Città del Vaticano. Ore
12.00. Appartamenti Pontifici.
Una breve attesa, riempita
dalla preghiera dell’Angelus, scandita da 12 rintocchi di un
meraviglioso orologio
barocco
che domina su una parete laterale adiacente alla porta che, di lì a
breve, si sarebbe aperta per consegnarci alla sollecitudine pastorale di
Benedetto XVI.
E così accade, 10 minuti
più tardi. Il Santo Padre ci viene incontro, fin sulla soglia della
porta del suo studio privato, sorridente, umanissimo, immediatamente
cordiale. Subito le foto: al centro il Papa che mi invita a pormi alla
Sua destra; dall’altra parte P. Giovanni Alberti, un po’ più defilata
Luciana Lorandi, la mia Segretaria, invitata – suo malgrado – ad
introdurre nella stanza i regali da consegnare al Santo Padre.
Il primo, da noi scelto
con cura, s’impone alla Sua vista esperta: “è un’Icona russa del
Settecento” esclama
Benedetto XVI, senza alcuna esitazione, ancora prima che dessi alcun
indizio. Raffigurati sono Pietro e Paolo. “Esprimono, Santo Padre, la
coessenzialità di Istituzione e Carisma nella Chiesa, come Lei ebbe a
ricordarci nel Convegno che preparava la Pentecoste del 1998; e sono
anche espressione del nostro amore per la Chiesa e per Lei che è per noi
Pietro e Paolo insieme”. Questo il mio commento. Il Papa se ne rallegra,
in special modo ricordando quel grande evento “profetico” che fu la
Pentecoste del 1998.
Il Santo Padre ci invita
ad accomodarci nelle poltrone poste al di là della Sua scrivania, un
luogo - tante volte
visto
in televisione – che, d’incanto, mi appare familiare. Inizia così un
dialogo che si protrarrà per circa 20 minuti, serratissimi e
intensissimi. Raramente ho provato un senso di soddisfazione interiore
tanto grande come in questa circostanza: il tempo sembrerà
“moltiplicarsi” per fare spazio ad un altro ricordo, ad un altro
aspetto della vita del Rinnovamento, al suo passato, al suo presente, ai
suoi impegni prossimi e futuri. E il Santo Padre non smetterà un solo
istante di ascoltare e constatare, incoraggiare, condividere e benedire.
La consegna del materiale documentario, che avevo predisposto per questa
Udienza, farà da “traccia tematica” alla nostra conversazione.
In primo luogo avviene il
ricordo di Don Dino Foglio e del bene grande ricevuto da sacerdoti che
si sono “spesi” per la causa del Rinnovamento, contribuendo ad offrire
alla Chiesa un gran numero di vocazioni.
Presento, poi, al Santo
Padre il depliant – fresco di stampa – della prossima XXIX Convocazione
Nazionale di Rimini. Più volte, in passato, avevo invitato il “card.
Ratzinger” senza mai riuscire a trovare uno spazio nella Sua agenda. Il
Papa sorride di questo ricordo e prende visione con gioia del programma,
confermandone l’impianto, in modo particolare il bene grande della
giornata penitenziale dedicata alle confessioni sacramentali.
Nel
programma le presenze del card. Ruini (nel decennale dell’approvazione
dello Statuto), del card. Lopez Trujillo (in preparazione del V Incontro
Mondiale della Famiglia a Valencia), di mons. Rylko (in vista della
“Pentecoste con i Movimenti”) del card. Tettamanzi (nell’attesa del
Convegno Nazionale delle Chiese d’Italia di Verona), di P. Raniero Cantalamessa (predicatore del Papa) risaltano alla vista del Pontefice e
mi danno occasione
di commentare il cammino di “maturità ecclesiale”
fortemente perseguito dal Rinnovamento, il nostro impegno per far
conseguire ai carismi una “coscienza comunitaria” sorretta da
un’adeguata formazione. Il Papa ripeterà più volte, nello svolgersi del
mio ragionamento: “questo è molto importante”; “questa lettura è davvero
interessante”.
E il discorso “dilaga”,
interessando le parrocchie, la collaborazione con i Vescovi, la
ministerialità carismatica, la grazia – davvero unica al mondo – di una
generazione di sacerdoti che ha dato al RnS una implantatio
fortemente cattolica ed ecclesiale. La consegna del Vademecum e
dell’Agenda 2005 saranno per il Papa il segno di questo nostro sentire e
agire.
Porgo a Benedetto XVI il
libro da me scritto alla morte di Giovanni Paolo II e a Lui dedicato:
“Il Vangelo dello Spirito Santo in Giovanni Paolo II. Mille pensieri per
il cuore dell’uomo”. Il Papa ne prende visione e così commenta: “Un’idea
originale. Mille pensieri. Un modo efficace per
rendere comprensibile al
popolo di Dio il Magistero. Una immagine inconsueta di Giovanni Paolo II”.
