L’Arcivescovo
di Genova e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana,
card. Angelo Bagnasco, inizia la sua omelia rivolgendo al popolo
del Rinnovamento un affettuoso saluto e sincere parole di conferma e
di stima. Il primo pensiero dell’Arcivescovo va al Sinodo dei
vescovi celebrato a Roma lo scorso mese di ottobre, nel corso del
quale si è ribadito che Dio parla al suo popolo attraverso le Sacre
Scritture e la Sacra Tradizione, entrambe affidate al Magistero
della Chiesa, di conseguenza il discepolo deve essere docile alla
Parola e coraggioso testimone.
Filippo, nel Vangelo di
Giovanni appena ascoltato, si muove verso l’etiope Eunuco non spinto
da un suo desiderio personale, ma sospinto dalla volontà dello
Spirito Santo. L’annuncio del Vangelo
è
innanzitutto opera dello Spirito per questo motivo deve nascere
dalla preghiera e da questa essere sostenuto. Ogni opera pastorale
deriva da Cristo Risorto e ogni apostolato nasce nella Chiesa e
costruisce la Chiesa. Il tempo presente ha bisogno di una
testimonianza gioiosa che sia basata sull’unità dei cuori.
Rivolgendosi ancora
all’assemblea il cardinale Bagnasco esorta i presenti a perseverare
nel coltivare con cura il senso della preghiera e ad amare la Chiesa
con cuore sincero; e ricordando le parole di Giovanni Paolo II
invita a portare la propria esperienza nelle Chiese locali rimanendo
in comunione con i Pastori e attenti ai loro suggerimenti. La
seconda indicazione missionaria che si trae dalla Scrittura è legata
alla fiducia, la certezza cioè che il Signore si inserisce in ogni
momento della vita, servendosi di qualsiasi occasione per fare
breccia nel cuore dell’uomo, quindi il missionario non deve mai
disperare, perché il cuore dell’uomo è sempre alla ricerca della
verità.
Filippo entra con
rispetto nella vita di quello sconosciuto e con umiltà lo aiuta a
comprendere ciò che sta leggendo. Occorre essere, con l’aiuto dello
Spirito, annunciatori umili, competenti e coraggiosi, forti della
propria speranza e comunicare la Persona di Cristo Gesù; occorre
avere una profonda conoscenza del pensiero di Cristo che ci rivela
il volto di Dio. Per questo è necessaria una formazione dottrinale
per portare l’annuncio. La fede trasforma la vita e la storia e crea
un’umanità nuova. Il popolo del Rinnovamento nello Spirito vuole
portare questa esperienza con gioia ed entusiasmo al mondo intero.
A. Pugliese