TESTIMONIANZE
30a Convocazione Nazionale RnS
Stella
Daniele e Cristina hanno testimoniato
l’amore e la fedeltà del Signore presentando a tutta l’assemblea la loro
figlia più piccola, Stella.
Nel corso della scorsa Convocazione Nazionale un gruppo locale aveva
portato la propria testimonianza di fede e di profonda speranza nel
chiedere incessantemente la guarigione di una giovane sorellina nata con
una grave e rara malattia e il sostegno alla sua famiglia che viveva
questo difficile momento di prova.
Ora la piccola Stella con il suo sorriso luminoso lo può proclamare a
tutti: il Signore ha ascoltato il il grido dei suoi servi!
La mamma di Stella, con la voce rotta dalla commozione ha ricordato che
nei momenti più difficili il Signore è stato luce nelle tenebre.
Ha ricordato il numerosi momenti in cui hanno percepito l’amore
caritatevole di Dio per il suo popolo, mediante i fratelli del loro
gruppo che mai hanno perso la speranza e la fiducia nel Signore.
Infine ha testimoniato la potenza del sangue di Cristo che è stato
versato anche per Stella e per quel Sangue Stella è stata salvata.
Ora non resta che dire che la loro famiglia ha conosciuto e vissuto la
“Croce” la “morte” e la “Resurrezione” a Lode e Gloria di Dio.
Don Domenico
E’ voluto tornare qui a Rimini dove il Signore gli ha fatto sentire la
chiamata, prima alla fede in lui e poi alla vocazione sacerdotale.
Mancano venti giorni al primo anniversario della sua ordinazione, giorno
che lui ricorda come il giorno delle nozze con Dio.
Scherzando ha affermato che il “matrimonio” di un sacerdote è molto
meglio del matrimonio tra due sposi… “perché non ci sono suoceri di
mezzo”!
Domenico a 19 anni era partito dalla sua Sicilia verso Milano con un
sogno da realizzare: diventare stilista. Aveva iniziato così a
frequentare un’importante scuola di moda dalla quale si è diplomato come
uno dei più bravi.
Aveva anche una grande passione per la musica, cantare era la sua
aspirazione. Così Domenico aveva cominciato a realizzare questo sogno
riuscendo a cantare insieme a Giorgia.
A questo punto il Signore si è messo sulla sua strada e tramite suo
cugino lo ha invitato alla Convocazione nazionale di Rimini del RnS.
Accettando per la sola voglia di rivedere un cugino lontano parte per
Rimini, dove conosce il gruppo di suo cugino che lo colpisce per la luce
e la fratellanza che esprimevano tutti i membri.
Decide così all’indomani di partecipare alla giornata, dove vedendo
migliaia di persone acclamare il “Re dei re” con le mani alzate avverte
nel profondo di se stesso che il Signore lo stava attendendo.
Tornato a Milano attraverso una collega di lavoro approda alla
parrocchia di Sant'Eustorgio ed inizia il suo cammino di fede.
Nel 96, sempre nel corso dell’annuale convocazione nazionale, attraverso
le parole del cardinale Ruini il Signore lo invita a lasciare tutto e
seguirlo.
I giorni seguenti sono stati di preghiere e discernimento che gli hanno
confermato che la sua strada era quella.
Non è stato facile, ricorda don Domenico, “ma voglio dire a tutti i
ragazzi: non abbiate paura, dite di si al Signore che chiama”.
Noi sacerdoti, conclude don Domenico, siamo quelli che “abbiamo messo i
nostri sogni da parte per aiutare il Signore a realizzare il suo:
dipingere nel vostro cuore il volto di Gesù”
Angela
La testimonianza di Angela parla di due guarigioni. La prima riguarda
suo figlio, colpito da una meningite fulminante; nessun dottore le aveva
lasciato speranza.
Allora lei decise di rivolgersi al Signore e invocare la sua grazia. E
così il Signore intervenne per la prima volta nella vita di Angela e
salvò suo figlio guarendolo dalla malattia.
Da questo episodio nacque per lei un periodo di vita nuova, durante il
quale incontrò il Rinnovamento iniziando quel cammino di fede che
l’avrebbe portata alla conversione.
La sua guarigione interiore è stata la seconda grande opera che il
Signore ha compiuto nella sua vita, opera già iniziata attraverso il
risanamento di suo figlio.
