FAMILY DAY/MARTINEZ (RNS):NON CI INTERESSA MOVIMENTO PARAPOLITICO
Siamo per "pre-politica" su vita, famiglia e libertà educativa
Roma, 19 giu. (Apcom) - Il Rinnovamento nello spirito non è interessato
in un movimento politico o "para-politico" (termine coniato da Savino
Pezzotta dopo il Family day) ma nella "pre-politica", nella
sensibilizzazione e mobilitazione su temi come vita, famiglia e libertà
educativa: lo afferma il leader del movimento cattolico protagonista,
assieme ad altre associazioni laicali, della manifestazione di piazza
del 12 maggio, Salvatore Martinez.
"I movimenti non hanno altra vocazione che quello pre-politico. Il loro
impegno è certo di carattere politico, fanno politica anche se non nei
termini dei partiti", spiega Martinez interpellato da Apcom. "Ma non
siamo interessati a un movimento politico o para-politico perché
riteniamo che i movimenti oggi più che mai siano una risorsa più che una
riserva. Una risorsa già impegnata nel campo della promozione umana, nel
campo della riflessione e della formazione di personalità che peraltro
sempre più vivono nel tessuto sociale e culturale e nel dibattito del
paese". Personalità, sottolinea Martinez, "che sotto il profilo del
rigore morale e della forte capacità spirituale si pongano come
riferimenti ordinari nella vita della nostra società. Ma di lì a pensare
che queste risorse si costituiscano in una formazione politica e
partitica ne corre molto".
Tra i temi individuati per l'impegno dei movimenti cattolici, Martinez
individua la "elaborazione creativa, la difesa e la diffusione di quelli
che la dottrina sociale della Chiesa definisce i principi non
negoziabili: vita, famiglia e libertà educativa". Su questi temi "è
necessaria la formazione delle coscienze e delle intelligenze", una
sfida che trova il mondo cattolico "fortemente coeso e compattato": "Lo
abbiamo visto due anni fa (in occasione del referendum sulla
procreazione medicalmente assistita, ndr.), lo abbiamo rivisto
quest'anno col Family day e torneremo a vederlo se questi valori fossero
sfidati frontalmente". Un'eventualità che, secondo il leader di
Rinnovamento nello Spirito, susciterebbe la "dimostrazione di impegno
fattivo" e la mobilitazione dei "numeri" già dimostrata
dall'associazionismo cattolico.
Martinez fa peraltro riferimento anche alla crisi della politica
italiana quando afferma: "La pre-politica può essere la risposta
provvidenziale alla paura dell'antipolitica. Noi vorremmo parlare di
proposte più che di protesta e disaffezione". "Non è vero che c'è una
sorta di sciopero dell'impegno: la gente cerca luoghi, vuole
partecipare. La piazza del Family day lo dimostra", afferma. Ma "non
siamo a favore di un 'supermovimento', una sorta di ricettacolo di tutti
i diversi serbatoi del mondo cattolico", precisa Martinez: "Il mondo
cattolico è plurale e rimane plurale nonostante sappia convergere con
una grande dimostrazione di capacità come si è visto col Family day. In
questo senso - aggiunge Martinez - vogliamo essere un'interlocuzione
attiva della politica e dei partiti. Ma già lo siamo ogni giorno.
Speriamo che la politica sia disposta ad ascoltare di più: non tanto le
istanze di questo mondo, ma le sue risposte creative".
LAICITA'/ MOVIMENTO POST-FAMILY DAY, PEZZOTTA RESTA SOLO
Ci si unisce agli altri movimenti per dire no a "para-politica"
Roma, 19 giu. (Apcom) - Il 'Family man' rischia di restare solo.
Sindacalista carismatico, volto e voce del Family day, arringatore del
milione che ha popolato piazza san Giovanni per chiedere politiche
"audaci" sulla famiglia, le parole di Savino Pezzotta ora non trovano
piú lo stesso ascolto dello scorso 12 maggio. Si scontrano con i
distinguo e le puntualizzazioni di quegli stessi movimenti cattolici che
lo hanno applaudito fragorosamente un mese fa. Nessuno nega che l'ex
numero uno della Cisl sia un punto di riferimento, tutti apprezzano che
pone le domande giuste. Ma quando si tratta dare risposte, di definire
che fare dell'eredità Family day, come portare avanti la mobilitazione
cattolica, le vie divergono. Pezzotta parla di creare un "movimento
para-politico" e le varie anime dell'associazionismo cattolico prendono
le distanze. Da ultimo, oggi, il leader di Comunione e liberazione ha
pronunciato un 'no' chiaro e tondo con un intervento pubblicato sul
'Foglio' di Giuliano Ferrara.
