Fi al Family Day. E il Governo va a pezzi
BERLUSCONI: «PARTECIPERÒ CON IL CUORE»
Filippo Poletti
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Roma - «Non credo che andrò al Family Day. Non ho l’abitudine di
partecipare a tutte queste manifestazioni. Però, parteciperò certamente
con il cuore. Quindi, Forza Italia sarà assolutamente presente». Così
Silvio Berlusconi ha confermato ieri la presenza degli azzurri al raduno
cattolico organizzato per sabato prossimo in piazza San Giovanni a Roma.
LE ADESIONI NELLA SINISTRA
Diventa, dunque, sempre più nutrita la lista delle adesioni
all’evento promosso da 22 associazioni familiari tra cui Agesci, Acli,
Azione cattolica, Cl, Sant’Egidio e Rinnovamento nello Spirito Santo:
assieme al coordinatore azzurro Sandro Bondi ci saranno i Cattolici
padani, il Consiglio regionale della Lombardia, il Rinnovamento
carismatico cattolico, la Democrazia cristiana, la Fraternità di Emmaus,
l’Opera don Orione, il Partito democratico cristiano, Scienza&vita, il
Consiglio regionale della Liguria e Libertà e Persona.
In tantissimi, dunque, scenderanno in piazza. Tra loro anche il ministro
della Giustizia Clemente Mastella, il ministro dell’Istruzione Beppe
Fioroni, i Dl Paola Binetti, Enzo Carra, Luigi Bobba, Cristina De Luca
ed Emanuela Baio Dossi.
LA POLEMICA DELLA BINDI
Chi non ha gradito l’annuncio della presenza dei ministri del
Governo di centrosinistra alla manifestazione è stato il responsabile
delle Politiche per la famiglia Rosy Bindi: per lei, infatti, «i
ministri non devono andare al Family Day perché è una manifestazione
contro i Dico». Agli organizzatori, inoltre, la Bindi ha suggerito di
cambiare nome: «Parlino di “No Dico Day”». Poi, la stoccata ad personam:
«Mastella - ha proseguito la Bindi - ha una strana concezione della
Chiesa e della politica. Credo che non sia corretto leggere in chiave di
schieramento politico le proposte e le iniziative della Chiesa, che poi
in questo caso significano le proposte delle associazioni, dei
manifestanti di un gruppo consistente di cittadini italiani. Io con il
mondo cattolico non voglio avere un rapporto elettorale anche se come
politico sono evidentemente interessata al consenso di tutti i cittadini
e anche a quello del mondo cattolico».
IL MANIFESTO CONTRO I DICO
Chi non si curerà delle parole della Bindi saranno i manifestanti
che scenderanno in piazza per manifestare contro i Dico del Governo
Prodi e «riconsegnare alla famiglia - si legge sul sito
www.forumfamiglie.org - il diritto di cittadinanza perchè occupi nella
vita politica del Paese il posto che le spetta quale soggetto sociale da
promuovere e non soggetto debole da assistere».
La famiglia - dice il manifesto del 12 maggio - «è un bene umano
fondamentale dal quale dipendono l’identità e il futuro delle persone e
della comunità sociale. Per questo sollecitiamo il Parlamento a mettersi
in ascolto di quel popolo che, da Piazza San Giovanni, chiederà
politiche familiari audaci, impegnative e durature. Quel popolo che
inviterà tutti a non indebolire la famiglia, attraverso il
riconoscimento pubblico delle unioni di fatto».
IL PORTAVOCE PEZZOTTA
Intanto il Family Day scalda i motori. «Prima di dire “volpe nel
sacco” occorre che la volpe ci sia. Il progetto sui Dico è ancora in
Parlamento, non è mica stato ritirato. E ora occorre chiudere tutti gli
spazi». Così Savino Pezzotta, ex leader Cisl e portavoce del Forum delle
Associazioni familiari, ha commentato le affermazioni del vicepremier
Francesco Rutelli alla presentazione del libro di Alfredo Mantovano dal
titolo La guerra dei Dico. Per la manifestazione del 12 maggio - ha poi
spiegato Pezzotta - «i 100 mila sono l’obiettivo minimo».