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L’Eucaristia, culmine dell’essere e dell’operato cristiano

Sintesi dell'omelia di mons. Mathieu Madega Lebouakehan


A mons. Mathieu Madega Lebouakehan la Celebrazione eucaristica di questa domenica di Convocazione nazionale, la IV di Pasqua. «la domenica del Buon Pastore, che celebriamo sotto il segno della misericordia che guarisce l’umanità decadente», ha detto il Vescovo di Port-Genti (Gabon), ricordando che proprio l’Eucaristia è il culmine di tutto l’essere e di tutto l’operato cristiano». E «partendo dalla liturgia della parola di oggi, – ha proseguito – ecco alcuni punti fermi della manifestazione e della realizzazione di questa misericordia divina che risana l’umanità».

- «Dio è il primo a volere il bene degli uomini, il nostro bene, cioè la nostra salvezza completa». E ha indicato la domenica come tempo privilegiato, «giorno speciale per celebrare la risurrezione dell’Agnello che guarisce», e le persone come “mezzi”, portatrici della sua misericordia.

- «La Chiesa e i Sacramenti. Dio ha fondato la Chiesa – ha detto il Vescovo–, quale sacramento universale di salvezza, e istituito i Sacramenti come via egregia e abituale perché gli uomini ricevano la sua misericordia, e ricevendola essa si stenda di generazione in generazione». Poi ha ricordato che «Dio fa diffondere ed echeggiare la sua Parola, come una necessità vitale per noi».

- «Dio vuole che gli uomini accolgano la sua proposta di salvezza». E desidera che lo facciamo in maniera personale e comunitaria, – ha precisato ancora mons. Madega – vuole che anche noi scegliamo di fare un passo verso di lui, rendendoci «capaci di identificare la sua voce».

- «Come ai primi tempi della Chiesa, così anche oggigiorno la vita eterna, l’annunzio della misericordia riscontra opposizione, contraddizione, persecuzione, tribolazione», che possiamo riscontrare nella debolezza umana, nel peccato, nelle forze del male, nella gelosia.

- «Vogliate dare una risposta positiva a Dio, non respingendo la sua Parola, ma accettandola perché vi liberi». Il Vescovo ha posto l’accento sulla necessità che tutti i partecipanti a questa Convocazione si impegnino nel «“perseverare nella grazia” del Battesimo, che ci ha rigenerati con acqua e Spirito Santo e lavati nel sangue dell’Agnello».

Infine ha esortato i presenti a dare «infuocata testimonianza di fede ecclesiale, di comunione effettiva fra di voi e coi vostri pastori e con il Successore di Pietro».


XXX Convocazione Nazionale RnS


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