“Prima di
tutto la famiglia”
Sintesi dell'omelia di Don Fulvio di
Fulvio,
Consigliere Spirituale del Ministero Nazionale di Intercessione per i
Sofferenti.
Rimini, 24 aprile 2005 -
ore 18:00
“Fratelli guardate per
un attimo al Crocefisso” - così ha esordito Don Fulvio di Fulvio
nella sua omelia e, ricordando la I lettera di Giovanni, ha proseguito –
“la vita si è resa visibile attraverso la incarnazione del Figlio di
Dio. E’ venuto ad abitare in mezzo a noi. E noi vedemmo la sua gloria”.
Don Fulvio ha ribadito che
noi siamo a immagine di Dio. Ciò significa che Dio ha messo in noi la
sua immagine partecipandoci la sua anima spirituale . Non possiamo
dimenticare che corpo e anima sono un tutt’uno e che l’anima dell’uomo è
fatta per Dio. Dobbiamo tendere a lasciarci assimilare a Dio, a
lasciarci trasformare dallo Spirito Santo che entra in noi. Ma dobbiamo
anche domandarci perchè non siamo in grado di manifestare la gloria di
Dio che è in noi. Ciò accade a causa del peccato.
Don Fulvio ha poi
ricordato che “uomo e Donna non sono uguali” perchè essi
riflettono la gloria di Dio in modo diverso. Essi si danno
reciprocamente la possibiltà di essere liberi. e’ il marito che dà alla
mamma la libertà di fare la mamma e così è la moglie che dà al marito la
libertà di assolvere ai suoi compiti. La purezza è la capacità di far
trasparire dalla nostra persona la gloria di Dio e questo valore va
recuperato nella famiglia bandendo la pornografia, il libertinaggio.
La Chiesa sta chiamando a
un rinnovamento spirituale che deve partire dalla famiglia.
Il primo amore del marito
deve essere la moglie. Per questo egli lascerà il padre e la madre. Non
devono esservi legami alternativi, e
ciò
vale per entrambi i coniugi. Non separi l’uomo ciò che Dio ha unito.
“Prima di Tutto la famiglia”. Un matrimonio è santo quando il cuore
del marito rallegra il cuore della moglie e viceversa. Va tenuto conto
però che ognuno di noi ama come è stato amato e Don Fulvio ha invitato
gli sposi a porre attenzione a questo nei rapporti reciproci.
Esistono però
straordinarie soluzioni: Giovanni Paolo II ha perso la madre in tenera
età, ed allora ha preso per madre la Madonna. “Accettiamo la libertà
in Cristo, la prima donazione è il matrimonio”. Il sorriso della
moglie riempie la vita al marito perchè gli trasmette Dio. La nostra
incapacità di dare la vita deriva dal nostro non essere liberi. Ma Gesù
guarisce le nostre ferite. San Giovanni Bosco ha perso il padre da
bambino e si è posto alla sequela di Gesù. Perdonare e benedire. La
benedizione del genitore è liberazione e guarigione. Il genitore che
perdonando un errore del figlio lo benedice lo fa santo. Essa guarisce ,
risana. I genitori con il loro amore santificano i figli ed essi sono
benedetti sin dal concepimento. Occorre bandire le maledizioni e le
bestemmie. Una delle prime cose che un genitore deve imparare è imparare
a benedire.
Don Fulvio di Fulvio ha
comunicato questi insegnamenti con amore e calore toccando i cuori
durante questa celebrazione eucaristica.
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