“E
Gesù scacciò gli spiriti con la sua parola
e guarì tutti gli ammalati”
Sintesi dell'intervento di P. Rufus Pereira
Padre Rufus ha esordito raccontando un aneddoto semplice e significativo che ha ben introdotto l’assemblea a questo momento di preghiera per la guarigione e liberazione. Dovendo raggiungere Roma da Londra pensò di viaggiare in treno. Durante il percorso incontrò solo inglesi che tacevano e parevano mostrarsi indifferenti a ogni suo tentativo di dialogo. Regnava un silenzio assordante. Appena giunto in Italia e dovendo cambiare treno incappò fra centinaia di persone che parlavano contemporaneamente ma che tra loro, però, non si ascoltavano. Fu allora che, colpito da questi fatti, comprese che qualcosa doveva cambiare nel rapporto dialogico tra Dio e l’uomo: quando noi parliamo Dio resta in silenzio ad ascoltarci e quando è Dio a parlare l’uomo deve solo ascoltare nel medesimo silenzio. Il Sacerdote, di comprovata esperienza spirituale e pastorale, ha rivolto la sua preghiera in favore del popolo del RnS e dell’intera nazione, rivolgendosi a Dio Padre per mezzo di Gesù, morto e risorto. Ha aiutato ogni singolo partecipante a comprendere il grande ruolo del sacramento della Riconciliazione affermando il suo carattere «di grande dono da parte di Dio per la Chiesa Cattolica». La Riconciliazione è il mezzo che Dio usa ordinariamente per manifestare la sua azione di liberazione e di guarigione non solo psichica ma anche fisica. Padre Rufus ha motivato i partecipanti a una confessione che potesse abbracciare l’intera esistenza. Le note del canto “Gesù ricordati di me” hanno aiutato i presenti a ripercorrere nella preghiera tutto l’itinerario della vita, giungendo con lo Spirito Santo a rivisitare le origini della creazione, passando per il peccato originale commesso dai nostri progenitori. Ha mostrato le due facce del peccato originale: l’orgoglio e la gelosia che attaccandosi al cuore umano è divenuto una eredità che si trasmette di generazione in generazione. Così, padre Rufus Pereira, ha pregato per la guarigione dell’albero genealogico; affinché avvenisse una riconciliazione generazionale. Ha invocato il dono della misericordia per tutti coloro che si sono rivolti, in ogni tempo, a maghi e fattucchieri, e che hanno invocato maledizioni su parenti, conoscenti e amici. È stata invocata la benedizione sui grembi delle donne gravide, sui nascituri malformi e su quanti, in mezzo a noi, hanno sperimentato gli effetti del male. Il Signore ha toccato, coprendo con il suo balsamo d’amore, tutte quelle ferite vissute nell’infanzia e nella giovinezza. Il Signore attende il suo popolo per liberarlo e guarirlo. Continua a farlo con la modalità di sempre, che si evince dai Vangeli: accoglie; parla del Regno di Dio, ossia del suo grande amore; e guarisce l’uomo nella profondità del suo essere. Padre Rufus ha ribadito che tre sono le cose che possono cambiare il mondo: un sorriso colmo d’amore; una parola buona e mettere l’altro sempre al centro dei nostri interessi. L’abbraccio del Predicatore si è fatto più coinvolgente quando ha pregato per le famiglie e per i coniugi. Ha presentato ogni coppia di sposi a Gesù per mezzo di Maria e di Giuseppe, consegnando le loro difficoltà e le loro gioie. Infine, ha ricordato che nulla davvero è impossibile a Dio e tutto è possibile per chi crede! |