E’
possibile per l’uomo post-moderno incontrare Gesù? E’ con questo
interrogativo che sia apre la preghiera comunitaria carismatica
della terza giornata di questa XXXII Convocazione Nazionale RnS.
Il popolo di Dio sa bene
che un luogo privilegiato per incontrare il Signore è certamente la
preghiera ed è così che si eleva unanime dall’assemblea un canto di
lode rivolto a proclamare la regalità di Cristo. Con le parole del
salmo 122, “Per i miei fratelli e i miei amici io dirò: "Su di te
sia pace!". Per la casa del Signore nostro Dio, chiederò per te il
bene”, i presenti accolgono il dono del Risorto, un invito a
fare tacere il trambusto nel proprio cuore a far posto alla grazia
di Dio che come balsamo guarisce ogni ferita. In questo clima di
dolce abbandono, si alza una preghiera di invocazione allo Spirito
Santo che prepara i cuori a voler accogliere ciò che il Signore ha
promesso.
La parola profetica proclamata giunge come un’esortazione e una
consolazione per i presenti: “Esse dicevano tra loro: "Chi ci
rotolerà via il masso dall’ingresso del sepolcro?".
Ma,
guardando, videro che il masso era già stato rotolato via, benché
fosse molto grande. Entrando nel sepolcro, videro un giovane, seduto
sulla destra, vestito d’una veste bianca, ed ebbero paura. Ma egli
disse loro: "Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il
crocifisso. E’ risorto, non è qui.” ( Mc 16, 3-6a).
Non si può più avere
paura, perché noi oggi sappiamo che c’è chi ha già fatto rotolare la
pietra del sepolcro del nostro cuore, rappresentata dal nostro
peccato. Adesso la morte è stata sconfitta e la vittoria è del
Signore. In questo brano del vangelo di Marco, le donne che erano
presso il sepolcro hanno fatto un incontro che cambia la loro vita:
sono state chiamate per nome e la gioia di vedere il sepolcro vuoto
e di apprendere che Gesù è risorto, è tale che non possono fare
altro che correre per annunciare agli altri discepoli ciò che è
avvenuto. Chiunque ha fatto l’esperienza dell’incontro con la
Persona di Cristo Risorto, sente dentro di sé la spinta
irrefrenabile a correre per darne l’annuncio. Questa è la risposta
alla domanda iniziale: “Si, ancora oggi come allora è possibile
per l’uomo post-moderno incontrare Gesù!”
A. Pugliese