Rinnoviamo oggi quel patto di unità
Tavola rotonda sul tema: "La Chiesa conta su ciascuno di voi" (Giovanni Paolo II)
A Rimini il pomeriggio del 2 maggio è stato dedicato alla “memoria grata della Pentecoste dei Movimenti e delle nuove Comunità con Giovanni Paolo II, nella ricorrenza del decennale”. Il coordinatore nazionale del RnS, Mario Landi, introducendo l’assemblea alla sessione pomeridiana ha passato la parola alla giornalista Valentina Cerrone, moderatrice della tavola rotonda sul tema ispirato alle parole di Giovanni Paolo II, il 30 maggio 1998, alla vigilia di Pentecoste: «La Chiesa conta su ciascuno di voi». Sono emerse le linee fondamentali di una storia di amicizia bella e profonda, raccontata a più voci e con contributi video che hanno ricordato i momenti principali di questi dieci anni di cammino di unità dei Movimenti ecclesiali. Dalla Pentecoste del ’98 appunto, all’esperienza di Stoccarda, alla Pentecoste 2006 con papa Benedetto XVI. Ad aprire gli interventi dei “testimoni”, è stato il prof. Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio, che conta attualmente 50mila membri in tutto il mondo. Riccardi ha ricordato la figura di Chiara Lubich, recentemente scomparsa: donna carismatica e profondamente cattolica, testimone del ’900, ha lasciato un segno indelebile nella storia della Chiesa e del mondo. Profezia di unità germinata sul terreno della seconda guerra mondiale e che ha raggiunto con discrezione ed efficacia i 180 Paesi in cui i Focolari sono presenti. Donna stanca ma mai arresa, capace di dare attraverso il movimento dei Focolari una lettura profetica e colma di speranza del nostro ’900, per mezzo della divulgazione della cultura dell’unità e della preghiera. Riccardi ha esortato l’assemblea a misurare l’altezza del cammino di vita di Chiara. «Chiara non è da ritenere una leader isolata, quanto piuttosto origine di una santità collettiva» ha affermato. È emerso il profilo di una donna e di un esempio possibile da imitare: forte nella debolezza, capace di continuare parlare all’umanità anche oggi che non c’è più! Dopo Riccardi è la volta di Eli Folonari, membro del Consiglio generale del Movimento dei Focolari: «Dopo quell’incontro – esordisce - non eravamo più quelli di prima, proprio come accadde ai discepoli. In noi era nato l’amore che ci faceva riconoscere fratelli». Comincia il suo intervento partendo proprio da quel 30 maggio del ’98 vissuto in piazza San Pietro dal popolo dei Movimenti, insieme a Giovanni Paolo II. Fu l’inizio di «una storia bellissima». La focolarina ricorda che in quell’occasione Chiara Lubich promise a papa Wojtyla: «Ci impegneremo con tutte le nostre forze per realizzare pienamente quest’unità». Così oggi dal palco di Rimini, in occasione della XXXI Conferenza nazionale del RnS, Eli Folonari esorta: «Vogliamo ora rinnovare quel patto d’amore, perché di noi si possa dire ciò che si diceva dei discepoli: “guarda come si amano, l’un per l’altro sono pronti a morire”». E ricorda i momenti che hanno unito in questi dieci anni i Movimenti. Tra questi, il raduno “Insieme per l’Europa”, a Stoccarda, in Germania, nel maggio 2004. «Un evento – sottolinea - dal sapore profetico». Poi conclude: «Non ci resta che seguire questo splendido disegno di unità il cui spartito è scritto in cielo, seguendo Maria, la carismatica per eccellenza».
Il
terzo intervento è di Jesus Carrascosa, responsabile dei rapporti con le
comunità di Comunione e Liberazione presenti in più di ottanta paesi nel
mondo.
A concludere la tavola
rotonda è il presidente del RnS Salvatore Martinez, che esordisce
ricordando la figura del cardinale Leo J. Suenens, «uomo appassionato di
Spirito Santo», «ispiratore di un grande disegno di rinnovamento» che
passò
attraverso
il Vaticano II. «Il Rinnovamento – scriveva Suenens – mi ha dato una
dimostrazione vissuta. Una lezione di realismo cristiano». Martinez
sottolinea questa definizione, «una delle più belle e autentiche - dice
- che si possano assegnare ai nuovi Movimenti e alle nuove Comunità
esplose nel Novecento come risposta dello Spirito ai bisogni più
profondi di un secolo buio». «Da quel 30 maggio 1998 – continua – non
abbiamo smesso di cercarci, di dare corso a nuovi e comuni impegni di
carità e di evangelizzazione. La nostra è una storia sacra; un’amicizia
imbevuta di Spirito Santo… Distinti ma non divisi, linee melodiche della
medesima partitura corale che realizzano una meravigliosa armonia”.
Nell’unità tanto cara a Chiara, all’interno di una Chiesa «“estroversa”,
coraggiosa nell’annuncio».
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