Da diverse zone della
regione, il Signore ha chiamato tanti fratelli e sorelle per vivere una
giornata “speciale” alla Sua presenza. Dopo un momento gioioso di
accoglienza, è iniziata la preghiera comunitaria carismatica in cui il
Signore ha iniziato a manifestare la Sua potenza di rinnovamento di
tanti cuori. Il tema è stato: “Servitevi gli uni gli altri” ed è
stato relazionato dalla nostra carissima sorella Patti Gallagher
Mansfield. Attraverso la biografia di Santa Teresina, ha messo in
relazione la storia dell’anima di questa “piccola” santa con la propria
e con quella di ognuno di noi. Il centro della sua
catechesi è stata la meditazione di 4 punti fondamentali del cammino
spirituale di S. Teresina: 1) gioire nella propria piccolezza; 2) la
scelta certa di ogni cosa; 3) il desiderio di essere attirata da Gesù;
4) la consapevolezza che la vocazione di ognuno di noi è l’Amore. Patti,
avendo sperimentato personalmente la grazia dell’effusione dello Spirito
Santo, che ha suscitato la nascita del Rinnovamento Carismatico
Cattolico, ha testimoniato come sia possibile che, per mezzo di un
piccolo “sì” detto, come Maria, nell’umiltà e nel nascondimento, si
possano compiere gli abbondanti e meravigliosi prodigi di Dio.
E’ seguita una forte
esperienza spirituale con grandi guarigioni spirituali e liberazioni
attraverso la preghiera dei fratelli. Il Signore ha dato indicazioni
precise del cammino per la regione: andare avanti con spirito di
accoglienza verso i più deboli, nell’umile servizio al prossimo, non
spadroneggiando sugli altri ma diventando i più piccoli.
Il Signore ci ha chiesto
di farci come bambini e di accoglierli sempre più nei nostri gruppi, di
educarli nel Suo nome, perché rappresentano il nostro futuro, e di
lasciarci evangelizzare dall’approccio fiducioso che loro hanno con Dio.
Farci piccoli apre il nostro cuore allo stupore di fronte alle
meraviglie di Dio nella nostra vita.
La seconda parte della
giornata è iniziata con l’animazione curata dai più piccoli (3-18 anni)
che sotto la guida dei loro animatori hanno, con canti e
rappresentazioni, introdotto la presentazione dei lavori da loro
eseguiti nel corso della mattinata.
Il
giovane autore ha poi commentato il disegno realizzato da lui che è
stato usato come Logo della stessa Convocazione.
Questo rappresenta un uomo
che percorrendo la strada che lo porta a Dio lentamente diventa sempre
più piccolo fino ad arrivare ad essere un bambino che si stringe a Lui.
Intanto i più piccini
distribuivano all’intera assemblea dei piccoli cuori rossi su cui
ciascuno è stato invitato a scrivere una preghiera. Tutti questi piccoli
cuori sono stati uniti al grande cuore di Gesù (sempre realizzato da
bambini) mediante tante frecce colorate.
Infine i bambini hanno
pregato su tutta l’assemblea invocando su tutti un cuore da bambini per
rimanere utili a Gesù.
Il coordinatore regionale
Mario Cavalieri ha sottolineato che il cuore di un bambino è
libero da i dubbi e le paure che ci spingono ad annacquare il messaggio
Cristiano e che il luogo della nostra salvezza non è la nostra
soddisfazione personale, ma il luogo dove mettiamo in atto il nostro
servizio.
Ha posto l’accento
sull’importanza del servizio che la Chiesa sta portando avanti nel
mondo. In particolare l’importanza del dialogo tra le diverse religioni.
Un dialogo aperto e spontaneo per poter spiegare le proprie ragioni. Dio
ha creato e continua a sostenere il mondo attraverso “la Parola”. La
fede è l’accettazione ragionevole dell’esistenza di Dio senza mai dover
ricorrere alla violenza.
Dopo
una breve pausa tutti i gruppi della regione hanno partecipato alla
celebrazione Eucaristica.
Nell’omelia Don Fulvio
Bresciani ha trattato il tema dell’amore. Dopo aver vivamente
invitato tutta l’assemblea a tenersi sempre informata, leggendo i
documenti della Chiesa, ha sottolineato l’importanza dell’enciclica di
Papa Benedetto XVI: "Deus Caritas est".
Il contenuto di questa
enciclica è il programma per iniziare questo nuovo secolo: Dio è l’amore
che noi cercavamo.
Don Fulvio ha collegato
così uno dei punti chiave della mattinata: "la mia vocazione è l’amore",
con il tema della Parola di questa domenica: "Ma all’inizio della
creazione Dio li creò maschio e femmina".
L’evangelista più che
rimproverare quelli che ripudiano le mogli vuole spiegare che il
progetto di Dio è l’amore, che Egli ci ha pensati fin dal principio per
essere come Lui, cosa molta buona, Amore.
I nostri bambini sono
segno dell’amore; essi ci ricordano come eravamo e come dobbiamo tornare
ad essere per entrare nel Regno dei Cieli. Perciò Don Fulvio ha invitato
tutta l’assemblea a ricordarsi di quando ciascuno era bambino, frutto
dell’amore, piccolo, ultimo ma perciò stesso primo nella logica di Dio.
Se io amo Dio come Lui mi ha amato allora si rigenera quella unità di un
tempo, il progetto uomo-donna previsto fin dal principio, un progetto
che è capace di generare alla fede.
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