RASSEGNA STAMPA
Articoli pubblicati su Avvenire del 20-05-2007

 

Rinnovamento
Martinez: un nuovo protagonismo sociale

Salvatore Martinez, presidente italiano del Rinnovamento nello Spirito Santo non ha dubbi: «Il Family Day è da ascrivere agli "eventi spirituali" della storia del cattolicesimo moderno». In questo movimento civile, che già si era espresso in occasione del referendum sulla fecondazione assistita, il leader del movimento carismatico intravede «un nuovo "protagonismo sociale", pervaso di forti istanze spirituali e morali, capace di ridestare l'attenzione per quel "prepolitico" di cui il nostro Paese tanto ha bisogno». L'auspicio è che i politici, di entrambi i poli, riescano «a ritrovare il gusto di ascoltare le parole forti che interessano veramente il cuore dell'uomo e a coniugare libertà e responsabilità senza presunzioni di merito e di metodo». Infine, «la speranza è che il laicato associato, vero motore del Family Day, non trascuri l'istanza di unità e di deciso impegno comune che la gente convenuta a Roma ha caricato sulle sue spalle, con affetto e fiducia. Cattolici e no». Sarebbe «spiacevole - conclude Martinez - ritornare a pensare "da sé e per sé", ripartendo dalle proprie pedagogie d'impegno per la famiglia, dinanzi a questa provvidenziale saldatura di cuori, menti e volontà. Un evento che non devi dirsi concluso con gli appelli dei portavoce, ma rimane aperto a nuovi segni dello Spirito, da discernere insieme, umilmente e con rinnovata passione». (A. Mar.)


Dopo piazza San Giovanni, continua l'impegno delle associazioni per promuovere politiche a difesa del nucleo familiare

da Roma Carmine Germani

Siamo al «day after» del Family Day e, a sette giorni dal grande evento di piazza San Giovanni, non si sono ancora spenti gli echi e le immagini di quanto visto e sentito nella multicolore spianata. Richiusi i passeggini, ripresi pullman e treni alla volta di casa, smontato il palco e le luci della ribalta, resta ora il lavoro da fare per tenere la famiglia al centro dell'attenzione pubblica. È compito, in particolare, del laicato cattolico associato, che della piazza è stato il nerbo. In questa pagina alcune delle esperienze che sono state protagoniste sul palco - in rappresentanza di tutti e 23 i gruppi, movimenti e associazioni firmatarie del Manifesto «Più famiglia» che al raduno del 12 maggio ha dato il titolo oltre che una corposa piattaforma programmatica - prendono nuovamente la parola per fare un bilancio e aprire una finestra sul futuro.
Le Acli, ad esempio, fedeli loro stile di attenzione ai bisogni concreti dei nuclei familiari, faranno partire dei veri e propri «Circoli» per la famiglia, reti di servizi e amicizia sul territorio, annuncia Andrea Olivero, presidente del sodalizio. Si spenderanno sul versante educativo le energie di Comunione e liberazione, promette Giancarlo Cesana. Così come quelle dell'Azione cattolica, il cui presidente, Luigi Alici, sottolinea l'importanza della convergenza tra laici cattolici che si è verificata. La rimarca anche Salvatore Martinez (Rinnovamento nello Spirito Santo), che nella piazza gremita ha intravisto un «nuovo protagonismo sociale». Di una «svolta» nell'«impegno delle forze sociali a difesa di valori profondi» parla Sergio Marini, leader della Coldiretti. Mentre Carlo Costalli (Mcl) saluta con favore il fatto che, grazie alla piazza, la famiglia sia tornata ad essere una priorità e che si sia realizzata una profonda convergenza sui temi "non negoziabili". Infine, Anna e Alberto Friso, responsabili di «Famiglie nuove» raccolgono lo stimolo a dare un «di più» alla dimensione sociale e pubblica della famiglia, emersa con evidenza sotto il cielo di San Giovanni.
 


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