Torna alla pagina precedente...

RASSEGNA STAMPA
Articolo comparso su www.iltempo.it il 25.04.2005.

 


 

«Come cattolici non votiamo il referendum sulla procreazione»

 

«La Costituzione ci dà tre opzioni: votare sì, no, oppure non votare. Mentre in altri casi, come ad esempio nelle elezioni politiche, votare è un dovere almeno morale, in questo caso non è un dovere morale». Lo ha detto Rocco Buttiglione, neo ministro ai Beni culturali, parlando con i giornalisti a margine di un incontro per approfondire il tema della vita in vista del referendum abrogativo della legge 40 del 2004 sulla fecondazione assistita nell'ambito al raduno nazionale del movimento cattolico Rinnovamento nello Spirito Santo a cui hanno partecipato 20.000 persone a Rimini. La costituzione prevede questo — ha aggiunto il ministro — «perché vuole permettere di stigmatizzare dei referendum che non avrebbero dovuto essere fatti perché si svolgono su terreni in cui è troppo facile ingannare l'opinione pubblica. Noi abbiamo il diritto di non andare a votare e facciamo uso, come cattolici, di questo diritto perché questo è anche il modo migliore di difendere il valore della vita. Non è un modo di disimpegnarsi. È, al contrario, un modo di impegnarsi perché non si cerca un non voto di distrazione, ma un non voto che esprima un convincimento forte a difesa della vita». Per quanto riguarda la legge 40 sulla fecondazione assistita il ministro Buttiglione ha precisato come «di perfetto su questa terra non ci sia nulla. Però questa è una buona legge e viene attaccata con delle motivazioni sbagliate e, a volte, anche facendo della disinformazione vergognosa. Non si può dire che i cattolici non hanno a cuore la salute di chi soffre di malattie che potrebbero essere guarite attraverso la ricerca con le cellule staminali embrionali. Noi abbiamo a cuore la loro salute e la loro guarigione più di qualsiasi altro. Semplicemente noi sappiamo che le cellule staminali si trovano non solo negli embrioni ma in tanti altri tessuti del corpo umano. Perché non lavorare sulle cellule staminali adulte invece che su quelle embrionali?». Il ministro ha poi aggiunto di «non credere che il nuovo Governo metterà mano alla legge» e, sulla fecondazione eterologa, ha precisato: «Nei paesi dove c'è sta cadendo in disuso da quando in quelle realtà nazionali si stanno facendo leggi per dire che il bambino ha il diritto di sapere chi è il suo padre biologico. Il bambino vuole sapere chi è suo padre anche se ama l'uomo che si è preso cura di lui. Vuole sapere chi è il suo padre biologico ed ha il diritto di saperlo».

Lunedì 25 Aprile 2005

 


Hit Counter