Si
è svolta, nel corso della seconda giornata della Convocazione
Nazionale RnS, la Conferenza Stampa del convegno “Economia della
salvezza e salvezza dell’economia”, durante la quale è stato
annunciato il varo dell’Agenzia Nazionale Reinserimento e Lavoro in
favore dei detenuti. Presenti il presidente del Rinnovamento
Salvatore Martinez, il direttore del Rinnovamento Marcella
Reni, il Ministro della Giustizia Angelino Alfano, il
magistrato Gaspare Sturzo pronipote di don Luigi Sturzo.
“Nell’ambito della
Cultura di Pentecoste, ci siamo fatti ispirare da quella speranza
creatrice di cui Papa Giovanni Paolo II ha più volte parlato – ha
dichiarato il presidente Martinez - L’Agenzia nazionale per il
reinserimento dei detenuti, prevista da una Convenzione tra il
Ministero di Grazia e Giustizia e la Fondazione Istituto di
Promozione Umana mons. Francesco Di Vincenzo, nata nell’ambito del
RnS, nasce dalla volontà di offrire una opportunità concreta di
salvezza ai detenuti e alle loro famiglie. Nel contesto siciliano,
dove è nata l’iniziativa, è molto difficile scardinare l’errore dal
tessuto sociale. Un progetto che vede
la
partecipazione attiva del Rinnovamento, della Caritas, delle ACLI e
della Coldiretti. “Famiglia, Chiesa, Cultura e Lavoro sono i quattro
pilastri su cui dobbiamo costruire e sviluppare la struttura umana –
prosegue Martinez – Per questa ragione il progetto vedrà
prossimamente la partecipazione anche del Ministero dei Beni
Culturali e della Pubblica Istruzione”.
Dopo l’apertura alla
Sicilia e la prossima estensione a Campania, Lazio, Lombardia e
Veneto – ha commentato il magistrato Sturzo – credo che un sistema
di interfaccia al mondo delle imprese e dell’associazionismo
cristiano sia una importante via percorribile per il recupero di
individui disagiati”. “È necessario dare ai detenuti la possibilità
di un riscatto morale che offra loro anche un’altra via, altrimenti
continueranno a percorrere l’unica che conoscono: quella del crimine
– ha concluso il ministro Alfano. Il Rinnovamento nello Spirito ha
tracciato un solco in cui molti dovranno incamminarsi, una via che,
insieme all’impegno dello Stato, permetterà di riaffermare il
principio della pena che non dimentica la dimensione dell’umanità,
dell’uomo che attende un giorno nuovo per il proprio riscatto, per
una vera libertà, per una nuova occasione”.
E. De Simone