“Lo Spirito Santo è il
grande direttore d’orchestra e continuerà a suonare la melodia della
verità nella nostra vita”. Così Salvatore Martinez ha salutato i
migliaia di fedeli nella relazione conclusiva sul tema della
Convocazione: “È lo Spirito che dà testimonianza, perché lo Spirito è la
verità” (1 Gv 5, 6b).
“Che bella trappola – ha
affermato Martinez – ci ha teso lo Spirito Santo in questi giorni a
Rimini. Ha scritto in nostri nomi tra mille e mille versi della
Scrittura. Così che tornando a casa questa verità salterà fuori dalle
pagine e s’incontrerà con quella che lo Spirito in modo personale e
speciale ha depositato nel nostro petto. Noi stessi
siamo
diventati Parola vivente di Dio. Per questo danzeremo di gioia, saremo –
ha proseguito Martinez, ricordando le parole di S. Ambrogio - l’arpa
dello Spirito suonata con il plettro dello Spirito Santo”.
E con il poema d’amore di
Sant’Agostino, Tu eri dentro di me, Salvatore Martinez ha proclamato
l’Inno alla Verità. “Noi crediamo – ha detto - che la brace che fa
ardere di desiderio il nostro cuore, come i discepoli di Emmaus, è la
verità. Gesù è la Verità. La falsità uccide, la verità salva. Senza
Spirito di verità, non c’è vita – ha accusato Martinez - muore la
famiglia, muore l’economia, muore la purezza nei giovani. Muore anche il
Rinnovamento nello Spirito Santo quando allo Spirito di verità si
sostituisce lo spirito di convenienza che, talvolta, somiglia allo
spirito di menzogna. Quante volte la menzogna si camuffa di verità”.
Come ha scritto l’austriaco Robert Musil, “la menzogna può indossare più
abiti mentre la verità ne ha uno solo”. Allo stesso modo, ha aggiunto
Martinez, “anche il Rinnovamento può indossare tutti gli abiti che vuole
ma deve sempre fare i conti con la verità. Rivesti pure il tuo corpo a
piacimento di mille e mille vestiti ma nudo, dinanzi allo specchio, sei
sempre lo stesso. La Verità non è un vestito che si indossa, ma un
corpo, una carne che vive. Un corpo nudo e crocifisso: Cristo”.
Servire con falsità e con
mancanza di verità i fratelli è uno dei rischi nei quali si incorre.
“Confessiamolo – ha esortato Salvatore Martinez rivolgendosi, in
particolare, agli anziani e ai responsabili del Movimento – quante
eucarestie e confessioni accostiamo senza avere fatto la verità dentro
di noi. Una menzogna innocua, amabilmente camuffata di verità, non
genererà mai vita ma sempre morte”.
Da qui una provocazione:
ricordando il testo della canzone “Un senso” del celebre cantante
italiano Vasco Rossi, Martinez ha riportato la “triste metafora” della
vita di tanti giovani, e non solo giovani, che vivono senza avere ancora
incontrato la verità di Cristo. Una riflessione che parte da queste
parole: “Voglio trovare un senso a questa vita, anche se questa vita un
senso non ce l’ha”. “Se la vita non ha senso – ha chiesto Salvatore
Martinez – che ne faccio, come la vivo, come potrò mai dirmi felice? Io
sono stato creato per essere felice – ha proseguito – il mio cuore è
fatto per la felicità, è il Paradiso di Dio. Diversamente la mia vita –
ha avvertito Salvatore Martinez – sarebbe l’anticamera dell’inferno”.
Vasco Rossi nella sua canzone conclude dicendo: “Sai che cosa penso, che
se non ha un senso, domani arriverà”. Ma perché domani? Io voglio essere
felice oggi! “Il cristianesimo è – ha risposto Martinez – il Kairos che
significa, ora. Questo è il tempo della salvezza. Dunque, voglio dare un
senso alla mia vita oggi. Domani è tardi per vivere. Non posso rinviare
l’amore per la verità”.
Nel
nostro tempo, è stato messo in evidenza nell’intervento, è comodo
“tacere, morire dal desiderio di incontrare Cristo, ma guai a
confessarlo, non conviene, non si può dire la verità”. Così anche molte
famiglie non stanno educando cristianamente i loro figli. “Ci penseranno
loro da grandi”, dicono, e con queste parole si giustificano le scelte
fatte. “Ma quando arriveranno ad essere grandi? – ha rilanciato
Salvatore Martinez - La sola grandezza arriva dalla fede, che è la
Verità. Non si può essere un credente ed essere cedente. O credi o cedi.
Coloro che sono in attesa di senso sono più che cedenti, hanno già
ceduto alle false dottrine, ormai in balia di tutti gli attentati alla
verità di Dio”. Allora: “Come può un credente dire di avere lo Spirito
Santo e non vivere di Spirito Santo? Non portare lo Spirito Santo agli
altri? Il senso è proprio lo Spirito – ha spiegato Martinez – è la
verità che ricevuta ti fa vivere, camminare, servire e testimoniare.
Questa è l’effusione dello Spirito Santo: la scelta di essere, e per
sempre, di Cristo e non di Satana. Non si può vivere nel Rinnovamento ed
essere cedenti perché questo significa continuare a condannare a morte
Gesù. Al contrario dobbiamo essere fieri di appartenere al nostro
Movimento. Un fuoco spento non riscalda nessuno. Lo Spirito Santo vinca
ora – ha detto Martinez introducendo un breve momento di preghiera - la
nostra sordità, la cecità, il mutismo e la insensibilità spirituale per
far sorgere la verità di Dio in noi, nella Chiesa e nella storia. Il
Rinnovamento – ha ribadito – non è per gli incoerenti, per gli
incostanti, per coloro che si abituano a Cristo. Lo Spirito è novità.
Non è neanche per coloro che accettano di rimanere mediocri e di
sottoscrivere compromessi con il mondo. Lo Spirito è, invece,
sottomissione alla verità. Il Rinnovamento si propone proprio come
cammino di fede che aiuta gli uomini a vivere la verità”.
Ma allora quale deve
essere il cammino della Verità? “Verità – ha affermato Martinez a
termine della sua relazione – è cammino di comunione che dirige i miei
passi; è libertà che toglie le catene; è misericordia che deve salvare
dall’errore e non coprire il peccato; è giustizia divina che significa
essere santi nella verità; ma è anche potenza kerigmatica che annuncia
la salvezza contro ogni potenza d’inganno che è nella storia; è
testimonianza che viene dalla grazia e fa conoscere cosa Dio ha fatto in
noi; è missione nel mondo per gridare nello Spirito Santo la verità; è,
infine, Chiesa, dono e conquista”. In ultimo, ricordando l’appuntamento
a Roma del prossimo 16 Maggio, per la recita del Regina Coeli con
Benedetto XVI, ha affermato: “Saremo lì a sostenere le braccia del
nostro amato Papa, la chiesa di Dio, colonna di verità (cf 1 Tm 3,15).
‘Attaccati alle colonne’ – ha concluso Salvatore Martinez – conquistate
la Chiesa assediandola con un nuovo amore, una nuova preghiera, con il
gusto della Parola di Dio, dei sacramenti e dei carismi”.
Laura Gigliarelli