Ringrazio il Pontefice, affermando che il Suo ministero rappresenta per
noi una continuità ideale con il Suo predecessore, in special modo
nell’interiorizzazione gioiosa e profonda del messaggio evangelico per
il risveglio dell’identità cristiana.
Sento, a questo punto, il
dovere di richiamare la grazia dell’Adorazione eucaristica riscoperta e
promossa dal RnS attraverso l’esperienza del “Roveto Ardente”,
fortemente incoraggiata da Giovanni Paolo II in occasione dei Primi
Vespri di Pentecoste del 2004. Il Papa inizia a sfogliare il libretto
che illustra l’esperienza sottolineandone l’utilità; finiamo con il
parlare dello Spirito Santo, della Beata Elena Guerra e della sua
influenza su Leone XIII alla vigilia del 1900. L’interesse del Papa si
fa crescente ed è naturale per me introdurre il Convegno celebrato a
Lucca e dedicato ai Testimoni dello Spirito nel Novecento: la Rivista
“Rinnovamento” – appena pubblicata - interamente dedicata a questo
evento e una breve sintesi dell’accaduto ora suscitano la Sua
considerazione.
In ultimo, consegno al
Santo Padre il progetto e lo stato di fatto del “Polo di Eccellenza
Sturzo”, la “città aperta” ai carcerati e alle loro famiglie che sta
sorgendo presso il fondo storico dei venerati fratelli, un segno della
“carità sociale” del RnS. Il Papa non trattiene il Suo entusiasmo per la
“novità” dell’iniziativa e benedice l’opera intrapresa.
C’è solo tempo – la porta
si riapre ed entrano i collaboratori di Benedetto XVI, ad indicare la
conclusione dell’udienza
- per consegnare al Pontefice l’Annuario dei
Gruppi e delle Comunità del RnS, segno della vicinanza dei duecento mila
partecipanti alla vita del Movimento per i quali invoco la paterna
benedizione del Papa.
Siamo ormai in piedi.
Consegno al Santo Padre una lettera in cui sono racchiuse le nostre
attestazioni di amore filiale e le nostre speranze. Nel congedarsi il
Santo Padre saluta P. Giovanni Alberti, che fa omaggio al Papa di due
testi scritti su Maria Goretti e su Alessandro Serenelli, e Luciana
Lorandi a cui ricorda “il prezioso lavoro di una Segreteria a sostegno
delle opere svolte dal Movimento”.
Ci salutiamo ed è il mio
cuore a baciare la Sua mano. In questo gesto trovano espressione tutti i
volti dei fratelli e delle sorelle del RnS, nuovi e anziani insieme, che
in migliaia, da ogni parte d’Italia, hanno pregato per questo incontro.
E riprendiamo il cammino, uniti e amati “più di ieri”, confermati nelle
fede, rinnovati nella speranza. “L’amore cresce attraverso l’amore”
ha scritto Benedetto XVI nella Sua prima Lettera Enciclica “Deus caritas
est” (cf n.18): ebbene ne ho fatto esperienza e qui, poveramente, ho
provato a darne testimonianza.
Un grande giorno per il
RnS; un nuovo inizio per il nostro cammino.
Alleluja!
Salvatore Martinez
La lettera consegnata dal
Coordinatore Nazionale
al Santo Padre
a nome del Rinnovamento nello
Spirito
Beatissimo Padre,
è
grande la gioia e lo stupore che pervade i nostri cuori: come esprimerVi
la riconoscenza della grande famiglia del Rinnovamento nello Spirito per
questo speciale attestato d’amore che oggi ci concedete?
Vorremmo dirVi, con un animo che benedice il Signore, che le
tribolazioni che ogni giorno soffrite e offrite per l’avanzamento del
Regno non sono vane: la Chiesa è viva, perché perseguitata; pura, perché
purificata; forte, perché radicata sulla grazia che vince ogni
debolezza.
Noi
crediamo che sia questo il “segreto” della Chiesa del Terzo millennio e
ci sentiamo profondamente confortati dalla testimonianza della Vostra
carità pastorale, segnatamente del dono della “Deus Caritas Est” con la
quale siamo invitati a sciogliere il nostro debito d’amore, come veri
discepoli di Cristo, all’indirizzo di quanti credono in Lui e di quanti
ancora non Lo conoscono.
Grazie, allora, Santo Padre, anche a nome delle migliaia di “piccoli” e
di “deboli” che non smettono di pregare e di intercedere perché Voi
possiate continuare a ricevere dallo Spirito Santo consolazione
interiore e coraggio apostolico.
