Siamo
giunti all’ultimo giorno della XXXII Convocazione Nazionale.
L’incipit, come tutte le mattine, è il momento di preghiera
comunitaria carismatica nella sua espressione di lode e benedizione.
L’augurio del buongiorno
viene trasformato in “buon paradiso a tutti” da parte degli
animatori. Che il giorno sia buono non dipende dalla persona, mentre
il paradiso è una conquista che la preghiera di lode agevola.
La preghiera continua
benedicendo il Signore per la gioia ricevuta in questi giorni e che
si riceverà in questa giornata, giorno in cui Dio vuole celebrare la
Sua alleanza con il suo popolo confermata dalla Parola di Dio
proclamata (Lc 2,13).
L’invito,
accompagnato dal canto dell’Alleluja e dalla Parola, è quello di
unirsi, in questo momento mattutino, a tutti i cenacoli di preghiera
sparsi nel mondo: monasteri, conventi di clausura e con tutti i
luoghi in cui si celebra l’Eucaristia in modo che la preghiera possa
raggiungere i quattro angoli della terra.
Ed ecco partire
spontaneo il canto in lingue, forma tipica di preghiera degli
aderenti al RnS con la richiesta di superare le barriere che privano
i cuori dalla vera comunione.
La riposta di Dio,
attraverso la Sua Parola, non si è fatta attendere: “Gioisci,
esulta, figlia di Sion, perché, ecco, io vengo ad abitare in mezzo a
te – oracolo del Signore - . nazioni numerose aderiranno in quel
giorno al Signore e diverranno suo popolo ed Egli dimorerà in mezzo
a te” (Zc 2,14-15).
Questa promessa si
compie proprio oggi nell’assemblea. Dio dimora in mezzo a noi!.
Subito
dopo è seguita l’invocazione dello Spirito Santo per una nuova
Pentecoste con la richiesta al Signore di abbondanza di carismi in
seno alla Sua Chiesa. Gli animatori hanno chiesto di pregare gli uni
per gli altri e in particolare per il fratello o la sorella che
stava accanto.
A seguire, il Signore,
attraverso una profezia, si rivolge ad un fratello che partecipa per
la prima volta alla Convocazione di Rimini annunciandogli il dono
della predicazione. “Molti cuori ritorneranno all’amore del Padre
attraverso la tua predicazione, dono che hai ricevuto non per i tuoi
meriti ma per il tuo sì che oggi hai dato a Dio”.
La preghiera continua l’esortazione ai giovani e alle coppie di
fidanzati presenti in sala. Il Signore confermerà tutti i desideri,
le decisioni e le scelte di santità prese in questi giorni. Ai
fidanzati Dio donerà la forza di vivere la castità non come una
rinuncia ma come un sì dato a Dio volontariamente.
A conclusione viene
proclamato il brano della trasfigurazione - Mc 9, 5-6 – anche noi,
come Pietro, non abbiamo parole sufficienti davanti alla
manifestazione maestosa della grandezza di Dio.
Le tende sono state
piantate nei cuori dei partecipanti, quello che abbiamo ricevuto non
avrà mai fine.
F. Aradeo - F. Storino