"Il Family day - scrive Giancarlo Cesana - ha certamente bisogno di
essere rappresentato politicamente. Se qualcuno intende rappresentarlo,
si faccia avanti, non schierando il Family day, ma schierando se stesso
e non in una politiche che si dovrebbe fare, ma in quella che si fa. Il
Family day, il popolo del Family day, per conto suo è già schierato". Il
numero uno di Cl insiste: "La manifestazione del Family day non l'ha
fatta n‚ la Casa delle libertà, n‚ la Margherita, n‚ la Cisl e non la
preserverà un futuro comitato parapolitico". Ribadisce: "Sono assai
perplesso".
Martella: un "comitato" non puó essere "anima di una vita che non ha
generato: o la sbiadisce, o piú facilmente gli scappa". La bocciatura
non lascia spazio a dubbi.
In realtà è lo stesso Pezzotta che ha detto piú volte che quella del
Family day "è la piazza della gente normale, di un popolo che fatica a
parlare con la politica". E cosí facendo il 'sindacalista della
famiglia' intercetta un malumore diffuso nell'associazionismo cattolico
quando annuncia che nel Partito democratico lui non entrerà. "Se io devo
fare il lievito per poi diventare pane la mia storia si esaurisce e
questo non mi piace", ha detto di recente. Suscita grandi speranze di
fronte alla crisi della politica, alle ombre del 1992, alla disaffezione
di tanti cittadini cattolici di fronte alla 'casta' dei politici. Parla
di "ethos", di "valori", di "impegno". Ma quando passa il guado della
politica sembra che non lo segua piú nessuno. Quando dice che "per i
cattolici c'è bisogno di un luogo di proposta, dove si fa un discorso
pubblico che li tenga insieme", sono piú le fronti corrugate che i
sorrisi.
"I movimenti non hanno altra vocazione che quello pre-politico", spiega
ad Apcom il leader di Rinnovamento nello Spirito Salvatore Martinez.
"Non siamo interessati a un movimento politico o para-politico perchè‚
riteniamo che i movimenti oggi piú che mai siano una risorsa piú che una
riserva", aggiunge, parlando di quei "valori non negoziabili" piú volte
indicati dal Papa e dalla Chiesa: vita, famiglia, libertà di educazione.
Tutti nodi su cui i cattolici non sono disillusi, vogliono impegnarsi,
scendere in piazza. Lo hanno fatto col Family day, si sono mobilitati
per il referendum sulla procreazione medicalmente assistita di due anni
fa e sono pronti a rifarlo se questi valori fossero "sfidati
frontalmente", assicura Martinez.
Se le priorità sono altre (immigrazione, democrazia, welfare), il
presidente della Acli Andrea Olivero concorda peró sul discorso di
fondo: "Siamo certamente interessati ad ogni azione sociale che i
cattolici possono sviluppare in questa stagione, anche per contrastare
la crescita dell'antipolitica", spiega ad Apcom, "ma non pensiamo sia
nostro compito muoverci sul terreno della politica, n‚ di formule miste
come quelle indicate dai ragionamenti sulla para-politica, che peraltro
non sappiamo cosa voglia dire di preciso".
Stessa musica della comunità di Sant'Egidio. "Non intendiamo scendere in
politica, noi intendiamo continuare la nostra linea che è quella di fare
dell'umanitario senza avere paura della politica", ha affermato di
recente il fondatore Andrea Riccardi.
Che poi, alla domanda sulle possibilità di successo ha il movimento di
Pezzotta, ha risposto: "Un movimento politico o parapolitico di
possibilità di successo ne ha un milione. C'è un cattolicesimo che non
vuole andare a destra e che peró si sente a disagio anche nel processo
del Partito democratico". La partita, per il 'Family man', è ancora
aperta.