“VITA SPIRITUALE-VITA
PASQUALE”
Condividere “qualche dono
spirituale” e “rinfrancarci mediante la fede che abbiamo in comune”(cf
Rm 1,11b-12). Così risuonava un passaggio dell’invito del Comitato
Nazionale di Servizio all’annuale appuntamento degli Esercizi Spirituali
per sacerdoti, diaconi e religiosi, che da quest’anno ripartono dalla
suggestiva cornice del Santuario dell’Amore Misericordioso di
Collevalenza (PG). Davvero tempo di grazia, tempo pasquale, tempo
pentecostale, quello vissuto dal 4 al 9 settembre assieme a una
sessantina di fratelli che condividono l’esperienza carismatica. Più che
Corso di Esercizi Spirituali, lo si potrebbe ri-battezzare “Corsa di
Vita Pasquale” questa esperienza del Risorto che il Rinnovamento nello
Spirito ha proposto quest’anno. In linea con il cammino
della
Chiesa italiana che si prepara a celebrare il IV Convegno Ecclesiale
Nazionale, a Verona il prossimo ottobre, dal tema “Testimoni di Gesù
Risorto, Speranza del mondo”, il RnS ha scelto come tema per gli
Esercizi: “Vita spirituale-Vita pasquale”.
Ma per fare una buona
squadra ci vuole un buon allenatore e dalla Pentecoste in poi è sempre
rimasto Lui: lo Spirito Santo. In questi giorni di ritiro si è servito
di un predicatore d’eccezione, un salesiano “D.O.C.”: don Sabino
Palumbieri. Convinto assertore e testimone della spiritualità pasquale,
sacerdote rinnovato dalla fede nel Risorto che apre alla Speranza, ci ha
introdotti magistralmente e guidati sapientemente in un tempo profondo
di ascolto dello Spirito, con dono di parola e di preghiera.
L’itinerario proposto?
Quello che, da più di mille anni, la Chiesa canta il giorno di
Pentecoste: Veni Creator Spiritus. Lo Spirito Santo, Spirito del
Risorto, è la nostra vita spirituale, declamata sublimemente nell’inno
pentecostale.
Così alla fine, alcune
parole dello stesso predicatore, ci aiutano a ringraziarlo sentitamente
per averci sollevato alle alture della vita pasquale. «L’uomo pasquale è
colui che si impegna, così, a essere più gioioso in sé, perché il
Risorto è gioia, più coraggioso per gli altri, perché il Risorto è
forza, più operoso nel quotidiano, perché il Risorto è amore. L’uomo
pasquale è il cittadino onorario di Emmaus, esperto della resurrezione.
È, così, il compagno di viaggio dell’”Emmanuele”, il “Dio-uomo”, risorto
dalla morte, che si è messo in cammino con l’uomo pellegrino. E di lui,
che è pace e gioia, riverbera i raggi su coloro che incontra. Il Cristo
risorto – dichiara Atanasio – fa della vita una festa continua. Una
festa vissuta nel quotidiano. Che, nonostante tutto, rende ogni uomo
“felice come una Pasqua”. L’uomo pasquale, ogni mattina, si sente
affidare dal Risorto la consegna: Va’ e annuncia la speranza. Cristo ha
vinto la morte e ti dà la forza di vincere ogni punto morto. Va’ e
annuncia la gioia. La gioia è la presenza del Risorto. Sino alla fine
del mondo. Va’ e annuncia che Cristo è vivo e ti vuole vivo. E ti vuole
irradiatore di vita. La vita è, così, una meraviglia. Noi siamo gente
pasquale e l’alleluja è il nostro canto».
don Piero Sortino
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