RASSEGNA STAMPA
Articolo pubblicato sul quotidiano La Padania il 06.05.2007

 

 

Fi al Family Day. E il Governo va a pezzi
BERLUSCONI: «PARTECIPERÒ CON IL CUORE»

Filippo Poletti

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Roma - «Non credo che andrò al Family Day. Non ho l’abitudine di partecipare a tutte queste manifestazioni. Però, parteciperò certamente con il cuore. Quindi, Forza Italia sarà assolutamente presente». Così Silvio Berlusconi ha confermato ieri la presenza degli azzurri al raduno cattolico organizzato per sabato prossimo in piazza San Giovanni a Roma.

LE ADESIONI NELLA SINISTRA
Diventa, dunque, sempre più nutrita la lista delle adesioni all’evento promosso da 22 associazioni familiari tra cui Agesci, Acli, Azione cattolica, Cl, Sant’Egidio e Rinnovamento nello Spirito Santo: assieme al coordinatore azzurro Sandro Bondi ci saranno i Cattolici padani, il Consiglio regionale della Lombardia, il Rinnovamento carismatico cattolico, la Democrazia cristiana, la Fraternità di Emmaus, l’Opera don Orione, il Partito democratico cristiano, Scienza&vita, il Consiglio regionale della Liguria e Libertà e Persona.
In tantissimi, dunque, scenderanno in piazza. Tra loro anche il ministro della Giustizia Clemente Mastella, il ministro dell’Istruzione Beppe Fioroni, i Dl Paola Binetti, Enzo Carra, Luigi Bobba, Cristina De Luca ed Emanuela Baio Dossi.

LA POLEMICA DELLA BINDI
Chi non ha gradito l’annuncio della presenza dei ministri del Governo di centrosinistra alla manifestazione è stato il responsabile delle Politiche per la famiglia Rosy Bindi: per lei, infatti, «i ministri non devono andare al Family Day perché è una manifestazione contro i Dico». Agli organizzatori, inoltre, la Bindi ha suggerito di cambiare nome: «Parlino di “No Dico Day”». Poi, la stoccata ad personam: «Mastella - ha proseguito la Bindi - ha una strana concezione della Chiesa e della politica. Credo che non sia corretto leggere in chiave di schieramento politico le proposte e le iniziative della Chiesa, che poi in questo caso significano le proposte delle associazioni, dei manifestanti di un gruppo consistente di cittadini italiani. Io con il mondo cattolico non voglio avere un rapporto elettorale anche se come politico sono evidentemente interessata al consenso di tutti i cittadini e anche a quello del mondo cattolico».

IL MANIFESTO CONTRO I DICO
Chi non si curerà delle parole della Bindi saranno i manifestanti che scenderanno in piazza per manifestare contro i Dico del Governo Prodi e «riconsegnare alla famiglia - si legge sul sito www.forumfamiglie.org - il diritto di cittadinanza perchè occupi nella vita politica del Paese il posto che le spetta quale soggetto sociale da promuovere e non soggetto debole da assistere».
La famiglia - dice il manifesto del 12 maggio - «è un bene umano fondamentale dal quale dipendono l’identità e il futuro delle persone e della comunità sociale. Per questo sollecitiamo il Parlamento a mettersi in ascolto di quel popolo che, da Piazza San Giovanni, chiederà politiche familiari audaci, impegnative e durature. Quel popolo che inviterà tutti a non indebolire la famiglia, attraverso il riconoscimento pubblico delle unioni di fatto».

IL PORTAVOCE PEZZOTTA
Intanto il Family Day scalda i motori. «Prima di dire “volpe nel sacco” occorre che la volpe ci sia. Il progetto sui Dico è ancora in Parlamento, non è mica stato ritirato. E ora occorre chiudere tutti gli spazi». Così Savino Pezzotta, ex leader Cisl e portavoce del Forum delle Associazioni familiari, ha commentato le affermazioni del vicepremier Francesco Rutelli alla presentazione del libro di Alfredo Mantovano dal titolo La guerra dei Dico. Per la manifestazione del 12 maggio - ha poi spiegato Pezzotta - «i 100 mila sono l’obiettivo minimo».


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