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Europa – 1 maggio 2007
Napolitano: “L’Italia non lascerà solo Bagnasco”
Benedetto XVI ha voluto chiamarlo di persona ieri mattina presto per
esprimergli tutta la sua solidarietà. E il presidente della repubblica
Giorgio Napolitano ha inviato un messaggio ufficiale al segretario di
stato Vaticano Tarcisio Bertone, che domenica aveva chiesto un segnale,
per specificare che “l’Italia non lascerà solo monsignor Bagnasco di
fronte alle inammissibili, vili minacce di oscura provenienza di cui è
stato fatto oggetto”. Il capo dello stato ha poi sottolineato che al
presidente della Cei va garantito il più sereno esercizio della missione
episcopale e al paese il più “pacato, responsabile e costruttivo dialogo
tra la chiesa cattolica, la politica e la società civile”. Nella serata
di domenica si era fatto sentire anche il presidente del consiglio, una
lunga conversazione in cui Prodi ha ribadito che “sono fatti
inammissibili”. Bossolo, svastica, e, a quanto pare, anche stella a
cinque punte. Intimidazioni che arrivano dopo altre intimidazioni,
dall’inizio di aprile a oggi è la sesta volta, anche se questa è la
prima così diretta.
Minacce che agitano il dibattito politico a pochi giorni dal family day
di piazza San Giovanni e dal concomitante meeting di piazza Navona
organizzato dai radicali per ricordare il 12 maggio del divorzio.
Al presidente della Cei è arrivata la solidarietà bipartisan di tutto il
mondo politico, con la preoccupazione del centrodestra di attaccare le
derive laiciste che soffierebbero sul fuoco delle minacce. E dei
segmenti laici del centrosinistra di sgombrare il campo dalle accuse
“assurde”, così le definisce Boselli, avanzate dall’opposizione. Il
segretario dei Ds Fassino ha condiviso le parole del capo dello stato
“interpretano bene i sentimenti di tutti gli italiani”. Anche il
ministro per la famiglia Rosy Bindi ha parlato di minacce
“inaccettabili” nel tentativo “di intimidire la chiesa e inquinare il
dibattito politico e culturale. Dobbiamo tutti sentire la responsabilità
di garantire la libertà della chiesa e il diritto dei vescovi di far
sentire la propria voce, e impegnarci a superare un clima esasperato di
strumentalizzazione e di scontro ideologico che nega alla radice i
valori di laicità e democrazia”.
E da Rimini, dove si è tenuto ieri il meeting di Rinnovamento dello
spirito, una specie di prova generale del family day, gli organizzatori
di San Giovanni hanno sottoscritto un documento di solidarietà a
Bagnasco. Firmato, tra gli altri, dal portavoce della manifestazione pro
famiglia Savino Pezzotta, da Mario Marazziti di Sant’Egidio, da Carlo
Casini (movimento per la vita), e da alcuni parlamentari cattolici di
entrambi gli schieramenti fra cui Paola Binetti, Rocco Buttiglione,
Emanuela Baio Dossi, Totò Cuffaro, Alfredo Mantovano e Cristina De Luca.
“Troppe intimidazioni in poco tempo”, scrivono. “Non vorremmo che fosse
perché si avvicina il Family day”.
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