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Un amore che sembra impossibile

Sintesi dell'omelia di mons. Angelo Comastri


Ripercorrendo le parole del Salmo 73, mons. Angelo Comastri ha iniziato la sua omelia, soffermandosi, innanzitutto, a considerare quanto esse riescano a descrivere la situazione del mondo di oggi. Un mondo in cui a volte «sembra che il bene perda e i buoni siano sconfitti». Del resto «la Bibbia raccoglie la sofferenza del giusto che si sente perseguitato», ma ci dice anche che Dio si è impegnato a riaccendere nel mondo la luce, nel momento stesso in cui l’uomo l’ha spenta.
Con la sua dialettica limpida ed efficace, il Vicario generale di Sua Santità per la Città del Vaticano ha sottolineato come Dio “sfonda” la storia servendosi di mezzi umanamente inadeguati e proprio partendo dalla figura di Abramo che credette anche quando sembrava impossibile, Egli, attraverso la sua discendenza, ha donato all’umanità il Salvatore, perché Dio non è capace di odiare come fa l’uomo.
Gesù svela il progetto di Dio per l’uomo – ha proseguito mons. Comastri –. Accende la luce nel buio del peccato. «Mette nella storia un atto d’amore infinito che sfida tutta la storia. Tutto il male. Sulla croce Gesù sfida tutta la cattiveria umana con un atto d’amore: “Padre perdona loro…”».
«Ma come si diffonde questo amore?», ha chiesto all’assemblea attenta. E, attraverso una carrellata di personaggi santi, ha dato risposta, sottolineando che «l’amore si diffonde vivendo con Gesù la decisione di collaborare con lui e accendendo in ogni angolo buio del mondo la sua luce». Attraverso una carrellata di figure cristiane e di santi ha sottolineato come questo sia sempre e oggi possibile. Infine richiamando alla memoria santa Teresina di Lisieux che, nel corso di una crisi d’identità, comprese che solo essendo amore avrebbe potuto dare valore alla sua vocazione, al suo essere, ha consegnato anche al Rinnovamento la vocazione ad essere amore per poter essere così tutte le vocazioni.


XXX Convocazione Nazionale RnS


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