed incertezze. I temi trattati hanno riguardato il dono grandissimo della vita: l'essere stati creati "maschio e femmina", "a immagine e somiglianza di Dio", per vivere la bellezza e la gioia della relazione con Dio e con gli altri; la sofferenza e la solitudine alla luce del mistero pasquale di Gesù, morto e risorto per la nostra salvezza. Infine come donare e accogliere il perdono per vivere alla sequela di Cristo, per essere nel mondo i testimoni credibili di speranza e di vita rinnovata. Ogni celebrazione eucaristica è stata vissuta in un clima di profondo raccoglimento e partecipazione gioiosa. I "segni" proposti sono serviti per interiorizzare maggiormente il tema della giornata. Durante la preghiera di lode e di adorazione, il Signore ha donato parole di tenerezza, di incoraggiamento e di sprono a camminare con Lui, rinunciando ai rimpianti del passato per vivere da testimoni di speranza e di amore. Le diverse esperienze di vita dei fratelli e delle sorelle sono state di grande aiuto e arricchimento reciproco, favorendo l'accoglienza, la solidarietà e la comunione. Ognuno ha fatto tesoro delle esperienze dolorose degli altri per ridimensionale la propria situazione, accettandola come mezzo per vivere un'intimità più profonda ed autentica con il Signore Gesù. E' stata pensata e scritta insieme, una preghiera di Consacrazione al Cuore di Gesù che è stata recitata, coralmente, al termine dell'Eucaristia, vissuta in Santa Casa. Non poteva esserci luogo più bello e significativo dove suggellare la propria appartenenza a Gesù, pronunciando con Maria il "sì", come adesione libera di vivere il progetto d'amore del Padre in Cristo, Signore della Storia e di ogni storia. Alleluia!.
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