Nel
tempo di Natale, ricordare la nascita di Gesù significa celebrare un
evento che abbia una profonda incidenza nella vita di ogni
cristiano, al di là del termine temporale della festività religiosa
che ogni anno ricorre. L'augurio è che questo Natale tracci in noi
il segno forte della presenza di Gesù, la cui venuta ha cambiato e
cambia il volto del mondo. La riflessione sul Natale che viene
proposta muove dalla celebre espressione biblica: «Entrati nella
casa videro il bambino con sua madre e prostratisi lo adorarono» (Mt
2, 11a). Sono tante le "case" in cui Gesù nasce e rinasce e attende
la nostra visita.
La prima "casa"
è la Chiesa
… La grotta di Betlemme fu la prima casa della Chiesa dove
adorare il Gesù non soltanto profetizzato e promesso, ma vivo e
vero. Era il luogo della speranza che si faceva visibile, della
carità che si incarnava, della fede che si riaccendeva. Era
preconizzazione di tutte le Chiese del mondo…
Che Gesù sia celebrato nella Chiesa universale
con intensità sempre nuova…
sapendo che ciò che celebriamo "attua" e "trasforma",
attraverso la potenza salvifica del Cristo che viene;
che Gesù sia celebrato con convinzione profonda
e con pienezza di fede, di fronte a un mondo
che ha "denatalizzato" Cristo…;
che Gesù sia… soprattutto annunciato
con rinnovato slancio missionario,
sapendo che se molti hanno perduto
lo stupore per la sua nascita,
molti altri ancora non sanno neanche chi sia il Figlio di Dio.
La "casa" di ogni famiglia
… le famiglie cristiane devono trovare la loro ispirazione
nella Famiglia Santa che nella grotta ebbe la sua prima casa.
Che Gesù sia celebrato nelle nostre famiglie
ricordando il senso vero della sua venuta,
riaccendendo l'amore reciproco,
riscoprendo la delicatezza nei rapporti,
la sincerità del dialogo,
rinsaldando l'unità familiare…
che le nostre famiglie non siano ripiegate,
serrate in se stesse come quegli alloggi
che nella Notte santa non furono disponibili per Gesù.
La "casa" del
Rinnovamento
Quella grotta sia anche la grande casa del Rinnovamento, dei nostri
gruppi e comunità che sono chiamati ad essere culla e casa di Gesù,
non certo luogo delle nostre ambizioni… Il Gesù che culliamo nelle
piccole grotte dei nostri gruppi è il Figlio di Dio. Questa
consapevolezza deve permetterci di superare noi stessi, i nostri
conflitti, le nostre vedute "corte"…
Che Gesù trovi nei nostri gruppi
un'accoglienza reale e sincera,
costruita sull'unità e sulla condivisione,
sulla fede carismatica e sulla maturità cristiana;
sullo zelo apostolico e sulla perseveranza.
La "casa"
interiore
Quali sono le condizioni del nostro tempio interiore, di quella
grotta di Betlemme che è il nostro cuore?… Maria e Giuseppe bussano
come ogni anno, vorremmo dire come ogni giorno, alle porte del
nostro cuore per cercare un asilo per Gesù… svegliamo il nostro
cuore, perché a fronte di tutto quanto fino a oggi abbiamo fatto per
Gesù, egli ci chiede, in questo Natale, qualcosa di nuovo e
sorprendente, che non avevamo messo in conto.
Che il Natale di Gesù ci trovi pronti ad aprire la porta
e a compromettere le nostre vite tenute ben al sicuro;
che il lavoro missionario svolto dentro e fuori i nostri gruppi
prosegua con nuovo coraggio, senza lesinare sforzi e rischi;
che i molti Roveti ardenti,
che abbiamo acceso nelle nostre città,
siano segni innegabili della presenza di Gesù,
momenti di grazia in cui, come i Magi,
ci inginocchiamo a contemplare e adorare il Salvatore.
Stiamo lieti:
Maria ci consegna Gesù
… «Il Rosario, pur caratterizzato dalla fisionomia mariana,
è preghiera dal cuore cristologico… concentra in sé la profondità
del messaggio evangelico»
(Rosarium Virginis Mariae, n. 1)
Maria, attraverso il Rosario ci consegna un Gesù in fasce che ha
scelto di nascere povero e che abbisogna di essere nutrito e
accudito.
Impariamo da Maria,
dalla dedizione con cui ella lo accolse
e lo vide crescere, sapendo di lavorare per il cielo
e di tenere Gesù, la perla preziosa,
nei fragili vasi di creta delle nostre vite.
Riprendiamo nelle mani il Rosario
e "salutiamo" con questa formidabile preghiera
il Bambino Gesù che è presente nei presepi delle nostre case,
delle nostre Chiese, perché si risvegli anche nei nostri cuori
e questi diventino il suo trono.
Il testo integrale
di questo messaggio,
unitamente ad altre
meditazioni e articoli sul Natale,
si possono trovare
sul numero di dicembre 2003
della rivista
Rinnovamento nello Spirito Santo.
Auguri!
Ricorrendo quest'anno
i dieci anni della nascita al Cielo dell'amico vescovo don Tonino
Bello, vorrei rivolgere il mio augurio alle sorelle e ai fratelli
tutti del Rinnovamento ricorrendo ad alcune frasi estrapolate dal
suo libro Alla finestra la speranza.
Auguri per un Natale che non
si spenga mai nelle nostre vite
Grazie Signore
nostra pace,
che sei venuto
sulla terra
«a fare dei due un
popolo solo,
abbattendo il muro
che era di frammezzo»
(Ef 2, 14-16)…
Grazie perché ci
conservi nel tuo amore…
Grazie perché
continui ad aver fiducia in noi…
Grazie perché ci
infondi il coraggio di celebrare i santi misteri…
Grazie perché
continui a custodirci gelosamente…
Spogliaci, Signore,
di ogni ombra di arroganza.
Rivestici dei panni
della misericordia e della dolcezza.
Donaci un futuro
gravido di grazia e di luce
e di incontenibile
amore per la vita.
Aiutaci a spendere
per te tutto quello che abbiamo e che siamo.
E la Vergine tua
Madre ci intenerisca il cuore.
Fino alle lacrime.
Salvatore Martinez
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