Te lo Dico Io. Te lo
Dico da Dio
Anche i ragazzi vogliono dire la loro e decidono di farlo attraverso una
edizione speciale del telegiornale.
Le notizie riportate dai due giovanissimi cronisti sono piuttosto
inusuali perché riportano i fatti visti dal loro punto di vista.
I bambini cinesi, racconta una delle notizie, sono indicati da uno
studio come quelli che nel futuro avranno la migliore pensione, infatti
gli stessi, costretti a lavorare da 4 a 90 anni, avranno maturato 86
anni di contributi. Un vero record.
Un gruppo di rivoltosi minaccia uno sciopero ad oltranza. Per ogni ora
di ritardo dei loro genitori, garantiscono un'ora di pianto notturno. La
famiglia Rossi è seriamente a rischio: non dorme da una settimana!
A Milano è stato ritrovato dopo molte ore di ricerche un bimbo che
risultava disperso. Era in fila in un negozio di videogames di un Centro
Commerciale, con molti soldi nelle tasche dei suoi vestiti firmati, in
attesa di acquistare la sua nuova consolle. Troppe ore trascorse da solo
d’avanti alla televisione l’avevano spinto verso quel gesto.
Un’altra delle pungenti notizie riportate dal TG parla di una
sconvolgente piattaforma di trattativa sindacale attraverso la quale le
organizzazioni dei ragazzi e dei bambini stanno trattando con il
Ministero degli Interni per avere più ore da trascorrere con i loro
genitori. In caso di rottura delle trattative la minaccia è assai
allarmante: sospendere coccole e carezze.
Pio e Biancamaria
Sono saliti sul palco uno alla volta i figli di Pio e Biancamaria,
partendo dalla più piccola di diciotto mesi fino ad arrivare al più
grande di 20 anni; totale otto figli.
La loro famiglia ha sempre vissuto alla luce del Signore e nel 1990 lo
Spirito Santo è entrato potentemente nella loro vita di coppia. Dal 1995
fino alla sua morte, nel 2002, hanno accolto nella loro casa il padre di
Pio, che per tutti quegli anni è stato fonte di grande saggezza per
tutti loro.
Con una famiglia così numerosa i problemi non sono certo mancati, ma
questi non gli hanno impedito di sentirsi sempre accompagnati dalla
Provvidenza, non mancando mai di nulla, anzi, in alcune occasioni loro
stessi si sono trovati nelle condizioni di poter sostenere i bisogni di
altri fratelli.
“Felici da Matti” a
Locri
Dopo molti anni di fidanzamento era finalmente arrivato il momento del
matrimonio. Dopo essersi laureata, lei aveva anche trovato un
promettente lavoro come promotrice finanziaria.
Ma quel lavoro inizia a farle perdere di vista la sua vita coniugale e,
dopo meno di un anno di matrimonio, confessa a suo marito di non amarlo
più e di essere anzi interessata ad un altro uomo.
La separazione fra i due avviene immediatamente. Quella sera stessa lei
tenta il suicidio che per grazia di Dio fallisce.
Passa del tempo prima che lei incontri un gruppo del Rinnovamento nello
Spirito. L’accoglienza e la serenità che sperimenta da quel momento
l’accompagnano in un cammino che la porta a ricostruire quello che
interiormente si era spezzato. Consigliata dal vescovo, decide di
ricontattare suo marito, intanto trasferitosi al nord. Già nel primo
incontro lei capisce che il loro rapporto poteva rinascere. Inizia così
un periodo che lei ricorda come “un nuovo fidanzamento” fatto di brevi
incontri.
Quando però lui dovette ripartire lei decide di partire con lui e il
loro relazione rinasce.
Adesso lei è la presidente della cooperativa sociale “Felici da Matti” a
Locri, costituita assieme a 6 sorelle del suo gruppo RnS.
Cristina e Claudio
Cristina e Claudio hanno voluto lodare il Signore insieme a tutta
l’assemblea per la loro storia.
Si sono conosciuti nell’anno 1998 nel loro gruppo del Rinnovamento,
s’innamorarono e decisero di sposarsi. Desideravano tanto avere dei
bambini e cosi, dopo poco Cristina si accorse di essere incinta.
