«Il
servizio non è legato ad alcun ruolo», questo ha voluto sottolineare
Angelo Civalleri subito prima della Celebrazione eucaristica che ha
raccolto nella Cappella della Fiera di Rimini, circa 400 volontari degli
800 che presteranno il loro servizio nei giorni della XXXI Convocazione
nazionale.
Civalleri ha posto l’accento sulla necessità della «formazione dei
volontari che, prima di tutto, è necessaria per la crescita personale»,
perché i fratelli del servizio sono chiamati a essere testimoni
credibili, attraverso la gentilezza, l’affabilità, il sorriso, di «quel
Pane con cui sono stati nutriti».
«Se
non servi a che servi», ha aggiunto don Guido Pietrogrande, assistente
spirituale del RnS, salutando i presenti e ricordando che «siamo tutti
servi dell’Amore».
Anche
il coordinatore nazionale del RnS, Mario Landi, e il direttore, Marcella
Reni, hanno rivolto un invito ai presenti. Il primo ad accogliere la
Parola, anche nei momenti di difficoltà perché ogni cosa sia motivo di
edificazione per tutti. Marcella Reni, dal canto suo, ha auspicato che
nel servizio a Gesù si rigeneri la Chiesa e il mondo intero.
A presiedere la Santa Messa don Guido Pietrogrande, che l’ha aperta
aspergendo l’assemblea con l’acqua benedetta per ravvivare in tutti i
presenti la grazia battesimale. Con quell’acqua, a conclusione della
giornata, sono stati anche benedetti tutti i locali della Fiera.
Nell’omelia, don Guido ha parlato dello Spirito Santo Paraclito, come di
un avvocato sempre vicino nella prova, un avvocato che sostiene e
fortifica il cuore dei suoi assistiti.
Paraclito
è “colui che viene chiamato vicino”, ha ricordato. «Egli è chiamato a
realizzare in noi quello che ha fatto Gesù, contribuendo alla
realizzazione del progetto di salvezza».
Come?
Portandoci i suoi frutti. Egli ci insegna la sequela, i comportamenti,
ci dà testimonianza della risurrezione e ci aiuta a testimoniare al
mondo che la nostra vita è cambiata.
Don Guido ha anche invitato i fratelli del servizio a essere «piccola
cellula di Chiesa, cuori attenti che danno a chi li incontra la certezza
di essere alla presenza di Dio».
Alla
fine della Messa, anche Salvatore Martinez, presidente del RnS ha
salutato i fratelli del servizio, ricordando che per noi cristiani
essere vivi vuol dire entrare già nella vita eterna. «In noi c’è il
meraviglioso mondo di Dio fatto anche di parole mai udite – ha
continuato –. Questo è il Rinnovamento che continuamente si rigenera.
Noi servitori siamo chiamati a sperimentare le primizie della
Convocazione, ma se non siamo vivi nello Spirito Santo, trasmetteremo
solo senso di morte, tristezza, oppressione».
E don
Guido Pietrogrande, in conclusione, ha voluto benedire il sorriso dei
volontari affinché sia quello il biglietto da visita di Gesù.
A
tutti i presenti è stata consegnata la Lettera ai servitori, a firma di
Marcella Reni.