In
sottofondo si sentono un rumore di pioggia battente e le parole del
profeta Isaia: “Come la pioggia e la neve scendono sulla terra e non vi
ritornano senza averla prima irrigata, fecondata e fatta germogliare,
così la mia parola non tornerà a me senza aver operato ciò che
desidero…” (cf 55, 10-11). Sullo sfondo del palco tre pedane su cui
altrettante figure umane sono avvolte in bende.
Tra sacchi di spazzatura sparsi sul proscenio
s’innalza lenta una figura di uomo da cui traspaiono paura e solitudine.
Ma intanto la pioggia, quella della Parola, continua a cadere e a
irrigare e pian piano la situazione cambia: la tunica nera che l’uomo
indossa viene strappata via per lasciare posto a vesti candide, mentre i
suoi movimenti timidi diventano armoniosi. Sotto una pioggia di
cristalli argentati l’uomo scioglie le bende che avvolgono le tre
figure: quella di Jorg, di Luisella e di Mattia, pronti a dare
testimonianza di come la loro vita sia stata rigenerata dalla Parola.
Jorg
nella vita aveva un solo scopo diventare “qualcuno”. Già da adolescente
impegna tutte le sue energie per diventare il migliore in ogni campo,
nello sport come nello studio e anche da adulto, nell’ambito della
ricerca scientifica, ogni suo impegno viene profuso per emergere.
Trascorre ogni ora libera a studiare per migliorarsi, ma tutto ciò non
gli dà la felicità che spera, anzi la sua vita gli appare vuota e la
gente che gli vive intorno non lo attrae. Un giorno riceve in dono il
Nuovo Testamento, Libro dei Salmi e Proverbi, e per accrescere la sua
“saggezza” inizia a leggerli, finché s’imbatte in un versetto che gli
cambierà completamente la prospettiva della sua esistenza: “Perché chi
vorrà salvare la propria vita la perderà; ma chi perderà la propria vita
per causa mia e del Vangelo la salverà” (Mc 8, 35). Questa frase
continua a meditarla e più la medita più si sente mettere in
discussione, fino al punto in cui la ricerca si trasforma in abbandono e
la sua mormorazione in lode. Jorg ora si sente ed è un uomo nuovo.
Luisella, membro del Comitato regionale del Friuli
Venezia Giulia, testimonia come la Parola, raggiungendo lei, abbia
coinvolto il resto della sua famiglia. Partendo dal tema della
Convocazione animatori, in preparazione al Giubileo del 2000: “Quanto a
me a alla mia famiglia noi serviremo il Signore” (Gs 24, 15b) e
rispondendo all’invito dell’allora coordinatore nazionale, Salvatore
Martinez, di contribuire al servizio nella città di Roma, durante il
Giubileo, avvertì nel cuore che quella chiamata era per lei. Avrebbe,
però, desiderato non andarci da sola. Ecco, allora, che iniziò a
guardarsi intorno: gruppo, lavoro, parrocchia. Capì ben presto che
quell’invito lo avrebbe dovuto estendere a suo fratello Giovanni, il
quale, non solo accolse lo con gioia ma da lì a poco entrò nel RnS. I
due furono seguiti dalla loro mamma, che entro anche lei nel nostro
Movimento. Oggi sono tutti presenti a questa Convocazione. Luisella
ringrazia Dio con gioia e mentre desidera che anche il marito li segua
in questo cammino spirituale, rinnova il suo desiderio di servire Gesù,
Signore della sua vita!
Mattia, 27 anni, proveniente dal Friuli Venezia
Giulia. Adolescenza difficile, gestita da solo, alla ricerca di un
significato da dare alla vita e che ha trovato solo nel mondo della
droga e dello spaccio un apparente e momentaneo soddisfacimento. Tutto
questo lo ha inevitabilmente allontanato dai suoi genitori. Nella
giovinezza ha conosciuto anche il carcere. Ed è lì che è iniziato
il suo cammino di guarigione interiore. Il grande vuoto del suo cuore e
della sua vita veniva “visitato” da bigliettini con frasi bibliche
scritte a mano dalla sua mamma, biglietti che puntualmente strappava
dopo averli letti. Tuttavia, il contenuto si depositava come piccoli
semini nel suo cuore, tanto da divenire oggi realtà. Mattia ha lasciato
il mondo della droga, si è laureato in Comunicazione aziendale,
riconciliato con la madre e divenuto referente dell’ambito giovani della
regione Friuli. Pur potendo iscriversi a qualunque master ha preferito
dedicarsi allo studio della Teologia, poiché più di ogni altra cosa
“desidera le Parole del Signore” (cf Sap 6, 19).