Come
da tradizione oramai consolidata negli anni, l’Incontro più atteso
dagli aderenti al Rinnovamento nello Spirito include all’interno del
programma uno dei momenti spiritualmente più significativi: il
Roveto ardente, guidato da don Guido Pietrogrande. Questo è un tempo
di adorazione eucaristica voluto a sostegno della Convocazione e di
tutta la vita comunitaria del Rinnovamento nello Spirito.
L’intronizzazione di
Gesù Eucaristia è accompagnata dal canto armonico che, eseguito
dalla corale nazionale, riesce a suscitare il giusto clima di
preghiera nella sua forma di adorazione, lode e intercessione.
La Parola, donata subito
dopo il canto in lingue, è il brano di Gesù e la Samaritana (cf Gv,
4, 7-10).
L’invito immediato che viene dato è quello di identificarsi tutti
nella donna di Samaria affinché ciascuno possa rispecchiare
nell’acqua il proprio cuore colmo di sete d’amore.
Così come il Signore ha preparato in anticipo l’acqua per la
Samaritana anche per noi ha già predisposto ciò che occorre per le
nostre necessità.
La preghiera di
intercessione è iniziata mettendo al centro i problemi delle
famiglie e, in particolare, quelli delle coppie in difficoltà, i
matrimoni logori e i figli che “hanno tutto ma non hanno nulla”.
Il momento è continuato
con la proclamazione del brano di Isaia rivolto a quanti per vari
motivi si sentono esclusi: “Nessuno ti chiamerà più Abbandonata, né
la tua terra sarà più detta Devastata, ma tu sarai chiamata Mio
compiacimento” (62, 4).
Subito dopo viene posta l’attenzione a tutti coloro che hanno il
cuore afflitto per la perdita dei propri cari, chiedendo di
consegnarli nelle mani di Gesù, il Figlio di Davide, che li ha
salvati dalla morte e ha donato loro la vita eterna.
A questo punto è stato
chiamato sul palco don Renzo, parroco della cattedrale dell’Aquila,
che ha donato la sua testimonianza. Il sacerdote ha voluto
comunicare come, dopo un primo momento di turbamento e inconscia
protesta a causa del disastro che lo circondava per il terremoto dei
giorni scorsi, lo Spirito, che abita nei nostri cuori, ha veicolato
in lui questo pensiero: “Mi sento povero, ma la ricchezza è dentro
di me, tutto il resto è passeggero”. Ha spiegato anche come il
sorriso e l’ironia possano aiutare la popolazione al distacco del
problema, esorcizzando la paura e guardando alle tendopoli che li
ospitano come fossero vere e proprie “ville blu”.
Concludendo il suo intervento, don Renzo ha richiesto un applauso
che nascesse dal cuore per raggiungere i cuori di tutti i
terremotati. L’assemblea ha risposto con un lungo, forte battito di
mani ancor prima che lui finisse di parlare.
“Questo è un tempo
profetico. Le orecchie di Dio ascoltano!”, l’affermazione di
Salvatore Martinez e la citazione dei salmi 10 e 11 hanno concluso
il tempo del Roveto prima della benedizione itinerante in mezzo
all’assemblea.
F. Aradeo - F.
Storino