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Martinez a Radio Vaticana

Testo dell'intervista

 

Al via a Rimini la Convocazione nazionale

del Rinnovamento nello Spirito Santo

Si svolge da oggi al 5 giugno, a Rimini, la 34.ma Convocazione nazionale dei Gruppi e delle Comunità del Rinnovamento nello Spirito Santo, un movimento ecclesiale che in Italia conta 200 mila aderenti. Tanti gli ospiti attesi, tra cui il cardinale Angelo Comastri, vicario generale del Papa per la Città del Vaticano; il cardinale Paolo Romeo, arcivescovo di Palermo; mons. Fouad Twal, patriarca di Gerusalemme dei Latini; mons. Francesco Lambiasi, vescovo di Rimini; Jean Pliya, scrittore e già coordinatore nazionale del Rinnovamento Carismatico Cattolico del Benin; Ralph Martin, testimone delle origini del Rinnovamento negli Usa; mons. Edoardo Menichelli, arcivescovo di Ancona-Osimo; Marco Tarquinio, direttore di Avvenire; il cardinale Paul Poupard, presidente emerito del Pontificio Consiglio della Cultura; padre Raniero Cantalamessa, predicatore della Casa Pontificia; mons. Pawel Ptasznik, responsabile della Sezione polacca della Segreteria di Stato vaticana. L’evento, che vedrà la partecipazione di oltre 15 mila persone, si tiene alla luce di un passo del Vangelo di Giovanni, laddove Gesù dice che chi mangia il pane che discende dal cielo vivrà in eterno e che questo pane è la sua “carne per la vita del mondo”. Ascoltiamo in proposito il presidente nazionale del Rinnovamento, Salvatore Martinez, intervistato da Sergio Centofanti:

R. – E’ un problema che si impone alla nostra coscienza di cristiani e di uomini del nostro tempo. “La mia carne per la vita del mondo” sono parole di Gesù e dinanzi a un mondo che muore, dinanzi alle crisi che stanno attanagliando i sistemi politici, economici, culturali, c’è invece un annuncio che cade proprio nel tempo della Pasqua, della Risurrezione: c’è possibilità di vita, di una vita piena, di una vita buona, di una vita felice. I cristiani sperimentano questa novità di vita nella Chiesa ma non sempre questa fede viene confessata, viene professata nella consapevolezza di questa bellezza, di questa potenza, di questa pienezza di vita che Gesù Cristo viene a portare. Pertanto, ancora una volta, a Rimini noi faremo di questa Parola, di questo annuncio, un’esperienza, faremo di questa Parola una pedagogia: incoraggeremo i giovani, le famiglie, i bambini, i sacerdoti gli anziani, le persone ammalate, le persone sole, a credere che questa offerta di Gesù è la migliore possibilità, che gli uomini hanno da 2000 anni, di sperimentare che cosa significa essere uomini, pienamente uomini, uomini incarnati, uomini felici.

D. – Come si svolge questa Convocazione?

R. - Da anni abbiamo ormai consolidato un modello. Una giornata è interamente dedicata alla interiorizzazione della grazia di Dio, un tempo riservato alle confessioni sacramentali - oltre 400 sacerdoti offrono il loro ministero - e poi alla guarigione interiore, alla conversione. Ci sono persone che da 20, 30 anni, non vanno in Chiesa, non partecipano ad un evento di fede: è meraviglioso vedere il miracolo di una vita, di un cuore duro che si apre, che ritorna a sperimentare la misericordia. Una seconda giornata è riservata invece ad esplicitare questa grazia ricevuta, quindi come una spiritualità si può incarnare nella storia e diventare evangelizzazione. Quest’anno, in modo particolare, ricordando il Beato Giovanni Paolo II nel 25.mo della “Dominum et vivificantem”, vogliamo vedere come questa azione dello Spirito può rinnovare tutta la terra, può fecondare la sociologia, l’antropologia, l’economia. La soluzione alla crisi è nello Spirito Santo, noi lo vogliamo dire e vogliamo aiutare la gente a raccontarlo.

D. – Quali sono i progetti del Rinnovamento nello Spirito Santo?

R. – Il tema della Convocazione si sintonizza con il 25.mo Congresso eucaristico nazionale che si svolgerà ad Ancona e abbiamo inteso trasferire il Pellegrinaggio nazionale delle famiglie per la famiglia, che si è svolto nelle prime edizioni a Pompei, proprio ad Ancona, sotto lo sguardo della Madonna di Loreto, per raccontare che la famiglia cristiana è viva e che la fede si trasferisce a livello generazionale dai nonni ai genitori ai figli. Quindi vogliamo mettere in cammino tre generazioni: la preghiera del Rosario sarà l’elemento che unisce e che permette di trasferire la fede, di interiorizzarla attraverso questo sguardo eucaristico. L’appuntamento prossimo, dopo la Convocazione nazionale, sarà ad Ancona il 10 settembre insieme all’Ufficio di pastorale familiare della Cei e al Forum delle famiglie. Sarà un grande gesto di unità, sarà un grande gesto di solidarietà intorno al tema della famiglia per dire che la famiglia è viva e per gridare: “Evviva la famiglia!” (bf)


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