Questa udienza che avete voluto amabilmente accordarci cade all’indomani
della nascita al cielo del nostro consigliere spirituale mons. Dino
Foglio, primo coordinatore nazionale del Rinnovamento e animatore
appassionato del Movimento sin dalle sue origini: sappiamo che ora vive
nella comunione dei santi e si unisce al coro dei grandi testimoni
suscitati dallo Spirito, nel post Concilio, per il Rinnovamento della
Chiesa.
Padre
Santo, non abbiamo fondatori umani, né una nuova spiritualità da
proporre al mondo: siamo stati misteriosamente generati dallo Spirito e
affidati alla Chiesa, il luogo spirituale dell’amore e dell’esperienza
della vita nuova. Siamo ben persuasi che quanto più uno ama la
Chiesa, tanto più possiede lo Spirito Santo, così che solo
intensificando la nostra appartenenza ecclesiale abbiamo potuto
esperimentare i beni grandi che la comunione ecclesiale è capace di
suscitare, alimentare e diffondere.
Desideriamo, oggi, portare al Vostro cospetto le decine di migliaia di
fedeli che popolano i nostri 1900 Gruppi e Comunità radicati in ogni
Diocesi d’Italia, le sette missioni operanti all’estero - in modo
speciale nella povera terra di Moldova - i centri di spiritualità e di
formazione dedicati in modo particolare alla causa della famiglia e alla
maturazione di una variegata ministerialità carismatica utile alla causa
della nuova evangelizzazione e capace di suscitare “uomini nuovi”, ben
incarnati nella vita delle nostre Chiese e nelle vicende della nostra
storia contemporanea.
Abbiamo un sogno e una promessa da manifestarVi.
Il
sogno è che il prodigio della Pentecoste abbia a continuare nella storia
della Chiesa e del mondo. Vi supplichiamo, Santità: raccomandate
ancora il culto supremo e amoroso allo Spirito Santo! Lo Spirito
Santo è davvero poco noto alla nostra cultura religiosa e ignorato dalle
tendenze culturali dominanti; poco annunziato dalle nostre catechesi e
trascurato nelle nostre case e nelle nostre scuole; poco onorato dalla
nostra pietà, poco assecondato nelle sue continue effusioni di grazie e
di carismi. Manca a questo nostro mondo la “lezione della Pentecoste”:
urge la “cultura della Pentecoste”, la sola capace di creare
spazi vitali, di vera fraternità, in cui è dato alla libertà umana la
possibilità di realizzarsi pienamente; urge una nuova “effusione dello
Spirito”, le “lingue nuove” dello Spirito, lingue di verità e di
compassione, perché “si veda e si senta” che l’amore del Figlio di Dio
non si è esaurito.
La
promessa è che non ci stancheremo di diffondere e di alimentare
“Roveti ardenti” di preghiera. Un impegno richiestoci da Papa
Giovanni Paolo II che oggi intendiamo riconfermarVi con rinnovato amore
per l’Eucaristia e per la pratica dell’adorazione eucaristica: “Roveti
ardenti” che siano di conforto nell’incessante combattimento spirituale
che la Chiesa di Cristo è chiamata a sostenere, perché non avanzi il
mysterium iniquitatis; “Roveti ardenti” che producano una nuova passione
per la contemplazione, che riportino nelle nostre Chiese - anche nelle
ore notturne - giovani, famiglie, ammalati, persone sole ad adorare
gioiosamente Gesù vivo.
Santità, ci prepariamo a starVi vicino nelle tre grandi occasioni
d’incontro che Vi vedranno provvidenzialmente presente: il Vespro di
Pentecoste celebrato con i Movimenti e le nuove Comunità; il V Incontro
Mondiale della Famiglia e il IV Convegno Nazionale delle Chiese
d’Italia.
Alla
preparazione di questi importanti eventi di grazia dedicheremo la nostra
prossima XXIX Convocazione Nazionale dei Gruppi e delle Comunità, in
programma a Rimini nel decennale dell’approvazione dei nostri statuti da
parte della CEI, alla vigilia della II Domenica di Pasqua. Accompagnati
dagli Eminentissimi Cardinali Vostri più stretti collaboratori e
presidenti dei Dicasteri coinvolti nell’organizzazione degli Incontri
sopra menzionati, alla presenza di circa mille sacerdoti e religiosi e
di oltre ventimila fedeli, intoneremo un canto nuovo d’amore per la
Chiesa, nostra Madre e Maestra, nostro vanto, nostro presente e
avvenire.
Padre
Santo, siamo pronti ad accogliere con obbedienza filiale quanto il
Vostro cuore paterno ci esorterà a compiere, mentre umilmente a Voi
consegniamo le nostre vite e la vita del Rinnovamento. Vogliate ancora
impartirci la Vostra apostolica benedizione, Beatissimo Padre, così che
abbiamo a confortare i fratelli e le sorelle che a noi si sono affidati.
Roma,
24 febbraio 2006
Salvatore Martinez
Coordinatore nazionale
del Rinnovamento
nello Spirito Santo
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