La gravidanza di Cristina però, purtroppo non giunse a termine. Il
dolore per la perdita fu grande, ma erano certi che con l’aiuto del
Signore ce l’avrebbero fatta.
Poco dopo Cristina era di nuovo in attesa, ma anche questa gravidanza
non ebbe l’esito sperato. La stessa cosa avvenne per la terza volta.
Vissero così lo sconforto e lo scoraggiamento, ma i fratelli del loro
gruppo non li lasciarono soli intercedendo presso il Padre
incessantemente.
Nel corso di un “Rimini animatori” don Dino aveva invitato tutti i
coniugi ad alzare i propri figli in segno di benedizione verso Dio e
ancora di più provarono il sapore dell’amarezza.
Durante la preghiera di intercessione che seguì quell’evento ricevettero
la parola “Se credi vedrai la Gloria di Dio” e ciò portò molta pace nei
loro cuori.
Poco tempo dopo Cristina affrontò tra numerose difficoltà e sempre
seguita dai medici e dalle preghiere dei fratelli la quarta gravidanza e
a Dicembre, con un mese di anticipo è nato Emanuele per festeggiare
insieme a i suoi genitori il Natale del Signore.
“Lode a te o Signore la tua opera è compiuta” con queste parole Claudio,
visibilmente emozionato a innalzato suo figlio a Dio in ringraziamento.
Lucia
Lucia è una giovane violinista che da molto tempo offre il suo servizio
nella corale RnS diocesana di Roma e nella corale Nazionale RnS.
Lei già conosceva bene l’amore di Dio e la Sua infinita misericordia
quando nel 2004 la malattia bussò alla sua porta.
Le fu diagnosticata una rara forma di malattia autoimmunitaria che in
pochissimo la costrinse immobile in un letto con atroci dolori.
Persino le stesse analisi diagnostiche erano insopportabili, ma con la
forza che le venne dalla preghiera sua e dei fratelli del suo gruppo
decise di scegliere la vita. “Un cristiano combatte, non cede il proprio
cuore alla sofferenza!” Con questa determinazione decise di sospendere
la terapia di morfina che se anche le rendeva i dolori più sopportabili
le faceva perdere la lucidità.
Così dopo aver trascorso due mesi immobile, pian piano passò dal letto
alla sedia a rotelle e da lì alle stampelle. Nonostante avesse un
versamento di liquido nella spina dorsale cominciò col tempo a
camminare.
I medici tentarono diverse terapie, ma senza alcun risultato. Intanto la
malattia progrediva e si rischiava un blocco della cassa toracica con il
conseguente blocco respiratorio.
Un giorno un dottore dell’ospedale dov’era in cura le propose di
sospendere tutte le terapie, per disintossicare l’organismo prima di
iniziare l’ennesimo trattamento e così fece.
In quei giorni si svolgeva a Fiuggi un convegno regionale dei gruppi RnS
del Lazio e Lucia ci prese parte insieme al suo gruppo. Nel corso
dell’incontro si tenne una preghiera di intercessione e alcuni fratelli
pregarono con fede il Signore per lei.
I dolori scomparsero la stessa sera e il giorno dopo il dottore che
l’attendeva per l’inizio della nuova terapia non trovò più traccia della
malattia.
Rinviò l’appuntamento al mese successivo e quando la rivide a distanza
di trenta giorni la situazione era invariata. Non riuscendo a capire
cosa fosse successo le disse: “Sei guarita e non ci sono spiegazioni.
Cosa hai fatto?”
Lucia pur sapendo che il dottore non era credente gli disse che i suoi
amici avevano pregato per lei ed egli rispose: “Ed io non posso non
prenderne atto!”
Lode e Gloria al Signore.
Annunziata
Annunziata vuole rendere testimonianza di quanto le è accaduto durante
la preghiera di intercessione vissuta domenica 29/4 nel corso della
Convocazione Nazionale.
A causa di una lesione del nervo urnale la sua mano era da anni mezza
addormentata tanto che il suo medico di fiducia aveva dovuto installare
un piccolo elettrostimolatore.
Ma anche con questo supporto alcune cose, come battere le mani, le erano
impedite.
Domenica però è successo qualcosa e la sua mano è guarita. Con grande
gioia annuncia a tutta l’assemblea “Al mio rientro andrò a farmi
togliere l’elettrostimolatore perché non serve più”
|