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Presentazione XXV Congresso Eucaristico Nazionale

 Sintesi dell'intervento di mons. Edoardo Menichelli

 

Il dono dell’Eucaristia per la vita quotidiana

«Una sessione pomeridiana tra memoria e profezia». Così  Salvatore Martinez ha introdotto il pomeriggio dedicato alla memoria del Beato Giovanni Paolo II.  Una memoria che vede la Chiesa in cammino a partire dal prossimo XXV Congresso Eucaristico Nazionale, in programma ad Ancona dal 3 all’11 settembre prossimi.

È stato mons. Edoardo Menichelli, Arcivescovo di Ancona-Osimo, a rivolgere il suo personale invito ai quindicimila pellegrini giunti a Rimini per l’annuale Convocazione Nazionale del Rinnovamento nello Spirito Santo. Un omaggio e al contempo un gesto preparatorio al prossimo Congresso Eucaristico dal titolo “Signore da chi andremo? L’Eucarestia per la vita quotidiana”. «Un evento di comunione – ha spiegato Menichelli – per l’intera Chiesa italiana che in quei giorni vedrà convergere ad Ancona migliaia di fedeli da tutte le diocesi. Tutti sono invitati a partecipare ai momenti spirituali e celebrativi, alle riflessioni e alle testimonianze che verranno presentate».

Signore, da chi andremo?” è la domanda che l’apostolo Pietro rivolge a Gesù a conclusione del discorso sulla Parola e il Pane di vita. Ed è anche la domanda che dopo duemila anni ritorna come la questione centrale della vita dei cristiani oggi. È per questo che ad Ancona verrà sottolineato il dono dell’Eucaristia per la vita quotidiana, attraverso la ripresa dei cinque ambiti dell’esistenza già al centro del Convegno ecclesiale di Verona nel 2006: la vita affettiva, il lavoro e la festa, la fragilità umana, la tradizione e la cittadinanza.

Lo sfondo biblico dell’intero appuntamento sarà il capitolo 6 del Vangelo di Giovanni che ha come scopo - ha spiegato mons. Menichelli - «quello di riproporre una totale e assoluta  centralità di Gesù Cristo nella vita; un’occasione per accostarci a Lui, conoscerlo, amarlo e seguirlo. Un Congresso perché si abbia il coraggio di rigettare la fede personale ed ecclesiale su Gesù Cristo vivente, risorto e glorioso; perché ci rendiamo capaci di raccontare che Gesù è nell’Eucaristia; infine perché si ritrovi la dimensione comunionale della Chiesa proprio nel Pane della Vita». Un Congresso da «vivere – ha aggiunto Menichelli –  come speciale occasione di salvezza per la Chiesa e per il mondo; una grazia per ridurre la distanza culturale tra la vita e la fede, tra il celebrare e il vivere; vedere l’Eucaristia come medicina per avvicinare l’amore di Dio in noi maturando la speranza con lo stupore di Dio che si fa Eucaristia per noi. Vorrei – ha concluso – che per l’occasione voi foste il popolo allegro, felice, il popolo del canto e dell’esperienza dello Spirito Santo. Fate vedere che chi è con Cristo è tanto consapevole della storia da starci gioiosamente».

Laura Gigliarelli


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