È
una «volontà nutrita di generosità» quella a cui ha fatto riferimento
don Guido Pietrogrande, consigliere spirituale nazionale del
Rinnovamento nello Spirito Santo, nella Celebrazione eucaristica
officiata per i 650 volontari che prestano il loro servizio nel corso
della 34ª Convocazione nazionale del RnS: il volontariato che fa scuola,
il volontariato come scuola che vive il cammino del Rinnovamento,
diventando «stile di vita e profezia per coloro i quali sentono di
servire il Signore attraverso l’assistenza del fratello».
Tra i concelebranti anche
don Paolo Gentili, direttore della pastorale per la famiglia della CEI,
presente a Rimini per mettere a punto l’organizzazione del quarto
Pellegrinaggio delle famiglie, che quest’anno si terrà eccezionalmente
ad Ancona in occasione del Congresso eucaristico, il prossimo 10
settembre. «Sentiamo forte l’incoraggiamento – ha commentato don Guido –
a continuare su questo percorso, sul cammino per la famiglia, che il
Signore ci ha mostrato». Nel giorno della memoria di san Giustino
martire, il Consigliere nazionale RnS ricorda a tutti i presenti il
valore della “parola della Croce” (1 Cor 1, 18-25): «Essa è stoltezza
per chi si ribella, ma per chi si salva è potenza di Dio. Attraverso le
parole pronunciate a Corinto, Paolo parla della sapienza della Croce,
che non è una tassa da pagare per andare in paradiso. È
qualcosa che sa di inciampo: chi l’accoglie, mosso dallo Spirito Santo,
riceve però il dono della sapienza, il gusto spirituale che il Signore
ci dona di unire la nostra carne a quella di Cristo per accogliere un
germe di immortalità».
Chi
non l’accoglie si trascina nel tentativo di “riempitivi”: «Quando si
scappa dalla Croce si cerca di colmare i vuoti della propria vita anche
attraverso opere guidate dal bene; ma quel vuoto va riempito con la
sapienza della Croce, senza la quale la nostra opera è resa sterile
perché non ha origine in Gesù, non parte da ciò che lui ha detto.
L’opera di ciascuno di noi parte dall’accoglienza, dal lasciare che il
Signore Gesù ci trasformi nella sua immagine». È l’experimentum crucis,
la sperimentazione della croce del servizio che conduce anche attraverso
strade di inadeguatezza, del non sentirsi utili o importanti. «Dobbiamo
comprendere a cosa siamo chiamati: servirete il volto di Cristo
riconoscendolo nel volto dei fratelli, e sarà il Signore a benedirvi, a
darvi coraggio, forza, capacità di accogliere e di avere un cuore
aperto» per farvi come Maria, che con il suo sì ha inaugurato il
volontariato spirituale.
Elsa De Simone